credete nel destino?

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ildilemmadelprigioniero

Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 20/02/2011, 19:38

MarioPV ha scritto:[...]



L'altro 5% (circa) effettivamente si ritrova per qualche motivo ad essere effetto o vittima di un destino predeterminato da 'forze superiori'. In questi casi rari l'individuo deve necessariamente seguire il cammino per lui tracciato, nel bene o nel male. Fu così ad esempio per i Discepoli di Gesù, che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti e semplici pescatori.
Vittima è il termine giusto :DD
Fu così anche per un tappezziere/costruttore di tende (anche se non conobbe personalmente Gesù...). :DD

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Maggiolina25
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Re: credete nel destino?

Messaggio da Maggiolina25 » 22/02/2011, 20:00

dies irae ha scritto:[...]




beh allora mettiamo in chiaro che questa frase non può avere senso assoluto. la volontà come può essere sufficiente a raggiungere ogni obiettivo? se mancano gli strumenti e le condizioni, gli obiettivi che si possono raggiungere sono circoscritti e relativi! portando all'estremo, il figlio di berlusconi con la propria volontà potrà raggiungere determinati obiettivi, il figlio dell'operaio sarà fortunato se ne raggiungerà altri!
siamo come cavie in un labirinto, possiamo scegliere di andare avanti o indietro, la nostra volontà che ci permette di decidere del nostro destino tra girare a destra o a sinistra, ma le nostre possibilità sono limitate dalle mura di quel labirinto che è stato costruito da altri.
in casi eccezionali si riesce FORSE, a trovare l'uscita di quel labirinto, ma non puoi venirmi a dire che quella frase sia valida in modo assoluto, come in una convention tenuta da un motivatore di professione. è valida in casi eccezionali. io la vedo così, forse perchè i confini del mio labirinto sono ben visibili e quindi ne ho maggiore consapevolezza di altri
Hai mai letto "la ricerca della felicità"? E' una storia vera, un esempio concreto di come, dal nulla, si può cambiare la propria vita. Anche il figlio dell'operaio può diventare qualcuno.
Sarà anche vero che abbiamo possibilità limitate in partenza, ma ogni nostra scelta porta a cambiamenti di scenario e quindi strumenti sempre nuovi, opportunità diverse. Sta a ciascuno prendere le varie strade che ci portano dove vogliamo arrivare.
Maggiolina

ildilemmadelprigioniero

Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 23/02/2011, 15:21

Maggiolina25 ha scritto:[...]


Sarà anche vero che abbiamo possibilità limitate in partenza, ma ogni nostra scelta porta a cambiamenti di scenario e quindi strumenti sempre nuovi, opportunità diverse. Sta a ciascuno prendere le varie strade che ci portano dove vogliamo arrivare.
A proposito delle posizioni di partenza dipende anche dal luogo in cui si vive: se nasci nell'Africa subsahariana di strada ne farai poca...non è un esempio estremo...

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Re: credete nel destino?

Messaggio da airlander » 23/02/2011, 20:40

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]
A proposito delle posizioni di partenza dipende anche dal luogo in cui si vive: se nasci nell'Africa subsahariana di strada ne farai poca...non è un esempio estremo...
effettivamente...:D
[img]http://i53.tinypic.com/2i7tg5h.jpg[/img]
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

ildilemmadelprigioniero

Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 23/02/2011, 21:43

airlander ha scritto:[...]



effettivamente...:D
[img]http://i53.tinypic.com/2i7tg5h.jpg[/img]
ma lui mica è nato in Africa... :rolleyes:

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Re: credete nel destino?

Messaggio da Maggiolina25 » 23/02/2011, 21:45

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]


A proposito delle posizioni di partenza dipende anche dal luogo in cui si vive: se nasci nell'Africa subsahariana di strada ne farai poca...non è un esempio estremo...
Parlavo comunque del mondo occidentale civilizzato che permette maggiori possibilità anche a chi parte dal basso.
Maggiolina

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Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 23/02/2011, 21:55

Maggiolina25 ha scritto:[...]



Parlavo comunque del mondo occidentale civilizzato che permette maggiori possibilità anche a chi parte dal basso.
capisco (anche se "civilizzato" non è un termine appropriato: ci sono anche paesi civilizzati poveri).

