Ribellione civile, incivile... o cosa?

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Mister71
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Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Mister71 » 07/05/2012, 11:48

Ciao...

Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.

Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.

Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.

Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?

Chi sta al potere, pensa sempre di essere nel giusto. Chi combatte il sistema, dal suo punto di vista (del potere) è invece il furfante della situazione. Ecco perché Gheddafi pensava che tutto il suo popolo o almeno una porzione maggioritaria fosse di colpa impazzito, comunque in torto, e non vedeva il ladrocinio da lui compiuto per 40 anni. Tant'è che quando stavano per toglierlo di mezzo, lui disse ai ribelli: "<state peccando>". E naturalmente anche gli egiziani erano tutti in torto, tranne quelli che avevano tutto da guadagnare da Mubarak e - volendo - dalle nipoti in trasferta in Italia, tutte sole di notte e bisognose di protezione e di soldi...

Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.

Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...

Magari stiamo ancora digerendo la grande abbuffata del benessere costruito in 50 anni da chi ci ha preceduto, la pancia è ancora piena, siamo satolli e anche un pò sovrappeso, ma chi ha voglia di fare la guerra. Chi? Noi?

Non è che forse dovremmo chiedere a quelli che stanno oltremare di finire dalle loro parti e di cominciare dalle nostre?

Ciao...

Xandr
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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Xandr » 07/05/2012, 12:42

Mister71 ha scritto:Ciao...

Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.

Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.

Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.

Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?

Chi sta al potere, pensa sempre di essere nel giusto. Chi combatte il sistema, dal suo punto di vista (del potere) è invece il furfante della situazione. Ecco perché Gheddafi pensava che tutto il suo popolo o almeno una porzione maggioritaria fosse di colpa impazzito, comunque in torto, e non vedeva il ladrocinio da lui compiuto per 40 anni. Tant'è che quando stavano per toglierlo di mezzo, lui disse ai ribelli: "<state peccando>". E naturalmente anche gli egiziani erano tutti in torto, tranne quelli che avevano tutto da guadagnare da Mubarak e - volendo - dalle nipoti in trasferta in Italia, tutte sole di notte e bisognose di protezione e di soldi...

Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.

Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...

Magari stiamo ancora digerendo la grande abbuffata del benessere costruito in 50 anni da chi ci ha preceduto, la pancia è ancora piena, siamo satolli e anche un pò sovrappeso, ma chi ha voglia di fare la guerra. Chi? Noi?

Non è che forse dovremmo chiedere a quelli che stanno oltremare di finire dalle loro parti e di cominciare dalle nostre?

Ciao...
Ciao Mister71, ci sarebbe tanto da dire ma inizio esprimendo alcuni miei punti di vista.

Anche io, come te, penso che il sistema capitalistico abbia molti più svantaggi che vantaggi, in nome del profitto tutto è lecito, anche produrre oggetti o materiali dannosi per la salute oppure far lavorare 14/16 ore al giorno una persona in una catena di montaggio, non so se hai mai sentito dei suicidi nelle fabbriche Foxconn (in cui si riforniscono molte aziende di elettronica) e delle condizioni di vita a cui sono costretti a vivere chi ci lavora. Molto spesso dormono direttamente la, a me questo particolare mi ha ricordato più un centro di detenzione che un posto di lavoro.

Tornando in Italia c'è da dire una cosa, a me sembra che ci sia una certa pressione dei media o solo alcuni di essi, a loro dire sembra che la crisi sia esposa improvvisamente a Novembre. Mi ricorda un pò quando davano troppo risalto a certi fenomeni definendoli "emergenza", come emergenza bullismo, emergenza stupri, emergenza virus h1n1 e cosi via.

(Questo non vuol dire che non c'è una crisi finanziaria in corso anzi)

Personalmente ritengo molto improbabile che l'attuale classe politica inizi ad essere più responsabile, non lo è stata per tutto questo tempo anzi ha spesso ignorato le richieste e gli interventi di democrazia diretta, come i referendum che spesso vengono ostacolati in tutti i modi oppure aggirati come quello sui rimborsi elettorali e sul nucleare dell'87, oppure le raccolte di firme per qualche proposta di legge.

Non so se le attuali proteste arrivino su scala nazionale, come diceva il regista Mario Monicelli, in Italia non c'è mai stata una vera rivoluzione come in altri paesi.

Quello che mi preoccupa di più è l'avanzare di gruppi estremisti anche perchè, nel secolo scorso, la nascita di regimi totalitari è iniziata in seguito ad una profonda crisi economica.

A presto.

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tropicsnow
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Messaggio da tropicsnow » 07/05/2012, 13:47

Mister71 ha scritto: Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.
mica solo chi ci governa! lo pensano e lo fanno molti uomini che arrivati ad una certa età magari lasciano anche la moglie per cercare la ragazza più giovane da portarsi a letto perchè si sa, che più giovane è e meglio è! in cambio lei fingerà amore e rispetto per avere regali e soldi -perchè no anche favori se la sua posizione glielo consente- che il vecchiardo benestante elargirà per godere della sua compagnia. non hai idea del voltastomaco che mi viene quando vedo o anche solo sento un uomo che prende in considerazione una cosa del genere!
Mister71 ha scritto: Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?
sì, la sua funzione è quella di riscuotere i tributi non pagati. il cittadino è, dunque, un debitore e come tale, se non paga, gli può essere pignorata/ipotecata anche la casa. lo scopo di Equitalia non è più sanzionatorio, ma è economico il che spiega molte cose e soprattutto l'esasperazione di chi purtroppo entra in contatto con questa realtà.
la legge è divenuta uno strumento d'imposizione e un'arma strategica nelle mani di chi ne possiede la gestione per esigenze di bilancio e non di tutela di un bene superiore. si potrebbe dire, con un'espressione un po' forte, che è il governo stesso a creare criminalità.

Mister71 ha scritto: In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...
direi la seconda. l'Italia non si è mai distinta per le proteste. ad ogni modo credo che la vera rivolta ci potrà essere tra un po' di tempo: oggi chi ha una buona pensione basata sul sistema retributivo può ancora vivere bene e aiutare figli e nipoti, il vero problema si porrà quando i figli andranno in pensione e la stessa basterà solo a loro per vivere.

l'Italia non è l'unico Paese che sta affrontando una crisi, già altri prima e in altri in contemporanea, prima o poi se ne uscirà, in che modo questo è ancora da vedersi.

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tempest
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Messaggio da tempest » 07/05/2012, 14:22

tropicsnow ha scritto:[...]


: oggi chi ha una buona pensione basata sul sistema retributivo può ancora vivere bene e aiutare figli e nipoti, il vero problema si porrà quando i figli andranno in pensione e la stessa basterà solo a loro per vivere.

l'Italia non è l'unico Paese che sta affrontando una crisi, già altri prima e in altri in contemporanea, prima o poi se ne uscirà, in che modo questo è ancora da vedersi.
Mi allaccio al discorso di tropicsnow, la generazione attualmente in pensione sta svolgendo il ruolo di amortizzatore sociale, e persino il ruolo "banca" nei confronti della mia generazione e di quella un po' più giovane di me, attualmente io vedo il nostro presente così: un tirare avanti con i risparmi di chi ci ha preceduti, un tirare avanti dove non si produce ne' ricchezza ne' risparmio. Vedo una possibile crescita a sofferenze terminate, tra 10 anni forse, dico forse, perchè la ricetta per la ripresa economica ancora non la riesco nemmeno vagamente a percepire.
Non ci saranno ne' ribellioni ne' rivoluzioni, i popoli che hanno raggiunto livelli di benessere come il nostro non fanno le rivoluzioni, e sinceramente di rivoluzioni io non ne sento la necessità.
Non chiedetemi se ho formule magiche da proporre, perchè nel mio piccolo, onestamente, non ne ho.

