A caccia di luce

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Old Adventurer
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A caccia di luce

Messaggio da Old Adventurer » 24/07/2011, 7:20

Sono stanco, non dovrei dirlo, ma a 63 anni non ho più molte prospettive. Sono...rassegnato, e sto perdendo anche la capacità di ricordare.
Ogni tanto passo il tempo a commentare fotografie, e quando mi capita, raramente purtroppo, ne faccio qualcuna anche io.
Il resto del tempo lo trascorro lavorando per la casa, e i lavori non mi mancano mai.
Ho smesso anche di scrivere; come giustificazione mi dico che sono stanco di ricorrere alla memoria: mi mancano nuove esperienze, la mia giustificazione.
In realtà non ho la forza di immaginare altre vite, e forse non voglio nemmeno.
Lo so che le mie sono lamentazioni sciocche, ci sono ben altri problemi.
E alla fine sono forte, molto forte, e ben poche cose riescono a scalfirmi più di tanto; ma è la perdita della capacità di vedere la bellezza che mi deprime più di ogni altra cosa.
Forse mi sto inaridendo, mi chiedo?
Forse sto già morendo?
Forse sono già morto e non me ne sono nemmeno accorto?
Basta musica, basta buone letture, basta scrivere, basta amare: solo l'attesa di un nulla fra un nulla e l'altro....
Ma poi mi risollevo, e vado a riascoltare il mio vecchio, amato Bach: il concerto in fa-bwv 1056, per esempio, che ti consiglio vivamente, e basta questo per riconciliarmi con la vita, e anche con la sua fine.
Aspetto.
E ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...
...ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...

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Re: A caccia di luce

Messaggio da tropicsnow » 24/07/2011, 12:17

Old Adventurer ha scritto:Sono stanco, non dovrei dirlo, ma a 63 anni non ho più molte prospettive. Sono...rassegnato, e sto perdendo anche la capacità di ricordare.
Ogni tanto passo il tempo a commentare fotografie, e quando mi capita, raramente purtroppo, ne faccio qualcuna anche io.
Il resto del tempo lo trascorro lavorando per la casa, e i lavori non mi mancano mai.
Ho smesso anche di scrivere; come giustificazione mi dico che sono stanco di ricorrere alla memoria: mi mancano nuove esperienze, la mia giustificazione.
In realtà non ho la forza di immaginare altre vite, e forse non voglio nemmeno.
Lo so che le mie sono lamentazioni sciocche, ci sono ben altri problemi.
E alla fine sono forte, molto forte, e ben poche cose riescono a scalfirmi più di tanto; ma è la perdita della capacità di vedere la bellezza che mi deprime più di ogni altra cosa.
Forse mi sto inaridendo, mi chiedo?
Forse sto già morendo?
Forse sono già morto e non me ne sono nemmeno accorto?
Basta musica, basta buone letture, basta scrivere, basta amare: solo l'attesa di un nulla fra un nulla e l'altro....
Ma poi mi risollevo, e vado a riascoltare il mio vecchio, amato Bach: il concerto in fa-bwv 1056, per esempio, che ti consiglio vivamente, e basta questo per riconciliarmi con la vita, e anche con la sua fine.
Aspetto.
E ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...
ciao Old :) e benvenuto tra noi :)

la tua presentazione mi ha toccato molto... forse hai solo bisogno di nuovi stimoli e per trovarli è necessaria una battuta d'arresto ;) hai 63 anni che è vero non sono pochi ma neppure tanti da dire di non avere più prospettive.
tu stesso dici che in fondo non hai voglia di uscire dal tuo guscio che è forte e ti protegge, però al contempo di sta impedendo di andare in giro in esplorazione.

se può tranquillizzarti, non puoi essere già morto per il solo fatto che se la composizione che hai citato (molto bella! ;) ) ti risolleva lo spirito riportando armonia vuol dire che sei ancora capace di provare emozioni quindi sei vivo! :) ;)

visto che sei approdato qui, fermati da queste parti a farci un pò di compagnia con la speranza che anche noi potremmo farne a te... e chissà che nel frattempo tu non ritrova quel che hai smarrito. :)

:ciao:

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Messaggio da airlander » 24/07/2011, 16:32

caro Old, quello che a me preoccupa è proprio l'opposto, sono troppo preso da cose nuove, da continue variazioni al mio modo di esistere, inorridisco al solo pensiero che non mi basterà il tempo per sperimentarne ancora d'altre.
anzi oggi corro e mi muovo più che in passato proprio perchè sento il tempo che fugge e la vita che adoro in maniera maniacalmente terrena prevedo che mi mancherà enormemente quando dovrò inevitabilmente separami da lei. ecco questo è l'unico cruccio che cerco di esorcizzare creandomi continui diversivi per far si che la mente sia occupata a fare dell'altro.
questa è l'unica amante che rimpiangerò veramente, ecco perchè cerco di assecondarla al meglio che posso senza farle mancare nulla di ciò che l'esistenza mi ha concesso benevolmente di ottenere.
spegni lo stereo, non morire prima del tempo, la luce è fuori, abbagliante più che mai, lasciati avvolgere da essa senza temere che ti possa accecare.
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Re: A caccia di luce

Messaggio da Mister71 » 24/07/2011, 17:47

Old Adventurer ha scritto:Sono stanco, non dovrei dirlo, ma a 63 anni non ho più molte prospettive. Sono...rassegnato, e sto perdendo anche la capacità di ricordare.
Ciao... benvenuto!