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Re: credete nel destino?

Messaggio da airlander » 24/02/2011, 0:13

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]
ma lui mica è nato in Africa... :rolleyes:
certo, altrimenti non avrebbe potuto divenire presidente degli stati uniti......
:) però.......
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Re: credete nel destino?

Messaggio da Maggiolina25 » 24/02/2011, 18:09

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]


capisco (anche se "civilizzato" non è un termine appropriato: ci sono anche paesi civilizzati poveri).
Sì, è vero. Dico "civilizzato" perché io personalemnte definisco tale un Paese che sia in grado di garantire un livello minimo di sussistenza a tutti i suoi cittadini. Ad esempio l'India è una Nazione civilizzata, ma il fatto che un'elite ristretta viva in buone (se non ottime) condizioni mentre la stragrande maggioranza si trova a sopravvivere in modo disumano: per me non è segno di civiltà. Ne dò una definizione del tutto impropria, lo so, perdonatemi!!
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emblemadiluce

Re: credete nel destino?

Messaggio da emblemadiluce » 18/03/2011, 19:36

tropicsnow ha scritto:Credete che nella vita sia già tutto determinato, pensate sia tutto scritto, previsto oppure credete nella libertà del volere umano, il c.d. libero arbitrio oppure che ci sia una via di mezzo: la casualità secondo cui la volontà dell'uomo è condizionata, vincolata da una serie di fattori?
in teoria ognuno se lo crea da solo...pero' non saprei a volte ci sono fatti strani che ci fanno pensare che qulcosa di scritto ci sia...

Nicola31337


Messaggio da Nicola31337 » 18/03/2011, 19:57

Io non credo nel destino. E' vero che una persona è limitata dai propri mezzi, ma ci sono persone eccezzionali che senza nulla riescono a fare cose straordinarie, sia nel bene che nel male. Pensiamo per un attimo ad Hadolf Hitler, era un semplice soldato in fin di vita, eppure... Che dire di coloro che hanno costruito enormi imperi finanziari partendo da una semplice idea, o di coloro che hanno cambiato il mondo con le loro idee? Io sono convinto che le potenzialità di ogni individuo siano immense, purtroppo solo pochissimi riescono ad usarle al meglio. Certo probabilmente nessuno di noi potrà impedire alla terra di girare, ma non possiamo lasciare che siano la vita o gli altri a decidere per noi, lasciarci andare e travolgere dal corso degli eventi. Ma anche qui sarebbe poco appropriato parlare di destino, come diceva un famoso filosofo, anche la non scelta è una scelta.

dolceamare

Re: credete nel destino?

Messaggio da dolceamare » 04/04/2011, 15:33

tropicsnow ha scritto:Credete che nella vita sia già tutto determinato, pensate sia tutto scritto, previsto oppure credete nella libertà del volere umano, il c.d. libero arbitrio oppure che ci sia una via di mezzo: la casualità secondo cui la volontà dell'uomo è condizionata, vincolata da una serie di fattori?
Credo nel destino, credo che ti dia delle vie ben segnate e le capisci con dei segni inconfutabili.
Tuttavia se percorrere o meno quelle vie, resta decisione nostra. Per fortuna.

rubina88


Messaggio da rubina88 » 10/06/2011, 14:09

io non so se credo nel destino. O meglio mi spiego, credo che ci siano delle cose delle situazioni delle coincidenze che non ci possiamo spiegare e che non dipendono da noi. Credo molto in dio anche se rispetto quelli chie non ci credono. Dio conosce la nostra storia fin dalla nostra nascita e. Se ci avesse detto cosa sarebbe successo nella nostra vita Forse non la avremmo accettata. Sulla libertà credo al fatto che dio ci lascia liberi dì sbagliare per capire i mostri errori in futuro. Tutto qui

FadeTo
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Messaggio da FadeTo » 10/06/2011, 15:18

rubina88 ha scritto: Dio conosce la nostra storia fin dalla nostra nascita e. Se ci avesse detto cosa sarebbe successo nella nostra vita Forse non la avremmo accettata. Sulla libertà credo al fatto che dio ci lascia liberi dì sbagliare per capire i mostri errori in futuro. Tutto qui
:O
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Re: credete nel destino?

