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Flynight

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Messaggio da Flynight » 05/01/2006, 14:19

Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti

Dandelion

Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da Dandelion » 05/01/2006, 22:37

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti
ho letto tutto quello che hai scritto tutto di un fiato, e con molto interesse.
hai scritto talmente tante cose che le domande da porti sarebbero innumerevoli, spero di leggere tanti tuoi interventi perchè sembri una persona molto interessante
benvenuto!
;)

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enemyofthesun
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Messaggio da enemyofthesun » 06/01/2006, 2:55

Ciao, complimenti per quello che hai scritto, lungo ma originale :D
Interessante il tuo lavoro ;)

sad68

Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da sad68 » 06/01/2006, 11:14

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;
...
Non so cosa ne pensino gli altri, ma il tentativo mi sembra particolarmente ben riuscito.

Dopo una presentazione come questa mi permetto di dire solo una cosa:
benvenuto!

Ciao,
sad68

embrione

Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da embrione » 06/01/2006, 11:31

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti
Ben venuto al mondo!!!anche io sono nuovo,dal mio nick name però sono più giovane di te :DD !complimenti,mi piacerebbe scrivere come te.Con il tuo sapiente scrivere e il mio fisico atletico chi ci fermerebbe?Benvenuto!!

Gasgas
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Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da Gasgas » 06/01/2006, 13:37

embrione ha scritto:[...]


Ben venuto al mondo!!!anche io sono nuovo,dal mio nick name però sono più giovane di te :DD !complimenti,mi piacerebbe scrivere come te.Con il tuo sapiente scrivere e il mio fisico atletico chi ci fermerebbe?Benvenuto!!


Wow!!! benvenuto

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PEPPINO
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Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da PEPPINO » 09/01/2006, 15:05

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti
E' difficile "circoscrivere" la tua lettera, hai giustamente rappresentato un bel pò della tua vita ,ricca di sfaccettature come la vita di tutti d'altronde .
Il tuo rapporto con la scrittura è assolutamente condivisibile da tutti i frequentatori di questo forum penso, anche io mi rendo conto che scrivendo si riescono a sublimare certe melanconie e a volte si mette anche un pò di ordine nella propria testa senza che te ne rendi conto. Penso che fare il "free lance" non sia un lavoro ma diventi un modo di essere ,la tua penna sarà sempre felice di tradurre in parole scritte le realtà a tinte forti di questo mondo.Invidio la tua preziosa esperienza che ti ha permesso di metabolizzare la vita presente oltre il nostro piccolo muro di cinta, dimenticherai le piccole/grandi ingiustizie e ti rimarrà per sempre la parte più nobile dei tuoi ricordi . Non avere paura della luce, sei in cerca di una nuova primavera , la primavera ha bisogno dei colori , i colori hanno bisogno di luce... ciao dalla terra del sole

peppino
La realtà non esiste, esiste la percezione della realtà

mimmi

Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da mimmi » 09/01/2006, 17:17

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti

Ciao Fly...complimenti per il tuo lavoro...ti porta a stretto contatto con mille e diverse realtà in tutto il mondo...proprio quello che anche a me affascina...ti do il mio benvenuto nel forum...vedrai che qua con noi farai moltissime nuove conoscenze e avrai modo di raccontarci, se ti fa piacere, un pò di cose che hai visto con i tuoi occhi...magari dandoci una versione più profonda delle superficiali notizie da Tg che punta solo all'ascolto...a me farebbe piacere... :ciao: :mangahello:

AL963
Utente Escluso
Messaggi: 597
Iscritto il: 21 settembre 2005
Età: 60

Re: Eccomi qui,appena nato.

