



Una malattia può cambiare l'amicizia?
L'amicizia, gli amici, gruppi di amici: idee, esperienze, consigli, riflessioni
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Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da flymedown » 20/04/2008, 0:11
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da lory18 » 20/04/2008, 1:15
Io penso, che viviamo in un mondo di codardi e, menefreghisti che, alla prima difficoltà scappano. Queste persone, a parer mio, sono solo da allontanare, non ci devi neanche pensare, non ne vale la pena. Adesso dico, qualsiasi tipo di malattia tu abbia, un amico vero, non abbandona ma, si avvicina e, si preoccupa per te. Quindi, si chiamano amici questi? Mi sembra proprio di no, ma neanche conoscenti.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.



- massi24
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da massi24 » 20/04/2008, 10:23
Ciao Fly..flymedown ha scritto:
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
Mi vien anche da pensare che si siano rinchiusi in un egoistico "meno ne so, meno soffro", perchè non posso credere che in tantissimi anni che ne avete vissute tante, che vi siete divertiti, si siano allontanati per la tua malattia, quando era invece allora il momento semmai di esserti più vicino.
Certo fa male perchè dopo tanti anni uno si pone delle domande alle quali mai avrebbe pensato.
Io non credo che tu abbia sbagliato nulla, forse però una cosa la devi fare, per te: tentare un ultimo approccio con loro, con tutti loro e occhi negli occhi ti devono dire il perchè di questo assurdo allontanamento.
In bocca al lupo
Massi
- tempest
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da tempest » 20/04/2008, 12:16
Ciao,flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
io credo che massi abbia ragione, credo che dentro di loro abbia prevalso il "meno ne so, meno soffro". Credo che che sia difficile trovare una spiegazione a questo loro comportamente, anche perchè le persone non sono tutte uguali, e non hanno tutte la stessa reazione di fronte alla malattia.
Intanto penso probabile un certo imbarazzo sul che cosa dire e sul come comportarsi, imbarazzo che tu, però, hai tentato in ogni modo di smorzare, con le tue parole e le tue rassicurazioni...dopo l'imbarazzo credo invece che sia subentrata una sorta di chiusura verso il dolore. Sono, se tuoi coetanei, persone giovani, alcune con una famiglia, persone che forse hanno voluto isolare loro stesse dalla paura in un momento della vita in cui si pensa solo a costruire qualcosa, a guardare avanti.
Pensa però che gli "amici" a volte spariscono persino solo perchè si sono fatti una loro vita di coppia e di famiglia! Nel tuo caso, oltre a questo, credo che ci sia la volontà, forse anche inconscia, di tenere lontanto qualcosa che turba.
Ho detto prima che persone non sono tutte uguali, ed infatti ti è rimasto, della vecchia cerchia, un vero buon amico. Penso che tu sia stato molto sfortunato con queste altre persone, perchè sembrano tutte del tipo che ho descritto prima, del tipo egoista. :(
Credo che tu abbia fatto tutto il possibile per mantenere vivo il rapporto con queste "amici", adesso, dopo i tuoi sforzi, ti direi di lasciarli andare e basta, credo che tu in questi anni abbia potuto misurare il loro "valore", magari erano una buona compagnia, erano simpatici, divertenti... ma come persone hanno dimostrato poco "spessore", non credo che meritino altri sforzi da parte tua.
Sai...a prescindere dalla tua malattia, penso che quello che ti è capitato con la vecchia compagnia sia purtroppo comune, per come la vedo io, di tanti "amici" poi sulla lunga distanza se ne salvano spesso solo uno o due...
Hai dei nuovi amici adesso e uno "vero" del passato, gli altri lasciali perdere.
Massi ti suggersisce di tentare di nuovo di parlare con loro, io invece sento di suggerirti di riflettere se tra di loro c'è n'è qualcuno che ti è particolarmente caro e di provare solo, eventualmente, a "recuperare" questo... ma solo se ti è, appunto, particolarmente caro, se no, lasciali tutti perdere.
Non hai sbagliato niente. Sono loro che valeva poco.