Messaggio da panda » 10/06/2011, 21:19

dolceamare ha scritto:[...]



Credo nel destino, credo che ti dia delle vie ben segnate e le capisci con dei segni inconfutabili.
Tuttavia se percorrere o meno quelle vie, resta decisione nostra. Per fortuna.
E non è sempre così. Alle volte le vicende della vita ti portano proprio a percorrere una vita ben precisa...che si rivela vincente. Sei portato a destinazione quasi come se ti avesse guidato una mano "invisibile".
Qui si parla proprio di fato......di strada scritta dal Destino.
8)

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Re: credete nel destino?

Messaggio da tropicsnow » 10/06/2011, 22:17

panda ha scritto:[...]



E non è sempre così. Alle volte le vicende della vita ti portano proprio a percorrere una vita ben precisa...che si rivela vincente. Sei portato a destinazione quasi come se ti avesse guidato una mano "invisibile".
Qui si parla proprio di fato......di strada scritta dal Destino.
8)
anche io credo che ci sia qualcosa di preordinato ma non credo che sia tutto scritto. non credo al fatalismo altrimenti qualsiasi cosa accada è indipendente dal nostro volere anzi le nostre scelte, le notre azioni, a nulla servirebbero perchè tutto è già previsto quindi non ci sarebbe neppure responsabilità. penso invece che solo alcune cose sono prestabilite e tutto ciò che sta nel mezzo sono accidenti in cui interviene la nostra libertà di scelta.

8kimby5


Messaggio da 8kimby5 » 10/06/2011, 22:27

@sono credente
secondo me Dio ci ha concesso il “libero arbitrio” e ???? le nostre scelte determinano la “qualità” della nostra vita, non il destino.

ildilemmadelprigioniero

Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 10/06/2011, 22:31

tropicsnow ha scritto:[...]



penso invece che solo alcune cose sono prestabilite e tutto ciò che sta nel mezzo sono accidenti in cui interviene la nostra libertà di scelta.
Fai qualche esempio ;)

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Re: credete nel destino?

Messaggio da Niobe85 » 10/06/2011, 22:46

tropicsnow ha scritto:[...]



anche io credo che ci sia qualcosa di preordinato ma non credo che sia tutto scritto.
Ho la mia personale metafora del destino.
Lo immagino come la linea bianca che separa le carreggiate della strada... è una linea continua, dunque predestinata, eppure in alcuni punti è tratteggiata... beh, credo che sia in quei punti che ci è "concesso" di aggiungere... :rolleyes:
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

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Re: credete nel destino?

Messaggio da tropicsnow » 10/06/2011, 23:16

Niobe85 ha scritto:[...]



Ho la mia personale metafora del destino.
Lo immagino come la linea bianca che separa le carreggiate della strada... è una linea continua, dunque predestinata, eppure in alcuni punti è tratteggiata... beh, credo che sia in quei punti che ci è "concesso" di aggiungere... :rolleyes:
bella questa immagine :)
io invece credo che la linea tratteggiata sia più lunga di quella continua. se tutto fosse predestinato, come sostieni, non avrebbero significato neppure gli errori :rolleyes:

ildilemmadelprigioniero ha scritto: Fai qualche esempio ;)

ad esempio la vocazione che è un'inclinazione innata verso qualcosa protrebbe essere una professione, un'arte, una religione etc. ci sentiamo attratti verso quel qualcosa e non sappiamo perchè e in genere si manifesta pesto, in giovane età. da dove arriva questa chiamata?

un'altra cosa che credo sia prestabilita è la nostra morte, sia che sia naturale sia che sia violenta è stabilita.

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Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 10/06/2011, 23:19

Niobe85 ha scritto:[...]



Ho la mia personale metafora del destino.
Lo immagino come la linea bianca che separa le carreggiate della strada... è una linea continua, dunque predestinata, eppure in alcuni punti è tratteggiata... beh, credo che sia in quei punti che ci è "concesso" di aggiungere... :rolleyes:
Un metafisico codice della strada... :O ;)

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Re: credete nel destino?

