



Il valore del "Lei".
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Il valore del "Lei".
Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 20/07/2011, 23:06
Per chi lo farà, buon ascolto.
- justeyes89
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da justeyes89 » 21/07/2011, 16:46
Secondo me,il dare del "Lei" o del "Voi",é un atto di cortesia e di rispetto,indipendentemente dal contesto.A volte però alcune persone,come dice rubina,lo usano per creare una distanza e per non dare confidenza.Io personalmente tendo a farlo con chi é più grande di me o con persone particolarmente autorevoli.Do del tu ai miei coetanei o a con persone con cui "a pelle",mi trovo a mio agio.Forse sbaglierò,lei che ne pensa?L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Un paio di mattine fa Beppe Severgnini su RMC ha parlato dell'invasione del "tu" nella nostra lingua, a discapito del "Lei". Ho notato che al riguardo esiste anche un file podcast che si trova sul sito di radiomontecarlo, alla sezione "podcast" appunto, dal titolo "Beppe Severgnini, il dare del tu è diventato una moda". Per chi desidera, è un piccolo ma interessante spunto di riflessione che evidenzia quanto in effetti il "Lei" sia sfortunatamente ormai in disuso e soprattutto quanto sia erroneo equiparare il "tu" italiano allo "you" inglese.
Per chi lo farà, buon ascolto.
Cavolo,ma adesso devo darle del tu o del Lei,sono confusa!Cosa preferisce?

Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da Ospite » 21/07/2011, 20:27
L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Un paio di mattine fa Beppe Severgnini su RMC ha parlato dell'invasione del "tu" nella nostra lingua, a discapito del "Lei". Ho notato che al riguardo esiste anche un file podcast che si trova sul sito di radiomontecarlo, alla sezione "podcast" appunto, dal titolo "Beppe Severgnini, il dare del tu è diventato una moda". Per chi desidera, è un piccolo ma interessante spunto di riflessione che evidenzia quanto in effetti il "Lei" sia sfortunatamente ormai in disuso e soprattutto quanto sia erroneo equiparare il "tu" italiano allo "you" inglese.
Per chi lo farà, buon ascolto.
Io personalmente, se devo essere proprio sincera odio questa cosa del dare del lei. Non la vedo una forma di rispetto, ma solo un modo di creare gerarchie inutili. Il rispetto secondo me si manifesta in altri modi. Di solito do del lei a chi è piu grande di me, ma se questi poi mi dicono che posso passare al tu non mi faccio problemi. E comunque do del lei solo per evitare che uno si senta offeso, ma io non lo sopporto e non vorrei mai che qualcuno mi desse del lei. Se questo capita, dico subito alla persona che può darmi del tu tranquillamente. E' vero che in inglese c'è solo "you", ma allora a cosa corrisponde?
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da asterix74 » 21/07/2011, 20:42
Personalmente sono d'accordo con tutti "Voi". Oggi il "Lei" sta pian piano scomparendo. Personalmente lo utilizzo anch'io per rivolgermi a persone con molti più anni dei miei o sorattutto in ambito lavorativo quando mi trovo con dei clienti ma, allo stesso tempo, mi da fastidio quando a mia volta lo usano nei miei confronti. Sarà stupido ma in qualche forma fa sentire piu' vecchi.L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Un paio di mattine fa Beppe Severgnini su RMC ha parlato dell'invasione del "tu" nella nostra lingua, a discapito del "Lei". Ho notato che al riguardo esiste anche un file podcast che si trova sul sito di radiomontecarlo, alla sezione "podcast" appunto, dal titolo "Beppe Severgnini, il dare del tu è diventato una moda". Per chi desidera, è un piccolo ma interessante spunto di riflessione che evidenzia quanto in effetti il "Lei" sia sfortunatamente ormai in disuso e soprattutto quanto sia erroneo equiparare il "tu" italiano allo "you" inglese.
Per chi lo farà, buon ascolto.

Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da Ospite » 21/07/2011, 21:39
asterix74 ha scritto:[...]
Personalmente sono d'accordo con tutti "Voi". Oggi il "Lei" sta pian piano scomparendo. Personalmente lo utilizzo anch'io per rivolgermi a persone con molti più anni dei miei o sorattutto in ambito lavorativo quando mi trovo con dei clienti ma, allo stesso tempo, mi da fastidio quando a mia volta lo usano nei miei confronti. Sarà stupido ma in qualche forma fa sentire piu' vecchi.Può essere questo un motivo per cui spesso si preferisce dire: Dammi pure del tu?
Personalmente stai facendo dello spirito?
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da tropicsnow » 21/07/2011, 22:26
io invece ritengo che il Lei sia importante soprattutto tra persone che non si conoscono e non c'è confidenza. è una forma di rispetto ma anche un modo per tenere le distanze. oltre a costituire, in alcuni casi, una forma di rispetto delle gerarchie come in un ambiente di lavoro.Laurelin ha scritto:[...]
Io personalmente, se devo essere proprio sincera odio questa cosa del dare del lei. Non la vedo una forma di rispetto, ma solo un modo di creare gerarchie inutili. Il rispetto secondo me si manifesta in altri modi. Di solito do del lei a chi è piu grande di me, ma se questi poi mi dicono che posso passare al tu non mi faccio problemi. E comunque do del lei solo per evitare che uno si senta offeso, ma io non lo sopporto e non vorrei mai che qualcuno mi desse del lei. Se questo capita, dico subito alla persona che può darmi del tu tranquillamente. E' vero che in inglese c'è solo "you", ma allora a cosa corrisponde?
dipende dal contesto in cui mi trovo, ma in genere io do sempre del Lei a chi non conosco e vorrei lo stesso. mi secca se mi viene dato del Tu quando io sto dando del Lei. do del Lei anche al cameriere della pizzeria mentre molti lo riservano solo a persone altolocate, questo io lo trovo fastidioso.
you può essere tradotto sia con Tu sia con Voi/Lei dipende dal contesto,
infatti you è sia la seconda persona singolare che la seconda persona plurale.
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da tempest » 21/07/2011, 23:37
Quoto tutto.tropicsnow ha scritto:[...]
io invece ritengo che il Lei sia importante soprattutto tra persone che non si conoscono e non c'è confidenza. è una forma di rispetto ma anche un modo per tenere le distanze. oltre a costituire, in alcuni casi, una forma di rispetto delle gerarchie come in un ambiente di lavoro.
dipende dal contesto in cui mi trovo, ma in genere io do sempre del Lei a chi non conosco e vorrei lo stesso. mi secca se mi viene dato del Tu quando io sto dando del Lei. do del Lei anche al cameriere della pizzeria mentre molti lo riservano solo a persone altolocate, questo io lo trovo fastidioso.
you può essere tradotto sia con Tu sia con Voi/Lei dipende dal contesto,
infatti you è sia la seconda persona singolare che la seconda persona plurale.
Aggiungo che trovo il "lei" anche bello da un punto di vista strettamente linguisitco, così come il "vous" francese, o il "Sie" tedesco, è una "ricchezza" della nostra lingua che vorrei vedere mantenuta.
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da asterix74 » 22/07/2011, 7:22
No di certo. Volevo solo dire che, al di la di tutto quello che è stato detto, con il quale sono pienamente d'accordo, ci possono essere situazioni in cui uno preferisca sentirsi dare del tu.Laurelin ha scritto:[...]
Personalmente stai facendo dello spirito?
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da LadyElle » 26/07/2011, 13:02
Già, sparisce sempre più spesso anche dalle scuole! I bimbi di prima elementare ormai danno del tu alla maestra...peccato!L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Un paio di mattine fa Beppe Severgnini su RMC ha parlato dell'invasione del "tu" nella nostra lingua, a discapito del "Lei". Ho notato che al riguardo esiste anche un file podcast che si trova sul sito di radiomontecarlo, alla sezione "podcast" appunto, dal titolo "Beppe Severgnini, il dare del tu è diventato una moda". Per chi desidera, è un piccolo ma interessante spunto di riflessione che evidenzia quanto in effetti il "Lei" sia sfortunatamente ormai in disuso e soprattutto quanto sia erroneo equiparare il "tu" italiano allo "you" inglese.
Per chi lo farà, buon ascolto.
Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da Ospite » 26/07/2011, 15:18
L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Un paio di mattine fa Beppe Severgnini su RMC ha parlato dell'invasione del "tu" nella nostra lingua, a discapito del "Lei". Ho notato che al riguardo esiste anche un file podcast che si trova sul sito di radiomontecarlo, alla sezione "podcast" appunto, dal titolo "Beppe Severgnini, il dare del tu è diventato una moda". Per chi desidera, è un piccolo ma interessante spunto di riflessione che evidenzia quanto in effetti il "Lei" sia sfortunatamente ormai in disuso e soprattutto quanto sia erroneo equiparare il "tu" italiano allo "you" inglese.
Per chi lo farà, buon ascolto.
Scusi Uomo dell'Alpe, ma alla luce di ciò, lei vuole che le sia dato del lei nel forum? No perchè se ci tiene io non ho problemi, nonostante la mia idea. Se uno può sentirsi offeso dal mio dare del tu ci mancherebbe, non mi costa nulla. O preferisce del voi?
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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 26/07/2011, 15:52
Laurelin, non impongo mai nulla al prossimo. Ognuno di noi è libero di fare e dire ciò che crede sia giusto. Ora, c'è chi dà il "Lei" e chi il "tu", se ritiene di darmi il "tu" faccia pure.Laurelin ha scritto:[...]
Scusi Uomo dell'Alpe, ma alla luce di ciò, lei vuole che le sia dato del lei nel forum? No perchè se ci tiene io non ho problemi, nonostante la mia idea. Se uno può sentirsi offeso dal mio dare del tu ci mancherebbe, non mi costa nulla. O preferisce del voi?
Per quanto riguarda il "Voi", no lasci perdere, da tempo non mi considero più un camerata e quindi il "Voi" lo disdegno.
Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da Ospite » 26/07/2011, 15:56
L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]
Laurelin, non impongo mai nulla al prossimo. Ognuno di noi è libero di fare e dire ciò che crede sia giusto. Ora, c'è chi dà il "Lei" e chi il "tu", se ritiene di darmi il "tu" faccia pure.
Per quanto riguarda il "Voi", no lasci perdere, da tempo non mi considero più un camerata e quindi il "Voi" lo disdegno.