Un abbraccio
T.
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da flymedown » 23/04/2008, 0:41
E' strano come a volte si comportano le amicizie e come ti facciano pensare che tutto quello che si è passato insieme possa essere annullato da un qualcosa che ti colpisce e ti lascia il segno...... ho sempre avuto il più profondo rispetto per le persone che mi stanno attorno ma mi accorgo che il rispetto è più debole della paura.....eppure "l'amicizia" di cui tanto si parla dovrebbe essere quel sentimento che ci fa sentire quando una persona ha bisogno di noi, dovrebbe farci sentire quando ci chiedono aiuto......non dovrebbe rifugiarsi nell' incoscienza di lasciare passare il momento ma dovrebbe esprimersi al meglio per sapere.....e dire "cosa succede?".........durante questo mio periodo ho visto persone avvicinarsi nei periodi buoni e allontanarsi nei periodi meno buoni, ho visto amici che, nei momenti meno buoni, quando li cercavo per fare semplicemente 2 parole avere mille scuse per non fermarsi e gli stessi amici riapparire nei momenti più buoni per parlare dei loro problemi....................eppure in quei momenti per loro c'ero sempre.tempest ha scritto:[...]
Ciao,
io credo che massi abbia ragione, credo che dentro di loro abbia prevalso il "meno ne so, meno soffro". Credo che che sia difficile trovare una spiegazione a questo loro comportamente, anche perchè le persone non sono tutte uguali, e non hanno tutte la stessa reazione di fronte alla malattia.
Intanto penso probabile un certo imbarazzo sul che cosa dire e sul come comportarsi, imbarazzo che tu, però, hai tentato in ogni modo di smorzare, con le tue parole e le tue rassicurazioni...dopo l'imbarazzo credo invece che sia subentrata una sorta di chiusura verso il dolore. Sono, se tuoi coetanei, persone giovani, alcune con una famiglia, persone che forse hanno voluto isolare loro stesse dalla paura in un momento della vita in cui si pensa solo a costruire qualcosa, a guardare avanti.
Pensa però che gli "amici" a volte spariscono persino solo perchè si sono fatti una loro vita di coppia e di famiglia! Nel tuo caso, oltre a questo, credo che ci sia la volontà, forse anche inconscia, di tenere lontanto qualcosa che turba.
Ho detto prima che persone non sono tutte uguali, ed infatti ti è rimasto, della vecchia cerchia, un vero buon amico. Penso che tu sia stato molto sfortunato con queste altre persone, perchè sembrano tutte del tipo che ho descritto prima, del tipo egoista. :(
Credo che tu abbia fatto tutto il possibile per mantenere vivo il rapporto con queste "amici", adesso, dopo i tuoi sforzi, ti direi di lasciarli andare e basta, credo che tu in questi anni abbia potuto misurare il loro "valore", magari erano una buona compagnia, erano simpatici, divertenti... ma come persone hanno dimostrato poco "spessore", non credo che meritino altri sforzi da parte tua.
Sai...a prescindere dalla tua malattia, penso che quello che ti è capitato con la vecchia compagnia sia purtroppo comune, per come la vedo io, di tanti "amici" poi sulla lunga distanza se ne salvano spesso solo uno o due...
Hai dei nuovi amici adesso e uno "vero" del passato, gli altri lasciali perdere.
Massi ti suggersisce di tentare di nuovo di parlare con loro, io invece sento di suggerirti di riflettere se tra di loro c'è n'è qualcuno che ti è particolarmente caro e di provare solo, eventualmente, a "recuperare" questo... ma solo se ti è, appunto, particolarmente caro, se no, lasciali tutti perdere.
Non hai sbagliato niente. Sono loro che valeva poco.
Un abbraccio
T.
Siamo tutti diversi nei comportamenti ma questi atteggiamenti feriscono e tendono a farti diventare più freddo nei loro confronti.