Messaggio da AL963 » 09/01/2006, 18:59

Flynight ha scritto:Eccomi qui,un nuovo acquisto pronto a scaricare parole e tentare di presentarmi.Uso il termine tentare perchè non è facile farlo in questo modo, nè sarei in grado di descrivermi;preferisco raccontarvi qualcosa di me e poi lasciare che siate voi a pronunciarvi. Ho 40 anni (fatti un mese fa) e mi sento un ragazzo, una volta ero sposato con una donna bellissima ma che aveva un carattere così diverso da quello che io speravo,e il nostro matrimonio si è concluso dopo nove anni. Oggi c'è un rapporto bellissimo (anche prima in realtà) fatto di dialogo e comprensione ma c'è soprattutto una figlia che rappresenta davvero l'apoteosi di un matrimonio.Io faccio il giornalista,mi occupo di comunicazione;ho girato posti infami come la Somalia,l'Afghanistan,la Bosnia e ultimamente in Africa il Darfur e sempre durante i conflitti. Ho sempre pensato che quella fosse la mia vita,oggi ho deciso di pensare prima di tutto a me e così rinunciare a tutti i costi di raggiungere posti come quelli per fare il "mio lavoro". Da piccolo il grande desiderio era quello di fare il medico o il poliziotto. Non so spiegare il motivo di ciò,sicuramente era qualcosa che avevo dentro e che,senza fare retorica, ho continuato a coltivare da grande.Oggi lavoro in un grande ufficio senza perdere di vista l'attività da giornalista,perchè resto sempre quello che ama scrivere e fotografare di argomenti e storie che gli altri non vogliono trattare.Quando potevo preparavo l’attrezzatura e partivo più per un desiderio personale che per un lavoro commissionato.Fare il free-lance è come essere senza volto,senza identità né diritti;ma è una scelta di vita totale;è come un virus che circola nelle vene come il sangue.Ho imparato a dormire nei villaggi e mangiare nelle capanne,non certamente negli alberghi a cinque stelle come i colleghi inviati; e tante
volte mi sono sentito prendere in giro da chi faceva il “pezzo” seduto in albergo utilizzando il “copia e incolla”. Non mi sono mai sentito sfigato.Orgoglioso dei lavori che ho fatto e di come li ho fatti;senza mai usare violenza né far soffrire alcuno portando il mio contributo a favore della verità.In questi anni hi capito che i grandi network non ci mostrano certe realtà: i media sono diventati quasi uno strumento di svago, è come se ci esortassero più a dimenticare il mondo che a conoscerlo.Sono uno strumento in mano ai ricchi e lo usano per diventare ancora più ricchi.Servono ad impedirci di sapere che due terzi del globo vive in povertà estrema, che un miliardo e cento milioni di uomini non hanno acqua potabile. Un filtro non costa niente,sarebbe facilissimo provvedere, eppure non lo si fa. Senza parlare di epidemie,conflitti che interessano soprattutto la popolazione civile,malnutrizione e catastrofi.E da quando ho deciso di riprendermi quel pezzo di vita messo in un angolo ho capito che era giunto il momento di innamorarmi,innamorarmi di nuovo,provare quelle emozioni che possono
emozionarti fino al punto di piangere... e poi amo la notte perché è come la gomma. E’ di un’infinita elasticità e morbidezza mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura,trasparente e inesorabile. La odio. Amo la notte per i suoi colori, a volte mi piace correre veloce in macchina e vedermi sfiorare da sottili luci inoffensive. Non credo di essere migliore degli altri, ma allo stesso tempo di avere sentimenti e una sensibilità che altri non possiedono. Le mie amiche mi chiamano "IL BEL TENEBROSO",forse per il mio modo così riservato di essere,ma in realtà so essere molto,molto di compagnia.Se questa sottile malinconia può trasparire dalle mie parole può trarre in inganno, vi prego, non fateci caso, ha un senso.Ho sofferto,ho avuto delusioni e tradimenti che solo a pensarci mi vengono i brividi e ...ho tentato il suicidio,perchè quando si è lasciati in modo vergognoso e tu sei talmente innamorato che nulla è più importante di lei,ti cade davvero il mondo addosso.Oggi mi sento libero,felice di essere così come sono, un uomo,con i miei pregi e innumerevoli difetti, un uomo che forse non si è ancora liberato pienamente da quel sentimento di solitudine, conosciuto fin dall’infanzia, che neppure l’amore di mia madre era riuscito a sconfiggere: il senso di un destino eternamente solitario e tuttavia pervaso sempre da un intenso piacere di vivere.In questi ultimi anni desideravo una donna che temevo non esistesse, così rimanevo