Sei rassegnato: a che cosa?
Dici di stare perdendo la capacità di ricordare? Perché? Quale è la causa? E comunque, potrebbe essere una benedizione. Il passato è andato, scomparso, polverizzato tra le pieghe della tua storia. Perché ricordarsene? Per soffrire di nostalgia, di rimpianti e di rimorsi? Meglio di no!

Ogni tanto passo il tempo a commentare fotografie, e quando mi capita, raramente purtroppo, ne faccio qualcuna anche io.
Commetti un errore! Lasciale chiuse in un cassetto, quelle fotografie. Lo faccio anch'io che ho molti meno anni di te... Non voltarti verso il passato, non fare nulla o quasi che possa favorire questo. Non c'è più, tranne come impulso elettrico nel tuo cervello, una specie di album mentale, insieme alle sue cicatrici. Quelle testimoniano che qualcosa è accaduto, ma anche passato... appunto...
Il resto del tempo lo trascorro lavorando per la casa, e i lavori non mi mancano mai.
Ho smesso anche di scrivere; come giustificazione mi dico che sono stanco di ricorrere alla memoria:
Siamo sempre lì!!! La memoria ti serve per che cosa? Ricordare? Usata in questo modo, la nostra capacità mnemonica diventa una maledizione e una causa di sofferenza. Soffoca poco a poco questa abitudine e volgi la tua attenzione al presente, anche se non ti piace. Del resto, quandi riemergi dai ricordi, il presente è sempre lì a ricordarti che invece esiste, come un nemico in attesa di essere affrontato.

mi mancano nuove esperienze, la mia giustificazione.
In realtà non ho la forza di immaginare altre vite, e forse non voglio nemmeno.
Esatto! Se ti trovi in discrete condizioni fisiche, parti per qualche viaggio. Dapprima non molto lontano da casa tua, poi via via più lontano.

I tuoi genitori sono vivi? Hai qualcuno di cui curarti? Se la risposta è no, allora sei libero da attaccamenti e puoi partire, per piccole tappe... All'inizio, non ne avrai voglia perché le abitudini remeranno contro, quindi dovrai metterci più impegno...
E ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...
Fantastico. Lo faccio anch'io, e con altri mille particolari, soprattutto quando mi trovo a spasso per ambienti naturali...

Se fai caso a queste cose, allora sei ancora vivo.

Ciao...

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Re: A caccia di luce

Messaggio da tempest » 24/07/2011, 19:18

Old Adventurer ha scritto:
Forse mi sto inaridendo, mi chiedo?

... solo l'attesa di un nulla fra un nulla e l'altro....
Accidenti... le stesse cose che spesso penso io...
Poi mi dico che finchè mi emoziono per qualche cosa, anche una piccolissima cosa, non inaridisco del tutto.

Beh...benvenuto... magari questo forum ti offrirà qualche stimolo interessante!

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Messaggio da Old Adventurer » 26/07/2011, 6:56

Spero di non fare pasticci, rispondo un po' a tutti e tutti ringrazio per i saluti e le parole indicative di una comunanza di cuore e mente che mi ha veramente sorpreso.
Devo dirti che questa mia presentazione è lo stralcio di una lettera che scrissi un paio di anni fa.
Ho pensato di usarla come presentazione perché descrive bene un mio stato d'animo e comunque, senza mentire, dice di me, in un sito dell'amicizia, ciò che occorre.
Il tono forse un po' drammatico però può far intendere una infelicità di fondo, ma questo è un errore; credo di aver superato il mito della felicità, come quello dell'amore, miti funzionali all'esistere, ma entrambi inconsistenti come sogni, e con questi un altro mito: quello del piacere.
Non cerco avventure, e non capisco quegli uomini che, anziani, ricercano donne giovani convinti così di trovare una impossibile giovinezza ed il piacere conseguente a quella giovinezza.
Termino la mia lettera affermando che sono a caccia di luce, ad una lettura superficiale può sembrare che ricecrhi la luce dell'amore, nulla di più sbagliato: l'amore non è mai luminoso, ma è luminoso venire al mondo, che spesso è una conseguenza dell'amore, anche se di un amore spesso fugace e leggero.
A me non appartine più quella luce, e penso sia giusto così: c'è un tempo per ogni cosa, dice un Antico, e quel tempo non mi appartine più, giustamente aggiungo, è consapevolmente giusto.
E non è nemmeno la luce della fede, ammesso che la fede sia luminosa, quesito che mi sto ponendo da qualche tempo.
La luce che cerco è uno specchio: qualcuno in cui possa rivedermi, non necessariamente con gli stessi miti o pensieri, ma con quel senso di inadeguatezza accomunato ad una intelligente curiosità.
Un essere molto raro, a quanto pare...
Vorrei aggiungere per l'amico 59enne (non ho ancora imparato bene le citazioni) che forse si gode molto più la vita lasciandola andare che rincorrendola. Lo scorrere dell'età è terribilmente giusto, come la trasformazione del nostro corpo e della nostra mente, entrambi destinati alla dissoluzione.
Non è la quantità -frase scontata che vorrei evitare- ma la qualità che il tempo dovrebbe insegnare a riconoscere, e lo stesso imparare a riconoscere la qualità può essere un piacere impagabile.
Per un altro Amico: le fotografie di cui parlo non sono foto ricordo, ho la passione della fotografia, sono insomma un fotoamatore da quando ero un ragazzino, quindi un fotografo, anche se molto mediocre.
Un caro saluto a tutti
Old.
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Messaggio da airlander » 26/07/2011, 7:59