Non credo che tenterò altri approcci nei loro confronti sono sempre stato dell'idea ceh uno dà perchè si sente di dare non per poi ricevere ma neanche essere cancellato dai loro pensieri quando più serve
- francy64
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da francy64 » 23/04/2008, 8:32
Gli amici si sono allontanati perché tu, più maturo e consapevole della vita e dei veri valori, li hai messi involontariamente davanti alla loro superficialità. La malattia fa paura o perlomeno obbliga a ragionare secondo altri dettami che non siano l’edonismo. Non è cattiveria, è solo mancanza di umana solidarietà, respingendo chi soffre ci si illude di respingere la sofferenza.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.

Le persone cambiano in base alle esperienze vissute, le amicizie si trasformano e a volte cessano.
Anni fa mia madre ha avuto un lungo periodo di malattia e ho assistito alla sparizione di (alcuni) vicini e parenti, forse nel timore di disturbare o che io potessi chiedere favori…salvo poi ripresentarsi tutti una volta che le condizioni di salute si sono stabilizzate.
Ripresentarsi a raccontare i loro problemi naturalmente………
Non ti stupire quindi di ciò che ti è successo, tu sei cambiato e maturato, volta pagina verso amicizie che rispecchiano le tue esigenze.
Ci sono tante persone simili a te, simili a noi………

- aurorablu
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da aurorablu » 23/04/2008, 13:26
flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
Mi dispiace, ma in quella compagnia, non avevi dei veri amici, i veri amici, come si suol dire, sono veri proprio al momento del bisogno.
Anche a me è capitata la stessa cosa, non per una malattia, ma per una futura separazione da mio marito, ho perso quasi tutti gli amici, mi sono rimaste alcune amiche conosciute alle elementari, e qualche collega.. tutti gli altri.... SPARITI.... Come vedi...è un male comune...
Tieni stretti a te, quelli pochi che hai, anche se pochi sono sicuramente sinceri.. In bocca al lupo..
-
- Nuovo Amico
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da big55 » 23/04/2008, 17:19
Carissimo, è davvero verità la tua? Faccio molta fatica a crederti e sai perchè? Io ho avuto un infortunio di salute che all'inizio mi lasciava poche speranze di sopravvivere. Ho fatto quello che tu chiami "terapie periodiche", fino ad un trapianto di midollo autologo. Ebbene, è stata l'occasione per scoprire quanto contano le amicizie, tutte mio caro! Naturalmente ho scoperto anche l'amore dei famigliari e almeno questo spero sia anche il tuo caso. Non ti sto a raccontare che tipo di supporto ho avuto dagli amici (non ridere: anche fioretti e preghiere!), ma chiamarlo straordinario mi sembra esagerato. Ma quale maledetta sfortuna è la tua? Per la cronaca: alla fine io sono guarito, e tu spero altrettanto.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
- *Rose*
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da *Rose* » 27/04/2008, 2:16
I tuoi vecchi amici si sono allontanati da te,perchè la malattia li ha spaventati.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
Devi pensare che le persone hanno paura dell'ignoto e hanno paura di non poter sostenere una persona che soffre...quella stessa persona che hanno conosciuto piena di vita e di allegria..solo il pensiero di vederla in un letto li mette in seria difficoltà.
I tuoi nuovi amici li hai conosciuti quando già sapevi di essere malato e quindi già sapevano della malattia.
Ti parlo per esperienza personale,ho vissuto la tua stessa solitudine,mi sono posta i tuoi stessi perchè..mi sono arrabbiata e sono stata delusa da loro.
Per quanto riguarda l'amico che è rimasto l'unico della vecchia compagnia...ecco quello E' un vero amico!
- Boccino
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- Messaggi: 1181
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Boccino » 27/04/2008, 14:24
flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
in questi momendi si vedono i veri amici...quelli con la A maiuscola...e invece qui si sono rilevati tutto ma meno che amici!!!!
vorresti avere un’altra ...ma un’altra e solo lei...
Messaggio da tarta71 » 27/04/2008, 21:10
..ma poi mi chiedo anche se veniamo a sapere il vero motivo.....cambierebbe qualcosa.......o penseresti a loro lo stesso??
anche io se dovessi aprire un topic lo farei x avere risposte che io faccio fatica a trovare...............però poi mi dico e perchè non pormi domande anche su quegl' amici che invece stanno vicino e che vogliono bene per come sei...per il tuo passato il tuo presente il tuo futuro???
