Ares87 ha scritto:Ciao a tutti...
Spesso qui si parla di amicizia e oggi vorrei farlo io. Nel leggere i vari topic di persone che hanno bisogno di amicizie mi sono sempre sentito fortunato, io che gli amici li ho e che ho sempre messo al primo posto. Ma sto mettendo in dubbio tutto questo. Non so se è l'ennesima inutile paranoia o se mi sono finalmente svegliato da una morbida illusione. So che adesso, anche a me, capita di sentirmi solo.
AVVISO

: Mi sa che scriverò un pò, anche per sfogarmi... quindi se avete fretta non leggete!
Durante gli anni del liceo eravamo un bel gruppo, molto affiatato. Finiti quegli anni ovviamente ognuno ha preso la sua strada e molti sono spariti, altri sono arrivati, ma diciamo che c'era sempre un nocciolo duro di sette otto persone che si manteneva. Tra di loro con due in particolare ero e sono molto amico perchè ci conosciamo da una vita, con uno addirittura dall'asilo. Ed è proprio di lui che vorrei soprattutto parlare. L è cresciuto in maniera diversa da noi altri. Non tanto diversa, ma giusto quel poco che forse può dipendere anche dal fatto che mentre tutti abbiamo seguito la strada dell'università, lui no. Noi abbiamo fatto un certo tipo di scelte e lui altre, noi avevamo certi interessi, lui altri. E forse era naturale che L si avvicinasse ad altre persone, diciamo, più simili a lui che a noi. Fatto sta che la comitiva si è allargata e quel nocciolo di cui parlavo prima si è sfaldato. Non posso dire con assoluta certezza che ciò sia dipeso solo da questo e non magari da qualcos'altro, ma sinceramente è quello che penso. Tuttavia, l'amicizia, almeno tra noi tre è rimasta intatta. Gli altri hanno iniziato a farsi vedere di tanto in tanto, alcuni sono spariti del tutto. Ma fino a qui nessun problema. Con questi nuovi ragazzi tutto sommato mi ci trovavo bene e per quanto riguarda chi era sparito, certo, all'inizio ci sono rimasto male, ma dopo un pò ho smesso di interessarmici. Poi è arrivata una sera in cui nessuno del mio vecchio gruppo usciva e non c'era nemmeno l'altro mio migliore amico. Insomma eravamo io e L e questo nuovo gruppo di persone. E mi sono reso conto di avere davvero poco in comune con loro, e a questo punto anche con L. E che forse non me ne ero mai accorto perchè c'era sempre qualcun'altro più simile a me, che rendeva, indirettamente, anche il rapporto con loro più piacevole. Questa situazione è diventata praticamente la normalità, poichè l'altro mio amico è partito per sei mesi. A un paio di loro mi sono anche affezionato e non dico che sia tutto da buttare, ma spesso mi capita di vivere l'avvicinarsi del fine settimana con angoscia anzichè con gioia e questo significa che c'è qualcosa che non va. E mi sono rispecchiato nelle parole di chi, poco tempo fa, in un altro topic, ha detto che spesso si esce con conoscenti per fare quelle cose che da solo non faresti. In effetti è così. E se non ci fosse L, con questi ragazzi non ci uscirei nemmeno. Non li sento mai durante la settimana, ma li vedo solo nel week end e penso che questo basti a non poterli qualificare come amici... è come essere entrato in un gruppo già affiatato e oltretutto di persone molto diverse da te. Può darsi che con il passare del tempo possa prendere sempre più confidenza, ma credo che la cosa non possa funzionare.
Tuttavia (e per fortuna) non ci sono solo loro nella mia vita. A volte mi capita di uscire con una ragazza anche se non c'è nè una che frequento regolarmente adesso come adesso, ma soprattutto, dopo tre anni, anche all'università si è creato un bel gruppo. Usciamo anche insieme e con loro sto obiettivamente molto meglio. Parlo e rido molto di più e non ho mai voglia di tornare a casa. Insomma sono molto più me stesso. Però anche con loro non è una frequentazione regolare (parlo dell'uscire la sera, perchè poi li vedo quasi tutti i giorni all'università) un pò perchè comunque abitiamo tutti in zone diverse della città, un pò perchè hanno già le loro comitive.
La sostanza di tutto il discorso è che, il più delle volte, se non uscissi con L e i suoi amici mi toccherebbe starmene a casa. Cosa che farei anche, se avessi una ragazza o settant'anni, ma adesso proprio non ci penso...
Che fare quindi? Continuare a uscire con loro anche se non ne ho voglia, solo per non stare a casa (sarebbero proprio amicizie di comodo allora e la cosa non mi appartiene, però non vorrei nemmeno allontanarmi troppo da L, così come hanno già fatto in tanti)? Cercare di uscire più spesso con quelli dell'università? Farsi dei nuovi amici?
EPILOGO

: So bene che molti vorrebbero averne di questi problemi, ma cercate di immedesimarvi in chi ha sempre considerato l'amicizia un valore fondamentale della sua esistenza e che adesso se ne sente privo sempre più spesso... La cosa è destabilizzante...
Ciao!