gatta con la matita ha scritto:Ciao a tutti!
Vi faccio una bella domanda:
Secondo voi, un uomo innamorato, come si comporta?
Che cosa fa e che cosa -invece- non fa?
Molte volte nelle riviste o parlando tra amiche, c'è sempre qualcuna che chiede: ma secondo voi, "lui" è innamorato??
A quel punto si moltiplicano le tesi più svariate, alcune che propendono per amori travolgenti anche se mascherati da atteggiamenti ambigui, altre distruttive addirittura, che dicono sempre: no, è solo sesso ed attrazione!
E voi, li conoscete i sintomi dell'uomo innamorato?
Un abbraccio a tutti!!
gattaConMatitaaaaaa!

COME IN UN BOSCO FATATO...
quando iniziai finalmente a comprendere lo scorrere della vita, la scoprii come un sentiero che mi indicava un cammino... come fosse un bosco fatato
ero solo con me stesso, e senza nulla. In quel sentiero dovevo trovare tutto ciò potesse servirmi per sopravvivere...era il mio cammino, ed esso però mi avvertiva, e mi parlava col suo linguaggio, i silenzi, i rumori, la luce e il buio, di come vivere più che vivere soltanto...e imparai la prima lezione di vita: essere me stesso ma pronto a cambiare me stesso... e lo ero proprio nel momento in cui accettavo di avventurarmi in quel bosco ancora oscuro e senza sicurezze...ma era la mia vita
pian piano trovai ciò potesse servirmi per andare avanti, anche se non tutto...ma le cose più importanti, quelle fondamentali...e capii che non avrei potuto aver tutto, magari il superfluo, forse solo il necessario...il giusto, era il sentiero stesso che mi guidava...a me spettava solo saper "vedere" e non "guardare", saper "ascoltare" e non "sentire"... ed ecco un altra lezione della vita: non aver mai la frenesia di "consumare", se stessi, gli altri e le cose, ascoltare e vedere con attenzione ciò o chi hai attorno vivendo in pieno l'attimo presente, con tutto te stesso
spesso il frutto di una pianta non era in superficie..ma bisognava scavare un pò, se volevo acqua che mi rinfrescasse soltanto, bastava mettermi sotto la bianca cascata, ma se volevo dissetarmi, dovevo trovare una piccola sorgente immersa, e se invece volevo riscaldarmi dovevo immergermi ancor di più in fondo, dove l'acqua era più calda.
capii quanto era importante non soffermarmi sulla superficie delle cose, le apparenze, perchè i fiori più belli appasivano già all'imbrunire, i frutti più vistosi in poco tempo perdevano il loro sapore... e capii che nella vita
dovevo andare non in superfice ma più sotto, nel profondo. non fermarmi alla bellezza ingannevole dell'immagine
saper prima essere soli con se stessi, saper ascoltare le proprie emozioni e pensieri, il proprio cuore, anche la propria solitudine, erano il solo modo per poter incontrare qualcuno nei tanti bivi che capitavano nel sentiero del bosco fatato...
se qualcuno era all'inizio del cammino e si era perso forse potevo aiutarlo a sopravvivere perchè avevo qualcosa da dare, da condividere, se invece era più avanti nel sentiero del cammino dovevo far tesoro delle sue esperienze, avere il coraggio dell'umiltà di chiedere, ma molti erano come spauriti, timorosi, o troppo sicuri di -"sapere come si fa"-: in realtà erano proprio i più insicuri e con più paura... e imparai che non puoi donare nulla se nulla hai da dare... che una solitudine incontrerà solo un'altra solitudine, se non proverà prima a dare e poi ricevere... e scoprii come l'orgoglio di se ci blocca, come le proprie paure, e che un modo di nasconderle è evitarle, non accetarre se stessi e la propria realtà ci impedisce di essere veri, e così prendiamo sentieri sbagliati, l'egoismo ti fa perdere l'orientamento, la giusta scelta..e diveniamo quelli del tutto e subito, incapaci di vivere valori veri, e siamo troppo presi da noi stessi per poter "veder" l'altro.
se volevo vivere la vita in tutta la sua pienezza dovevo saper trovare le tante sue "sorprese" nascoste, ma non invisibili...e saper camminare ancora, sempre! A volte spedito, a volte lentamente ma senza mai tornare indietro.
