complicità
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complicità
Messaggio da *pallina5* » 19/11/2013, 8:59
Seneca diceva:" è il tuo animo che devi cambiare e non il cielo sotto cui vivi"
Bello, vero, giusto,pensavo fino a poco tempo fa, ma ora che mi rendo conto che il mio animo sta cambiando davvero, c'è un effetto collaterale che non avevo previsto: non ci capisco più nulla sul mio animo ed il suo corollario di....di...ma de che? appunto
Appunto sul concetto di Amicizia non ho mai avuto dubbi su che cosa fosse e soprattutto cosa significasse per me e credevo ( povera presuntuosa ) di aver "colto" ogni suo aspetto.
Invece ora mi rendo conto che l'elemento complicità non l'ho mai vissuto appieno con nessuno, e cosa peggiore è il fatto che ora questo mi inizia a pesare...
Benché abbia la fortuna di avere accanto un paio di persone con le quali ho un certo rapporto, alle quali voglio un bene immenso e sebbene con ognuna di esse esiste un certo "filo" che ci unisce in qualche modo, non riesco ad avvertire quella cosa chiamata appunto complicità
"Faccine a parte", sono davvero disperata....
Secondo voi la complicità è un qualcosa di subitaneo o c'è la possibilità che si sviluppi e/o rafforzi nel tempo?
e poi:" Ma queste paranoie me le porta la vecchiaia o devo iniziare una terapia d'urto?! "
- arietina76
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Re: complicità
Messaggio da arietina76 » 19/11/2013, 12:59
Cara Pallina, secondo me la complicità è qualcosa che si sviluppa con abbastanza naturalezza, e in tempi non esageratamente lunghi. Non dico ai primissimi incontri, però secondo me non ci impieghi anni.*pallina5* ha scritto:Premessa:
Seneca diceva:" è il tuo animo che devi cambiare e non il cielo sotto cui vivi"
Bello, vero, giusto,pensavo fino a poco tempo fa, ma ora che mi rendo conto che il mio animo sta cambiando davvero, c'è un effetto collaterale che non avevo previsto: non ci capisco più nulla sul mio animo ed il suo corollario di....di...ma de che? appunto
Appunto sul concetto di Amicizia non ho mai avuto dubbi su che cosa fosse e soprattutto cosa significasse per me e credevo ( povera presuntuosa ) di aver "colto" ogni suo aspetto.
Invece ora mi rendo conto che l'elemento complicità non l'ho mai vissuto appieno con nessuno, e cosa peggiore è il fatto che ora questo mi inizia a pesare...
Benché abbia la fortuna di avere accanto un paio di persone con le quali ho un certo rapporto, alle quali voglio un bene immenso e sebbene con ognuna di esse esiste un certo "filo" che ci unisce in qualche modo, non riesco ad avvertire quella cosa chiamata appunto complicità
"Faccine a parte", sono davvero disperata....
Secondo voi la complicità è un qualcosa di subitaneo o c'è la possibilità che si sviluppi e/o rafforzi nel tempo?
e poi:" Ma queste paranoie me le porta la vecchiaia o devo iniziare una terapia d'urto?! "
Si parte da una forte affinità a pelle, e da lì si arriva alla complicità, che personalmente ho trovato con una sola amica: con le altre, oltre a un immenso affetto, c'è sicuramente una grande confidenza, ma la complicità è un qualcosina in più.
Ah, una cosa: se sapessi da dove nascono le paranoie, le debellerei all'origine!!!
Re: complicità
Messaggio da Ospite » 19/11/2013, 16:05
Secondo me è qualcosa di spontaneo e istintivo che, se non esiste già a livello latente, non credo si possa sviluppare col tempo. Essa tiene molto conto del disinteresse e della sincerità che si crea da subito fra due persone fortemente affini e reciprocamente attratte.*pallina5* ha scritto: Secondo voi la complicità è un qualcosa di subitaneo o c'è la possibilità che si sviluppi e/o rafforzi nel tempo?
L'ho vissuta specialmente in età giovanile, seguendo logiche di spensieratezza e disincanto. Da adulti, almeno nel mio caso, c'è sempre la componente di preservarsi uno spazio incontaminato, e questo ritengo ponga uno sbarramento per la complicità.
