scusami se quoto ora il tuo interessante post caro amico kim90 ( ...chissà, ci vedremo vis a vis, visto che ho notato sei di Pescara)kim90 ha scritto:[...]
Non dico che noi uomini perdiamo il controllo ogni qualvolta non riusciamo a tenere testa ad una donna, altrimenti saremmo da reputarci tutti matti. Semplicemente intendo che l'uomo di oggi spesso non è in grado di accettare con saggezza la rottura di un rapporto, per esattezza più che rottura direi abbandono, per cui può accadere che l’aggressività (innata dell’uomo) entra in scena come unico mezzo di difesa di fronte a un fallimento. E mi sembra davvero triste.
Consideriamo che nel passato dominava una cultura che vedeva la donna sempre sottomessa e poco risoluta ( mi pare tu lo abbia sottolineato) non per niente era quasi sempre l’uomo, a suo insindacabile giudizio, a governare il rapporto nonché a decidere sul futuro della propria relazione. Cosa ovviamente non bella.
Oggi l’inversione di tendenza vede invece la donna decisa ed autonoma, diretta, le più ardue scelte a lei non fanno paura, e quando la donna è lei a dire No con fermezza l’uomo entra in piena crisi, il malessere viene a galla quando egli si ritrova a tu per tu con se stesso sdogmatizzato e fallito, da una parte quindi il fallimento dall’altra entra il gioco l’aggressività, quest ‘ultima un tentativo drammatico e primordiale di affermare la sua esistenza , un io in frantumi incapace di pilotare pensieri ed azioni.
Io sono dell’ avviso che oggi l’uomo deve imparare ad amare, senza tuttavia dare nulla per scontato, le certezze vanno messe nel cassetto ed occorre vivere l’istante presente senza eccessivi trasporti, e questo è una saggia forma di adeguamento ai cambiamenti di questa società. L’uomo che non si adegua a questo concetto rischia solo la follia. E la cronaca quotidiana ci dà ragione, mi pare!
Ciao Micol

secondo me sei uno di quelli che ha 'centrato' il problema!...dobbiamo imparare ad amare, inteso come sentimento globale: istinto, affettività, eros, rispetto ( un forte antidoto per l'ego che abbiamo in mente ).
amare la vita, ci rafforza, ci rende capaci di andare oltre il nostro ombelico, i nostri 'punti di vista, ci proietta verso le cose che cambiano accettandole e, come dici, adeguandosi.
certamente posso dire che alcuni fattori di disagio interiore hanno favorito in tali individui omicidi 'l'esplosione' della loro rabbia e frustrazione, ma sbaglieremmo di grosso citare come una sorta di alibi 'cause' al di fuori del comune: ho letto di gente 'malata'...magari un tossico...(poi però senti chi li conosceva...- ma no, non è possibile, una persona tanto a modo-), come per una sorta di 'fastidio' che avvertiamo inconsciamente, al non 'vedere' le vere cause: culturali e sociali, e ci è più facile cercare il casus belli in qualche 'matto', in un 'diverso', diseducazione a certi valori ormai considerati desueti...in fondo siamo un paese dei 'furbetti': ognuno per se, tutto e subito per soddisfare, ripeto, l'ego che abbiamo in mente e in animo...ecco l'amore può aiutarci a 'capire' e 'cambiare', impare appunto come affermi a vivere l'attimo presente, a non crearsi rigide e scontate aspettative. Per tutto questo nella mia domanda iniziale parlavo di..."dono".
ti ringrazio per le tue parole, veramente importanti!
Ciao! B.