Old Adventurer ha scritto:Spero di non fare pasticci, rispondo un po' a tutti e tutti ringrazio per i saluti e le parole indicative di una comunanza di cuore e mente che mi ha veramente sorpreso.
Devo dirti che questa mia presentazione è lo stralcio di una lettera che scrissi un paio di anni fa.
Ho pensato di usarla come presentazione perché descrive bene un mio stato d'animo e comunque, senza mentire, dice di me, in un sito dell'amicizia, ciò che occorre.
Il tono forse un po' drammatico però può far intendere una infelicità di fondo, ma questo è un errore; credo di aver superato il mito della felicità, come quello dell'amore, miti funzionali all'esistere, ma entrambi inconsistenti come sogni, e con questi un altro mito: quello del piacere.
Non cerco avventure, e non capisco quegli uomini che, anziani, ricercano donne giovani convinti così di trovare una impossibile giovinezza ed il piacere conseguente a quella giovinezza.
Termino la mia lettera affermando che sono a caccia di luce, ad una lettura superficiale può sembrare che ricecrhi la luce dell'amore, nulla di più sbagliato: l'amore non è mai luminoso, ma è luminoso venire al mondo, che spesso è una conseguenza dell'amore, anche se di un amore spesso fugace e leggero.
A me non appartine più quella luce, e penso sia giusto così: c'è un tempo per ogni cosa, dice un Antico, e quel tempo non mi appartine più, giustamente aggiungo, è consapevolmente giusto.
E non è nemmeno la luce della fede, ammesso che la fede sia luminosa, quesito che mi sto ponendo da qualche tempo.
La luce che cerco è uno specchio: qualcuno in cui possa rivedermi, non necessariamente con gli stessi miti o pensieri, ma con quel senso di inadeguatezza accomunato ad una intelligente curiosità.
Un essere molto raro, a quanto pare...
Vorrei aggiungere per l'amico 59enne (non ho ancora imparato bene le citazioni) che forse si gode molto più la vita lasciandola andare che rincorrendola. Lo scorrere dell'età è terribilmente giusto, come la trasformazione del nostro corpo e della nostra mente, entrambi destinati alla dissoluzione.
Non è la quantità -frase scontata che vorrei evitare- ma la qualità che il tempo dovrebbe insegnare a riconoscere, e lo stesso imparare a riconoscere la qualità può essere un piacere impagabile.
Per un altro Amico: le fotografie di cui parlo non sono foto ricordo, ho la passione della fotografia, sono insomma un fotoamatore da quando ero un ragazzino, quindi un fotografo, anche se molto mediocre.
Un caro saluto a tutti
Old.
Caro Old, la qualità nelle cose è fondamentale, sempre, ed ancora oggi faccio un distinguo tra la banalità del vivere una vita insulsa, rimpiangendo il trascorso, o guardare avanti senza porsi alcun limite alla felicità di un istante. tutto passa e tutto trascorre come l'esistenza medesima, importante è saperne afferrare ogni attimo per poter affermare di aver vissuto realmente e non aver lasciato trascorere solo del tempo. sicuramente tra il buio e la luce preferisco la luce, per il buio c'è ancora tempo, almeno spero.
"quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza!" recitava lorenzo de medici nel 500, e quanto aveva ragione!
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ernesto
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Re: A caccia di luce

Messaggio da ernesto » 26/07/2011, 8:27

Old Adventurer ha scritto:............................
Forse mi sto inaridendo, mi chiedo?
Forse sto già morendo?
Forse sono già morto e non me ne sono nemmeno accorto?
Basta musica, basta buone letture, basta scrivere, basta amare: solo l'attesa di un nulla fra un nulla e l'altro.......
Ti riporto un appunto (non ricordo l'autore)

