tempest ha scritto: ↑04/07/2020, 11:30
Oramai caos totale, sul bus in 50 con gente senza mascherina, supermercati affollati, gente che ride e urla a 50 cm di distanza con la mascherina sul mento (perchè se ti è simpatico e lo conosci non è contagioso, si sa...come ha detto Arietina tempo fa ), gente che prende il caffè e poi sta in 5 a chiaccherare per 30 minuti sempre senza mascherina dentro al locale, gente che serve ai tavoli fuori senza mascherina, dentro ai panifici...vedo dit utto.
Io credo che se ci dovesse arrivare qualche caso importato da zone del mondo dove la carica virale è forte, sarebbero dolori, non subito, ma tempo un mese o due con questi comportamenti assurdi ci ritroveremmo nei guai. E non credo nemmeno che si possano fare tamponi a tappeto, a me che vado in bus, al tizio che va al bar..?? Come si fa?
L'unica arma che abbiamo a costo zero e disponibile è la responsabilità e non ce l'ha la metà della gente.
Brava: responsabilità è la parola magia, anche se molti sembrano non capirlo!
Ti faccio un esempio che ho visto da vicino: hanno fatto il tampone alla mamma di una mia amica, molto anziana. Non aveva sintomi a parte l'affanno, ma siccome ha anche grossi problemi di cuore il medico ha detto subito che al 99% era quella la causa. Ha però anche aggiunto che per scrupolo, anche in vista della terapia, doveva fare il tampone ed avere la certezza che fosse negativo. E così è stato : tampone negativo.
Ma la cosa singolare è che, quando i medici incaricati sono andati a casa a farle il tampone, non hanno minimamente preso i dati dei familiari presenti. Si sono raccomandati con loro di non uscire fino all'esito del tampone, e basta.
Se la mia amica non avesse avuto il senso di responsabilità di attendere l'esito per uscire ancora di casa, avrebbe potuto uscire tranquillamente, perché nessuno aveva segnalato la cosa: avrebbe potuto uscire senza incorrere nel rischio di controlli e sanzioni.
Anche questi aspetti pratici sul monitoraggio vanno revisionati, perché danno per scontato la responsabilità individuale, che, come dicevi tu, la metà della gente non ha.