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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 16:10
io credo che su un forum il Lei sia fuori luogo perchè qui c'è un clima confidenziale... secondo me bisogna saper attribuirgli il giusto valore in considerazione del contesto al pari del TuL'Uomo dell'Alpe ha scritto:
Laurelin, non impongo mai nulla al prossimo. Ognuno di noi è libero di fare e dire ciò che crede sia giusto. Ora, c'è chi dà il "Lei" e chi il "tu", se ritiene di darmi il "tu" faccia pure.
Per quanto riguarda il "Voi", no lasci perdere, da tempo non mi considero più un camerata e quindi il "Voi" lo disdegno.

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Re: Il valore del "Lei".
Messaggio da dies irae » 26/07/2011, 16:21
quoto te che quoti tropic per dire non sono d'accordo con nessuna delle due.tempest ha scritto:Quoto tutto.
Aggiungo che trovo il "lei" anche bello da un punto di vista strettamente linguisitco, così come il "vous" francese, o il "Sie" tedesco, è una "ricchezza" della nostra lingua che vorrei vedere mantenuta.
dal punto di vista linguistico, la differenza tra "tu" e "lei" è indiscutibile, ma dal punto di vista pratico, per me il "lei" assume connotazione dipregiativa.
il "lei", poverino, è stato distorto nel significato, fino a farlo apparire come simbolo di discriminazione classista, o gerarchica come la chiamava tropic.
preferisco di gran lunga il democratico e popolano "tu", il "lei" si riserva ai gran signori, che se lo aspettano perchè devono ergersi
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Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 16:42
da questo tuo intervento deduco, ma potrei sbagliare, che tu non abbia fatto l'università perchè lì impari subito che il Lei è importante. i professori e i collaboratori di cattedra lo danno a te e tu a loro come è giusto che sia. se vai da un professionista per commissionargli un lavoro lui ti darà del Lei e tu altrettanto e così via con gli esempi. in questi casi non c'è un rapporto di familiarità e quindi il Tu è fuori luogo. è una forma di rispetto e serve a mantenere le distanze laddove non c'è che uno scambio di servizi. ecco perchè dicevo che va dato anche al cameriere della pizzeria e non solo ai "signori", è rispetto per lui e per il suo lavoro.dies irae ha scritto:
quoto te che quoti tropic per dire non sono d'accordo con nessuna delle due.
dal punto di vista linguistico, la differenza tra "tu" e "lei" è indiscutibile, ma dal punto di vista pratico, per me il "lei" assume connotazione dipregiativa.
il "lei", poverino, è stato distorto nel significato, fino a farlo apparire come simbolo di discriminazione classista, o gerarchica come la chiamava tropic.
preferisco di gran lunga il democratico e popolano "tu", il "lei" si riserva ai gran signori, che se lo aspettano perchè devono ergersi, e quindi perchè non contentarli.
quanto alle gerarchie queste esistono inutile negarlo altrimenti percepiremmo tutti lo stesso salario. se io sono un sottoposto è giusto che manifesti il mio rispetto per chi sta più in alto di me, anche verbalmente, dando il Lei. che io, poi, non lo apprezzi umanamente è un altro conto, ma professionalmente è giusto.
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Messaggio da dies irae » 26/07/2011, 16:49
ma infatti ho posto l'accento su come il significato del "lei" sia stato distorto da un punto di vista umano, non ho messo in discussione il puro contesto formale.tropicsnow ha scritto: che io, poi, non lo apprezzi umanamente è un altro conto, ma professionalmente è giusto.