E' l'età che avanza, non ti preoccupare... ... tanti pensieri, tante domande...*pallina5* ha scritto: e poi:" Ma queste paranoie me le porta la vecchiaia o devo iniziare una terapia d'urto?! "
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Messaggio da airlander » 19/11/2013, 16:21
se le strade si dividono ed il percorso non è assimilabile a quello del proprio partner significa che siamo cresciuti in modo diverso ed il sentiero che ci ha condotto ad una vita insieme non sarà più percorribile, e sarebbe desolante proseguire in tale solitudine.
Complicità e anche il saper entrare in relazione con il partner esprimendo senza falso pudore il proprio erotismo, una persona non lo conosci abbastanza sino a quando non ti corichi assieme ad essa nel medesimo letto.
In sintesi la complicità a volte si esprime anche solo attraverso un semplice sguardo per comprendere ed entrare nella mente dell'altro, trasformando ogni cosa in un gioco fantasiosamente creativo dove non concedere spazio alla noia.
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Re: complicità
Messaggio da tropicsnow » 19/11/2013, 17:53
Shadow750 ha scritto:[...]
Secondo me è qualcosa di spontaneo e istintivo che, se non esiste già a livello latente, non credo si possa sviluppare col tempo. Essa tiene molto conto del disinteresse e della sincerità...
la penso come te e aggiungerei che nasca soprattutto dalla libertà: se non posso essere libero di essere me stesso, se devo fare attenzione alle parole, ai gesti, se devo spiegare anche una battuta, non credo possa mai esserci complicità così come non può esserci se c'è il rifiuto o comunque la non accettazione di uno o più aspetti della perosonalità dell'altro.
*pallina5* ha scritto: "Faccine a parte", sono davvero disperata....
non mi sembra una cosa per cui essere disperati, semplicemente non ti è capitato di vivere un rapporto in cui ci fosse una tale intimità, intesa in senso molto ampio.
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Re: complicità
Messaggio da airlander » 19/11/2013, 19:25
perfettamente d'accordo.tropicsnow ha scritto:[...]
la penso come te e aggiungerei che nasca soprattutto dalla libertà: se non posso essere libero di essere me stesso, se devo fare attenzione alle parole, ai gesti, se devo spiegare anche una battuta, non credo possa mai esserci complicità così come non può esserci se c'è il rifiuto o comunque la non accettazione di uno o più aspetti della perosonalità dell'altro.
[...]
non mi sembra una cosa per cui essere disperati, semplicemente non ti è capitato di vivere un rapporto in cui ci fosse una tale intimità, intesa in senso molto ampio.
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Messaggio da *pallina5* » 20/11/2013, 12:19
Grazie Air per l'intervento, che mi trova concorde riguardo a come dovrebbe essere la complicità in una coppia....airlander ha scritto:Saper vivere la complicità non è cosa di tutti, ciò significa incontrasi sulle medesime lunghezze d'onda percorrendo una strada comune, mai eguale o determinata con precisione, bensì modificabile sulla base di reciproche esperienze e conoscenza dell'altro.
se le strade si dividono ed il percorso non è assimilabile a quello del proprio partner significa che siamo cresciuti in modo diverso ed il sentiero che ci ha condotto ad una vita insieme non sarà più percorribile, e sarebbe desolante proseguire in tale solitudine.
Complicità e anche il saper entrare in relazione con il partner esprimendo senza falso pudore il proprio erotismo, una persona non lo conosci abbastanza sino a quando non ti corichi assieme ad essa nel medesimo letto.
In sintesi la complicità a volte si esprime anche solo attraverso un semplice sguardo per comprendere ed entrare nella mente dell'altro, trasformando ogni cosa in un gioco fantasiosamente creativo dove non concedere spazio alla noia.
Io mi riferivo invece alla complicità che ci può essere in un rapporto d'amicizia
Re: complicità
Messaggio da *pallina5* » 20/11/2013, 12:26
Tu e Shadow avete detto cose interessanti e vere ed infondo pure io la penso alla stessa maniera...tropicsnow ha scritto:[...]
la penso come te e aggiungerei che nasca soprattutto dalla libertà: se non posso essere libero di essere me stesso, se devo fare attenzione alle parole, ai gesti, se devo spiegare anche una battuta, non credo possa mai esserci complicità così come non può esserci se c'è il rifiuto o comunque la non accettazione di uno o più aspetti della perosonalità dell'altro.
