
La Cassazione ha respinto il ricorso di una moglie che
chiedeva di addebitare la "colpa" della separazione al marito,
"reo" di essersi ritagliato qualche spazio di "libertà.
In particolare, la Suprema Corte (sentenza 23071),
ha confermato che Vittorio S. - un maturo professionista
friulano - non merita nessuna attribuzione di responsabilità
nel naufragio del suo matrimonio con Annamaria C.,
in quanto la sua abitudine di uscire da solo la sera e
di andare in villeggiatura, talvolta, senza la "dolce metà"
non sono indice di una condotta, di per sé, lesiva dei "doveri matrimoniali".
E vai........
