arietina76 ha scritto:[...]
non sono d'accordo con quello che hai scritto, Mister.
o meglio, sono d'accordo con te quando dici che una passionale si lascia trascinare dalle emozioni: la penso anch'io così, non riferendomi soltanto all'aspetto strettamente sessuale, ma proprio all'intero modo di vivere le proprie storie e i propri sentimenti.
non ti quoto,però, quando dici che si tratta di persone che non hanno consapevolezza dell'origine delle proprie emozioni: questo dipende dalla singola persona, e non dal carattere più o meno passionale.
non mi piace neppure la definizione che dai della persona più cerebrale: quel "calcolatrice" le dà, secondo me, una connotazione negativa, quando invece non credo sia così.
non è meglio essere cerebrali o passionali: è semplicemente un diverso modo di vivere, o forse semplicemente di comunicare, le proprie emozioni.
e non è vero che una persona cerebrale non abbia conoscenza del proprio mondo emotivo, perchè non ci naviga dentro. si può avere, invece, una piena consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, e semplicemente comunicare a livello affettivo in modo diverso.
e non perchè si è calcolatori e si programma qualcosa, ma solamente perchè ognuno di noi è fatto in modo diverso....
Ciao...
Nel rispondere a Sims, io non volevo comunicare alcuna connotazione, né in negativo né in positivo, né tantomeno riferirmi alla esclusiva sfera sessuale, che infatti non ho menzionato. La persona "calcolatrice" non è ai miei occhi necessariamente qualcuno da cui scansarsi, non ho detto questo e neanche lo penso, nel senso che non c'era un significato implicito e negativo nelle mie parole. La persona passionale vive con le proprie passioni, ho ragione di credere, altrimenti come potrebbe definirsi tale? Per come la penso io, la passione è emozione mista ad una ricerca a volte sottile a volte grossolana del soddisfacimento sensoriale. Un uomo che si siede in un luogo tranquillo per gustarsi in santa pace il suo sigaro cubano preferito, assaporando l'aroma del tabacco, magari ad occhi chiusi, e alternando questo sapore ad un pezzo di cioccolato, che a quanto pare rappresenta una buona combinazione, si trova in compagnia della propria passione di quel momento. Vive l'intensità, e non è detto che sappia ritrarsi, controllarsi, quando questo è opportuno. Spesso l'aggressività infiltra il resto del mondo emotivo, dei propri attaccamenti, e gli dà un colorito particolare. In altre parole, per come io la vedo, la passionalità è di quella persona che avendo un buon assetto psicologico, nei casi migliori, consente l'espressione del proprio stato emotivo senza che intervenga una pesante controparte razionale, e senza per questo saltare il recinto oltre il quale comincia la patologia.
Il passionale patologico è un'altra questione. L'individuo che è una marionetta nelle mani delle proprie emozioni non ha misura, oppure rischia sempre di non averla quando dovrebbe. Anche lui vive l'intensità, il picco, ma in quel momento è come accecato. La consapevolezza è ridotta, e spesso del tutto assente nel momento in cui una passione infiamma, e non c'è l'intervento repentino della ragione, come invece accade nel passionale che si gode il momento osservandosi, magari abbassando la guardia ma senza mandarla a dormire.
Il razionale vive sull'altro versante, per quello che io penso, meno onde e più calma piatta, non necessariamente negativa. Ma anche qui si può entrare nella patologia. In questo caso le emozioni lanciano un grido lontano, che non si ode appieno. Qui la persona è intrappolata in una prigione fatta di ordine, di logica, di grande organizzazione che tradisce l'assente contributo di emozioni almeno un pò caotiche. Tutto pulito e asettico, disinfettato senza macchia. E' facile che si abbia paura delle proprie emozioni, non c'è l'abitudine di portarle al guinzaglio, piuttosto si è preferito oppure si è stati forzati a tenerle al rinchiuso...
Tra gli estremi, c'è la persona che un pò si concede a qualche emozione, lascia che questa venga su come dal fondo di un pozzo, senza esplodere però, e un pò lo richiude per stare senza... vive un pò qua un pò là, è vigile e attenta, è capace di allungare e accorciare il guinzaglio, e non insegue alla cieca il volere dei sensi.
Questo io penso. Ma è solo la mia opinione...
Ciao...