[...]
non mi sembra una cosa per cui essere disperati, semplicemente non ti è capitato di vivere un rapporto in cui ci fosse una tale intimità, intesa in senso molto ampio.
Ora però mi pongo e ti pongo ancora una domanda:" ma davvero la mia ironia è tanto sottile da non percepirsi?"
"No,Tropicsnow, non è che io mi disperi sul serio per questa cosa..." ma grazie uguale
Re: complicità
Messaggio da *pallina5* » 20/11/2013, 12:33
Ciao cara Arietina, bentrovata,arietina76 ha scritto:[...]
Cara Pallina, secondo me la complicità è qualcosa che si sviluppa con abbastanza naturalezza, e in tempi non esageratamente lunghi. Non dico ai primissimi incontri, però secondo me non ci impieghi anni.
Si parte da una forte affinità a pelle, e da lì si arriva alla complicità, che personalmente ho trovato con una sola amica: con le altre, oltre a un immenso affetto, c'è sicuramente una grande confidenza, ma la complicità è un qualcosina in più.
Ah, una cosa: se sapessi da dove nascono le paranoie, le debellerei all'origine!!!
hai ragione: la complicità è un elemento in più e se non è presente non significa che il rapporto d'amicizia tra due persone non sia comunque importante, mi piace quando parli di immenso affetto e di confidenza...questi sono due aspetti che (fortunatamente) conosco bene
Solo, mi piacerebbe avere l'occasione di provare anche quell'aspetto ....mai dire mai...
ps: carina la battuta sulle paranoie
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Re: complicità
Messaggio da tempest » 20/11/2013, 12:39
Io penso che se la simpatia può nascere subito, la complicità può arrivare col tempo, penso che ci voglia un po' di vissuto comune perchè questa si consolidi. Naturalmente la complicità potrebbe anche non arrivare. A me pare più probabile che un rapporto di amicizia complice si instauri quando si è giovani.*pallina5* ha scritto:Premessa:
Seneca diceva:" è il tuo animo che devi cambiare e non il cielo sotto cui vivi"
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Appunto sul concetto di Amicizia non ho mai avuto dubbi su che cosa fosse e soprattutto cosa significasse per me e credevo ( povera presuntuosa ) di aver "colto" ogni suo aspetto.
Invece ora mi rendo conto che l'elemento complicità non l'ho mai vissuto appieno con nessuno, e cosa peggiore è il fatto che ora questo mi inizia a pesare...
Benché abbia la fortuna di avere accanto un paio di persone con le quali ho un certo rapporto, alle quali voglio un bene immenso e sebbene con ognuna di esse esiste un certo "filo" che ci unisce in qualche modo, non riesco ad avvertire quella cosa chiamata appunto complicità
"Faccine a parte", sono davvero disperata....
Secondo voi la complicità è un qualcosa di subitaneo o c'è la possibilità che si sviluppi e/o rafforzi nel tempo?
e poi:" Ma queste paranoie me le porta la vecchiaia o devo iniziare una terapia d'urto?! "
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Re: complicità
Messaggio da tropicsnow » 20/11/2013, 13:41
*pallina5* ha scritto:
Ora però mi pongo e ti pongo ancora una domanda:" ma davvero la mia ironia è tanto sottile da non percepirsi?"
"No,Tropicsnow, non è che io mi disperi sul serio per questa cosa..." ma grazie uguale
ho capito che era un'enfatizzazione e ho ripreso le tue stesse parole per dire che non non c'è da farsene troppo un problema...
voglio ben sperare che non ti disperi per queste cose
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Messaggio da cinque » 20/11/2013, 14:30
Anche io associo la parola complicità' alla coppia. Più invecchio e meno problemi mi faccio. Tuo figlio ha esposto nel palazzo dei giureconsulti ???? Felicitazioni.airlander ha scritto:Saper vivere la complicità non è cosa di tutti, ciò significa incontrasi sulle medesime lunghezze d'onda percorrendo una strada comune, mai eguale o determinata con precisione, bensì modificabile sulla base di reciproche esperienze e conoscenza dell'altro.
se le strade si dividono ed il percorso non è assimilabile a quello del proprio partner significa che siamo cresciuti in modo diverso ed il sentiero che ci ha condotto ad una vita insieme non sarà più percorribile, e sarebbe desolante proseguire in tale solitudine.
