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C'e' un bel film sentimentale del 1970 che sicuramente nessuno ricorderà, "Appuntamento con una ragazza che si sente sola" (T.R. Baskin), di Herbert Ross, con Candice Bergen, Peter Boyle, James Caan.
Ora direte, perchè questo topic non è stato scritto per la sezione cinema?
Perchè il bellissimo titolo italiano mi serve e mi ha echeggiato la stura per poter imbastire questo topic, s
pero per alcuni, ma soprattutto "alcune", di un qualche residuo interesse. Il film di Ross era imbastito sull'alienazione e la solitudine metropolitana dei due protagonisti, in una grande città come Chicago. Oggi, che i sociologi parlano di "masse di solitudini", in un epoca che a differenza del 1970 grazie a strumenti informatici e tecnologici ha eletto la solitudine (sennò perchè almeno al 50% saremmo qui) degli individui e la loro pressochè assoluta mancanza di "comunicabilità", per dirla profeticamente alla Antonioni. Cosa ne pensano le donne, può esistere ed è diversa da quella degli uomini, in un contesto metropolitano o meno, la loro solitudine? E se di bell'aspetto, questo come è possibile,secondo la vostra certamente differente opinione in proposito? Perdonate il preambolo, è solo la curiosità di sentire almeno la "voce" di donne che si sentano, "dichiarino", sole -e standoci male-, perchè se ne fa un gran parlare da sempre ui e fuori di qui, ma nella vita reale non ne ho mai incontrate e neppure ho mai sentito di nessuno che le abbia conosciute, se di aspetto più che gradevole.
Si trovano sempre ma soltanto uomini, che si sentono perseguitati dalla solitudine, "nelle strade delle città, nei bar, nel lavoro, a casa...", tanto soli. Ma donne, mai. O almeno non te lo dicono di certo in faccia.
But, i kind of every woman it's Human, after all.
Saluti cordiali,
Max Dembo 1978