:-)
Messaggio da flymedown » 27/04/2008, 22:39
come dice Boccino evidentemente non sono veri amici.....su gli amici di ora non mi pongo domande perchè al momento perchè si sono dimostrati molto amici....ma magari a qualcuno potrò anche chiedere.....cosa pensano di tutto quello che ho.....tarta71 ha scritto:E' vero non sono veri amici quelli.....oppure si sono solo persi x strada come è normale nella vita.....o hanno avuto paura.....non lo sapremo mai
..ma poi mi chiedo anche se veniamo a sapere il vero motivo.....cambierebbe qualcosa.......o penseresti a loro lo stesso??
anche io se dovessi aprire un topic lo farei x avere risposte che io faccio fatica a trovare...............però poi mi dico e perchè non pormi domande anche su quegl' amici che invece stanno vicino e che vogliono bene per come sei...per il tuo passato il tuo presente il tuo futuro???
:-)



Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da sbuffona » 14/06/2008, 23:24
Senti secondo me questa non e amicizzia ma pura ignoranza da parte dei tuoi amici.Non si puo allontanare un amico solo ???? e malato,anzi ti dovrebbero stare piu vicino in questo momento difficile della tua vita.Fatti coraggio ancke se non ti conosco ti auguro tanto bene per te e il tuo futuro.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da anna78 » 16/06/2008, 9:28
flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Una malattia, per di più incurabile, fa paura, spiazza e apre una crisi. Ti costringe a fare i conti con la realtà, ovvero ti costringe a pensare: potevo essere io. In più c'è l'idea del contagio, anche se la malattia è tutt'altro che contagiosa, per cui si tende ad evitare la persona malata per non essere contaminati da un mondo che si pensa sia solo di sofferenza. Si esorcizza la malattia evitando qualsiasi contatto con essa.
È pur vero, che poi però si è adulti e il tutto dovrebbe essere metabolizzato e quindi dovrebbe entrare in gioco il sentimento dell'amicizia che porta con sé solidarietà, confidenza, affetto, stima.
Mi spiace dirlo, ma i tuoi amici non sono amici e probabilmente anche prima, nonostante le esperienze insieme, non erano amici; Probabilmente avete condiviso il divertimento, ma non siete stati in grado di costruire qualcosa oltre allo stesso ed è forse qui che avete sbagliato tutti.
Sembrerà davvero banale, ma gli amici si riconoscono veramente nel momento del bisogno.
Un in bocca al lupo grande grande
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 16/06/2008, 18:18
Anch'io mi sento di dirti che non erano veri amici,perchè come hanno detto gli altri,i veri amici si vedono nel momento del bisogno e se sono scappati al primo problema non erano veri amici e se davvero hanno avuto paura del contagio o chissà cos'altro,sono anche egoisti perchè hanno pensato solo a loro stessi e non a te,che in questo momento hai davvero bisogno di appoggio morale e di distrarti un pò.. spero che la tua situazione si risolva per il meglio tanti auguri e un grosso in bocca al lupo..flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa.
Ho sempre avuto molte "amicizie" tra, diciamo un pò stravaganti e normali, ho messo tra virgolette amicizie perché ora le ritengo tali e penso che questa parola sia un pò grossa da affibbiare a loro, eppure in passato ne abbiamo passate molte insieme, di tutti i tipi fin dall'èta di 17 anni.
Tra chi si è sposato, chi ha la ragazza, chi è ancora libero ci siamo sempre sentiti e ritrovati....eravamo una compagnia molto unità, poi è successo qualcosa che non mi aspettavo.
Un giorno dissi (2004/2005) ai miei amici che mi avevano diagnostico una malattia difficilmente curabile che mi avrebbe portato a fare terapie periodiche e da quel giorno le cose tra noi cambiarono.
Ricordo ancora i loro occhi quando glielo dissi, occhi increduli che fissavano il vuoto.
