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Messaggio da ollie » 09/03/2006, 1:38
Re: ...empty spaces
Messaggio da Trilly72 » 09/03/2006, 10:52
...ma dai che visione un pò triste...non mi sembri così...ne dalla tua presentazione, ne per quello che hai scritto a me...ti capisco da soli nella grande città fa un pò paura a tutti...ma via l'apatia e prova a far come hai suggerito tu a me...stereo a palla e poghiamo?Dopo la tempesta vien sempre il sereno...???? a Roma!!!...e se vuoi il 15 marzo in un locale molto conosciuto dagli universitari c'è un concorso musicale per band emergenti all'Alpheus...c'è un mio amico batterista che suona è molto simpatico è di Roma e si chiama Daniele...non si sa mai un amico tira l'altro...e così via...si parte e la tua nuova vita dal grigio della notte e dal frastuono destabilizzante si trasforma in un bellissimo arcobaleno di nuove opportunità!Buonafortunaollie ha scritto:Cerco di lasciare lo stress di oggi giù per le scale. Finalmente sono a casa. Giro la chiave, il gatto del mio coinquilino miagola la sua fame. Richiudo la porta alle spalle. Non c'è nessuno. Sembra che l'intero quartiere sia vuoto, solo in strada il traffico di chi torna a casa. Mi avrebbe fatto piacere trovare Fabrizio, chiacchierare un pò, fumare una sigaretta insieme, ascoltare un pò di musica. Entro in stanza, torno al mio disordine... Accendo il pc, accendo qualche candela e la mia lampada rossa. Mi sento un pò più a mio agio, quasi al buio, mentre nella mia testa rimbombano ancora i troppi pensieri di oggi, il traffico e la pioggia, Roma dietro i vetri dell'autobus, la gente che cammina a passo svelto, la musica del player che fa da sottofondo al film della mia ennesima giornata qui. Stamattina pioveva. Umore grigio, poca voglia di parlare. La metro, come al solito mi trascina in un mondo parallelo. Guardo le facce della gente, e nel vetro davanti a me, scorgo la mia. Folla e traffico, e dovrei smettere di pensare, oggi mi farebbe bene. Cerco di distrarmi, guardo le vetrine, ma mi intristiscono come sempre. Il mio player arriva alla traccia 5 dell'ultimo dei Depeche Mode. Precious. Inizio a canticchiarla, mentre mi lascio alle spalle macchine e gente frettolosa. Cercano di vendermi degli ombrelli, grazie non ne ho bisogno. Accendo una sigaretta, fumo sotto questo cielo grigio, tra la gente che passa e chissà se mi vede, fumo sotto questa stupida pioggia, e mi sento sempre più apatico. Non è un bel periodo, lo so. E non smetto di pensarci. Dovrei distrarmi, ma non so come. C'è una patina di malumore nella mia espressione, lo so anche se non mi vedo. Vago senza meta tra la gente che non conosco. Sapevo che sarebbe successo ancora. Tra pochi giorni un anno alle spalle, tante promesse fatte a me stesso, una nuova vita che non decolla, gli amici lontani che non chiamo per non sentirmi dare del pezzo di *****, gli impegni, gli esami che arrivano, l'affitto, le pulizie, le lavatrici. ***** l'ho scelto io. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi arrendo. Filtro tutto e vado avanti. Un altro giorno così, un'altra sera al pc a parlare del niente con chi non mi conosce. Non so nemmeno perchè ti scrivo queste cose. Forse ho solo bisogno di parlare a me stesso, o forse vorrei qualcuno che mi ascoltasse senza fare domande. Se penso a tutto quello che c'è fuori da queste quattro mura mi sento minuscolo. Sai qual'è la cosa che più mi ha colpito di questa città così immensa per me? La solitudine negli occhi della gente. I doveri prima di pensare a se stessi. Il lavoro non si tocca, chi ci arriva a fine mese? Sto fantasticando ancora, è un mio difetto. Però mi ha colpito. Quanti mezzi sorrisi, quante facce pensierose. "A che pensi?" - mi viene voglia di chiedere alla tipa che sta seduta di fronte a me in metro. Ma non lo faccio, sono troppo timido e poco sfacciato... Mi avevano parlato dell'alienazione che provi quando sei in una grande città. Mi tornano in testa tante cose, gli amici del liceo, i giorni passati giù a casa, tutte le volte che ho sognato di vivere altrove, le sere passate a girare solo in macchina. Ma non ho amici qui. Sono cambiato, in facoltà già conosco un gruppetto di gente, mi diverto anche con loro. Però poi la sera non esco, dove vado? Meglio stare qui a scazzarmi su msn, ad ascoltare musica, qualche sigaretta e alla fine niente da dire. Di guardare la tv non se ne parla, troppo schifo. Dovrei andare a fare la spesa prima che chiuda il supermercato. Ho il frigo vuoto. E non ho voglia di cucinare. Do da mangiare al gatto che rompe e mi accendo una sigaretta. Dovrei smettere di fumare, lo so, ma spesso la sigaretta è la mia unica compagnia. Un pò come quando mi incanto ad osservare la fiamma di una candela. Rimango così, per minuti interi a fissarla. Mi stendo sul letto, anche stasera rimango a casa...

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Messaggio da SottoPelle » 09/03/2006, 11:14
Ciao,ollie ha scritto:Cerco di lasciare lo stress di oggi giù per le scale. Finalmente sono a casa. Giro la chiave, il gatto del mio coinquilino miagola la sua fame. Richiudo la porta alle spalle. Non c'è nessuno. Sembra che l'intero quartiere sia vuoto, solo in strada il traffico di chi torna a casa. Mi avrebbe fatto piacere trovare Fabrizio, chiacchierare un pò, fumare una sigaretta insieme, ascoltare un pò di musica. Entro in stanza, torno al mio disordine... Accendo il pc, accendo qualche candela e la mia lampada rossa. Mi sento un pò più a mio agio, quasi al buio, mentre nella mia testa rimbombano ancora i troppi pensieri di oggi, il traffico e la pioggia, Roma dietro i vetri dell'autobus, la gente che cammina a passo svelto, la musica del player che fa da sottofondo al film della mia ennesima giornata qui. Stamattina pioveva. Umore grigio, poca voglia di parlare. La metro, come al solito mi trascina in un mondo parallelo. Guardo le facce della gente, e nel vetro davanti a me, scorgo la mia. Folla e traffico, e dovrei smettere di pensare, oggi mi farebbe bene. Cerco di distrarmi, guardo le vetrine, ma mi intristiscono come sempre. Il mio player arriva alla traccia 5 dell'ultimo dei Depeche Mode. Precious. Inizio a canticchiarla, mentre mi lascio alle spalle macchine e gente frettolosa. Cercano di vendermi degli ombrelli, grazie non ne ho bisogno. Accendo una sigaretta, fumo sotto questo cielo grigio, tra la gente che passa e chissà se mi vede, fumo sotto questa stupida pioggia, e mi sento sempre più apatico. Non è un bel periodo, lo so. E non smetto di pensarci. Dovrei distrarmi, ma non so come. C'è una patina di malumore nella mia espressione, lo so anche se non mi vedo. Vago senza meta tra la gente che non conosco. Sapevo che sarebbe successo ancora. Tra pochi giorni un anno alle spalle, tante promesse fatte a me stesso, una nuova vita che non decolla, gli amici lontani che non chiamo per non sentirmi dare del pezzo di *****, gli impegni, gli esami che arrivano, l'affitto, le pulizie, le lavatrici. ***** l'ho scelto io. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi arrendo. Filtro tutto e vado avanti. Un altro giorno così, un'altra sera al pc a parlare del niente con chi non mi conosce. Non so nemmeno perchè ti scrivo queste cose. Forse ho solo bisogno di parlare a me stesso, o forse vorrei qualcuno che mi ascoltasse senza fare domande. Se penso a tutto quello che c'è fuori da queste quattro mura mi sento minuscolo. Sai qual'è la cosa che più mi ha colpito di questa città così immensa per me? La solitudine negli occhi della gente. I doveri prima di pensare a se stessi. Il lavoro non si tocca, chi ci arriva a fine mese? Sto fantasticando ancora, è un mio difetto. Però mi ha colpito. Quanti mezzi sorrisi, quante facce pensierose. "A che pensi?" - mi viene voglia di chiedere alla tipa che sta seduta di fronte a me in metro. Ma non lo faccio, sono troppo timido e poco sfacciato... Mi avevano parlato dell'alienazione che provi quando sei in una grande città. Mi tornano in testa tante cose, gli amici del liceo, i giorni passati giù a casa, tutte le volte che ho sognato di vivere altrove, le sere passate a girare solo in macchina. Ma non ho amici qui. Sono cambiato, in facoltà già conosco un gruppetto di gente, mi diverto anche con loro. Però poi la sera non esco, dove vado? Meglio stare qui a scazzarmi su msn, ad ascoltare musica, qualche sigaretta e alla fine niente da dire. Di guardare la tv non se ne parla, troppo schifo. Dovrei andare a fare la spesa prima che chiuda il supermercato. Ho il frigo vuoto. E non ho voglia di cucinare. Do da mangiare al gatto che rompe e mi accendo una sigaretta. Dovrei smettere di fumare, lo so, ma spesso la sigaretta è la mia unica compagnia. Un pò come quando mi incanto ad osservare la fiamma di una candela. Rimango così, per minuti interi a fissarla. Mi stendo sul letto, anche stasera rimango a casa...
mi piace il tuo modo di scrivere...
l'apatia lasciala perdere...
Io spegnerei il pc, smetterei di scazzarmi su msn e andrei a sfamarmi di vita...
M.
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Messaggio da butterfly eyes » 09/03/2006, 11:26
Ciao, perchè non provi a scrivere? Proprio come hai fatto adesso, sei bravo, mi è sembrato di leggere un romanzo e po...che resti tra noi...io scrivo, a volte è difficile scavare nella propria vita ma è anche piacevole. Secondo me ci potresti provare, fammi sapere che ne pensi.ollie ha scritto:Cerco di lasciare lo stress di oggi giù per le scale. Finalmente sono a casa. Giro la chiave, il gatto del mio coinquilino miagola la sua fame. Richiudo la porta alle spalle. Non c'è nessuno. Sembra che l'intero quartiere sia vuoto, solo in strada il traffico di chi torna a casa. Mi avrebbe fatto piacere trovare Fabrizio, chiacchierare un pò, fumare una sigaretta insieme, ascoltare un pò di musica. Entro in stanza, torno al mio disordine... Accendo il pc, accendo qualche candela e la mia lampada rossa. Mi sento un pò più a mio agio, quasi al buio, mentre nella mia testa