Ares.87 ha scritto:[...]
Perché non hai mai aperto un topic su tutte quelle persone che si auguravano lo stupro della Boldrini?
Scommetto che in quel caso non ti ha dato così fastidio... Vedi, è qui il tuo razzismo. Ma non solo il tuo, è un po' di tutti. Anche io a volte mi sento razzista. Si fa un gran parlare dei valori della civiltà europea ma forse la nostra identità è anche questa, altrimenti l'Olocausto non sarebbe mai esistito.
Io non mi indigno per le tue opinioni ma le cose sono due.
O accettiamo di essere effettivamente razzisti e la smettiamo di dire cose tipo: "non sono razzista ma..", "non sono omofobo ma..." "Adoro Napoli ma..."
Oppure ci si inizia a porre qualche domanda in più. Perché odio così tanto queste persone? Paura del diverso? Influenza dei media? Religione? Senso di appartenenza alla nazione? (beh questo non direi, nel tuo caso).
E poi si esprime un'opinione, qualunque essa sia, sulla base di un ragionamento, altrimenti è solo chiusura mentale.
Mah, io a dir la verità di battute sulla Boldrini ne ho sentite tante, ma di qualcuno che le augurasse lo stupro mai.
Con questo, ti dico onestamente che se l'avessi letto avrei pensato la stessa cosa, e ciò che certe cose o frasi non si dicono nemmeno per scherzo. E chi lo fa dovrebbe essere assogettato a conseguenze ben precise.
Detto questo, ti dico onestamente che le questioni che tu poni, e cioè "Perché odio così tanto queste persone? Paura del diverso? Influenza dei media? Religione? Senso di appartenenza alla nazione?", mi sembrano i classici luoghi comuni.
Perchè si dovrebbe avere paura del diverso? Diverso da me è anche un vegetariano o un vegano: scelta che io non potrei mai fare, perchè non ci riuscirei.
Non la condivido, ma non mi tocca minimamente che altri la facciano: affari loro, danno via del loro (come si suol dire

). Non mi sento, quindi, toccata dall'appartenenza di una persona a un altro paese: certo, è una diversità, ma non un problema in sè e per sè.
Per cui non è paura del diverso o senso patriottico.... E' solo prendere atto che siamo in una situazione di forte allarme sociale, difficilmente gestibile per non dire insostenibile, in cui assistiamo spesso a fatti di cronaca allucinanti.
E la risposta non può e non deve essere quella data dal mediatore culturale: una risposta del genere non è accettabile.
Non si può giustificare tutto (e quindi questa risposta), come molti fanno, facendo leva sulle differenze culturali, dicendo che si ha paura del diverso. Io non temo il diverso: temo chiunque abbia certe posizioni. Statisticamente credo che siano proprie per lo più di stranieri, ma avrei lo stesso sdegno se lo dicesse un italiano.
Ci sono valori che sono, e devono essere, universali, e se così non è di cultura c'è ben poco, indipendentemente dalla nazionalità.
Se si tratta di stranieri, è ovvio che si pongano domande ulteriori, del tipo se si tratta di una persona integrata (che senso ha imporre corso base di italiano, se poi si diverge su queste cose? E' integrazione???) e ha senso mantenerla sul territorio italiano. E trovo che siano domande più che legittime.
Domande che non ti puoi di cero fare per un analogo episodio commesso da un italiano: dove dovresti mandarlo, a casa altrui?