Messaggio da Niobe85 » 10/06/2011, 23:35

tropicsnow ha scritto:[...]



bella questa immagine :)
io invece credo che la linea tratteggiata sia più lunga di quella continua. se tutto fosse predestinato, come sostieni, non avrebbero significato neppure gli errori :rolleyes:

Grazie! :D

Beh... :rolleyes: non credo che gli errori non avrebbero significato... magari potrebbero rappresentare gli spazi immediatamente precedenti al tratteggio (intendo la piccola porzione pre-tratteggio, altrimenti non avrebbe senso) [smilie=mha.gif]
Scusate, sono contorta [smilie=lol.gif]
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

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Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 10/06/2011, 23:36

tropicsnow ha scritto:



un'altra cosa che credo sia prestabilita è la nostra morte, sia che sia naturale sia che sia violenta è stabilita.
E' inevitabile, ma inevitabile non significa, in questo caso, stabilita. Stabilita significa che qualcuno (i superstiziosi amano chiamarlo Destino, Dio, ecc.) decide a priori che nel giorno x dovrai tirare le cuoia. Probabilmente nel caso di morte violenta conseguente a fucilazione su piazza pubblica in un giorno prestabilito da una giunta militare (o da un governo che si definisce più o meno democratico) al potere si potrebbe convenire...

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Re: credete nel destino?

Messaggio da Niobe85 » 10/06/2011, 23:39

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]


Un metafisico codice della strada... :O ;)
Sì sì... [smilie=cop.gif]
:DD
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

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Re: credete nel destino?

Messaggio da tropicsnow » 10/06/2011, 23:46

ildilemmadelprigioniero ha scritto:

E' inevitabile, ma inevitabile non significa, in questo caso, stabilita. Stabilita significa che qualcuno (i superstiziosi amano chiamarlo Destino, Dio, ecc.) decide a priori che nel giorno x dovrai tirare le cuoia. Probabilmente nel caso di morte violenta conseguente a fucilazione su piazza pubblica in un giorno prestabilito da una giunta militare (o da un governo che si definisce più o meno democratico) al potere si potrebbe convenire...
la morte è una necessità quindi è stabilito che dobbiamo morire, lo sappiamo, solo che non ci è dato di sapere quando. se sapessimo quando il filo della vita si spezzerà vivremmo in funzione di esso e non realizzeremo lo scopo della nostra vita.

vedo che sulla vocazione non mi hai fatto appunti :)



Niobe85 ha scritto:[...]



Grazie! :D

Beh... :rolleyes: non credo che gli errori non avrebbero significato... magari potrebbero rappresentare gli spazi immediatamente precedenti al tratteggio (intendo la piccola porzione pre-tratteggio, altrimenti non avrebbe senso) [smilie=mha.gif]
Scusate, sono contorta [smilie=lol.gif]
sì, in effetti sei molto cervellotica :) ;)

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Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 11/06/2011, 0:06

tropicsnow ha scritto:[...]



ad esempio la vocazione che è un'inclinazione innata verso qualcosa protrebbe essere una professione, un'arte, una religione etc. ci sentiamo attratti verso quel qualcosa e non sappiamo perchè e in genere si manifesta pesto, in giovane età. da dove arriva questa chiamata?
Innata significa che non è frutto di un insegnamento...ciò però non è un motivo sufficiente per indurci (come al solito) ad ipostatizzare... ;)

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Re: credete nel destino?

Messaggio da tropicsnow » 11/06/2011, 12:40

ildilemmadelprigioniero ha scritto:

Innata significa che non è frutto di un insegnamento...ciò però non è un motivo sufficiente per indurci (come al solito) ad ipostatizzare... ;)
adesso sono sollevata. non ti nascondo che avevo provato un senso di smarrimento nella tua mancata annotazione. :)

non voglio ingaggiare con te una discussione sterile. ho capito qual è la tua posizione riguardo a certi temi. tu hai già maturato un tuo concetto (come sembra), e inoltre questo concetto risulta categorico e impermeabile ad ogni confutazione, non riesco ad immaginare chi possa aver così nulla da fare per immolarsi nel tentativo (credo impossibile) di farti vedere le cose in modo diverso o almeno dal farti considerare che possa esistere altro. io, per esempio, no. :)