Complicità e anche il saper entrare in relazione con il partner esprimendo senza falso pudore il proprio erotismo, una persona non lo conosci abbastanza sino a quando non ti corichi assieme ad essa nel medesimo letto.
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Messaggio da tempest » 20/11/2013, 15:12
La complicità con un amico è quella capacità di intendersi senza nemmeno proferire parola, quindi in parte è affine alla compliicità della coppia, manca la componente erotica e progettuale. Però la complicità amicale ha il "vantaggio" di essere rilassata, nella complicità di coppia, secondo me, c'è, ci deve essere una certa voglia di non adagiarsi, di rinnovarsi, di sedursi reciprocamente...L'amico complice non "richiede" questi accorgimenti, il partner sì.cinque ha scritto:[...]
Anche io associo la parola complicità' alla coppia. Più invecchio e meno problemi mi faccio. Tuo figlio ha esposto nel palazzo dei giureconsulti ???? Felicitazioni.
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Messaggio da airlander » 20/11/2013, 18:20
non riesco più a segure tutte le mostre, quindi sinceramente non saprei, ed al proposito, in fatto di complicità, quasi mi stavo dimenticando di quella (esclusivamente professionale) che si forma sovente tra fotografo e modella per ottenere alcune immagini altrimenti irrealizzabili.cinque ha scritto:[...]
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Messaggio da Ospite » 20/11/2013, 21:19
Una volta che la complicità c'è, perchè mai non dovrebbe essere una cosa facile seguirla e viverla al meglio? Casomai io penso che, incontrarsi sulla medesima lunghezza d'onda, sia di per sè una condizione non sempre presente, non solo fra una coppia, ma nemmeno fra due amici.airlander ha scritto:Saper vivere la complicità non è cosa di tutti, ciò significa incontrasi sulle medesime lunghezze d'onda percorrendo una strada comune, mai eguale o determinata con precisione, bensì modificabile sulla base di reciproche esperienze e conoscenza dell'altro.
Sembra l'assunto di un consulente di coppia... ihihih ... o di un avvocato matrimonialista... (perdona la battuta eh, si fà per scherzare...)airlander ha scritto: ...se le strade si dividono ed il percorso non è assimilabile a quello del proprio partner significa che siamo cresciuti in modo diverso ed il sentiero che ci ha condotto ad una vita insieme non sarà più percorribile, e sarebbe desolante proseguire in tale solitudine.
Questa è sacrosanta verità.airlander ha scritto: Complicità e anche il saper entrare in relazione con il partner esprimendo senza falso pudore il proprio erotismo, una persona non lo conosci abbastanza sino a quando non ti corichi assieme ad essa nel medesimo letto.
Re: complicità
Messaggio da *pallina5* » 20/11/2013, 21:26
tropicsnow ha scritto:[...]
ho capito che era un'enfatizzazione e ho ripreso le tue stesse parole per dire che non non c'è da farsene troppo un problema...
voglio ben sperare che non ti disperi per queste cose
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Re: complicità
Messaggio da Adam » 01/12/2013, 1:57
Ciao credo che la complicità non la si può' creare col tempo ma nasce spontanea tra due persone che si vogliono molto bene , provano un affetto sincere e passano molto tempo assieme. Con ciò' voglio dire che e' una conseguenza di un rapporto speciale.*pallina5* ha scritto:Premessa:
Seneca diceva:" è il tuo animo che devi cambiare e non il cielo sotto cui vivi"
Bello, vero, giusto,pensavo fino a poco tempo fa, ma ora che mi rendo conto che il mio animo sta cambiando davvero, c'è un effetto collaterale che non avevo previsto: non ci capisco più nulla sul mio animo ed il suo corollario di....di...ma de che? appunto
Appunto sul concetto di Amicizia non ho mai avuto dubbi su che cosa fosse e soprattutto cosa significasse per me e credevo ( povera presuntuosa ) di aver "colto" ogni suo aspetto.