Nonostante la mia vita sia quella di sempre ho visto la loro amicizia lentamente svanire pur parlando loro di quanto mi succedeva rassicurandoli su quella che mi sembrava fosse la loro preoccupazione, li ho sempre cercati per continuare la vita di sempre ma vedevo che più andavo avanti e più mi guardavano con pietà e con l'insicurezza di chi non sa cosa dire, così, un giorno, chiesi il perché, ad uno di loro, di cosa stava succedendo...... mi disse che alcuni di loro erano in difficoltà con me perché non sapevano come comportarsi.
Cercai di recuperare qualcosa parlando con loro ma vedevo che le cose non andavano anche se mi dissero che dopo la chiaccherata erano più sereni e da lì............le cose sono come sono ora e praticamente non ci sentiamo a meno che non chiami io per sapere come stanno.
Ora mi chiedo com'è possibile che coloro che ritieni amici spariscano senza farsi sentire, è la paura di sentire qualcosa che non vogliono oppure è la paura di non sapere cosa dire?... eppure non ho mai fatto carico a nessuno della mia situazione.
Come è possibile che la mia malattia abbia fatto crollare quel mondo in cui vivevo?
Ora ho anche altre amicizie che non hanno lo stesso comportamento e pur non frequentandoci frequentemente ci si sente spesso, ma mi rimane il groppo in gola per quelle persone con cui sono nato che non ci si sente più.
Mi domando se il loro modo di comportarsi sia indifferenza oppure ancora "paura" di sentire.
Di tutta quella vecchia compagnia solo uno è rimasto amico veramente mentre altri che ritenevo più uniti sono spariti.
Ogni tanto quando incrocio uno di loro vedo che mi guardano ancora con pietà e mi dicono le solite frasi di circostanza "cerca di stare sereno, stai su di morale, sei forte"........MA DICO IO "io sono sereno e ho una vita normale e dopo tanti anni di cui non hai mai voluto sapere niente mi vieni a rassicurare invece di spiegarmi il vostro comportamento".
Non riesco a capire se ho sbagliato in qualche cosa oppure.....a volte capita che di tanti amici ti trovi a mettere tante croci.
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Morgan86 » 11/07/2008, 17:47
molto strano il comportamento dei tuoi amici, anche perchè la malattia avrebbe dovuto rafforzare il vostro rapporto anzichè romperlo. Evidentemente non erano persone abbastanza mature per superare insieme questa difficoltà.flymedown ha scritto:Mi piacerebbe avere la vostra opinione su questa cosa che mi è capitata per capire, ha 38 anni, se ho sbagliato in qualcosa...
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 21:14
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 11/07/2008, 21:20
No,secondo me non lo era.A mio parere la vera Amicizia ed il vero Amore li riconosci proprio nel momento del bisogno,quando in mezzo ad una bufera vieni abbandonato per l'altra persona non eri importante,se invece ti sta vicino e ti aiuta ad attraversare quella bufera allora si che puoi dire di aver trovato il vero Amore o la vera Amicizia...Rei ha scritto:a me e' successo con l'amore...non ero propriamente malato..ma un forte dolore morale diciamo...e la mia ragazza si e' allontanata ancora di piu' invece di starmi vicino..ho avuto un esaurimento credo..e ho perso 5 kg in un mese...anche quello non era vero amore quindi..
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 21:23
:( e' difficile da accettare...io le ero stato vicino sempre..anche nei momenti piu bui..che sono durati anni...e pochi mesi di mio sconforto ... era cosi fragile all'inizio..gelosa e possessiva,,e io per amore ho cercato sempre di tranquillizzarla e sostenerla.. dopo anni... ho avuto come premio solo sano egoismo... non e' giusto... scusate i termini infantili..ma ora mi sento cosi'...CenerentolaAbbandonata ha scritto:[...]
No,secondo me non lo era.A mio parere la vera Amicizia ed il vero Amore li riconosci proprio nel momento del bisogno,quando in mezzo ad una bufera vieni abbandonato per l'altra persona non eri importante,se invece ti sta vicino e ti aiuta ad attraversare quella bufera allora si che puoi dire di aver trovato il vero Amore o la vera Amicizia...
