Klaus72 ha scritto:[...]
Continuate a menarla coi vostri luoghi comuni basati solo sulle chiacchiere e sul sentito dire (fino a prova contraria i dati di fatto li ho forniti solo io)
Perdona, pensavo che sapessi usare google!!
http://pluraliweb.cesvot.it/non-e-questione-di-numeri
http://www.vita.it/non-profit/ong/violenza-sulle-donne-un-dramma-che-cos.html
http://www.istat.it/it/archivio/violenza
http://www.onuitalia.it/events/vio_donne08.php
ecc ecc ecc....
E' stato interessante parlare con te.
Ares87 ha scritto:Dal mio punto di vista se uno attribuisce il femminicido alle differenze sociali che possono esserci oggi tra uomini e donne fa un qualcosa di scorretto. Casomai dovrebbe attribuirlo ad una cultura del passato che è ancora radicata in ALCUNE persone, uomini e donne che siano dato che, come è stato giustamente detto, l'omicidio è solo l'ultimo terribile atto di una spirale violenta alla quale, purtroppo, alcune donne continuano a prestarsi proprio a causa di quel tipo di cultura.
Personalmente propendo per la stessa tua visione, non imputo la violenza contro le donne a questioni sociali relative all'oggi, ma al retaggio culturale passato e, naturalmente, alla natura violenta di chi commette l'atto. Tuttavia alcuni ritengono che il cambiamento repentino ( per i tempi storici ) del ruolo della donna abbia destabilizzato in parte il rapporto tra i sessi. Siccome la violenza sulle donne è sempre esistita io
sono tra coloro che ritengono che tale cambiamento non abbia sostanzialmente cambiato o peggiorato le cose. Sostanzialmente il " se tu mi lasci, io ti ammazzo" valeva 100 anni fa come adesso, per certi elementi che non sono degni di essere chiamati uomini.
Io però, a proposito dell'ultima parte evidenziata, spezzo una lancia a favore delle vittime che stanno con i carnefici. Esiste una "sindrome di adattamento" che, simile a quella di Stoccolma, vede la vittima fortemente legata al carnefice, inoltre , come accade nel caso di bambini abusati, le donne vittime di questa sindrome pensano che la violenza che subiscono sia colpa loro, perchè fanno qualcosa di sbagliato.
Ares87 ha scritto:Il femminicidio non qualifica l'essere uomo così come l'infanticidio non qualifica l'essere madre o l'essere donna.
Nel linguaggio della criminologia però è così: l'infanticidio indica l'omicidio compiuto da madri verso i figli. Il femminicidio è un termine nuovo che indica l'omicidio di donne da parte di uomini del nucleo famigliare della vittima. Può non piacere la parola femminicidio, ma il concetto è quello.