Ospite

Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Ospite » 07/05/2012, 16:02

Mister71 ha scritto: Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.
Bellissimo topic prima di tutto. Complimenti. In questa tua riflessione iniziale c'è molto del vero, ma ho riflettuto sul fatto che, tutto quanto è notevolmente amplificato dai mezzi di informazione di massa, che mai come adesso, sono a livelli alti di sviluppo e diffusione.
Gli Anni di Piombo in Italia sono stati un periodo ancora peggiore di quello attuale, ma tanta gente comune, viveva in uno stallo di adagio e rilassatezza che oggi invece è sostituito da una smania e una frenesia di stare al passo coi tempi, che non concede tregua a nessuno.
Mister71 ha scritto: Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.
Non credo esista un'alternativa, e se dovesse esserci, cambiare regime sarebbe molto più deleterio che andare avanti così. Immagina una situazione pre-boom economico in Italia... riusciresti a vederla da sovrapporre a quella che stiamo vivendo adesso? Solo per fare un esempio.
Mister71 ha scritto: Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.
Lucida e corretta analisi. Gli scandali però ci sono sempre stati. Una volta addirittura intere generazioni venivano mandate al massacro della guerra, e lo schiavismo era tollerato e protetto da nazioni cosidette civili.
La moralità poi, a mio modesto parere, è qualcosa di molto labile e soggettivo. Facilmente modificabile dagli uomini secondo le loro necessità ed esigenze. Coloro che detenevano il potere, ne hanno sempre combinate di cotte e di crude, solo che la massa ignorante e asservilita, non poteva e non osava parlare. Oggi sembra vi sia un permissivismo sfrenato e putrido, ma in realtà era così anche nelle epoche passate. Prostituzione minorile e non, pedofilia, stupri, incesti e quant'altro non sono purtroppo una novità.
Mister71 ha scritto: Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.
Si tratta di un intuizione popolaresca, facilmente veicolata dallo sconforto e dalla rabbia il più delle volte passeggiera. La massa si muove sull'onda delle delusioni, e finisce poi per ricreare piano piano una condizione molto simile a quella per la quale aveva combattuto. La Storia lo insegna no?
Molto facile il cambiamento con le armi. Più difficile quello con l'impegno serio e concreto a migliorare un pensiero, un'educazione e un'etica comportamentale.
Mister71 ha scritto: Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...
Il buonsenso è offuscato dal denaro, la cui presenza, produzione e distribuzione, è l'unico elemento di benessere per la nostra società. L'economia riprenderà lentamente, e i più furbi si approprieranno dei meriti di averlo fatto, e quindi avranno strada facile verso il potere.
La massa potrà ritrovare il posto di lavoro, la possibilità di andare in ferie d'Estate e quella di cambiare autovettura più spesso. Nel frattempo gli zuccherini da somministrarle ci sono sempre...

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Messaggio da Mister71 » 07/05/2012, 16:13

xandr -- tropic -- tempest -- Shadow750 ha scritto:[...]

... ... ...
Il problema di fondo è che qualunque imprenditore con anche minime possibilità di delocalizzare decide di andarsene, tant'è che in Asia tutti hanno da fare tutto:

L'elettronica è quasi completamente in Cina, Taiwan, Thailandia e dintorni.

Le aziende automobilistiche sono negli stessi posti insieme a Polonia, Turchia, Brasile, Serbia.... eccetera.

I prodotti agricoli come i pomodori spesso vengono dalla Spagna... Ieri sera mangiavo un pò di mandorle davanti alla tv e ho letto sulla confezione che arrivavano dalla California...

Voglio dire che spogliando di lavoro il tessuto locale, e non riportando nulla in loco, come si fa a lavorare? Non c'è proprio il lavoro, e quello che c'è credo in buona parte sia insufficiente se uno non è single.

Quella moltitudine di persone (migliaia) che devono preoccuparsi di far mangiare i propri figli ogni giorno possono tirare a campare per un pò di tempo, ricorrendo alla pensione dei nonni, e vendendo qualcosa, ma poi?

Ciao... :)

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Messaggio da fabius.ol » 07/05/2012, 16:43

Ti do pienamente ragione, e complimenti per l'analisi fatta.
Io penso che di rivoluzioni in Italia non ce ne saranno, la penso come Tropics, i pensionati stanno sostenendo il sistema.
Tutti si lamentano, ma appena gli si chiede di riunirsi, di confrontarsi su argomenti comuni e decidere di comune accordo un modo, anche solo di portare a conoscenza dell'opinione pubblica uno stato di malessere. Gli stessi che si lamentano e si lamenteranno sono i primi a sparire, perchè l'impegno in prima persona o l'esporsi è qualcosa da evitare.
Allora che succede? Di che si lamentano? Ognuno coltiva il proprio orticello e poi ci scandalizziamo se i nostri rappresentanti fanno lo stesso?
Concordo con Mr71 è una questione di mancanza di valori generazionali.
Quando la solitudine ti spezza il cuore Non star lì a contare gli errori Non aspettare che l'amore torni Non sprecare il tuo tempo

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 07/05/2012, 17:25

Mister71 ha scritto:Ciao...

Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.

Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.

Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.

Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?

Chi sta al potere, pensa sempre di essere nel giusto. Chi combatte il sistema, dal suo punto di vista (del potere) è invece il furfante della situazione. Ecco perché Gheddafi pensava che tutto il suo popolo o almeno una porzione maggioritaria fosse di colpa impazzito, comunque in torto, e non vedeva il ladrocinio da lui compiuto per 40 anni. Tant'è che quando stavano per toglierlo di mezzo, lui disse ai ribelli: "<state peccando>". E naturalmente anche gli egiziani erano tutti in torto, tranne quelli che avevano tutto da guadagnare da Mubarak e - volendo - dalle nipoti in trasferta in Italia, tutte sole di notte e bisognose di protezione e di soldi...

Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.

Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...

Magari stiamo ancora digerendo la grande abbuffata del benessere costruito in 50 anni da chi ci ha preceduto, la pancia è ancora piena, siamo satolli e anche un pò sovrappeso, ma chi ha voglia di fare la guerra. Chi? Noi?

Non è che forse dovremmo chiedere a quelli che stanno oltremare di finire dalle loro parti e di cominciare dalle nostre?

Ciao...
Non posso rispondere, devo rendere "sobri" i pensieri che ho al riguardo e poi scrivo. Se lo facessi ora sarei bannato.

Se poi Andyphone....chiudesse un occhio....Andyphone, allora io scrivo! Lo faccio, così come mi viene? A ruota libera! Comincio?

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Mister71 » 07/05/2012, 17:36

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]



Non posso rispondere, devo rendere "sobri" i pensieri che ho al riguardo e poi scrivo. Se lo facessi ora sarei bannato.

Se poi Andyphone....chiudesse un occhio....Andyphone, allora io scrivo! Lo faccio, così come mi viene? A ruota libera! Comincio?
Il problema non è tanto quando scrivi, ma se poi scendi dal tuo paradiso e cominci a mettere in pratica quello che pensi... :D :D :D :D :D :D :D

Vabbé dai... traduci su... Poi leggo... 8)

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da arietina76 » 07/05/2012, 19:41

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]



Non posso rispondere, devo rendere "sobri" i pensieri che ho al riguardo e poi scrivo. Se lo facessi ora sarei bannato.

Se poi Andyphone....chiudesse un occhio....Andyphone, allora io scrivo! Lo faccio, così come mi viene? A ruota libera! Comincio?
l'Uomo dell'Alpe a ruota libera, senza nessun freno???
mamma mia, vengono i brividi solo a pensarci..... :DD ;)

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Messaggio da Mister71 » 07/05/2012, 20:12

tropicsnow ha scritto:[...]



mica solo chi ci governa! lo pensano e lo fanno molti uomini che arrivati ad una certa età magari lasciano anche la moglie per cercare la ragazza più giovane da portarsi a letto perchè si sa, che più giovane è e meglio è! in cambio lei fingerà amore e rispetto per avere regali e soldi -perchè no anche favori se la sua posizione glielo consente- che il vecchiardo benestante elargirà per godere della sua compagnia. non hai idea del voltastomaco che mi viene quando vedo o anche solo sento un uomo che prende in considerazione una cosa del genere!
Ciao...