Invece ora mi rendo conto che l'elemento complicità non l'ho mai vissuto appieno con nessuno, e cosa peggiore è il fatto che ora questo mi inizia a pesare...
Benché abbia la fortuna di avere accanto un paio di persone con le quali ho un certo rapporto, alle quali voglio un bene immenso e sebbene con ognuna di esse esiste un certo "filo" che ci unisce in qualche modo, non riesco ad avvertire quella cosa chiamata appunto complicità
"Faccine a parte", sono davvero disperata....
Secondo voi la complicità è un qualcosa di subitaneo o c'è la possibilità che si sviluppi e/o rafforzi nel tempo?
e poi:" Ma queste paranoie me le porta la vecchiaia o devo iniziare una terapia d'urto?! "
Re: complicità
Messaggio da *pallina5* » 01/12/2013, 18:07
Grazie per la tua opinione Adam, vedi quello che non mi torna sta proprio nel fatto che nonostante vi siano un paio di persone a me care e con le quali ho appunto un rapporto d'amicizia speciale( proprio perché vi è un sincero volersi bene a prescindere) non "avverto" comunque quel senso di complicità che invece mi piacerebbe( ma non muoio se non è...) vi fosse...Adam ha scritto:[...]
Ciao credo che la complicità non la si può' creare col tempo ma nasce spontanea tra due persone che si vogliono molto bene , provano un affetto sincere e passano molto tempo assieme. Con ciò' voglio dire che e' una conseguenza di un rapporto speciale.
Ma sai, se è come dici tu , che bisogna anche passare molto tempo con l'altro, allora ho trovato l'inghippo! infatti con questi miei amici non ho la possibilità di starci assieme abbastanza: sai com'è, ognuno è preso in fin dei conti dalla propria vita, e la vita che facciamo noi è troppo veloce e sempre meno ci permette di "fermarci" un po' di più...
A dire il vero penso che il tempo lo puoi trovare benissimo se vuoi essere presente per qualcuno, almeno io l'ho sempre fatto...ma siamo gli uni diversi dagli altri e ognuno dimostra il "proprio esserci" a suo modo, bisogna imparare ad accettare ciò, ecco tutto.
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Messaggio da Adam » 02/12/2013, 0:00
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Messaggio da Adam » 02/12/2013, 0:37
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Re: complicità
Messaggio da tempest » 02/12/2013, 1:18
Mi intrometto anche se la risposta era per Adam...*pallina5* ha scritto:[...]
Ma sai, se è come dici tu , che bisogna anche passare molto tempo con l'altro, allora ho trovato l'inghippo! infatti con questi miei amici non ho la possibilità di starci assieme abbastanza: sai com'è, ognuno è preso in fin dei conti dalla propria vita, e la vita che facciamo noi è troppo veloce e sempre meno ci permette di "fermarci" un po' di più...
A dire il vero penso che il tempo lo puoi trovare benissimo se vuoi essere presente per qualcuno, almeno io l'ho sempre fatto...ma siamo gli uni diversi dagli altri e ognuno dimostra il "proprio esserci" a suo modo, bisogna imparare ad accettare ciò, ecco tutto.
È vero...io ho visto svanire la complicità con il diradarsi della frequentazione e la diminuizione del tempo trascorso assieme. È vero...certe cose vanno accettate, ma vanno anche viste senza tante ipocrsie: i rapporti di amiicizia sono "denutriti" se si passa poco tempo assieme, e la "malnutrizione" lascia i suoi segni, la perdita della complicità è uno di questi segni.
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Re: complicità
Messaggio da Adam » 02/12/2013, 1:21
Ciao ti quoto appieno :-)tempest ha scritto:[...]
Mi intrometto anche se la risposta era per Adam...
È vero...io ho visto svanire la complicità con il diradarsi della frequentazione e la diminuizione del tempo trascorso assieme. È vero...certe cose vanno accettate, ma vanno anche viste senza tante ipocrsie: i rapporti di amiicizia sono "denutriti" se si passa poco tempo assieme, e la "malnutrizione" lascia i suoi segni, la perdita della complicità è uno di questi segni.
Re: complicità
Messaggio da *pallina5* » 02/12/2013, 12:21
Intromettiti pure Tempest, i tuoi interventi mi hanno sempre dato nuovi spunti di riflessione e quindi li accolgo sempre con piacere....tempest ha scritto:[...]