.......La vecchiaia - o maturità - scende anche sul mondo esterno.La rigida e trasparente notte invernale che staglia le case nel cielo che attende la neve, un tempo toccava il cuore e apriva un mondo d'ansia eroica.Non è più necessario,col tempo,muoversi nel mondo esterno vivendoci l'ansia:basta il suo rapido accenno,sapere che esiste ed esiste in noi,e attendere un mondo tutto fatto di vita interiore che ha preso ormai la novità e la fecondità della natura.La maturità è anche questo: non più cercar fuori ma lasciare che parli,col suo ritmo che solo conta,la vita intima.E' ormai povero e materiale il mondo esterno davanti alla inaspettata e profonda maturità dei ricordi.Persino il sangue e il corpo nostro si sono maturati e intrisi di spiritualità,di largo ritmo.La giovinezza è non possedere il proprio corpo nè il mondo.

Mi "regali" un tuo commento?

Ciao
le orecchie ascoltano....

rubina88


Messaggio da rubina88 » 26/07/2011, 11:37

benvenuto

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Re: A caccia di luce

Messaggio da Old Adventurer » 26/07/2011, 14:24

ernesto ha scritto:[...]



Ti riporto un appunto (non ricordo l'autore)

.......La vecchiaia - o maturità - scende anche sul mondo esterno.La rigida e trasparente notte invernale che staglia le case nel cielo che attende la neve, un tempo toccava il cuore e apriva un mondo d'ansia eroica.Non è più necessario,col tempo,muoversi nel mondo esterno vivendoci l'ansia:basta il suo rapido accenno,sapere che esiste ed esiste in noi,e attendere un mondo tutto fatto di vita interiore che ha preso ormai la novità e la fecondità della natura.La maturità è anche questo: non più cercar fuori ma lasciare che parli,col suo ritmo che solo conta,la vita intima.E' ormai povero e materiale il mondo esterno davanti alla inaspettata e profonda maturità dei ricordi.Persino il sangue e il corpo nostro si sono maturati e intrisi di spiritualità,di largo ritmo.La giovinezza è non possedere il proprio corpo nè il mondo.

Mi "regali" un tuo commento?

Ciao
Ciao Ernesto, non conosco il brano citato.
L'unico commento che mi è venuto in mente è un altro mio scritto.
Il rischio di cadere nel banale, nello scontato è sempre presente ma io penso che ogn'uno viva il trascorrere del tempo a modo suo, alcuni combattendo altri accettando e altri ancora divertendosi con ciò che l trascorrere del'età comporta.
L'affermazione "la giovinezza significa non possedere il proprio corpo..." può essere confutata dall'esperienza ed è un'affermazione secondo me superficiale: non si possiede mai il proprio corpo, ma cercare capire questo può portare molto lontano, come non è vero che l'anzianità porti ad una maggiore spiritualità (dov'è la spiritualità in tanti anziani che popolano i teleschermi?)
Ecco il brano di una mia lettera:
....Vivere è narrare, diceva non ricordo chi, e narrare è dolore.
Ma forse è giusto così: questo continuo venire alla luce (chi ci riesce!) richiede dolore, il miglior svelatore non solo della nostra corporeità (al pari del piacere) ma anche della nostra anima -qualunque cosa questa sia -, ammesso che sia.
"Se scali una montagna, quando arrivi sulla cima, continua a salire" (Keruack?).
In effetti il paradossale nostro salire è anche una discesa.
La nostra cima si colloca nel punto più basso, dove sensi -vista tatto ecc. si dissolvono in un tacito nulla.
Godi il presente, il tanto citato (e tutto sommato poco compreso) carpe diem oraziano ritorna di soppiatto con la sua carica di leggero (apparente) cinismo.
"E del domani fidati il meno possibile" aggiunge.
Ma l'attimo che attendi è già domani. La tua attenzione, la trepidante attesa dell'attimo è attesa del domani: ciò che per definizione non esiste.
L'attimo è incoglibile dunque: è' come un fiore secco riposto nelle pagine di un libro, fra l'abbraccio di due memorie fittizie...
Old
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Messaggio da Old Adventurer » 26/07/2011, 14:34

airlander ha scritto:[...]


Caro Old, la qualità nelle cose è fondamentale, sempre, ed ancora oggi faccio un distinguo tra la banalità del vivere una vita insulsa, rimpiangendo il trascorso, o guardare avanti senza porsi alcun limite alla felicità di un istante. tutto passa e tutto trascorre come l'esistenza medesima, importante è saperne afferrare ogni attimo per poter affermare di aver vissuto realmente e non aver lasciato trascorere solo del tempo. sicuramente tra il buio e la luce preferisco la luce, per il buio c'è ancora tempo, almeno spero.
"quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza!" recitava lorenzo de medici nel 500, e quanto aveva ragione!
Ciao Ailander, in parte ti ho risposto con la lettera ad Ernesto.
Siamo quasi coetanei (non ti offendere) quindi dovrebbe essere facile capirsi, e non ho nessuna intenzione di confutare le idee di chichessia.
E poi non me la sento a darti torto quando parli di banalità del vivere una vita insulsa.
Quasi ti invidio se tu sei riuscito a trovare la luce che più ti piace... :)
Old
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Messaggio da airlander » 26/07/2011, 21:50

Old Adventurer ha scritto:[...]


