arietina76 ha scritto:[...]
è vero, Tempest, ora è più chiaro cosa intende, e io sono più in disaccordo di prima.
non condivido quello che ha scritto federico: non partecipare alle discussioni perchè è noioso e poco interassante confrontarsi con chi è abita lontano.
distinguiamo innanzitutt tra confrontarsi e il diventare amici.
io credo sia utile, per noi stessi prima ancora che per gli altri, confrontarsi con chiunque, a prescindere dala distanza. è un arricchimanento, anche quando si incontrano persone che la pensano in modo radicalmente diverso danoi, e alla fine ognuno rimane della sua idea.
al massimo trovo che limitarsi al parlare col vicino di casa sia limitativo e nioso...
quanto invece al discorso sull'amicizia, è ovvio che la vicinanza geografica la agevola: questo lo sappiamo tutti. ma è anche vero che si possono trovare - e conservare nel tempo - anche amicizie "lontane": dipende dalla qualità (non solo dalla quantità) con cui un rapporto viene costruito e gestito. sicuramente è più difficile e impegnativo mantenere vivo un rapporto in cui c'è una distanza notevole. ma è anche vero che in questi casi si vede davvero chi ci mette impegno e chi invece se ne frega e dà tutto un pò per scontato: eh federico, ad aver l'amico alla porta accanto son capaci tutti, e certamente richiede meno "fatica": insomma, è certamente più comodo...

condivido tutto
il punto, secondo me, è che molte persone cercano solo qualcuno con cui uscire, divertirsi, fare cagnara, come dice dies irae... di conseguenza si cerca necessariamente qualcuno che deve vivere nelle vicinanze e ci si lamenta perchè poi si trovano persone disposte a questo: ma se non ci sono iscritti della zona o a cui non interessa fare da riempitivo, non possono prendersela col forum
la solitudine è sentita come la mancanza di una presenza fisica quindi trovata questa presenza tutto a posto. in genere noto che non si cerca qualcuno da conoscere ma solo qualcuno da compagnia, una sorta di
do ut des, di qui la fretta di sentirsi in privato e passare all'incontro. ci si vede una o due volte e fine perchè terminate le domande di rito e consumata una cena non si ha più nulla da dire, nulla in comune, e si comincia a cadere di nuovo nella noia e nella delusione e soprattutto ci si ritrova punto e a capo. per poter divertirsi insieme, per condividere qualcosa anche di importante, per poter veramente godere della compagnia l'uno dell'altro, occorre che ci sia una certa affinità e non è detto che la si trovi con chi abita vicino a noi. soprattutto per riempire il vuoto dell'anima, di cui parlava dies irae, occorre un
quid pluris che nasce prima di tutto da una comunanza di idee, di interessi, di modi di sentire prima ancora che dalla collocazione territoriale. è ovvio che se questa intesa è data anche da una vicinanza geografica il rapporto sarà megliore, più completo, più intenso e gratificante e si potranno condividere esperienze e quant'altro.
per quanto mi riguarda preferisco valutare le persone e non il luogo di residenza, ma come ho già detto son scelte che vengono fatte in base ai bisogni da soddisfare...