rimbombano ancora i troppi pensieri di oggi, il traffico e la pioggia, Roma dietro i vetri dell'autobus, la gente che cammina a passo svelto, la musica del player che fa da sottofondo al film della mia ennesima giornata qui. Stamattina pioveva. Umore grigio, poca voglia di parlare. La metro, come al solito mi trascina in un mondo parallelo. Guardo le facce della gente, e nel vetro davanti a me, scorgo la mia. Folla e traffico, e dovrei smettere di pensare, oggi mi farebbe bene. Cerco di distrarmi, guardo le vetrine, ma mi intristiscono come sempre. Il mio player arriva alla traccia 5 dell'ultimo dei Depeche Mode. Precious. Inizio a canticchiarla, mentre mi lascio alle spalle macchine e gente frettolosa. Cercano di vendermi degli ombrelli, grazie non ne ho bisogno. Accendo una sigaretta, fumo sotto questo cielo grigio, tra la gente che passa e chissà se mi vede, fumo sotto questa stupida pioggia, e mi sento sempre più apatico. Non è un bel periodo, lo so. E non smetto di pensarci. Dovrei distrarmi, ma non so come. C'è una patina di malumore nella mia espressione, lo so anche se non mi vedo. Vago senza meta tra la gente che non conosco. Sapevo che sarebbe successo ancora. Tra pochi giorni un anno alle spalle, tante promesse fatte a me stesso, una nuova vita che non decolla, gli amici lontani che non chiamo per non sentirmi dare del pezzo di *****, gli impegni, gli esami che arrivano, l'affitto, le pulizie, le lavatrici. ***** l'ho scelto io. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi arrendo. Filtro tutto e vado avanti. Un altro giorno così, un'altra sera al pc a parlare del niente con chi non mi conosce. Non so nemmeno perchè ti scrivo queste cose. Forse ho solo bisogno di parlare a me stesso, o forse vorrei qualcuno che mi ascoltasse senza fare domande. Se penso a tutto quello che c'è fuori da queste quattro mura mi sento minuscolo. Sai qual'è la cosa che più mi ha colpito di questa città così immensa per me? La solitudine negli occhi della gente. I doveri prima di pensare a se stessi. Il lavoro non si tocca, chi ci arriva a fine mese? Sto fantasticando ancora, è un mio difetto. Però mi ha colpito. Quanti mezzi sorrisi, quante facce pensierose. "A che pensi?" - mi viene voglia di chiedere alla tipa che sta seduta di fronte a me in metro. Ma non lo faccio, sono troppo timido e poco sfacciato... Mi avevano parlato dell'alienazione che provi quando sei in una grande città. Mi tornano in testa tante cose, gli amici del liceo, i giorni passati giù a casa, tutte le volte che ho sognato di vivere altrove, le sere passate a girare solo in macchina. Ma non ho amici qui. Sono cambiato, in facoltà già conosco un gruppetto di gente, mi diverto anche con loro. Però poi la sera non esco, dove vado? Meglio stare qui a scazzarmi su msn, ad ascoltare musica, qualche sigaretta e alla fine niente da dire. Di guardare la tv non se ne parla, troppo schifo. Dovrei andare a fare la spesa prima che chiuda il supermercato. Ho il frigo vuoto. E non ho voglia di cucinare. Do da mangiare al gatto che rompe e mi accendo una sigaretta. Dovrei smettere di fumare, lo so, ma spesso la sigaretta è la mia unica compagnia. Un pò come quando mi incanto ad osservare la fiamma di una candela. Rimango così, per minuti interi a fissarla. Mi stendo sul letto, anche stasera rimango a casa...