Mah... A me le "bimbette" fanno tenerezza.

Bimbette se paragonate alla mia età, intendo, non bambine.

Quante volte mi capita di osservare delle diciottenni e dintorni che sono veramente carine, sembrano uscite fuori da uno studio di progettazione, però io, sinceramente, devo fare uno sforzo per vederle come oggetto sessuale.

Mi viene spontaneo invece assumere una prospettiva da "papà", quindi, se non il voltastomaco, anche a me non piace nemmeno l'idea che uno di 70 anni possa pensare di andare a letto con una - ad esempio - di 25.

Non lo trovo intrigante, o eccitante, qualcosa che mi accende tutto, anzi la poveretta della situazione mi fa anche un pò pena...

La stessa sensazione che provo quando qui a roma vedo di passaggio le ragazze rumene ai bordi della strada. Non stanno lì perché c'hanno trovato gusto, sono obbligate, ma a quanto pare chi si ferma con l'auto non è capace di fare questo elementare ragionamento...


Ciao...

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Messaggio da tropicsnow » 07/05/2012, 20:45

Mister71 ha scritto:
Non lo trovo intrigante, o eccitante, qualcosa che mi accende tutto, anzi la poveretta della situazione mi fa anche un pò pena...
sapessi la pena che provo io! :( circa un mese fa ho avuto una interessante discussione con un sessantenne che si è fatto l'amante ventenne e che molto candidamente ammetteva che il collante di quella relazione era la sua buona posizione sociale e la carenza affettiva paterna della ragazza. ecco di cosa è fatto il grande amore tra un 60enne e una 20enne! magari lei penserà anche in buona fede di avere una storia d'amore ma di certo lui è molto più consapevole di lei. alla discussione ha preso parte anche un 70enne che di fronte al mio disappunto mi ha fatto chiaramente capire che in fondo queste ragazze se la vanno a cercare, che vogliono giocare a far le donne, a sedurre, senza averne esperienza quindi non devono lamentarsi se poi le cose non vanno come pensano... che tristezza! e dire che sono anche padri di famiglia!
io spero che queste ragazze abbiano genitori accorti e che si rendano conto di ciò che fanno i figli. è vero che a 20 anni si è maggiorenni, si acquista la capacità di agire e via dicendo ma non è detto che si abbia anche una maturità emotiva che permetta di essere davvero consapevoli delle scelte che si compiono e delle loro conseguenze. di certo chi è molto più navigato di loro sa bene quello che fa mentre le donzelle lo scopriranno sulla propria pelle.

chiudiamo qui questa penosa parentesi.

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da BuonaLuce » 07/05/2012, 21:34

Mister71 ha scritto:Ciao...

Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.

Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.

Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.

Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?

Chi sta al potere, pensa sempre di essere nel giusto. Chi combatte il sistema, dal suo punto di vista (del potere) è invece il furfante della situazione. Ecco perché Gheddafi pensava che tutto il suo popolo o almeno una porzione maggioritaria fosse di colpa impazzito, comunque in torto, e non vedeva il ladrocinio da lui compiuto per 40 anni. Tant'è che quando stavano per toglierlo di mezzo, lui disse ai ribelli: "<state peccando>". E naturalmente anche gli egiziani erano tutti in torto, tranne quelli che avevano tutto da guadagnare da Mubarak e - volendo - dalle nipoti in trasferta in Italia, tutte sole di notte e bisognose di protezione e di soldi...

Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.

Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...

Magari stiamo ancora digerendo la grande abbuffata del benessere costruito in 50 anni da chi ci ha preceduto, la pancia è ancora piena, siamo satolli e anche un pò sovrappeso, ma chi ha voglia di fare la guerra. Chi? Noi?

Non è che forse dovremmo chiedere a quelli che stanno oltremare di finire dalle loro parti e di cominciare dalle nostre?

Ciao...
La ribellione, tuttavia, per ora non si vede. Ci sono molti gruppi di protesta, certo, molte aggregazioni critiche nei confronti del governo spesso organizzate online, discussioni infinite sulla casta, la classe politica, l'inadeguatezza dell'opposizione, gli scandali, e quant'altro. Ma certo non c'è niente che si possa chiamare "ribellione" e che abbia la forza di fare l'agenda del paese con qualche possibilità di rinnovare la politica.
Gli anni Settanta sono ancora presenti nella memoria del paese. Il terrorismo di destra e di sinistra non ha mai raggiunto una capacità di attrazione significativa nel paese e ha invece lasciato il ricordo dell'unico risultato di quel genere di azione: la devastazione inutile e insensata della violenza.

Gli episodi successivi, con i casi delle dimostrazioni di alcuni gruppi di no global, le vetrine rotte e gli scontri con la polizia, hanno lasciato altre terribili immagini nella memoria.

Lo stato non ci ha fatto mai una gran figura, ma di certo non l'hanno fatta neppure i violenti. La ribellione distruttiva non è un'opzione che possa raggiungere una qualche forma di consenso significativo in Italia. Per ora.
:rolleyes: :? :?

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Messaggio da Xandr » 07/05/2012, 21:56

Mister71 ha scritto:[...]



Il problema di fondo è che qualunque imprenditore con anche minime possibilità di delocalizzare decide di andarsene, tant'è che in Asia tutti hanno da fare tutto:

L'elettronica è quasi completamente in Cina, Taiwan, Thailandia e dintorni.

Le aziende automobilistiche sono negli stessi posti insieme a Polonia, Turchia, Brasile, Serbia.... eccetera.

I prodotti agricoli come i pomodori spesso vengono dalla Spagna... Ieri sera mangiavo un pò di mandorle davanti alla tv e ho letto sulla confezione che arrivavano dalla California...

Voglio dire che spogliando di lavoro il tessuto locale, e non riportando nulla in loco, come si fa a lavorare? Non c'è proprio il lavoro, e quello che c'è credo in buona parte sia insufficiente se uno non è single.

Quella moltitudine di persone (migliaia) che devono preoccuparsi di far mangiare i propri figli ogni giorno possono tirare a campare per un pò di tempo, ricorrendo alla pensione dei nonni, e vendendo qualcosa, ma poi?

Ciao... :)
Anche in questo concordo, è assurdo importare, per esempio, le arance dall'estero e far marcire quelle siciliane o calabresi oppure il latte dalla Germania il cui costo è di un terzo rispetto a quello della centrale di Roma.

C'è da dire anche un'altra cosa sulla delocalizzazione che ci danneggia, più aumenta e più tolgono diritti e riducono salari per cercare, a detta di alcuni imprenditori, di rimanere competitivi rispetto ai paesi emergenti, anche se poi in quei paesi la vita costa molto di meno e, mentre con 600€ li ci puoi vivere dignitosamente, in Italia non arrivi nemmeno a metà del mese.

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Messaggio da Mister71 » 08/05/2012, 21:15

Xandr ha scritto:[...]



Anche in questo concordo, è assurdo importare, per esempio, le arance dall'estero e far marcire quelle siciliane o calabresi oppure il latte dalla Germania il cui costo è di un terzo rispetto a quello della centrale di Roma.

C'è da dire anche un'altra cosa sulla delocalizzazione che ci danneggia, più aumenta e più tolgono diritti e riducono salari per cercare, a detta di alcuni imprenditori, di rimanere competitivi rispetto ai paesi emergenti, anche se poi in quei paesi la vita costa molto di meno e, mentre con 600€ li ci puoi vivere dignitosamente, in Italia non arrivi nemmeno a metà del mese.
Sono completamente d'accordo. I nostri allevatori sono costretti a gettare il latte perché non rispettano le quote europee pero noi dovremmo considerare legittimo bere quello che arriva dalla germania: follia allo stato puro!!!