Ciao Ailander, in parte ti ho risposto con la lettera ad Ernesto.
Siamo quasi coetanei (non ti offendere) quindi dovrebbe essere facile capirsi, e non ho nessuna intenzione di confutare le idee di chichessia.
E poi non me la sento a darti torto quando parli di banalità del vivere una vita insulsa.
Quasi ti invidio se tu sei riuscito a trovare la luce che più ti piace... :)
Old
Ciao Old,
sono sempre più convinto che giovinezza e vecchiaia siano veri e propri stati d'animo interiori, e si diventa realmente vecchi nel momento medesimo in cui si smette di sognare.
esistono persone già vecchie a vent'anni ed altre che fanno dei propri sogni una ragione di vita.
solo quando smetterò di tramutare ogni mio nuovo sogno in realtà mi sentirò realmente vecchio.
questa è la vera palestra che serve a tenere ben desta la mente
ecco un esempio di goiventù
[img]http://i56.tinypic.com/i1yb94.jpg[/img]
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Messaggio da justeyes89 » 27/07/2011, 9:22

airlander ha scritto:[...]



Ciao Old,
sono sempre più convinto che giovinezza e vecchiaia siano veri e propri stati d'animo interiori, e si diventa realmente vecchi nel momento medesimo in cui si smette di sognare.
esistono persone già vecchie a vent'anni ed altre che fanno dei propri sogni una ragione di vita.
solo quando smetterò di tramutare ogni mio nuovo sogno in realtà mi sentirò realmente vecchio.
questa è la vera palestra che serve a tenere ben desta la mente
ecco un esempio di goiventù
[img]http://i56.tinypic.com/i1yb94.jpg[/img]
assolutamente d'accordo.Fatevelo dire da chi ha molti meno anni e meno esperienza di voi [smilie=).gif]
Preoccupati più del carattere che della tua reputazione,perchè il carattere è ciò che sei,la reputazione ciò che gli altri pensano di te

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Messaggio da Old Adventurer » 27/07/2011, 20:53

Forse c'è un errore di fondo.
Qualcuno ha letto la mia presentazione come triste, cosa che non voleva essere.
Era una lettera scritta un paio di anni fa ad una mia cara amica.
Non era la tristezza che volevo esprimere, forse solo solo un po' di malinconia, salutare a volte come i sogni, specialmente se permette una sana introspezione.
I sogni, per quanto belli, necessari direi, hanno il difetto di allontanare da ogni introspezione, ovvero dalla volontà di guardare dentro di sé, alla ricerca di ciò che veramente si è; se si è.
Io sono "indifferente" alla mia età, nel senso che la accetto come il necessario sviluppo dell'esistenza.
Sarebbe assurdo se dovessi pensare e soprattutto sognare come un giovane.
Con questo non voglio dire che non voglio, o peggio non sogno, ho i miei sogni, come tutti gli esseri viventi.
Ma "sogno" è un termine abusato e, penso, usato male.
Cosa vuol veramente dire "sognare"?
E perché ci riferiamo sempre ai sogni dimenticando che questi hanno la stessa natura degli incubi?
A molte ragazze sarà capitato di sentirsi dire: "sei un sogno"; bene, io consiglio a queste ragazze di fuggire un uomo che le definisce "sogno" perché non è la realtà che lui sta amando, ma un sogno, appunto, che volenti o nolenti svanirà all'alba.
Cosa diversa è la speranza, ovvero sperare che la vita continui ad essere bella, non tanto per le sorprese, lo stupore del bello che a volte dona, ma perché ci da' compiti e impegni che siamo capaci di affrontare, sia questo amare veramente una persona, che costruire una casa o mettere al mondo un figlio e crescere LUI nel migliore dei modi possibile. che è quello di farlo crescere nel fisico come nella mente.
Il mio sogno è trovare la luce, come dico nella presentazione; sono un cacciatore di luce; ma questa definizione forse anche un po' poetica, che vuole dire veramente? a che luce mi riferisco?
Quella della fede?
Capita, molte persone finiscono in quel sogno, ma questo non fa per me.
La luce che cerco è quella che un Uomo, molto, molto tempo fa definì "intelligenza delle cose".
Ecco qual'è il mio sogno: trovare l'intelligenza delle cose.
Old.
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Messaggio da tropicsnow » 27/07/2011, 21:27

