Mi sa che molte persone hanno capito l'opposto di quello che intendevo. Ora proverò a scrivere tutto come si deve per farvi capire meglio.
Questo gruppo ha ormai alle spalle parecchi anni, nel corso dei quali si sono aggiunte e andate via parecchie persone, com'è giusto che sia. Diciamo che quelli "storici", compreso il sottoscritto, sono sempre rimasti uniti però.
Negl'ultimi 2/3 anni però sono nate parecchie incomprensioni e problemi per diverse fattori.
Da una parte c'è il discorso "crescità personale", con tutto quello che ciò comporta: una personalità ormai più stabile e adulta; passioni, interessi e necessità diverse ecc ecc
D'altra parte c'è il discorso ragazze. Molti si sono fidanzati, con relazioni più o meno stabili nel tempo, e le rispettive ragazze hanno iniziato ad uscire regolarmente con noi.
Ecco, questi due fattori hanno messo in crisi nel giro di poco tutte le dinamiche del gruppo. Il cambiamento è logico e normale, ma qui si è trattato di una progressiva degenerazione.
Molte persone, ad esempio, non sono riuscite ad accettare che ogni singola persona gode di una propria individualità e che questa debba essere rispettata senza viverla come un tradimento nei confronti del "gruppo".
Il fatto di iniziare a dividerci per fare cose diverse ha destabilizzato l'equilibrio che c'era, e molti hanno iniziato a sparlare delle persone che non seguivano la massa o comunque chiunque non facesse delle cose che normalmente ci si aspetterebbe da un ventenne. Non vai in discoteca? Sei un pensionato. Non ti fai la canna o non ti devasti con l'alcool? Sei uno sfigato che non ha capito come ci si gode la vita. Cose di questo genere, per intenderci. Purtroppo io ero una di queste persone che doveva sentirsi dire queste cose un giorno sì e l'altro pure. Il mio unico, gigantesco, errore è stato lasciar passare tutte queste cose senza farmi rispettare per troppi anni, per poi trovarmi pieno di rabbia accumulata da rispedire direttamente ai mittenti. Con tanto di mora.
Al di là dei propri gusti personali comunque, avevo confidato a più persone che non potevo fare determinate cose sopratutto per un grave problema di ansia. Vi porto un esempio: a me la discoteca non piace molto, anzi. Se però ci fosse stata l'idea di andarci una volta ogni tanto, ci sarei stato senza problemi. L'unico problema era appunto fronteggiare i miei problemi d'ansia, che mi hanno sempre limitato in molte cose nella vita. Ora, secondo voi, è normale continuare a fare battutine o a sparlare dietro dopo che ti confido che c'è qualcosa di più grave di una semplice scelta di vita?
Se vedi uno in carrozzina che fai, gli dici: "Ohi, ma perché non corri?! Non sai che ti perdi… proprio non ti capisco!"? E' questo è quello che parecchie persone hanno fatto con me.
Ovviamente ci sono state altre persone che, come me, ma per motivi di semplici interessi personali, nel tempo hanno preferito fare cose diverse da quello che si faceva sempre tutti insieme. In pratica si sono creati dei sottogruppi. Questa è una cosa che non è mai andata a genio a molta gente.
Passiamo al secondo motivo di malcontento: le ragazze.
Le ragazze, all'interno del nostro gruppo, hanno sempre vissuto nell'ombra del rispettivo fidanzato, a parte qualche sana eccezione. Nonostante uscissero con noi e tutto, hanno sempre avuto poca voce in capitolo in decisioni e cose così. In pratica non erano delle persone che pensavano, ma semplicemente la ragazza di. La cosa ancora più grave è che a queste ragazze andava bene così.
Arrivò il giorno in cui si unirono al nostro gruppo delle ragazze che ci aveva presentato. Una di queste è la ragazza di cui parlavo, quella che si è poi fidanzata con il mio amico.
Questa ragazza ha un carattere molto particolare: è lunatica, può sembrare superbia e arrogante e non ha peli sulla lingua. Per farla breve, 'sta ragazza aveva osato dire che nel nostro gruppo le dinamiche funzionavano malissimo ed erano "malate". Fu la prima a dire le cose come stavano.