Gli allevatori a poca distanza dai capoluoghi di tutta italia sono in crisi ma potrebbero vendere a noi un latte che ha compiuto ben pochi chilometri, non quello che ha viaggiato per 2000...

Avete visto il risultato delle recenti elezioni? Chissà perché il movimento 5 stelle sta avanzando... ;) ;) ;)


Ciao!

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 14/05/2012, 17:31

Mister71 ha scritto:Ciao...

Dunque... memoria permettendo non mi ricordo di un periodo della nostra epoca così poco sereno: una crescente disoccupazione dovuta allo smantellamento graduale del nostro tessuto produttivo, lo spostamento della manifattura in territori meno esigenti in fatto di denaro, ma anche con meno regole per la tutela del lavoratore e della sua salute, e un generale abbassamento del livello di civiltà collettiva, mancanza di controllo del territorio, microcriminalità diffusa e libera di operare, stupri e violenze varie.

Io penso che la direzione intrapresa dal mondo non sia quella giusta, perché questa "visione capitalista" che abbiamo scelto di adottare consente a pochi di vivere più che bene e a molti di dover essere quantomeno preoccupati in continuazione. La mancanza di lavoro di per sé è già sufficiente ad ingenerare un clima di tensione, di allarme sociale, ma questo si somma alla scomparsa di valori, di regole interiorizzate, di educazione, e il prodotto finale mi sembra simile ad una scatola di fiammiferi più che sufficiente per dare fuoco ad una foresta.

Gli scandali che la nostra classe politica ci sta con molto impegno offrendo, io penso siano un ottimo esempio di decadimento morale, e una rappresentazione di quello che siamo diventati, come una sorta di impronta.
Oggi anche solo apparire moralisti sa di desueto, vecchio, fuorimoda, come fosse un tratto da debellare e non qualcosa anche minimamente da tutelare: poi però non meravigliamoci quando leggiamo che forse chi ci ha rappresentato fino a qualche tempo fa trovava "normale" andare a letto con ragazze che avrebbero potuto essere delle figlie o anche nipoti.

Aggiungiamo l'ultimo saporito ingrediente della ricetta: il suicidio di chi non regge all'impatto di una cartella esattoriale, di chi viene colpito invece che almeno tendenzialmente compreso, e l'iniziativa di qualcun altro di vivacizzare la monotona vita di una sede dell'agenzia delle entrate o di equitalia.

Ah... equitalia... Ma è vero oppure io sono in errore se dico che quando non paghi sono pronti a pignorare perfino la tua abitazione? A toglierti tutto?

Chi sta al potere, pensa sempre di essere nel giusto. Chi combatte il sistema, dal suo punto di vista (del potere) è invece il furfante della situazione. Ecco perché Gheddafi pensava che tutto il suo popolo o almeno una porzione maggioritaria fosse di colpa impazzito, comunque in torto, e non vedeva il ladrocinio da lui compiuto per 40 anni. Tant'è che quando stavano per toglierlo di mezzo, lui disse ai ribelli: "<state peccando>". E naturalmente anche gli egiziani erano tutti in torto, tranne quelli che avevano tutto da guadagnare da Mubarak e - volendo - dalle nipoti in trasferta in Italia, tutte sole di notte e bisognose di protezione e di soldi...

Insomma, quando il "sistema" si scolla dalla realtà quotidiana dei cittadini, non è più in grado di rappresentarla, anzi si muove contro gli interessi dei molti, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi, e aggiungiamo l'appropriazione di denaro tolto dalle nostre tasche, allora è venuto il momento di cambiarlo.

Quindi vi chiedo: secondo voi, le cose cambieranno perché chi ne è responsabile capirà di dover rimettere il moto il buonsenso in naftalina, oppure per un'altra strada, quella del fiammifero di cui dicevo prima?

In altre parole: voi pensate che le proteste di adesso siano il segno di una escalation su scala almeno nazionale, oppure che il tutto resterà a livello di "singole" iniziative a macchia di leopardo, magari perché non sappiamo più neanche cosa voglia dire "fare una guerra", siamo comunque troppo stanchi, bloccati nel traffico, impegnati a tenerci stretti al posto di lavoro - per quelli che ce l'hanno...

Magari stiamo ancora digerendo la grande abbuffata del benessere costruito in 50 anni da chi ci ha preceduto, la pancia è ancora piena, siamo satolli e anche un pò sovrappeso, ma chi ha voglia di fare la guerra. Chi? Noi?

Non è che forse dovremmo chiedere a quelli che stanno oltremare di finire dalle loro parti e di cominciare dalle nostre?

Ciao...
Prima di scrivere ciò che penso al riguardo, premetto che sarò tranquillo anzi "sobrio", perché sembra che la "sobrietà" sia d'ordine da quando c'è padre Mario. Già mi hanno bannato da un paio di siti internet e mi hanno cancellato dall'iscrizione ad un movimento politico per le mie idee. Non vorrei che Andyphone si scomodasse....

E poi oggi c'ho un mal di testa che non vi vedo.

Allora, Mister Lei richiama i Valori. Di quali valori si parla e chi in questo momento potrebbe esserne il degno rappresentante? Prendiamone uno a caso: Bagnasco. Qualche giorno fa ha detto che l'antipolitica è per i giovani diseducativa, peccato che abbia ritenuto "educativo" sostenere un emerito putta.niere per diverso tempo. Mi fermo qui.

In Italia non accadrà mai nulla di potenzialmente rivoluzionario pardon "innovativo", non è nel DNA di questo popolo rimboccarsi le maniche e spazzare via pardon "accantonare" coloro i quali sono da ritenersi responsabili dello stato di cose in cui la Nazione si trova. A meno che non avvenga un default. Eh sì, perché gli italiani non hanno raggiunto ancora il punto di crisi, molto deve ancora accadere: i giovani stagisti o disoccupati hanno in fin dei conti i genitori che provvedono a mantenerli, i genitori a loro volta vivono attingendo i risparmi magari ereditati da una precedente generazione, ci sono milioni di stipendiati del pubblico impiego (molti dei quali ampiamente retribuiti) fino ad ora soltanto sfiorati da riforme....quindi fin quando per la maggioranza ci sarà un piatto a tavola si considererà la situazione in effetti ancora sopportabile.

L'imprenditore che si ammazza? "Poveretto", pensiamo, "ma in fondo che mme frega, io mi salvo". L'esodato disperato, con famiglia e mutuo? "Ohh cacchio, per fortuna che a me non è accaduto...". Insomma gli effetti della crisi e del malgoverno fin quando non ci toccano o al massimo non ci opprimono li consideriamo sempre come una condanna altrui o un qualcosa di cui ci si lamenta tra un caffé e un cornetto.

Ma quando verrà il giorno in cui le imprese in questo Paese saranno tutte chiuse (e state tranquilli, accadrà ben presto) per effetto della burocrazia e della corruzione dilaganti, dell'ormai insopportabile pressione fiscale oltre che dell'ingiustificabile opera di riscossione forzata e con metodi tutt'altro che umani delle imposte, ecco allora che lo "stivale" si piegherà su sé stesso, non ci sarà più nulla da "spremere" e tutto ciò che fino ad ora sembra sempre maledettamente intoccabile, sarà finalmente preso ed estirpato. Persone comprese. Solo allora Stella e Rizzo potranno riposarsi dall'incessante elenco di sprechi e assurdi malfunzionamenti del sistema Italia.