voglio solo ricordarti una cosa che tu trascuri e che è importante quanto quella che riconosci e prediligi e che insieme costituiscono un binomio inscindibile: ragione/sentimento.
tu cerchi di spiegare tutto attraverso la ragione in questo modo, inevitabilmente, ciò che non può essere còlto dall'intelletto viene meno. non esiste.
oltre alla dimensione razionale siamo stati dotati anche di una dimensione emotiva ciò significa che ci son cose che per poter essere còlte hanno bisogno di qualcos'altro.
pensiamo ai 5 sensi: ognuno di essi ci permette di cogliere qualcosa. l'uno non è più importante dell'altro. si trovano tutti su un piano di parità. non possiamo percepire il suono con la vista o il tatto con l'udito. se ci provassimo immancabilmente ciò che stiamo cercando di cogliere verrebbe meno. non esisterebbe. ma veramente non esiste o stiamo usando il mezzo/senso sbagliato?

faccio un altro esempio che appartiene alla comune esperienza: ti sarà capitato di innamorarti, ebbene perché ti sei sentito attratto da quella determinata donna e non da un'altra? non mi riferisco qui tanto all'attrazione sessuale ma ai sentimenti, all'amore che ti getta nella disperazione quando quelle braccia che ti hanno stretto all'improvviso ti abbandonano. perché proprio quella specifica donna tra centinaia di altre ha suscitato in te emozioni tali dall'arrivare a dire che senza di lei non avresti potuto più vivere? perché quella donna ha catturato un'immagine che era già dentro di te. non puoi spiegare con la ragione questi sentimenti perché appartengono a una dimensione diversa e necessitano di strumenti diversi per poter essere letti.

noi siamo educati a ritenere la ragione superiore rispetto al sentimento (inteso in un'accezione molto ampia) che tendiamo a reprimere, a relegare in posizione subalterna. essi, invece, si trovano su uno stesso piano perché governano sfere diverse entrambe importanti. i limiti dell'uno vengono sopperiti dalle capacità dell'altro. sono due facce della stessa medaglia, possiamo ignorarne una ma così facendo ci priviamo di un mezzo di conoscenza che ci consente di vedere ciò che l'altra non vede.

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Re: credete nel destino?

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 11/06/2011, 13:20

tropicsnow ha scritto:[...]


voglio solo ricordarti una cosa che tu trascuri e che è importante quanto quella che riconosci e prediligi e che insieme costituiscono un binomio inscindibile: ragione/sentimento.
tu cerchi di spiegare tutto attraverso la ragione in questo modo, inevitabilmente, ciò che non può essere còlto dall'intelletto viene meno. non esiste.
oltre alla dimensione razionale siamo stati dotati anche di una dimensione emotiva ciò significa che ci son cose che per poter essere còlte hanno bisogno di qualcos'altro.
pensiamo ai 5 sensi: ognuno di essi ci permette di cogliere qualcosa. l'uno non è più importante dell'altro. si trovano tutti su un piano di parità. non possiamo percepire il suono con la vista o il tatto con l'udito. se ci provassimo immancabilmente ciò che stiamo cercando di cogliere verrebbe meno. non esisterebbe. ma veramente non esiste o stiamo usando il mezzo/senso sbagliato?

faccio un altro esempio che appartiene alla comune esperienza: ti sarà capitato di innamorarti, ebbene perché ti sei sentito attratto da quella determinata donna e non da un'altra? non mi riferisco qui tanto all'attrazione sessuale ma ai sentimenti, all'amore che ti getta nella disperazione quando quelle braccia che ti hanno stretto all'improvviso ti abbandonano. perché proprio quella specifica donna tra centinaia di altre ha suscitato in te emozioni tali dall'arrivare a dire che senza di lei non avresti potuto più vivere? perché quella donna ha catturato un'immagine che era già dentro di te. non puoi spiegare con la ragione questi sentimenti perché appartengono a una dimensione diversa e necessitano di strumenti diversi per poter essere letti.

noi siamo educati a ritenere la ragione superiore rispetto al sentimento (inteso in un'accezione molto ampia) che tendiamo a reprimere, a relegare in posizione subalterna. essi, invece, si trovano su uno stesso piano perché governano sfere diverse entrambe importanti. i limiti dell'uno vengono sopperiti dalle capacità dell'altro. sono due facce della stessa medaglia, possiamo ignorarne una ma così facendo ci priviamo di un mezzo di conoscenza che ci consente di vedere ciò che l'altra non vede.