poi riguardo gerarchie e rispetto sarebbe da aprire un capitolo a parte, che con il "lei" o "tu" c'entra fino ad un certo punto.
p.s. indipendentemente dai miei studi, se già a 18 anni occorre iscriversi all'università per capire l'utilizzo del "lei", direi che c'è qualcosa che non va. figuriamoci poi a 33 anni, se non avessi capito certe cose dovrei proprio preoccuparmi

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Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 17:08
io non volevo dire che bisogna arrivare alla maggiore età per capirlo, ma che in certi contesti se ne può capire meglio la reale portata.dies irae ha scritto: ma infatti ho posto l'accento su come il significato del "lei" sia stato distorto da un punto di vista umano, non ho messo in discussione il puro contesto formale.
poi riguardo gerarchie e rispetto sarebbe da aprire un capitolo a parte, che con il "lei" o "tu" c'entra fino ad un certo punto.
p.s. te lo dico a livello di battuta: se occorre arrivare alla maggiore età per capire il valore del "lei" nella società, forse c'è qualche problema nella società stessa

ritornando al discorso, tu hai detto che per te assume un'accezione dispegiativa per me no. è esattamente il contrario. se tu dai del Lei a qualcuno è solo perchè lo ritieni un altolocato? per compiacerlo?
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Messaggio da dies irae » 26/07/2011, 17:17
beh mi hai detto che secondo te non capivo l'importanza del lei, e quindi probabilmente non avevo fatto l'università. beh a 33 anni dovrei davvero preoccuparmi se valesse questo discorso, sarebbe come se fossi vissuto su marte tutto questo tempo, indipendentemente se sia laureato o meno.tropicsnow ha scritto: io non volevo dire che bisogna arrivare alla maggiore età per capirlo, ma che in certi contesti se ne può capire meglio la reale portata.![]()
come hai detto tu, dipende dal contesto. al di là dell'aspetto professionale, dal punto di vista umano, se intuisco in una persona (indipendentemente dalla sua REALE posizione sociale) l'arroganza tipica di chi si reputa migliore di te, allora è lui che non si considera mio pari, ergo non vedo perchè degnarlo di un fraterno "tu", e siamo tutti contenti, no?tropicsnow ha scritto: ritornando al discorso, tu hai detto che per te assume un'accezione dispegiativa per me no. è esattamente il contrario. se tu dai del Lei a qualcuno è solo perchè lo ritieni un altolocato? per compiacerlo?
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Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 17:36
hai detto che per te, dal punto di vista pratico, assume valore negativo e ho pensato che non avessi vissuto certi contesti non che non ne capissi il significato. comunque, mi scuso se la mia espressione, a quanto pare infelice, ti ha offeso. non era mia intenzione. adesso torniamo in topic.dies irae ha scritto:[...]
beh mi hai detto che secondo te non capivo l'importanza del lei, e quindi probabilmente non avevo fatto l'università. beh a 33 anni dovrei davvero preoccuparmi se valesse questo discorso, sarebbe come se fossi vissuto su marte tutto questo tempo, indipendentemente se sia laureato o meno.
concordo con te che umanamente siamo tutti uguali, ma questo non significa dare del fraterno Tu a tuttidies irae ha scritto:
come hai detto tu, dipende dal contesto. al di là dell'aspetto professionale, dal punto di vista umano, se intuisco in una persona (indipendentemente dalla sua REALE posizione sociale) l'arroganza tipica di chi si reputa migliore di te, allora è lui che non si considera mio pari, ergo non vedo perchè degnarlo di un fraterno "tu", e siamo tutti contenti, no?