Solo con un default sarebbe possibile (dico "sarebbe possibile") una benefica scossa ad un popolo che ha vissuto sempre nel segno di un "salvatore". Qualcuno potrebbe dirmi che la Storia ha le Sue immancabili costanti, certo non lo metto in dubbio, l'esempio attuale è dato da un tizio che per motivi ancora misteriosi si fa paladino degli ultimi e dei sofferenti girando l'Italia in camper e ripetendo lo stesso copione a Parma come a Palermo. Con successo, a quanto sembra. Non lo condanno, ma sono stufo di vedere la gente che, come un gregge di pecore, bela in coro al populista di turno, inneggiando la sua persona prima ancora dei programmi. Mi riferisco a Grillo.

Poi invece c'é chi gradisce i moniti e gli appelli quirinalizi:"Si deve fare qualcosa per Napoli!", detto dopo SESSANT'ANNI di vita parlamentare mi sembra un tanto non credibile egregio Napolitano. C'é chi accoglie con entusiasmo i provvedimenti di "equità" del non mio Ministro Fornero che tra le ultime chicche ha pensato bene di dare un'altra mazzata alle partite iva fornendo un'ultima buona motivazione per molti validi professionisti che ora non avranno più titubanze a non restare in Italia. C'é chi ascolta con attenzione le preoccupazioni del Ministro Passera sullo stato comatoso delle attività produttive che LUI stesso, in quanto banchiere, ha contribuito a mettere in crisi preferendo le più redditizie attività speculative al classico sostegno alle aziende. Del trio "ABC" non so cosa dire, farfugliano qualcosa "per il bene del Paese" ma in effetti non fanno altro che pensare come pararsi il cu.lo dopo anni di chiacchiere e disastri.

Che dire, andiamo avanti così, come sul Titanic. C'è chi ha già toccato le acque gelide e vede bene gli abissi; c'é chi sottovaluta la catastrofe imminente continuando a "ballare"; c'é chi, in cabina di comando, continua a dire che tutto andrà bene e c'é chi in modo sapiente si è preparato sulle scialuppe di salvataggio, pronto ad abbandonare la nave quando questa affonderà del tutto.

Questione di tempo, soltanto di tempo.

P.S.: sì Mister, Equitalia è capace di tutto ma io sono uno di quei pochi che non se la prende con Befera, perché lui si limita soltanto ad attuare ciò che la classe politica ha deciso nel corso di questi anni. "Per il bene del Paese", naturalmente.

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Mister71 » 14/05/2012, 19:46

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]



Prima di scrivere ciò che penso al riguardo, premetto che sarò tranquillo anzi "sobrio", perché sembra che la "sobrietà" sia d'ordine da quando c'è padre Mario. Già mi hanno bannato da un paio di siti internet e mi hanno cancellato dall'iscrizione ad un movimento politico per le mie idee. Non vorrei che Andyphone si scomodasse....

E poi oggi c'ho un mal di testa che non vi vedo.

Allora, Mister Lei richiama i Valori. Di quali valori si parla e chi in questo momento potrebbe esserne il degno rappresentante? Prendiamone uno a caso: Bagnasco. Qualche giorno fa ha detto che l'antipolitica è per i giovani diseducativa, peccato che abbia ritenuto "educativo" sostenere un emerito putta.niere per diverso tempo. Mi fermo qui.

In Italia non accadrà mai nulla di potenzialmente rivoluzionario pardon "innovativo", non è nel DNA di questo popolo rimboccarsi le maniche e spazzare via pardon "accantonare" coloro i quali sono da ritenersi responsabili dello stato di cose in cui la Nazione si trova. A meno che non avvenga un default. Eh sì, perché gli italiani non hanno raggiunto ancora il punto di crisi, molto deve ancora accadere: i giovani stagisti o disoccupati hanno in fin dei conti i genitori che provvedono a mantenerli, i genitori a loro volta vivono attingendo i risparmi magari ereditati da una precedente generazione, ci sono milioni di stipendiati del pubblico impiego (molti dei quali ampiamente retribuiti) fino ad ora soltanto sfiorati da riforme....quindi fin quando per la maggioranza ci sarà un piatto a tavola si considererà la situazione in effetti ancora sopportabile.

L'imprenditore che si ammazza? "Poveretto", pensiamo, "ma in fondo che mme frega, io mi salvo". L'esodato disperato, con famiglia e mutuo? "Ohh cacchio, per fortuna che a me non è accaduto...". Insomma gli effetti della crisi e del malgoverno fin quando non ci toccano o al massimo non ci opprimono li consideriamo sempre come una condanna altrui o un qualcosa di cui ci si lamenta tra un caffé e un cornetto.

Ma quando verrà il giorno in cui le imprese in questo Paese saranno tutte chiuse (e state tranquilli, accadrà ben presto) per effetto della burocrazia e della corruzione dilaganti, dell'ormai insopportabile pressione fiscale oltre che dell'ingiustificabile opera di riscossione forzata e con metodi tutt'altro che umani delle imposte, ecco allora che lo "stivale" si piegherà su sé stesso, non ci sarà più nulla da "spremere" e tutto ciò che fino ad ora sembra sempre maledettamente intoccabile, sarà finalmente preso ed estirpato. Persone comprese. Solo allora Stella e Rizzo potranno riposarsi dall'incessante elenco di sprechi e assurdi malfunzionamenti del sistema Italia.

Solo con un default sarebbe possibile (dico "sarebbe possibile") una benefica scossa ad un popolo che ha vissuto sempre nel segno di un "salvatore". Qualcuno potrebbe dirmi che la Storia ha le Sue immancabili costanti, certo non lo metto in dubbio, l'esempio attuale è dato da un tizio che per motivi ancora misteriosi si fa paladino degli ultimi e dei sofferenti girando l'Italia in camper e ripetendo lo stesso copione a Parma come a Palermo. Con successo, a quanto sembra. Non lo condanno, ma sono stufo di vedere la gente che, come un gregge di pecore, bela in coro al populista di turno, inneggiando la sua persona prima ancora dei programmi. Mi riferisco a Grillo.

Poi invece c'é chi gradisce i moniti e gli appelli quirinalizi:"Si deve fare qualcosa per Napoli!", detto dopo SESSANT'ANNI di vita parlamentare mi sembra un tanto non credibile egregio Napolitano. C'é chi accoglie con entusiasmo i provvedimenti di "equità" del non mio Ministro Fornero che tra le ultime chicche ha pensato bene di dare un'altra mazzata alle partite iva fornendo un'ultima buona motivazione per molti validi professionisti che ora non avranno più titubanze a non restare in Italia. C'é chi ascolta con attenzione le preoccupazioni del Ministro Passera sullo stato comatoso delle attività produttive che LUI stesso, in quanto banchiere, ha contribuito a mettere in crisi preferendo le più redditizie attività speculative al classico sostegno alle aziende. Del trio "ABC" non so cosa dire, farfugliano qualcosa "per il bene del Paese" ma in effetti non fanno altro che pensare come pararsi il cu.lo dopo anni di chiacchiere e disastri.

Che dire, andiamo avanti così, come sul Titanic. C'è chi ha già toccato le acque gelide e vede bene gli abissi; c'é chi sottovaluta la catastrofe imminente continuando a "ballare"; c'é chi, in cabina di comando, continua a dire che tutto andrà bene e c'é chi in modo sapiente si è preparato sulle scialuppe di salvataggio, pronto ad abbandonare la nave quando questa affonderà del tutto.

Questione di tempo, soltanto di tempo.

P.S.: sì Mister, Equitalia è capace di tutto ma io sono uno di quei pochi che non se la prende con Befera, perché lui si limita soltanto ad attuare ciò che la classe politica ha deciso nel corso di questi anni. "Per il bene del Paese", naturalmente.
Ciao Alpino...