Mi intrometto anche se la risposta era per Adam...
È vero...io ho visto svanire la complicità con il diradarsi della frequentazione e la diminuizione del tempo trascorso assieme. È vero...certe cose vanno accettate, ma vanno anche viste senza tante ipocrsie: i rapporti di amiicizia sono "denutriti" se si passa poco tempo assieme, e la "malnutrizione" lascia i suoi segni, la perdita della complicità è uno di questi segni.
Per il resto, hai purtroppo ragione...ma mi solleva il pensiero che dietro l'angolo magari si puo' trovare una buona "trattoria" dove rifocillarsi...
Messaggio da *pallina5* » 02/12/2013, 12:24
Adam ha scritto:Ciao, vedo la complicità con una persona amica, perche l amica con cui ho grande complicità che si e' sviluppata con lo stare assieme. Poi sai io credo che alcune persone si può' avere complicità , solo, nel momento in cui parli di alcuni argomenti. Quindi, si può parlare di una complicità , completa, quella cje si ha con un amica. O complicità parziale , ovvere che si e' complici solo quando si parla di alcuni argomenti. Spero di averv espresso in modo chiaro il mio pensiero. :-)
Mmm, alla complicita' parziale non avevo pensato...mi piace.
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Messaggio da Ospite » 05/12/2013, 21:11
Io penso che, in maniera molto più semplicistica, trovarsi bene a parlare e concordare su un argomento di comune interesse, è qualcosa di molto semplice e immediato. Si può anche chiamare complicità, ma a me sembra quasi di sopravvalutare il significato del termine.Adam ha scritto: O complicità parziale , ovvere che si e' complici solo quando si parla di alcuni argomenti.
La complicità dovrebbe scaturire e svilupparsi su un terreno più ampio, e senza dover contare sul facile apporto di un interesse comune. Io ad esempio mi trovo bene a parlare di cinema con un paio di persone, ma non mi sento per nulla loro complice, nemmeno parzialmente, proprio perchè su tutto il resto c'è poco o nulla.
Messaggio da *pallina5* » 07/12/2013, 19:19
Ops, sinceramente io ho interpretato in altra maniera il termine"argomenti" usato da Adam, cioe' non ho pensato che si riferisse al semplice trovarsi su un "interesse" comune...,.credevo intendesse trovare intesa nel parlare di determinate cose che ci appartengono e che appunto ci sentiamo di codividere solo con alcuni.Shadow750
La complicità dovrebbe scaturire e svilupparsi su un terreno più ampio, e senza dover contare sul facile apporto di un interesse comune. Io ad esempio mi trovo bene a parlare di cinema con un paio di persone, ma non mi sento per nulla loro complice, nemmeno parzialmente, proprio perchè su tutto il resto c'è poco o nulla.
Messaggio da *pallina5* » 07/12/2013, 19:36
"Multa"Adam ha scritto:Ciao mi fa piacere ?? t piaccia l idea di complicità parziale, scusa l invadenza , questo multa l hai con qualcuno?
Comunque tutto il discorso sulla complicita' e' "in generale"....anche se non l' avverto particolarmente, comuque coi miei amici esiste una certa intesa ma soprattutto un volersi bene a prescindere..e questo conta.
Grazie....
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Messaggio da Adam » 07/12/2013, 20:17
Scusa x l errore , credo che la parola fosse "molto". Oramai sarai/sarete abituati ai miei errori ortografici :-) ma vi giuro ?? faccio attenzione ma a volte mi sfuggono*pallina5* ha scritto:[...]
"Multa"
Comunque tutto il discorso sulla complicita' e' "in generale"....anche se non l' avverto particolarmente, comuque coi miei amici esiste una certa intesa ma soprattutto un volersi bene a prescindere..e questo conta.
Grazie....
Messaggio da *pallina5* » 07/12/2013, 21:15
tranquillo.....io invece bisticcio e pasticcio spesso con la punteggiatursAdam ha scritto:[...]
Scusa x l errore , credo che la parola fosse "molto". Oramai sarai/sarete abituati ai miei errori ortografici :-) ma vi giuro ?? faccio attenzione ma a volte mi sfuggono
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