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Messaggio da dies irae » 26/07/2011, 17:41
macchè offeso, sto scherzando.tropicsnow ha scritto: concordo con te che umanamente siamo tutti uguali, ma questo non significa dare del fraterno Tu a tuttipraticamente tra me e te c'è un'inversione dell'oggetto.
![]()
appunto, non a tutti, solo chi a lo vuole
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guarda mi sono completamente perso in questa discussione, abbandono il campo
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Messaggio da tempest » 26/07/2011, 21:48
La parte evidenziata è l'unica che non mi trova d'accordo, credo che un "superiore" ( in ambito lavorativo! ) cui viene dato del "Lei", dovrebbe dare del "Lei" a sua volta a coloro che sono "sotto di lui".tropicsnow ha scritto:[...]
da questo tuo intervento deduco, ma potrei sbagliare, che tu non abbia fatto l'università perchè lì impari subito che il Lei è importante. i professori e i collaboratori di cattedra lo danno a te e tu a loro come è giusto che sia. se vai da un professionista per commissionargli un lavoro lui ti darà del Lei e tu altrettanto e così via con gli esempi. in questi casi non c'è un rapporto di familiarità e quindi il Tu è fuori luogo. è una forma di rispetto e serve a mantenere le distanze laddove non c'è che uno scambio di servizi. ecco perchè dicevo che va dato anche al cameriere della pizzeria e non solo ai "signori", è rispetto per lui e per il suo lavoro.
quanto alle gerarchie queste esistono inutile negarlo altrimenti percepiremmo tutti lo stesso salario. se io sono un sottoposto è giusto che manifesti il mio rispetto per chi sta più in alto di me, anche verbalmente, dando il Lei. che io, poi, non lo apprezzi umanamente è un altro conto, ma professionalmente è giusto.
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Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 21:53
certo, la cosa deve essere reciproca. era sottinteso...tempest ha scritto:[...]
La parte evidenziata è l'unica che non mi trova d'accordo, credo che un "superiore" ( in ambito lavorativo! ) cui viene dato del "Lei", dovrebbe dare del "Lei" a sua volta a coloro che sono "sotto di lui".
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Messaggio da tropicsnow » 26/07/2011, 22:00
tempest ha scritto:[...]
Ah! Non avevo capito! Avevo capito che il "lei" fosse dovuto solo a chi sta più in alto...ok... allora la pensiamo allo stesso modo.

Messaggio da rubina88 » 27/07/2011, 8:36
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Messaggio da justeyes89 » 27/07/2011, 9:01
dies irae ha scritto:ahahahahahahah cosa mi è tornato in mente!!
fantozzi e filini giocano a tennis:
Filini: Allora ragioniere che fa, batti?
Fantozzi: Ma, mi dà del tu?
Filini: No no, dicevo, batti Lei??
Fantozzi: Ah, congiuntivo...
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Messaggio da dies irae » 27/07/2011, 9:17
il ragioniere fantozzi si aggrappa al "lei", per rivendicare una patetica forma di rispetto, da parte di una società che non lo hai mai rispettato come uomo
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Messaggio da justeyes89 » 27/07/2011, 9:29
ammazza quanto sei profondo stamattinadies irae ha scritto:ecco, in fantozzi c'è la fotografia precisa di quello che intendevo, ossia del "lei" come convenzione sociale imposta, e linea di demarcazione inoltrepassabile nei contatti umani.
il ragioniere fantozzi si aggrappa al "lei", per rivendicare una patetica forma di rispetto, da parte di una società che non lo hai mai rispettato come uomo
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