Artemisia ha scritto:[...]
Eh no, non e' cosi semplice.
Non sto a discutere sul fatto di cedere o no il posto perche' e' soggettivo, il punto e' un altro: mi irrita questo vanto dilagante dell'essere cattivo.
Io so' str.. e me ne vanto!
Ma vanto de che?
E quello che mi da' piu' fastidio e' sentire accusare le persone educate e gentili o semplicemente sensibili di essere buoniste e perbeniste.
E basta con queste fandonie!
In un mondo di cacca dove dilaga e impera l'egoismo, la cattiveria, l'invidia, l'arroganza e la maleducazione e dove questi difetti sono diventati un vanto ed un'errato simbolo di forza (che poi e' esattamente il contrario), i buoni sono visti come sfigati, falsi, ipocriti, perbenisti e buonisti.
Ma finiamola! I buoni sono buoni e basta, per fortuna esistono persone sensibili ed e' inutile farli passare per altro per una questione di comodo o per sentirsi migliori o piu' fighi.
A me questo da' fastidio, questa boria, questo disprezzo dei buoni sentimenti, questo sputare sull'altruismo e sull'educazione, questo sentirsi tanto forti perche' si calpesta il prossimo.
Oh, anch'io posso diventare cattiva, beninteso, ma non senza motivo: se tu mi chiami "chiattona cetacea" ti spezzo le coscette di pollo palestrato e ti rivolto come un calzino bucato, ma almeno posso dirti che te la sei cercata.
Il cinismo e' la morte dell'anima e io mi arrogo il diritto di dirlo, da buonista cherubina di quart'ordine, ma lo dico eccome.
Tie'.
Chi ha buoni sentimenti non rosica e non commenta, non critica e non lancia sentenze.
Chi si definisce "Buono", "perbene", "sensibile" commette lo stesso errore che fa il cinico quando si vanta del suo cinismo o della sua cattiveria (come appunto dicevo prima, il cattivo la cattiveria non la ostenta. La compie!)
Eppoi credo che tu stia facendo un po confusione tra "buono" e "buonista", tra "perbene" e "perbenista"....
i "buoni" ed i "perbene" hanno tutta la mia ammirazione e rispetto ma.... sono più unici che rari.
Gli altri "i buonisti" e "i perbenisti" sono quelli che rosicano, criticano, fanno la morale (appunto per questo possono classificarsi tutti sotto l'etichetta di "moralisti")...ed a questi non è dovuto alcun riguardo e alcun rispetto.
Si uniscono in "bande", e "inciuciano" peggio delle comari di paese, sono capaci di far passare per delinquente un ragazzino che si fuma na cannetta mentre i loro figli tirano coca come degli aspirapolve, fanno passare per una donna di facili costumi una ragazza che torna a casa alle 3 di notte mentre la loro figlia (quella che torna alle 10 di sera) ha dato trastullo a tutti i maschietti del vicinato (per fare certe "cose" non serve che siano le 3 di notte)....
Naturalmente il mio discorso è valido in generis. Ogni riferimento a persone che leggono è puramente casuale.
Se invece qualcuno si sente descritto dal genere di persona di cui sopra, mi dispiace per lui. Io non ho niente a spartire co sta gente e se fossero così coraggiosi da palesarsi gli farei l'unica cortesia di mandarli af... a quel paese. Non vorrei sprecare manco il tempo o le parole che servono per descrivere la loro pochezza.
Io opero nel sociale, e ti assicuro che di quelli chiamati altrimenti "Buoni", "perbene" e "sensibili" ce ne sono uno su 10000 (e forse manco quelli) nonostante gli altri 9.999 cedano il posto ai vecchi, aiutano i ciechi ad attraversare la strada o mettano la monetina nel bicchierino del barbone.
ps.
A parte che la "foca monaca" (ovvero la chiattona cetacea) era la mia ex, posso anche tacere ma chi sa di essere ducento chili e tg. 56 lo sa già quello che è senza che glielo dico io che nu c'ho peli sulla lingua, a meno che non sia pure cecato
e non si sia visto mai allo specchio.
Comunque nu temè, visto che chiamà "cecati" i ciechi è un offesa (e bisogna chiamarli "non vedenti"), chiamà zoppo uno co la sedia arotelle (e bisogna chiamarlo diversamente abile), se proprio non potrò farne a meno (e pe sarvà le mie coscette da palestrato) non dirò che sei na gabibba, ma che sei "
diversamente magra"
:p