Old Adventurer ha scritto:
A molte ragazze sarà capitato di sentirsi dire: "sei un sogno"; bene, io consiglio a queste ragazze di fuggire un uomo che le definisce "sogno" perché non è la realtà che lui sta amando, ma un sogno, appunto, che volenti o nolenti svanirà all'alba.
io fuggo anche da chi dice "sei speciale" :DD perchè è una parola ambigua, sembra dir tutto e non dice niente. soprattutto non dice niente sul suo oggetto che non viene qualificato in alcun modo.
Old Adventurer ha scritto: La luce che cerco è quella che un Uomo, molto, molto tempo fa definì "intelligenza delle cose".
Ecco qual'è il mio sogno: trovare l'intelligenza delle cose.
intendi la capacità di penetrare all'interno delle cose per cogliere e capirne l'essenza profonda? beh bisogna avere molta pazienza e tanto impegno, come dicevano gli alchimisti dei loro complicati e frustanti esperimenti: "nella tua pazienza è la tua anima" ;)

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Messaggio da Old Adventurer » 28/07/2011, 6:31

tropicsnow ha scritto:[...]
...come dicevano gli alchimisti dei loro complicati e frustanti esperimenti: "nella tua pazienza è la tua anima" ;)
Chapeau!
;)
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Messaggio da justeyes89 » 28/07/2011, 7:57

Old Adventurer ha scritto:Forse c'è un errore di fondo.
Qualcuno ha letto la mia presentazione come triste, cosa che non voleva essere.
Era una lettera scritta un paio di anni fa ad una mia cara amica.
Non era la tristezza che volevo esprimere, forse solo solo un po' di malinconia, salutare a volte come i sogni, specialmente se permette una sana introspezione.
I sogni, per quanto belli, necessari direi, hanno il difetto di allontanare da ogni introspezione, ovvero dalla volontà di guardare dentro di sé, alla ricerca di ciò che veramente si è; se si è.
Io sono "indifferente" alla mia età, nel senso che la accetto come il necessario sviluppo dell'esistenza.
Sarebbe assurdo se dovessi pensare e soprattutto sognare come un giovane.
Con questo non voglio dire che non voglio, o peggio non sogno, ho i miei sogni, come tutti gli esseri viventi.
Ma "sogno" è un termine abusato e, penso, usato male.
Cosa vuol veramente dire "sognare"?
E perché ci riferiamo sempre ai sogni dimenticando che questi hanno la stessa natura degli incubi?
A molte ragazze sarà capitato di sentirsi dire: "sei un sogno"; bene, io consiglio a queste ragazze di fuggire un uomo che le definisce "sogno" perché non è la realtà che lui sta amando, ma un sogno, appunto, che volenti o nolenti svanirà all'alba.
Cosa diversa è la speranza, ovvero sperare che la vita continui ad essere bella, non tanto per le sorprese, lo stupore del bello che a volte dona, ma perché ci da' compiti e impegni che siamo capaci di affrontare, sia questo amare veramente una persona, che costruire una casa o mettere al mondo un figlio e crescere LUI nel migliore dei modi possibile. che è quello di farlo crescere nel fisico come nella mente.
Il mio sogno è trovare la luce, come dico nella presentazione; sono un cacciatore di luce; ma questa definizione forse anche un po' poetica, che vuole dire veramente? a che luce mi riferisco?
Quella della fede?
Capita, molte persone finiscono in quel sogno, ma questo non fa per me.
La luce che cerco è quella che un Uomo, molto, molto tempo fa definì "intelligenza delle cose".
Ecco qual'è il mio sogno: trovare l'intelligenza delle cose.
Old.
Ammazza quanto siete profondi,vi invidio molto [smilie=).gif] Old posso chiederti una cosa?Hai avuto modo di partecipare a qualche discussione in questo forum?nel caso cosa ne pensi e che idea ti sei fatto?
Preoccupati più del carattere che della tua reputazione,perchè il carattere è ciò che sei,la reputazione ciò che gli altri pensano di te

ernesto
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Messaggio da ernesto » 28/07/2011, 8:01

Old Adventurer ha scritto: ................................
Ma "sogno" è un termine abusato e, penso, usato male.
Cosa vuol veramente dire "sognare"?
.......................................
Cosa diversa è la speranza, ovvero sperare che la vita continui ad essere bella, non tanto per le sorprese, lo stupore del bello che a volte dona, ma perché ci da' compiti e impegni che siamo capaci di affrontare, sia questo amare veramente una persona, che costruire una casa o mettere al mondo un figlio e crescere LUI nel migliore dei modi possibile. che è quello di farlo crescere nel fisico come nella mente.
.......................................
Old.
Devo ancora "digerire" la tua risposta ma il tuo ultimo intervento ha "risvegliato" lo sciame di "calabroni"che ho in testa,che mi "ronzano" mille domande.

Il sogno è una "costruzione" dell'intelligenza, cui il "costruttore" assiste senza sapere come andrà a finire?
Creare senza avere coscienza questo è lo strano del sogno?
Si sognano "simboli" della realtà?

