Lospy ha scritto:[...]
Ciao a tutti!
Spero di non passare da maschilista x questo mio intervento perchè non lo sono!
personalmente credo e riconosco una parità sotto un punto di vista "mentale"(intellettuale decisionale ..etc.etc.)mentre trovo innegabile una differenza dal punto di vista strettamente legato alle capacita/possibilità dettate dalla costituzione fisica,ben riconoscendo eccezioni da una parte e dall'altra!Non mi trovo personalmente d'accordo con le quote rosa e con l'obbligo d'assgnazione di un determinato numero di posti riservati alle donne... Es: perchè in determinato campo assegnare l'obbligo di 20 posti riservati alle donne... cosa s'ignifica?? se ce ne sono competenti e adatte a ricoprire il ruolo solo 19? ne va presa una inadatta?? e se fossero 21? una una verrà scartata?? e magari a favore di un'uomo incompetente in quel settore??lo trovo tutto furchè sinonimo d'uguaglianza... è involutivo speculativo commerciale e propagandistico!!! in una società democratica e meritocratica questo non dovrebbe mai accadere... poi ovviamente vista la realtà in cui viviamo questa può essere l'unica strada da percorrere per avere dei risultati... ma non è certo così che si sconfigge l'ignoranza...(è un mia opinione)
In questi punti sono d'accordo con te.
Quello che io vorrei poter lasciare ai posteri è il raggiungimento delle pari opportunità tra uomo e donna, che ognuno cioè possa giocarsi le oppurtunità che la vita gli offre nel modo migliore a secondo delle sue capacità.
Di uguaglianza non parlerei proprio, uomo e donna non sono uguali, né fisicamente, né mentalmente.
Poi, come già qualcun altro ha detto, la parità prima di tutto deve essere nella testa della donna che deve avere anche la volontà e la capacità di farla rispettare dagli altri.
Io avevo una nonna che era nata alla fine dell'800 e vi posso assicurare che non vedo nessuna donna oggi considerata "alla pari" come vedevo considerata lei sia in famiglia che al di fuori della famiglia (lavoro compreso). Mi ha insegnato tante cose e prima di tutto la ringrazio di avermi insegnato a dare rispetto agli altri, ma anche a pretenderlo per me stessa.
Io sono stata favorevole al movimento femminista al suo nascere, ma no nel suo proseguo. Era diventata una lotta tra uomo-donna, troppa rabbia, troppe pretese......
De resto io penso che in realtà la donna abbia avuto in famiglia (anche se non in tutte, ovviamente) grande potere avendo avuto in molti casi sia la gestione della cassa familiare che la gestione dell'educazione dei figli, Due punti di grande importanza tramite i quali, anche se più lentamente, aveva comunque la possibilità di cambiare la società.
Con il movimento femminista abbiamo ottenuto che venisse accettato il lavoro della donna come sua esigenza di indipendenza, ma abbiamo insegnato l'indipendenza anche all'uomo. Abbiamo fatto sì che sentisse l'esigenza di imparare a cucinare, lavare e stirare, e secondo me, l'uomo di questo dovrebbe ringraziarci.