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Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da brianzolo66 » 11/07/2008, 21:24
Esatto, non lo era. E io lo trovo un po' assurdo questo modo di comportarsi di tanta gente se fosse amore o amicizia vera. Io se una persona amica so che ha un problema grave cerco di starle più vicino di prima e di aiutarla non di scappare. Non riesco proprio a concepirlo questo modo di fare.Rei ha scritto:a me e' successo con l'amore...non ero propriamente malato..ma un forte dolore morale diciamo...e la mia ragazza si e' allontanata ancora di piu' invece di starmi vicino..ho avuto un esaurimento credo..e ho perso 5 kg in un mese...anche quello non era vero amore quindi..
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 11/07/2008, 21:32
non devi chiedere scusa di nulla.. purtroppo è così,non sai quante volte ci sono passata io,non so quante serate passate con "amiche" piangevano,si sfogavano,parlavano solo loro,ma io non mi lamentavo,volevo solo che loro stessero meglio.. poi conoscevano un ragazzo e pufff.. sparite sempre così,la storia della mia vita! purtroppo è così solo per noi,per quelli che come te o me ci facciamo in 4per aiutare e poi quando siamo noi ad aver bisogno ci ritroviamo soli.. meno male che almeno abbiamo questo appoggio virtuale.. un abbraccioRei ha scritto:[...]
:( e' difficile da accettare...io le ero stato vicino sempre..anche nei momenti piu bui..che sono durati anni...e pochi mesi di mio sconforto ... era cosi fragile all'inizio..gelosa e possessiva,,e io per amore ho cercato sempre di tranquillizzarla e sostenerla.. dopo anni... ho avuto come premio solo sano egoismo... non e' giusto... scusate i termini infantili..ma ora mi sento cosi'...
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 21:39
...la cosa che mi fa piu' male e' che lei invece in amicizia ha sempre dimostrato sostegno e appoggio nel momento del bisogno...io sono un tipo di poche parole..e se quando mi lamento o esprimo un malessere e' perche' e' davvero tale...e proprio con me invece non ha avuto la stessa delicatezza ne' lo stesso sostegno..anzi...ha approfittatto della mia debolezza per valorizzare dei suoi egosimi..come se ero fossi d'amore e interesse solo nel momento in cui ero davvero forte e sicuro di me....e' vero che l'uomo deve essere tale..ma penso che un periodo buio possa capitare ad entrambi..e il sostegno sia "dovuto"..o perlomeno se non si e' in grado di migliorare le cose,,almeno di non peggiorarle...CenerentolaAbbandonata ha scritto:[...]
non devi chiedere scusa di nulla.. purtroppo è così,non sai quante volte ci sono passata io,non so quante serate passate con "amiche" piangevano,si sfogavano,parlavano solo loro,ma io non mi lamentavo,volevo solo che loro stessero meglio.. poi conoscevano un ragazzo e pufff.. sparite sempre così,la storia della mia vita! purtroppo è così solo per noi,per quelli che come te o me ci facciamo in 4per aiutare e poi quando siamo noi ad aver bisogno ci ritroviamo soli.. meno male che almeno abbiamo questo appoggio virtuale.. un abbraccio
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 11/07/2008, 21:49
Si è vero che c'è questa idea dell'uomo che deve essere più forte,però come dici tu i momenti bui purtroppo succedono a tutti,siamo persone umane.. per aiutare non è indispensabile parlare o sistemare tutto perchè a volte non si può,ma lo stare vicino,il dare appoggio morale,il sapere che si può contare sulla persona amata è tantissimo,e se lei è scappata via,credimi.. non ti merita e soprattutto non merita che tu stia male per lei!Rei ha scritto:[...]