Guarda, io non aggiungo nulla al tuo ragionamento, perché hai detto tutto tu. Mi limito però ad essere sincero, se poi questo urterà la sensibilità del nostro Andy penso che lui me lo farà notare nel suo solito modo gentile e signorile. Però - ripeto - sento il bisogno di essere sincero: scusatemi se urto la sensibilità di qualche altro iscritto, ma io il paccobomba ad equitalia lo vedo con favore. Punto.

"Il sistema" non si cambia con le buone, altrimenti sarebbe già cambiato, e i nostri splendidi politici difficilmente molleranno l'osso.

Sentivo qualche sera fa al telegiornale che si sta cominciando a riflettere sulla questione della riscossione dei tributi, e se siamo arrivati a questo pur misero risultato lo dobbiamo purtroppo a quegli imprenditori che si sono ammazzati e anche - appunto - alle decisioni bellicose di qualcuno. E io moralmente appoggio questa filosofia, perché "se non riesco con le buone a farti capire che stai sbagliando, allora ci vogliono le cattive". Il paccobomba, appunto.

Può anche darsi che tra un pò di tempo avremo la versione moderna dei partigiani. Non saranno di certo quelli come me a mettersi di traverso. Anzi.

Grillo per il momento non mi dispiace, soprattutto quando fa notare che c'è gente come amato che guadagna 31.000€ (lo avete sentito anche voi? Confermate?) al mese e poi tanti altri devono tirare avanti con 600/800€ al mese senza tutele, senza nulla. Intollerabile.

E poi, basta l'esempio della libia. Non gliel'hanno detto con calma al raìs che doveva andarsene. Hanno fatto una guerra civile perché lui di sua iniziativa non avrebbe mai mollato il suo lusso.

E la Grecia? I meccanismi dell'economia non possono assurgere a divinità di fronte alle vite di milioni di persone in una nazione antichissima e fonte di sapere e di cultura che sta colando a picco. Il denaro è carta che esce da una stampante, non dimentichiamocelo mai. Se non si riesce a far schiodare chi deve con le buone, beh allora il suono di un pacco forse ce la farà...


Befera? Speriamo che apra un pacco...

O no?

Ciao...

PS: (scusa Andy... però...)

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 15/05/2012, 20:22

Mister71 ha scritto:[...]



Ciao Alpino...

Guarda, io non aggiungo nulla al tuo ragionamento, perché hai detto tutto tu. Mi limito però ad essere sincero, se poi questo urterà la sensibilità del nostro Andy penso che lui me lo farà notare nel suo solito modo gentile e signorile. Però - ripeto - sento il bisogno di essere sincero: scusatemi se urto la sensibilità di qualche altro iscritto, ma io il paccobomba ad equitalia lo vedo con favore. Punto.

"Il sistema" non si cambia con le buone, altrimenti sarebbe già cambiato, e i nostri splendidi politici difficilmente molleranno l'osso.

Sentivo qualche sera fa al telegiornale che si sta cominciando a riflettere sulla questione della riscossione dei tributi, e se siamo arrivati a questo pur misero risultato lo dobbiamo purtroppo a quegli imprenditori che si sono ammazzati e anche - appunto - alle decisioni bellicose di qualcuno. E io moralmente appoggio questa filosofia, perché "se non riesco con le buone a farti capire che stai sbagliando, allora ci vogliono le cattive". Il paccobomba, appunto.

Può anche darsi che tra un pò di tempo avremo la versione moderna dei partigiani. Non saranno di certo quelli come me a mettersi di traverso. Anzi.

Grillo per il momento non mi dispiace, soprattutto quando fa notare che c'è gente come amato che guadagna 31.000€ (lo avete sentito anche voi? Confermate?) al mese e poi tanti altri devono tirare avanti con 600/800€ al mese senza tutele, senza nulla. Intollerabile.

E poi, basta l'esempio della libia. Non gliel'hanno detto con calma al raìs che doveva andarsene. Hanno fatto una guerra civile perché lui di sua iniziativa non avrebbe mai mollato il suo lusso.

E la Grecia? I meccanismi dell'economia non possono assurgere a divinità di fronte alle vite di milioni di persone in una nazione antichissima e fonte di sapere e di cultura che sta colando a picco. Il denaro è carta che esce da una stampante, non dimentichiamocelo mai. Se non si riesce a far schiodare chi deve con le buone, beh allora il suono di un pacco forse ce la farà...


Befera? Speriamo che apra un pacco...

O no?

Ciao...

PS: (scusa Andy... però...)
Non sono d'accordo riguardo i metodi usati dei pacchi bomba e del terrorismo in genere, perché trasformano chi ne è bersaglio in povere, innocenti vittime, ripulendone l'immagine (anche se per poco). Un esempio tra tanti è l'attentato a Berlusconi con la famosa statuetta del Duomo, quell'evento calmò l'opposizione (?) e generò nel Paese una momentanea inversione di tendenza all'incessante calo di popolarità dell'allora premier. Lui stesso dal letto d'ospedale si faceva portare i sondaggi che lo davano in recupero di 3-4 punti.

Quindi la violenza, soprattutto se opera di elementi isolati, non è efficace per l'affermazione di un diritto. Sia chiaro che non parla un pacifista di nascita, nel passato di estremista di destra avevo molta dimestichezza con i manganelli e le catene ma mi rendevo conto che ai comunisti non bastava insanguinare la faccia perché ciò rafforzava comunque i loro ideali oltre che l'immagine al pubblico.

Prendiamo in esempio ancora ciò che è accaduto a Roma qualche mese fa: a cosa è servita tutta quella violenza ad opera di estremisti che ha devastato la città se non concedere soprattutto alla classe politica di ergersi quale paladino della giusta democrazia.

Ed ancora, a cosa sono serviti quei cori in una Piazza del Quirinale piena di persone che applaudiva e festeggiava la "caduta" di Berlusconi? Stupidi, dieci cento mille volte stupidi.

Allora non è così che si cambia un Paese, non è così che si afferma un pensiero, un malessere, un'idea, un desiderio di progetto.
C'è la Politica! Quella che in questo momento 7 italiani su 10 dichiarano di non interessarsi! Quante volte mi sento dire:"eh ma che m'importa della politica, nessuno mi regala niente ed al mattino comunque devo alzarmi per andare a lavorare....". Niente di più sbagliato, perché la politica influisce nelle nostre vite 24 ore su 24, in ogni istante e in qualsiasi occasione. In alcune zone del nord Italia, complice anche la crisi della Lega, assisto ad incoraggianti "discese in campo" di cittadini desiderosi d'interessarsi alla gestione della cosa pubblica smettendo finalmente di delegare tutto a politici di professione, magari chiacchieroni populisti e capaci sì ma soltanto di curare il proprio orto. Al sud invece, vuoi la presenza capillare della malavita, vuoi un radicato clientelismo, vuoi una certa cultura dura a morire del "ci deve pensare lo Stato!", l'adoperarsi per una sana Politica è tempo sprecato (oltre che un rischio).

Quindi interessarsi alla Politica è il metodo migliore, efficace perché non violento per cambiare in meglio le sorti della Nazione. C'è da ammettere che il Movimento di Grillo sta dando questa opportunità ai cittadini del nord di cui sopra, peccato che il Palazzo giudichi ciò come "anti-politica" ergendo dei muri di difesa che non faranno altro che aggravare le distanze e le incomprensioni tra cittadini ed Istituzioni.

Personalmente non ho bisogno di Grillo per sapere che Amato gode di 32000 euro di pensione (oltre a gestire molteplici cariche di Presidenza in svariati àmbiti), mi preoccupo invece di chi si affida ad un comico per sapere di queste notizie.