Non ho agito per me, ma per un "principio" superiore avendo avuto cura di scegliere questo principio il più duraturo e ampio possibile e magari "eterno". In questo modo si è "sicuri" che la nostra "soddisfazione" finirà molto tardi o non finirà mai?.
"Ho trovato uno scopo nei miei figli".Perchè trovino anch'essi uno scopo nei loro figli?. Ma a chi serve questa f.o.t.t.i.t.u.r.a. generale?Si vive con la speranza di essere felici per la "tangente",andando in una direzione e trovando senza cercarlo,un "piacere laterale" che non si possa considerare risolto nella soddisfazione del nostro scopo immediato?

Non hai un pò di "insetticida"?

Ciao
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Messaggio da airlander » 28/07/2011, 8:24

tropicsnow ha scritto:[...]
io fuggo anche da chi dice "sei speciale" :DD perchè è una parola ambigua, sembra dir tutto e non dice niente. soprattutto non dice niente sul suo oggetto che non viene qualificato in alcun modo.
[...]
ntendi la capacità di penetrare all'interno delle cose per cogliere e capirne l'essenza profonda? beh bisogna avere molta pazienza e tanto impegno, come dicevano gli alchimisti dei loro complicati e frustanti esperimenti: "nella tua pazienza è la tua anima" ;)
Anche Diogene cercava col lanternino l'uomo che avesse conservato la virtù più difficile da trovare sulla Terra. Lui non pensava che tale virtù fosse la saggezza, ma una qualità tanto rara che per trovarla gli serviva almeno un po' di luce dal momento che cercarla e trovarla era come andar di notte.
la notte non mi fa paura, ma preferisco andar di giorno che brancolare nel buoio, la luce è fuori non dentro ad una botte, che in fondo è proprio quella che delimita il nostro io, ho smesso da tempo di guardarmi dentro, molto meglio guardare fuori dove c'è il mondo, l'universo, spazi infiniti, senza alcun limite. ;)
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

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Messaggio da Old Adventurer » 29/07/2011, 7:29

justeyes89 ha scritto:[...]



Ammazza quanto siete profondi,vi invidio molto [smilie=).gif] Old posso chiederti una cosa?Hai avuto modo di partecipare a qualche discussione in questo forum?nel caso cosa ne pensi e che idea ti sei fatto?
Ciao justeyes.
Mi sonon ripromesso, in un mondo dove la virtualità permette ogni tipo di bugia, di non mentire mai.
Si, sono già stato iscritto nel forum con il nik :Apkal_ili
Ma ho frequentato poco, e in seguito ho dimenticato la password :)
E’ difficile rispondere alla tua domanda: Si dovrebbe analizzare la complessità di internet.
Io penso che in questo forum, come in tutti gli altri simili, la verità è la bugia siano mescolati assieme, come la bellezza e la bruttezza delle persone (quella che è difficile vedere oppure si vede solo quando è troppo tardi).
Internet maschera, ma nello stesso tempo la maschera permette di rivelare i nostri aspeti più nascosti.
Alla fine però, penso, i rischi come le cose positive sono gli stessi che avvengono nella vita reale, pertanto occhi e soprattutto mente sempre aperti e, mai accettare caramelle dagli sconosciuti, per quanto interessanti possano apparire ;)
Old
...ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...

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Messaggio da Old Adventurer » 29/07/2011, 7:36

ernesto ha scritto:[...]



Devo ancora "digerire" la tua risposta ma il tuo ultimo intervento ha "risvegliato" lo sciame di "calabroni"che ho in testa,che mi "ronzano" mille domande.

Il sogno è una "costruzione" dell'intelligenza, cui il "costruttore" assiste senza sapere come andrà a finire?
Creare senza avere coscienza questo è lo strano del sogno?
Si sognano "simboli" della realtà?

Non ho agito per me, ma per un "principio" superiore avendo avuto cura di scegliere questo principio il più duraturo e ampio possibile e magari "eterno". In questo modo si è "sicuri" che la nostra "soddisfazione" finirà molto tardi o non finirà mai?.
"Ho trovato uno scopo nei miei figli".Perchè trovino anch'essi uno scopo nei loro figli?. Ma a chi serve questa f.o.t.t.i.t.u.r.a. generale?Si vive con la speranza di essere felici per la "tangente",andando in una direzione e trovando senza cercarlo,un "piacere laterale" che non si possa considerare risolto nella soddisfazione del nostro scopo immediato?

Non hai un pò di "insetticida"?