[smilie=ciau.gif]
Avrei da ridire ma il modo in cui hai espresso questo pensiero mi ha smontato. KO a me, 10 e lode a te.

ildilemmadelprigioniero

Re: credete nel destino?

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 11/06/2011, 19:55

tropicsnow ha scritto:[...]



adesso sono sollevata. non ti nascondo che avevo provato un senso di smarrimento nella tua mancata annotazione. :)

non voglio ingaggiare con te una discussione sterile. ho capito qual è la tua posizione riguardo a certi temi. tu hai già maturato un tuo concetto (come sembra), e inoltre questo concetto risulta categorico e impermeabile ad ogni confutazione, non riesco ad immaginare chi possa aver così nulla da fare per immolarsi nel tentativo (credo impossibile) di farti vedere le cose in modo diverso o almeno dal farti considerare che possa esistere altro. io, per esempio, no. :)

voglio solo ricordarti una cosa che tu trascuri e che è importante quanto quella che riconosci e prediligi e che insieme costituiscono un binomio inscindibile: ragione/sentimento.
tu cerchi di spiegare tutto attraverso la ragione in questo modo, inevitabilmente, ciò che non può essere còlto dall'intelletto viene meno. non esiste.
oltre alla dimensione razionale siamo stati dotati anche di una dimensione emotiva ciò significa che ci son cose che per poter essere còlte hanno bisogno di qualcos'altro.
pensiamo ai 5 sensi: ognuno di essi ci permette di cogliere qualcosa. l'uno non è più importante dell'altro. si trovano tutti su un piano di parità. non possiamo percepire il suono con la vista o il tatto con l'udito. se ci provassimo immancabilmente ciò che stiamo cercando di cogliere verrebbe meno. non esisterebbe. ma veramente non esiste o stiamo usando il mezzo/senso sbagliato?

faccio un altro esempio che appartiene alla comune esperienza: ti sarà capitato di innamorarti, ebbene perché ti sei sentito attratto da quella determinata donna e non da un'altra? non mi riferisco qui tanto all'attrazione sessuale ma ai sentimenti, all'amore che ti getta nella disperazione quando quelle braccia che ti hanno stretto all'improvviso ti abbandonano. perché proprio quella specifica donna tra centinaia di altre ha suscitato in te emozioni tali dall'arrivare a dire che senza di lei non avresti potuto più vivere? perché quella donna ha catturato un'immagine che era già dentro di te. non puoi spiegare con la ragione questi sentimenti perché appartengono a una dimensione diversa e necessitano di strumenti diversi per poter essere letti.

noi siamo educati a ritenere la ragione superiore rispetto al sentimento (inteso in un'accezione molto ampia) che tendiamo a reprimere, a relegare in posizione subalterna. essi, invece, si trovano su uno stesso piano perché governano sfere diverse entrambe importanti. i limiti dell'uno vengono sopperiti dalle capacità dell'altro. sono due facce della stessa medaglia, possiamo ignorarne una ma così facendo ci priviamo di un mezzo di conoscenza che ci consente di vedere ciò che l'altra non vede.

[smilie=ciau.gif]
I tentativi di confutazione di cui parli per andare a segno dovrebbero essere convincenti, adeguatamente argomentati, fondati su dati verificabili empiricamente, ecc.
Se al contrario sono frutto di un evidente condizionamento educazionale di tipo religioso o deterministico – finalistico allora sono sterili e infruttuosi.
Intendi erroneamente il pensiero ateo o scientifico come dogmatico, ma non è così : è proprio l’esatto contrario…il dogmatismo risiede nell’animo del credente…