NEL CUORE DI UN UOMO...
un giorno incontrai un altro essere umano: una donna, e non mi chiesi quanto fosse bella o carina o bruttina, no...cercai prima i suoi occhi, il suo sguardo, il suo animo.
per un pò il nostro cammino fu lo stesso...e imparammo a parlarci ed ascoltarci, a donarci ciò che avevamo trovato nel cammino
alcune volte ascoltavo il mio cuore battere in modo diverso dal solito, il mio ventre che si stringeva... emozioni frenetiche e vivaci viaggiavano eccitate nella mia mente...e accadeva quando la vedevo, la sentivo, ma poi il mio respiro divenne meno affannato quando ero con lei, ero sereno e i colori di ciò che avevo attorno sembravano più vivi...avevo più forza e speranza... e capii che amavo...il più immenso dono della vita!
amare: un "mistero" infinito, sempre da riscoprire, da conoscere, come una fonte d'acqua pura dove abbeverarsi, a piccoli sorsi, gustandone tutta la sua freschezza.
attraverso lei amavo me stesso, la vita e persino le zone buie del bosco... non so, ma ero più felice quando pensavo o facevo qualcosa per lei e non per me...e capii che l'amore non era un -voglio- ma era prima un dare ciò che avevi senza finzioni...e quando attendevo e mi preoccupavo di ricevere qualcosa in cambio restavo come deluso... non capivo che avrei ricevuto molto più di ciò che avevo dato...
bisognava solo attendere il tempo giusto, rispettando i suoi tempi...e pensavo che amare è in realtà sentirsi liberi in due, accettando ciò che lei aveva da offrirmi e non quello che volevo io... dovevo solo "conquistare" il suo cuore, la sua "anima", il resto sarebbe venuto da sè.
quando facemmo la prima volta l'amore ascoltavo il battito del suo cuore, il suo respiro, vedevo l'espressione dei suoi occhi lucidi, silenziosi, ma come volessero dirti un mondo di cose, sentivo il tremore dela sua pelle prima fredda come tesa... poi caldissima e liscia, i suoi muscoli, il suo ventre, sciolti e morbidi...
era come se lei ti indicasse di seguire e capire le emozioni del suo corpo e della sua mente.
capii che in questo atto stupendo non dovevo "concentrarmi" su di me... sul mio piaciere ma soprattutto sul suo. "Ascoltare "cosa le mie carezze calme suscitavano nel suo corpo, scoprirla in tutta l'amornia, il calore e la bellezza della sua intimità più profonda...e sentire la sua reazione...era come scambiarsi la propria vita...come diventare una cosa sola!
non solo nel corpo, ma soprattutto nelle sue parole, i suoi bisogni, le sue ferite, le sue attese e le sue speranze, il suo voler essere protetta e di proteggere, di essere accarezzata e incoraggiata... di poter contare su di te, di ritrovarsi... nella sua storia di vita!
scoprimmo come era passato del tempo... e delle volte la serenità andava via... bisognava far qualcosa... inventarsi qualcosa... ridare di nuovo se stessi, come rinvigorire un fiore appassito con dell'acqua nuova... perchè l'amore ha bisogno di rinnovarsi...
sempre!
quando il cuore di un uomo capirà che il valore della sua vita non sarà dato da quanto lavora,dal suo status sociale, dal suo conto in banca...ma da quanto valore avrà dato alla vita degli altri e soprattutto della donna che ama
quando il cuore di un uomo vive tutto ciò, quando il cuore di un uomo è capace anche di piangere, di tornare come bambino, puro, ... allora ama davvero.
quando il cuore di un uomo sa ascoltare, quando il cuore di un uomo sa dare e non "possedere", quando non pensa solo a se stesso, quando sa essere sincero, sa attendere, sa accettare le contrarietà...
quando il cuore di un uomo sa "sorprendere"la sua donna, sarà sempre capace di emozionarsi per la vita, per l'amore, per la sua donna... allora ha imparato ad amare...da maschio diventa uomo... quando il cuore di un uomo sarà capace di stendere china la sua testa sul ventre nudo della sua donna e non avrà timore di nulla, anche di mostrare le proprie debolezze e la mano di lei accarezzare i suoi capelli... allora avrà imparato ad amare...e sarà riamato!
-- a me stesso, che non dimentichi mai--
estate 2003
by Bruno
"L'uomo non è un isola!"
(Thomas Merton)