Ciao
Caspita Ernesto, vai giù pesante : se avessi l’insetticida giusto lo avrei già usato per me :)
Provo comunque a dirti, molto brevemente e molto superficialmente cosa penso o credo di pensare io.
Innanzitutto stiamo parlando di sogni, ma sogno è una funzione della mente, del pensiero quindi, che a sua volta è una funzione dell’organismo che chiamiamo uomo.
Questo è stato fondamentale per la nascita stessa dell’essere umano: se non ci fosse stato l’uomo non sarebbe esistito.
E l’essere umano in qualche modo l’ha sempre saputo.
Ma sogno è anche un aggettivo: sei un sogno, mi fai sognare ecc. lo diciamo a chi ci piace nei momenti particolari che sembrano darci maggior piacere.
E con questo diamo, pensiamo di dare, una valore superiore a chi ci sta davanti.
Perché il sogno, la funzione, può essere piacevole, durante questo a volte si hanno degli orgasmi, si fanno cose impensabili come volare, o affrontare conturbanti onde marine: spaventose quanto piacevoli.
Quando qui parliamo di sogni è all’aggettivo che ci riferiamo: il sogno è tutto ciò che è piacevole e misterioso e anche nuovo, direi.
Io per mia natura, sono portato a diffidare di questo tipo di sogno: il sogno piacevole spesso si trasforma in incubo, e sono sicuro che nel forum tantissimi che hanno vissuto questo genere di sogni si sono poi risvegliati in un incubo, questo si, reale.
Sullo scopo dell’esistere, ovvero sulla f…..tura il discorso è ancora più complesso.
Secoli e secoli di filosofi non hanno trovato una risposta, e non la troverò nemmeno io…almeno per adesso:
Prima, un’amica, ha citato gli alchimisti.
Sai cosa cercavano ( e cercano) veramente gli alchimisti?
Cercano l’unità (non il giornale :) ).
Noi, con i “nostri” figli – nota il virgolettato – viviamo frammentati, ovvero siamo lacerati dal tipo di vita che la società moderna ci impone, nel bene come nel male.
Ed è questa frammentazione che rende tutto così difficile.
Il piacere, quello che vorremmo durasse per sempre, da’ l’illusione di ricreare questa unità, ma come ogni illusione è fragile, e alla fine finisce per frammentare ancora di più, per es: ci facciamo moglie, amante, e, magari anche la escort o il trans.
E per le donne può valere lo stesso discorso, escluso il trans :)
Il risultato è che siamo divisi, prima ancora di dividerci dalla moglie e/o dai figli, e cosa peggiore anche il piacere risulta diviso, perché tre piccoli orgasmi non ne valgono uno grande, perché il piacere che proviamo è goduto solo da una parte, un frammento della nostra persona.
Il mio insetticida è questo: cerca l’unità, e cerca di capire che la più grande soddisfazione che ci è data provare è la trasformazione.
...ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...

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Messaggio da Old Adventurer » 29/07/2011, 7:46

airlander ha scritto:[...]



Anche Diogene cercava col lanternino l'uomo che avesse conservato la virtù più difficile da trovare sulla Terra. Lui non pensava che tale virtù fosse la saggezza, ma una qualità tanto rara che per trovarla gli serviva almeno un po' di luce dal momento che cercarla e trovarla era come andar di notte.
la notte non mi fa paura, ma preferisco andar di giorno che brancolare nel buoio, la luce è fuori non dentro ad una botte, che in fondo è proprio quella che delimita il nostro io, ho smesso da tempo di guardarmi dentro, molto meglio guardare fuori dove c'è il mondo, l'universo, spazi infiniti, senza alcun limite. ;)
Diogene la lanterna la usava di giorno, affinché fosse ben visibile che la portava.
Credo che dentro e fuori siano metafore.
Ciò che guardiamo è sempre dentro di noi, quindi noi, che lo vogliamo o no, siamo sempre dentro una “botte”.
La misura del nostro infinito è data dalla misura di ciò che siamo, e ciò che siamo, che lo vogliamo o no, è dentro qualcosa che non si può definire ma esiste e, purtroppo, è molto buio.
Il tuo sguardo all’infinito quindi, può avvenire solo se tu hai abbastanza spazio dentro –la botte – per contenerlo.
:) ;)
Old
...ogni tanto guardo verso il cielo, oppure verso un insetto che si posa su un fiore: non c'è molta differenza fra lui e una galassia: entrambi girano in tondo a caccia di luce, e lo stesso faccio anche io...

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Messaggio da dies irae » 29/07/2011, 11:01

Old Adventurer ha scritto: Ecco qual'è il mio sogno: trovare l'intelligenza delle cose.
io mi accontenterei di quella dell'essere umano (posto che esista)

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Messaggio da airlander » 29/07/2011, 15:03

Old Adventurer ha scritto:[...]



Diogene la lanterna la usava di giorno, affinché fosse ben visibile che la portava.
Credo che dentro e fuori siano metafore.
Ciò che guardiamo è sempre dentro di noi, quindi noi, che lo vogliamo o no, siamo sempre dentro una “botte”.
La misura del nostro infinito è data dalla misura di ciò che siamo, e ciò che siamo, che lo vogliamo o no, è dentro qualcosa che non si può definire ma esiste e, purtroppo, è molto buio.
Il tuo sguardo all’infinito quindi, può avvenire solo se tu hai abbastanza spazio dentro –la botte – per contenerlo.
:) ;)
Old
allora mi sa proprio che possiedo un'intera cantina, ovviamente perfettamente illuminata alla bisogna.
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