...la cosa che mi fa piu' male e' che lei invece in amicizia ha sempre dimostrato sostegno e appoggio nel momento del bisogno...io sono un tipo di poche parole..e se quando mi lamento o esprimo un malessere e' perche' e' davvero tale...e proprio con me invece non ha avuto la stessa delicatezza ne' lo stesso sostegno..anzi...ha approfittatto della mia debolezza per valorizzare dei suoi egosimi..come se ero fossi d'amore e interesse solo nel momento in cui ero davvero forte e sicuro di me....e' vero che l'uomo deve essere tale..ma penso che un periodo buio possa capitare ad entrambi..e il sostegno sia "dovuto"..o perlomeno se non si e' in grado di migliorare le cose,,almeno di non peggiorarle...
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 21:53
non e' ancora scappata...ho poi superato da solo l periodo nero e lei e' tornata da me..dopo che ero sparito...ma ovviamente la ferita e le incertezze sono rimaste...ed e' un continuo tira e molla..e farsi male...io sento di aver bisogno di lei..ma sto male da mesi con lei...e la decisione e' difficile...a logica ovviamente dovrei scappare se sto male..ma spero sempre che tutto si sistemi almeglio...CenerentolaAbbandonata ha scritto:[...]
Si è vero che c'è questa idea dell'uomo che deve essere più forte,però come dici tu i momenti bui purtroppo succedono a tutti,siamo persone umane.. per aiutare non è indispensabile parlare o sistemare tutto perchè a volte non si può,ma lo stare vicino,il dare appoggio morale,il sapere che si può contare sulla persona amata è tantissimo,e se lei è scappata via,credimi.. non ti merita e soprattutto non merita che tu stia male per lei!
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 11/07/2008, 22:03
Io ti auguro davvero un gran bene.. di cuore.. però pensaci bene,sia per la situazione attuale che racconti,cioè di non stare bene insieme a questa persona nonostante tutto e soprattutto per questo: se un giorno ti ricapita di sentirti così e lei si allontana dinuovo invece di starti vicino,sei pronto a ricominciare nella tua sofferenza,solo..?Rei ha scritto:[...]
non e' ancora scappata...ho poi superato da solo l periodo nero e lei e' tornata da me..dopo che ero sparito...ma ovviamente la ferita e le incertezze sono rimaste...ed e' un continuo tira e molla..e farsi male...io sento di aver bisogno di lei..ma sto male da mesi con lei...e la decisione e' difficile...a logica ovviamente dovrei scappare se sto male..ma spero sempre che tutto si sistemi almeglio...
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 22:11
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 11/07/2008, 22:19
solo che a fatti non è così facile.. lo so.. lo sto passando anch'io,in maniera diversa,perchè sono stata lasciata dopo 4anni di storia,però posso capire che a parole è tutto più semplice ma mettere in pratica è difficile,però magari aiuta un pò parlarne,a me sta aiutando stare qui e sfogarmi,non risolve il problema finchè non siamo noi i primi ad essere pronti,ma aiuta,quindi sappi che io sono qua se hai bisogno di sfogarti o altro.. ok? un abbraccio grande!Rei ha scritto:tanti mi dicono cosi'...e' la risposta piu' sensata e logica in effetti... :(
Re: Una malattia può cambiare l'amicizia?
Messaggio da Rei » 11/07/2008, 22:56
grazie mille cenere (posso chiamarti cosi'?), ti ringrazio davvero per il tuo appoggio! ricambio l'abbraccio!CenerentolaAbbandonata ha scritto:[...]
solo che a fatti non è così facile.. lo so.. lo sto passando anch'io,in maniera diversa,perchè sono stata lasciata dopo 4anni di storia,però posso capire che a parole è tutto più semplice ma mettere in pratica è difficile,però magari aiuta un pò parlarne,a me sta aiutando stare qui e sfogarmi,non risolve il problema finchè non siamo noi i primi ad essere pronti,ma aiuta,quindi sappi che io sono qua se hai bisogno di sfogarti o altro.. ok? un abbraccio grande!
Messaggio da *stella* » 12/07/2008, 14:34
gia'....la penso anch'io cosi...queste cose spiazzano e spesso non si sa' come affrontarle :(SarettaAki ha scritto:concordo con la maggioranza...sono fuggiti per paura...per soffrire meno...sicuramente ogni istante pensaranno a te...ma cercano di reprimerlo per non soffrire......
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