Dovrei dire qualcosa di me: sono un tipo considerato anticonformista e forse un po strano e sicuramente, alla prima impressione, do l'idea di una persona piuttosto sicura di se, provocatoria, antipatica e poco sensibile. In realtà io non mi sento nessuna di queste cose anche se capisco benissimo chi mi giudica in questo modo. Le poche persone che mi conoscono un po meglio sanno che sono molto sensibile, altruista, a volte un po egocentrico e con le mie belle insicurezze. Per un amico che ha bisogno io ci sono sempre ma sembra che questo non sia ritenuto un grande pregio. Come già avrete capito, purtroppo, sono abbastanza logorroico

Continuo a parlare di me, l'ho detto che sono egocentrico;)
Non so da dove cominciare, dall'inizio mi sembrerebbe di parlare del neolitico e poi mi perderei nelle mie considerazioni sull'importanza e i risvolti psicologici delle esperienze infantili, lasciamo perdere.
Allora inizio da una delle ultime esperienze significative della mia carriera di uomo:
più di un anno fa, era, credo Agosto o inizio Settembre mia sorella mi dice che conosce una ragazza molto simpatica alla quale ha parlato di me. Mi da il suo numero ed io, sapendo delle sue passioni per le materie letterarie la chiamo (con un po di imbarazzo) e le chiedo di uscire per andare a vedere una recitazione di poesie. Lei subito accetta e così andiamo. Parliamo un pò davanti ad un aperitivo e lei sembra molto simpatica ed io mi trovo a mio agio con lei.
Così comincia un'amicizia, ci sentiamo spesso al telefono e molti sabati o domeniche ci vediamo per fare due chiacchiere a casa o da qualche parte. Lei abita a poche centinaia di metri da casa mia. Io l'ho sempre ritenuta un'amica perché non mi attraeva. All'inizio non sapevo se lei provasse qualcosa di diverso ma dopo 3-4 mesi credevo che anche per lei fosse solo amicizia visto che non mi aveva dimostrato nulla e si parlava proprio da amici. E così facciamo anche un bel viaggio in Spagna per capodanno. Io comincio a confidarle qualcosa di più di me, lei è sempre molto carina con me ed io ricambio: le porto un pensierino quando vado fuori, le ho portato una torta al suo compleanno. Lei mi fa un regalino per Natale ecc... Per me cose normali quando voglio bene ad una persona. Ero molto felice di aver trovato finalmente una persona intelligente e sensibile che ci tenesse all'amicizia.
Nel frattempo io ballavo con una ragazza che trovavo carina ma con la quale non ero affatto sicuro di voler andare oltre l'amicizia. Volevo comunque frequentarla per conoscrla meglio. A quel punto qualche volta uscivo con la mia salsera ed allora la mia amica comincia a dimostrare che qualcosa non va ed io comincio a sospettare che la sua sia gelosia. E infatti, ad un certo punto, mi manda una mail lunghissima in cui mi confida che si è innamorata di me nonostante lei non lo volesse. La cosa che mi ha fatto male, oltre ad essere la causa della sua sofferenza sono state le accuse che mi ha mosso dicendo che io avrei usato i suoi sentimenti e poi quando non mi serviva più, l'avrei abbandonata per la mia salsera. Mi ha accusato di uscire di nascosto con la mia salsera. Ho cercato di spiegarle che non parlarle di tutto della mia vita ed in particolare delle ragazze con cui esco non era una necessità di fare sotterfugi ma semplicemente una mia lecita necessità di preservare la mia privacy. Lei mi dice tante cose brutte dopo che per sette mesi invece apprezzava i miei lati positivi. Dopo questa mail non mi ha più contattato ed ha troncato ogni rapporto. Io ci sono rimasto malissimo perché in questa situazione sicuramente, nonostante lei avrà sofferto di più questo non la autorizza a darmi del falso sfruttatore quando è stata lei a mentirmi per mesi, fingendosi mia amica. La capisco ma il suo comportamento non è stato giusto, secondo me.