- PEPPINO
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Messaggio da PEPPINO » 09/03/2006, 15:43
Non si leggono i tuoi pensieri , si rileggono. Così ben esposti che disegnano ben bene nella mia mente delle immagini che ne evocano altre che sono i miei ricordi, ma oserei dire ricordi di molte persone, non necessariamente per aver abbandonato le proprie radici ...si può stare così anche dove si è nati ,non importa cosa ti ha portato a stare così .Non ho consigli da darti ed è inutile che faccia filosofia per dartene, se ne esce fuori da soli , sii ottimista , mi sembri intelligente e prima o poi stando dove sei aprendo la porta troverai una nuova casa.ollie ha scritto:Cerco di lasciare lo stress di oggi giù per le scale. Finalmente sono a casa. Giro la chiave, il gatto del mio coinquilino miagola la sua fame. Richiudo la porta alle spalle. Non c'è nessuno. Sembra che l'intero quartiere sia vuoto, solo in strada il traffico di chi torna a casa. Mi avrebbe fatto piacere trovare Fabrizio, chiacchierare un pò, fumare una sigaretta insieme, ascoltare un pò di musica. Entro in stanza, torno al mio disordine... Accendo il pc, accendo qualche candela e la mia lampada rossa. Mi sento un pò più a mio agio, quasi al buio, mentre nella mia testa rimbombano ancora i troppi pensieri di oggi, il traffico e la pioggia, Roma dietro i vetri dell'autobus, la gente che cammina a passo svelto, la musica del player che fa da sottofondo al film della mia ennesima giornata qui. Stamattina pioveva. Umore grigio, poca voglia di parlare. La metro, come al solito mi trascina in un mondo parallelo. Guardo le facce della gente, e nel vetro davanti a me, scorgo la mia. Folla e traffico, e dovrei smettere di pensare, oggi mi farebbe bene. Cerco di distrarmi, guardo le vetrine, ma mi intristiscono come sempre. Il mio player arriva alla traccia 5 dell'ultimo dei Depeche Mode. Precious. Inizio a canticchiarla, mentre mi lascio alle spalle macchine e gente frettolosa. Cercano di vendermi degli ombrelli, grazie non ne ho bisogno. Accendo una sigaretta, fumo sotto questo cielo grigio, tra la gente che passa e chissà se mi vede, fumo sotto questa stupida pioggia, e mi sento sempre più apatico. Non è un bel periodo, lo so. E non smetto di pensarci. Dovrei distrarmi, ma non so come. C'è una patina di malumore nella mia espressione, lo so anche se non mi vedo. Vago senza meta tra la gente che non conosco. Sapevo che sarebbe successo ancora. Tra pochi giorni un anno alle spalle, tante promesse fatte a me stesso, una nuova vita che non decolla, gli amici lontani che non chiamo per non sentirmi dare del pezzo di *****, gli impegni, gli esami che arrivano, l'affitto, le pulizie, le lavatrici. ***** l'ho scelto io. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi arrendo. Filtro tutto e vado avanti. Un altro giorno così, un'altra sera al pc a parlare del niente con chi non mi conosce. Non so nemmeno perchè ti scrivo queste cose. Forse ho solo bisogno di parlare a me stesso, o forse vorrei qualcuno che mi ascoltasse senza fare domande. Se penso a tutto quello che c'è fuori da queste quattro mura mi sento minuscolo. Sai qual'è la cosa che più mi ha colpito di questa città così immensa per me? La solitudine negli occhi della gente. I doveri prima di pensare a se stessi. Il lavoro non si tocca, chi ci arriva a fine mese? Sto fantasticando ancora, è un mio difetto. Però mi ha colpito. Quanti mezzi sorrisi, quante facce pensierose. "A che pensi?" - mi viene voglia di chiedere alla tipa che sta seduta di fronte a me in metro. Ma non lo faccio, sono troppo timido e poco sfacciato... Mi avevano parlato dell'alienazione che provi quando sei in una grande città. Mi tornano in testa tante cose, gli amici del liceo, i giorni passati giù a casa, tutte le volte che ho sognato di vivere altrove, le sere passate a girare solo in macchina. Ma non ho amici qui. Sono cambiato, in facoltà già conosco un gruppetto di gente, mi diverto anche con loro. Però poi la sera non esco, dove vado? Meglio stare qui a scazzarmi su msn, ad ascoltare musica, qualche sigaretta e alla fine niente da dire. Di guardare la tv non se ne parla, troppo schifo. Dovrei andare a fare la spesa prima che chiuda il supermercato. Ho il frigo vuoto. E non ho voglia di cucinare. Do da mangiare al gatto che rompe e mi accendo una sigaretta. Dovrei smettere di fumare, lo so, ma spesso la sigaretta è la mia unica compagnia. Un pò come quando mi incanto ad osservare la fiamma di una candela. Rimango così, per minuti interi a fissarla. Mi stendo sul letto, anche stasera rimango a casa...
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Messaggio da ollie » 26/03/2006, 19:01
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