Capitolo emozioni: per esempio avverto l’irresistibile bisogno emozionale di negare con forza l’esistenza di un Dio o Destino o Intelligenza (chiamala come desideri questa ipostatizzazione divina o metafisica) che abbia già prestabilito il sentiero che dobbiamo percorrere: è l’amore per l’autodeterminazione dell’uomo, non la fredda razionalità di cui pensi io sia un paladino. Le emozioni che sgorgano dall’animo di un credente sono anch'esse senza dubbio reali, ma questo amore verso un Dio che non esiste (frutto di una speranza religiosa che indubbiamente può essere di conforto nei momenti più bui dell’esistenza) rischia di slegare l’uomo dalla realtà circostante, di indebolire (se non ammorbare nel caso dei monoteismi) l’empatia con il mondo, di svilire “l’innocenza del divenire” di cui parlava un filosofo tedesco (che invitava gli uomini a rimanere “fedeli alla terra”), di mistificare la realtà originando così interpretazioni fantasiose della stessa.

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Re: credete nel destino?

Messaggio da tempest » 12/06/2011, 11:44

tropicsnow ha scritto:[...]




voglio solo ricordarti una cosa che tu trascuri e che è importante quanto quella che riconosci e prediligi e che insieme costituiscono un binomio inscindibile: ragione/sentimento.
tu cerchi di spiegare tutto attraverso la ragione in questo modo, inevitabilmente, ciò che non può essere còlto dall'intelletto viene meno. non esiste.
oltre alla dimensione razionale siamo stati dotati anche di una dimensione emotiva ciò significa che ci son cose che per poter essere còlte hanno bisogno di qualcos'altro.
pensiamo ai 5 sensi: ognuno di essi ci permette di cogliere qualcosa. l'uno non è più importante dell'altro. si trovano tutti su un piano di parità. non possiamo percepire il suono con la vista o il tatto con l'udito. se ci provassimo immancabilmente ciò che stiamo cercando di cogliere verrebbe meno. non esisterebbe. ma veramente non esiste o stiamo usando il mezzo/senso sbagliato?

faccio un altro esempio che appartiene alla comune esperienza: ti sarà capitato di innamorarti, ebbene perché ti sei sentito attratto da quella determinata donna e non da un'altra? non mi riferisco qui tanto all'attrazione sessuale ma ai sentimenti, all'amore che ti getta nella disperazione quando quelle braccia che ti hanno stretto all'improvviso ti abbandonano. perché proprio quella specifica donna tra centinaia di altre ha suscitato in te emozioni tali dall'arrivare a dire che senza di lei non avresti potuto più vivere? perché quella donna ha catturato un'immagine che era già dentro di te. non puoi spiegare con la ragione questi sentimenti perché appartengono a una dimensione diversa e necessitano di strumenti diversi per poter essere letti.

noi siamo educati a ritenere la ragione superiore rispetto al sentimento (inteso in un'accezione molto ampia) che tendiamo a reprimere, a relegare in posizione subalterna. essi, invece, si trovano su uno stesso piano perché governano sfere diverse entrambe importanti. i limiti dell'uno vengono sopperiti dalle capacità dell'altro. sono due facce della stessa medaglia, possiamo ignorarne una ma così facendo ci priviamo di un mezzo di conoscenza che ci consente di vedere ciò che l'altra non vede.

Bel post.
Anche se mi sfugge un po' il collegamento col tema "destino", forse perchè il post era rivolto a ildilemma o forse perchè non ho letto tutto il topic.

Dico la mia in base a ciò che ho colto.


Ragione e sentimento sono un binomio inscindibile, noi siamo le due cose assieme. In una parte del nostro cervello risiedono i sentimenti, quindi la ragione non può negare i sentimenti, il loro valore e la loro funzione, ma è consapevole della loro origine e dei loro limiti. Per restare in topic... ad esempio io comprendo che la maggior parte delle persone sente il bisogno di credere in qualcosa di superiore, nella vita dopo la morte, in un'entità creatrice o nel destino ecc... però, pur comprendendo queste "spinte", sono consapevole del fatto che esse sono frutto di un bisogno.
Non metterei l'amore sullo stesso piano, l'amore non ipotizza l'esistenza di nulla, bensì "è" :) : è il legame ( e quì le sfumature possono essere infinite: ammirazione, infatuazione, realazione amorosa, amicizia.... ) che nasce e si sviluppa tra due esseri umani.