In ultimo e mi fermo, il caso della Libia è complesso, perché se è vero che sia stata usata la violenza per cacciarlo, è anche vero che i moti di ribellione sono a mio parere di natura ignota oltre che "inquinati" nel loro evolversi in modo evidente dall'estero; inoltre 3/4 dei componenti del nuovo governo sono ex fedelissimi di Gheddafi che per opportunità hanno pensato bene di rifarsi una verginità politica. Un po' come accaduto nel nostro Parlamento del dopoguerra dove tutti si dichiaravano fieramente "anti" pur essendo ex camerati.

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Messaggio da airlander » 27/05/2012, 17:13

caro aspirante suicida, se proprio hai deciso di farlo, portati almeno con te un politico, te ne saremo grati..... :[
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
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http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da ghostbuster3 » 27/05/2012, 17:38

Caro Mister 71, anch'io come tutti a volte penso che impugnare bastoni e forconi come hanno fatto i nostri predecessori nei secoli passati possa risolvere, ma è proprio così? e se facendo così noi facessimo il loro gioco? non pensi che forse loro ( e per loro intendo classe politica e manageriale)non vogliono che risolviamo i problemi in via democratica e civile? i mezzi ci sono, basta che noi italiani ci svegliamo e controlliamo di più quello che fanno i nostri politici, e non andamo da loro solo a chiedere favori per noi o i nostri parenti. Quando andiamo a votare, per chi ci va, è il caso di non votare più i soliti personaggi e i loro partiti. Quando qualcosa va male uniamoci, creiamo comitati, andiamo a protestare nei luoghi opportuni: una volta potrà andare male, forse anche la seconda, ma dimostriamo di essere cittadini, e non servi.
Oggi continuiamo, con questo governo ad essere servi, mi auguro che riusciremo a svegliarci, restando con gli occhi aperti e con la mente lucida.
Un saluto
Gli anni migliori della nostra vita sono quelli che non abbiamo ancora vissuto.

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Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 27/05/2012, 19:00

airlander ha scritto:caro aspirante suicida, se proprio hai deciso di farlo, portati almeno con te un politico, te ne saremo grati..... :[
E' proprio l'osservazione che ascolto spesso, in modi più dettagliati che non posso scrivere qui altrimenti mi si accuserebbe di istigazione a chissà cosa.

Comunque Airlander, per la cronaca i politici escono dalle cliniche più vivi che mai anche a 93 anni. Comincio a pensare che possano resistere anche agli attacchi atomici. Quale pozione magica contengono quelle poltrone rosse, ah saperlo.

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Messaggio da Mister71 » 27/05/2012, 19:20

airlander ha scritto:caro aspirante suicida, se proprio hai deciso di farlo, portati almeno con te un politico, te ne saremo grati..... :[
Ciao Airlander...

Non ho capito se ti riferisci a me oppure se stai rispondendo al post di "Alpino" che però non ho riletto...

Io non ho aspirazioni suicide, se pensavi a me. Ho solo detto che condivido - purtroppo - l'idea di chi sostiene che questa situazione non si cambia con le buone. Tuttavia, sarò ben felice di sapere che ho sbagliato.

E adesso scusate, ma stavo confezionando un pacco regalo (ehm...)... Vedeste che fiocco.

Sarà una bomba! (ehm...)

;) ;) ;)

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Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 27/05/2012, 19:26

Mister71 ha scritto:[...]



Ciao Airlander...

Non ho capito se ti riferisci a me oppure se stai rispondendo al post di "Alpino" che però non ho riletto...

Io non ho aspirazioni suicide, se pensavi a me. Ho solo detto che condivido - purtroppo - l'idea di chi sostiene che questa situazione non si cambia con le buone. Tuttavia, sarò ben felice di sapere che ho sbagliato.

E adesso scusate, ma stavo confezionando un pacco regalo (ehm...)... Vedeste che fiocco.

Sarà una bomba! (ehm...)

;) ;) ;)
Credo che Airlander si riferisse alle continue notizie di suicidi da ogni parte d'Italia e in riferimento al titolo del topic ha espresso un auspicio.

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Mister71 » 27/05/2012, 19:28

ghostbuster3 ha scritto:Caro Mister 71, anch'io come tutti a volte penso che impugnare bastoni e forconi come hanno fatto i nostri predecessori nei secoli passati possa risolvere, ma è proprio così? e se facendo così noi facessimo il loro gioco? non pensi che forse loro ( e per loro intendo classe politica e manageriale)non vogliono che risolviamo i problemi in via democratica e civile? i mezzi ci sono, basta che noi italiani ci svegliamo e controlliamo di più quello che fanno i nostri politici, e non andamo da loro solo a chiedere favori per noi o i nostri parenti. Quando andiamo a votare, per chi ci va, è il caso di non votare più i soliti personaggi e i loro partiti. Quando qualcosa va male uniamoci, creiamo comitati, andiamo a protestare nei luoghi opportuni: una volta potrà andare male, forse anche la seconda, ma dimostriamo di essere cittadini, e non servi.
Oggi continuiamo, con questo governo ad essere servi, mi auguro che riusciremo a svegliarci, restando con gli occhi aperti e con la mente lucida.
Un saluto
Ciao...

Se guardi alla storia, anche recente, ti accorgi che i grandi cambiamenti sono stati determinati da elite più o meno occulte oppure dal furore di popolo.

Quando la moltitudine dei vinti da questa situazione avrà raggiunto una massa critica, allora nessuno potrà fermare questa massa, come Gheddafi non ha fermato quella libica, solo per fare un esempio.

Lo sai perché ce ne stiamo buoni? Perché ancora mangiamo e abbiamo un tetto sopra la testa, divoriamo la pensione dei nostri genitori, che magari comprano anche la pappetta al bimbo.

Quando questo finirà qualcuno comincerà a muoversi.

Chi fermerà questa gente? Io no...

Guarda i nostri vergognosi politici. Sono capaci di pensare al linguaggio di Beppe Grillo e a quanti vaffa ha pronunciato e si perdono l'essenza, e cioé che noi vogliamo un cambiamento di fondo di tutto il sistema.

Sono attaccati all'osso e non lo molleranno. Finché qualcuno non si avvicinerà a staccarli di peso. Quando?????

;)

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Xandr » 27/05/2012, 20:04

Mister71 ha scritto:[...]



Ciao...

Se guardi alla storia, anche recente, ti accorgi che i grandi cambiamenti sono stati determinati da elite più o meno occulte oppure dal furore di popolo.

Quando la moltitudine dei vinti da questa situazione avrà raggiunto una massa critica, allora nessuno potrà fermare questa massa, come Gheddafi non ha fermato quella libica, solo per fare un esempio.

Lo sai perché ce ne stiamo buoni? Perché ancora mangiamo e abbiamo un tetto sopra la testa, divoriamo la pensione dei nostri genitori, che magari comprano anche la pappetta al bimbo.

Quando questo finirà qualcuno comincerà a muoversi.

Chi fermerà questa gente? Io no...

Guarda i nostri vergognosi politici. Sono capaci di pensare al linguaggio di Beppe Grillo e a quanti vaffa ha pronunciato e si perdono l'essenza, e cioé che noi vogliamo un cambiamento di fondo di tutto il sistema.

Sono attaccati all'osso e non lo molleranno. Finché qualcuno non si avvicinerà a staccarli di peso. Quando?????

;)
Però le situazioni di Libia,Egitto e Tunisia erano completamente diverse da quella italiana o di qualsiasi altro paese europeo, li era l'unica alternativa visto che si trattava di paesi con un regime dittatoriale mentre qui, fortunatamente, c'è ancora la possibilità di cambiare qualcosa grazie al voto, dando fiducia a quelle forze politiche minori e liste civiche che magari riescono davvero a cambiare qualcosa, com'è successo a Parma.

In Libia poi, se non entravano in gioco gli interessi economici di quei paesi che poi hanno appoggiato i ribelli, probabilmente non sarebbe cambiato nulla.

