In questi giorni, mi è capitato di ascoltare l'intervento di Bill Clinton in relazione alla campagna per il nuovo Presidente americano.
La questione è: repubblicani o democratici?
A noi non interessa più di tanto, ma le parole di Clinton sono invece una domanda per tutti, e hanno attratto la mia attenzione. Più o meno l'ex presidente ha detto questo:
scegliere significa "adottare" non solo un nuovo presidente, ma una diversa visione del mondo e del futuro.
Che genere di futuro vogliamo? Quale pensiamo sia il migliore? Il nocciolo della questione, secondo Clinton, è che se vincono i Repubblicani, allora la visione del mondo è quella che stimola l'egocentrismo, l'interesse personale, la competizione, ognuno per sé e che vinca il più forte come se ci si trovasse nella giungla, mentre la visione Democratica privilegierebbe l'insieme, il tessuto sociale, l'aiuto ai più deboli, cioé "meno io e più noi"...
A noi non interessa l'elezione americana, ma questo discorso si. La sua importanza è massima, in un momento in cui vediamo che il mondo crolla nel versante occidentale anche per i pochi scrupoli di quelli che muovono capitali, curano solo i propri interessi, non si preoccupano della salute dei propri dipendenti, e via dicendo...
Obama ha procurato una assistenza sanitaria a qualche milione di americani sprovvisti, e che avrebbero avuto forti difficoltà a curarsi, magari molti sarebbero andati verso un lento ma curabile declino. Così si fa, altro che andare su marte, pensiamo prima a far brillare la vita da queste parti.
Cosa avrebbe fatto un repubblicano? Forse si sarebbe voltato dall'altra parte, o forse no, ma credo che il discorso di Clinton resti in piedi comunque, ed è importante per tutti.
Vi va di dire la vostra?
