Etere ha scritto: ↑20/07/2020, 19:36
Adesso ho iniziato a leggere "Gli Sforza", di Carlo Maria Lomartire (Mondadori editore). Mi ha incuriosito perche' e' un racconto storico romanzato. Ho letto il primo capitolo e mi e' piaciuto molto: non sapevo che il giovane Giacomo Sforza fosse in origine un umile contadino emiliano della provincia di Ravenna!
Oggi ho finito di leggere "Gli Sforza". Romanzato, come detto, ma con rigorosi riferimenti storici, scritto bene e piacevole da leggere: Giacomo Attendolo il contadino romagnolo fondatore della dinastia; l'origine del soprannome "Sforza"; le avventure degli sforzeschi nel caotico Regno di Napoli; la morte di Giacomo e l'ascesa di suo figlio Francesco Sforza; il paranoico duca di Milano Filippo Maria Visconti e sua figlia Bianca Maria (una curiosita': Filippo Maria fece decapitare la moglie - insieme a un musico - nel castello di Binasco; mi ricordo che nel 2016 andai con mio fratello a Binasco a vedere il castello: ha un certo fascino quel maniero

); perche' i Visconti chiamavano i propri secondogeniti (indifferentemente dal sesso) con il nome di "Maria"; simbologia e origini dello stemma ducale del biscione e dell'aquila nera coronata; il castello Sforzesco; la Ca' Granda; la morte di Francesco; infine, Galeazzo Maria Sforza nuovo duca di Milano.
Senza contare poi Medici, Estensi, Gonzaga, Malatesta, aragonesi, angioini, Ruffo di Calabria, il papa di Roma, la Serenissima, la Superba, ecc.
Uniche note stonate del libro la mancata citazione da parte dell'autore
delle fonti consultate e la scarsa qualita' delle materie prime impiegate per realizzarlo: carta troppo rigida (che si spiegazza producendo grinze quando si volta pagina) e colla di qualita' scadente (che ha causato lo scollamento di una trentina di pagine)
Infine, oggi ho iniziato a tradurre dal francese la breve guida (15 pagine corredate da foto delle opere d'arte), intitolata "Giandomenico Tiepolo dans l'eglise de San Polo", che ho comprato quando ho visitato l'oratorio del Crocefisso nella chiesa di San Polo a Venezia. In un paio di giorni chiudo la faccenda