Mentre in Islanda, paese che stava fallendo, non hanno avuto bisogno di fare nessuna rivoluzione violenta e sembra che si stiano riprendendo, se cercate su internet troverete la storia completa [smilie=ciau.gif]

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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Mister71 » 28/05/2012, 16:24

Xandr ha scritto:[...]



Però le situazioni di Libia,Egitto e Tunisia erano completamente diverse da quella italiana o di qualsiasi altro paese europeo, li era l'unica alternativa visto che si trattava di paesi con un regime dittatoriale mentre qui, fortunatamente, c'è ancora la possibilità di cambiare qualcosa grazie al voto, dando fiducia a quelle forze politiche minori e liste civiche che magari riescono davvero a cambiare qualcosa, com'è successo a Parma.

In Libia poi, se non entravano in gioco gli interessi economici di quei paesi che poi hanno appoggiato i ribelli, probabilmente non sarebbe cambiato nulla.

Mentre in Islanda, paese che stava fallendo, non hanno avuto bisogno di fare nessuna rivoluzione violenta e sembra che si stiano riprendendo, se cercate su internet troverete la storia completa [smilie=ciau.gif]


Ciao...

Si ma il senso era un altro: Non è stato grazie al tuo voto, al mio e a quello degli altri che i nostri politici si sono circondati di privilegi.

Chi tra di noi ha mai dovuto rispondere a una domanda del tipo: "ti sta bene se guadagno 30.000 € al mese e avendo il potere decisionale stabilirò che tu invece ne guadagnerai 800 €?" Oppure: "Sei d'accordo a farmi avere l'auto blu, i biglietti aerei pagati, le aragoste a tre euro, eccetera?".

Noi non abbiamo stabilito con nessun voto che loro avrebbero dovuto godere di questi privilegi, e la prova ce l'hai proprio con la questione del finanziamento pubblico ai partiti: in Italia con un referendum noi votammo NO al finanziamento, e loro invece di rispettare la volontà del popolo hanno cambiato nome a tale finanziamento chiamandolo "rimborso".

Quindi, l'idea che il sistema cambi grazie al voto è abbastanza illusorio, perché loro poi si comporteranno in modo da continuare ad avere quei privilegi oppure altri.

Ciao...

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Messaggio da airlander » 28/05/2012, 20:40

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]
Credo che Airlander si riferisse alle continue notizie di suicidi da ogni parte d'Italia e in riferimento al titolo del topic ha espresso un auspicio.
è così infatti, grazie per il contributo.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
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Re: Ribellione civile, incivile... o cosa?

Messaggio da Sims » 28/05/2012, 22:08

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:C'è la Politica! Quella che in questo momento 7 italiani su 10 dichiarano di non interessarsi! Quante volte mi sento dire:"eh ma che m'importa della politica, nessuno mi regala niente ed al mattino comunque devo alzarmi per andare a lavorare....". Niente di più sbagliato, perché la politica influisce nelle nostre vite 24 ore su 24, in ogni istante e in qualsiasi occasione.
(...)
Personalmente non ho bisogno di Grillo per sapere che Amato gode di 32000 euro di pensione (oltre a gestire molteplici cariche di Presidenza in svariati àmbiti), mi preoccupo invece di chi si affida ad un comico per sapere di queste notizie.
Condivido con forza questi due pensieri e faccio il possibile per far capire a chi mi sta vicino quanto sia importante farsi un'opinione su ciò che sta accadendo, partecipare, VOTARE quando si è chiamati a farlo. Ripudiare la politica nel complesso è come smettere di andare dai medici quando si sta male perché alcuni si spacciano per tali senza esserlo. In tutte le categorie ci sono le mele marce e purtroppo la politica sembra far marcire molte persone che vi si dedicano. Eppure non si può governare un paese senza politica e affidarsi a un'ipotetica insurrezione disordinata e/o violenta non ci farà stare meglio. Purtroppo anch'io non apprezzo i modi di Grillo: temo i santoni, la debolezza di chi in loro vede la salvezza e vi si affida ciecamente, le frasi aocalittiche e i paradossi (tipo il paragone fra stato e mafia), le polemiche prive di proposte costruttive.
Credo che dobbiamo abituarci a fare a meno di molte cose perché il tenore di vita si è abbassato per moltissimi, ridurre i bisogni indotti (dalla pubblicità, dalla moda, dalla cultura...) e pensare molto a cosa c'è dietro quando un politico parla.

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Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 30/05/2012, 22:28

Ed intanto nuove accise sui carburanti, per finanziare cosa, non si sa. Perché le popolazioni dell'Emilia provvederanno da sé alla ricostruzione, non attenderanno mica che si facciano o meno le pagliacciate del 2 Giugno. Quella è gente che lavora, a differenza di qualcuno che da 60 anni è in un "sobrio" dolce far nulla.

Domattina proverò a diluire il gasolio con dell'acqua di Colonia che non uso più. Avevo pensato alla cocacola ma temo che l'auto poi mi erutti, dopotutto un litro di quella schifezza mi costerebbe meno del gasolio che peraltro trovo negli ultimi mesi di generale pessima qualità. Sto soltanto a cambiare filtri intasati prematuramente. Che ci aggiungano già a mia insaputa l'acqua di Colonia...?

In ogni caso la soluzione ultima ce l'ho già in mente: è il plin plin della Chiabotto.

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Messaggio da Mister71 » 08/06/2012, 12:55

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Ed intanto nuove accise sui carburanti, per finanziare cosa, non si sa. Perché le popolazioni dell'Emilia provvederanno da sé alla ricostruzione, non attenderanno mica che si facciano o meno le pagliacciate del 2 Giugno. Quella è gente che lavora, a differenza di qualcuno che da 60 anni è in un "sobrio" dolce far nulla.

Domattina proverò a diluire il gasolio con dell'acqua di Colonia che non uso più. Avevo pensato alla cocacola ma temo che l'auto poi mi erutti, dopotutto un litro di quella schifezza mi costerebbe meno del gasolio che peraltro trovo negli ultimi mesi di generale pessima qualità. Sto soltanto a cambiare filtri intasati prematuramente. Che ci aggiungano già a mia insaputa l'acqua di Colonia...?

In ogni caso la soluzione ultima ce l'ho già in mente: è il plin plin della Chiabotto.

Ecco l'ennesima dimostrazione - a mio avviso - della profonda inadeguatezza della nostra classe politica, della sua incapacità a realizzare cose semplici, decisioni semplici e nell'interesse della gente e del nostro tessuto produttivo:

qualcuno ha detto - l'ho sentito al telegiornale ma non ho individuato la persona o le persone - che per ripristinare una condizione di normalità nelle zone colpite dal terremoto ci vorranno circa quindici anni.

QUINDICI ANNI?

Ma questi sono scemi o si fumano qualcosa di troppo pesante?

In Emilia come avrete sentito anche voi ci sono realtà aziendali di eccellenza (biomedico, alimentare...) quindi parliamo di soddisfazioni emotive e posti di lavoro, e nessun imprenditore può aspettare più di qualche mese prima di prendere decisioni drastiche, pena l'affossamento con tutto quello che ne conseguirebbe...

Però sapete, bisogna stare attenti a come si spendono i soldi: LA GERMANIA NON VUOLE... (Ma Adolf Hitler non era morto da tempo?)

Lascio a voi i commenti.

Altra considerazione: sembra essersi chiusa da poco la questione della nuova discarica alle porte di Roma, visto l'esaurimento di quella esistente. Ora, sapete che qualcuno ha cercato di proporre il territorio di "Villa Adriana" per la nuova?

Forse i forumisti di altre regioni non sanno che Villa Adriana è un patrimonio archeologico unico, nonché zona protetta da vincoli, e il solo fatto che qualcuno abbia potuto concepire di creare da quelle parti una discarica vi fa capire la mediocrità di tanta gente seduta sulla sedia di comando.

A voi i commenti, se vi interessa. Ciao... :) :)