in una crisalide che non aveva mai messo le ali, condannata a strisciare sulla terra, quando invece il suo destino è il volo, libero nell’aria. Io mi condannavo ad una immaginazione che aveva la presunzione di sollevarsi sui conformismi e sui compromessi dell’esistenza, mentre restavo pesantemente schiacciato dalla realtà. Eppure sono convinto che la radice dell’amore sia la solitudine; l’essere isolato segue l’impulso ad avvicinarsi a ciò che gli è lontano, tende la mano, spera che qualcuno la afferri e lo sostenga. L’origine dell’amore è in quella solitudine silenziosa, anonima, non sofferta con timore o angoscia perchè vive in noi come un fiore selvatico, senza cure, spontaneo, vigoroso contro il cielo e il sole.
Io continuerò a fare le cose di sempre, continuerò ad essere quello di prima. Cerco talvolta, di trovare dentro di me qualcosa da rimpiangere che non riesco mai a trovare. Voglio dirvi una cosa: scrivere mi aiuta a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite. Penso continuamente che da soli non si va da nessuna parte, e a volte mi trovo solo,amareggiato, impotente davanti alle persone e alla vita stessa che pretendevano da me l’impossibile, ma fortunatamente ho i miei amic, le persone a cui voglio bene sempre lì con me; così come nei momenti più bui della mia vita. Ogni giorno è un ripetersi di tempo, ogni casa sembra uguale a ieri, anche questa casa e questo mio viso che cerca qualcosa. Un sorriso che scaldi il cuore e l’anima, l’idea che domani mi sveglierò qui, magari accanto ad una persona per iniziare un nuovo giorno insieme, una nuova pagina del nostro insieme. Vedo donne nelle strade, nei bar, tra uomini in cerca di tiepide emozioni. Vedo donne che fuggono, che scappano leggere nel loro vagare, senza chiedersi dove vanno, senza porsi domande sull’amore assoluto; solo compromessi, soltanto sguardi persi nel rumore di una folla distratta alle emozioni dell’anima. Sono soli come mai, loro. Io non posso cambiare il mio passato: va bene così, qualunque cosa sia successa ha contribuito a farmi diventare quello che sono adesso, è una parte di me stesso che non rinnego, tutto ciò che è stato mi ha condotto ad oggi, ed ha contribuito a maturare il mio io.
Spesso sento persone ricordare continuamente quello che sono state o rimanere sempre attaccate ai ricordi, nei discorsi e nelle gesta, ma questo atteggiamento protezionistico è sbagliato perché alla fine si finisce per negarsi di vivere il momento presente in favore di qualcosa che non esiste più. Basta quindi guardare indietro, non serve a nulla, solo a privarci della possibilità di vivere l'oggi, bisogna quindi avere il coraggio di svegliarsi dal torpore e dire a se stessi "voglio vivere la mia vita, adesso, non avrò un'altra possibilità per farlo, ed è bene quindi che lo faccia adesso".
Si perché oltre ad essere sbagliato il rimanere intrappolati nel passato, lo è altresì il voler pensare troppo al domani, quante volte infatti capita di dire a noi stessi: "questo non ho voglia di farlo adesso, lo farò domani", oppure di rimandare cose o fatti perché pensiamo o di non avere mai il tempo per noi stessi, o che non sia il momento giusto.
Spesso penso alla felicità, mi chiedo se si può essere davvero felici. E mi sento anche prepotente verso me stesso e verso chi mi sta vicino nell’imporre il mio ideale di felicità. Prima non sapevo decidere; ogni scelta rappresentava un problema che era preferibile evitare e, alla fine, mi rimaneva soltanto la sensazione di non trattenere nulla e che tutto ciò scivolava via da me. Vivevo spesso in questa indecisione come se mi assalisse un incubo, durante una notte agitata, quando sogni di allungare una mano per afferrare un oggetto importante, di cui hai assolutamente bisogno: ma il braccio è pesante si distende molto lentamente, e ti sembra di fare una fatica inumana. Poi, nel momento in cui stai finalmente per toccare ciò che desideri, questo ti sfugge e nulla ti resta più in mano. Poi ritorna subito la regolarità, la nostra mente ha già superato l’incidente e ci sentiamo rassicurati nella nostra marcia verso il futuro.
Sono contento di avere scritto qualcosa di me e spero che qualcuno le possa leggere, a me personalmente queste lettere mi aiutano a vivere. Ogni parola,ogni frase è una medicina per le mie ferite.
Spero di diventare vostro amico…CIAO a tutti


Ciao , benvenuto... Flynight , hai raccontato molto di te, hai vissuto a piene mani, questo non è poco. :)