Il fatto che si siano lasciati malamente con questo mio amico è totalmente secondario (la colpa per altro è di entrambi, ma è un problema loro), quello che ha dato fastidio a molta gente, compreso il suo ex ragazzo, è che io mi senta ancora con questa ragazza e che insieme, SECONDO ALCUNI DI LORO, si sparli degli altri. In pratica non solo ho osato uscire con una ragazza che non faceva più parte del gruppo, ma ho osato anche uscire proprio con questa ragazza, quella che aveva creato dei problemi.
Io con questa ragazza, che ci crediate o meno, non ho mai sparlato di nessuno. Non so come qualcuno sia arrivato alla deduzione che questo fosse un dato certo. Quello che ho fatto con lei è quello che faccio con qualsiasi altro amico che ha la capacità di ascoltarti: parlare liberamente. Sfogarsi. Sarei d'accordo che si tratti pur sempre di sparlare se le cose che ho confidato a lei non le avessi prima detto ai diretti interessati, ma il fatto è che non è così: prima ho detto tutto quello che pensavo (anche litigando) ad alcune persone e POI, parlando con lei tra AMICI, ho semplicemente raccontato quello che era successo. Senza aggiungere cose in più. Se le ho confidato che tizio è *******, quest'ultimo se l'era già sentito dire in faccia da me.
Ma 'sto ragazzo ha diverse paure: in primis non accetta il fatto che il gruppo si stia sciogliendo. Per lui si è tutti amici e tutto deve andare bene. Secondariamente pensa che spiattelli tutto quello che fa lui alla sua ex. Quello che mi ha fatto andare su tutte le furie è stato proprio questa cosa qua: io ho SEMPRE aiutato 'sto ragazzo quando stava male. Ero sempre lì disposto ad ascoltarlo e a dargli in qualche modo conforto. Quando gli parlai del fatto che ero in contatto con la sua ex, gli dissi chiaramente che con lei non avrei parlato di lui e viceversa. Questa è stato sacrosanto per me: non ho mai raccontato manco la più piccola sciocchezza riguardante lui alla sua ex. Figuriamoci sparlarci alle spalle. Purtroppo però le paranoie di questo ragazze sono state così ossessive e prepotenti da mettere in dubbio la mia lealtà, la nostra amicizia ormai consolidata (con lui andavo d'accordissimo. Non faceva parte di quelle persone che mi hanno buttato ***** in faccia) per poi buttare quest'ultima nel cesso leggendo tutte quelle cose che aveva scritto su di me. Capite che alla luce di tutto quello che vi ho detto, per me non sono cose gravi quelle che ho saputo, ma GRAVISSIME. Sapere che quello che pensavi fosse un tuo vero amico alla fine rinnega tutto quello che hai fatto per lui e ti scredita così tanto con altre persone, non è un qualcosa che consiglio di provare.
Chiuso 'sto papiro chiarendo solo un punto, che a quanto pare è stato completamente travisato.
Per me non esiste nessun "gruppo". Quest'ultimo è semplicemente un ente astratto che non ha nessun valore nella vita reale. Si è AMICI all'interno di un gruppo di persone. Ci sono delle dinamiche tra AMICI, all'interno di un gruppo. Il problema è che questa cosa qua a quanto pare l'abbiamo capita in pochi tra di noi. Alcune persone pensano che il gruppo sia un'entità a sé con una propria consistenza e personalità e ogni cosa che può minare la sua integrità è considerata come un qualcosa (o meglio, qualcuno) da disprezzare o da fare ritornare sulla retta via.
A prova di ciò, il fatto che io abbia litigato con questo ragazzo (sì, alla fine ci ho litigato) ha scatenato una reazione a catena con altre persone! Vi rendete conto di quanto sia malata questa dinamica?! Cioè, io ho un problema con una persona e si scatena il putiferio anche con altri?! Gente che all'improvviso ha deciso di non vederci più solo perché bisogna essere solidali con l'amico più vicino… roba da pazzi.
Io ho la coscienza davvero pulita. L'unico errore che sento di aver commesso, e l'ho già detto, è aver lasciato che la mia rabbia verso alcuni si accumulasse per anni per poi esplodere di botto. Ma questo è un mio tratto caratteriale che voglio cambiare e ci sto lavorando sopra per far sì che cambi.
P.s: scusate la caterba di errori grammaticali e lessicali che troverete, ma adesso devo uscire e non ho tempo di correggere tutta la pappardella che ho scritto. Portate pazienza
