Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

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tete

Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da tete » 28/07/2008, 3:23

Ciao a chiunque stia leggendo. Mi scuso in anticipo, ma ciò che mi spinge in questa fase della mia vita a frequentare un forum come questo (per me è la prima volta) è il bisogno di vincere quel senso di scoramento, di vuoto che avverto. Oggi ho provato un vera sensazione di fastidio ed insieme di desolazione parlando con mia madre a telefono: mi chiedeva se stessi bene, se mi stessi trascurando (io vivo da sola, lontano dalla mia famiglia e dalla mia città d'origine), mi raccontava che mia sorella minore di 18 anni, venuta a trovarmi per qualche giorno, si era detta preoccupata nell'avermi trovata sola, depressa, con lo sguardo, parole sue, spento. Io ho cercato goffamete di replicare che in realta è tutto frutto della stanchezza dovuta al nuovo lavoro da poco intrapreso, mi sono sforzata di apparire serena, tranquilla; ma la realtà purtroppo è che mi sono dovuta scontrare con l'immagine che di me hanno gli altri, e questo non è stato affatto piacevole, soprattutto perchè risponde a verità. Mia madre credo sia la prima volta che mi parla e si proccupa per me in questo modo: ai suoi occhi sono sempre stata una persona forte , uno spirito dalla volontà ferrea e dal temperamento tenace, che sa prendere la vita di petto. Personalmente mi sono sempre sentita fiera di questa immagine ed insieme convinta che la mia forza di spirito mi avrebbe sollevato da qualunque situazione od ostacolo, e così è stato.
Eppure oggi che dovrei guardare alla vita con speranza, mi ritrovo a dover ammettere con rammarico che il giudizio di mia sorella risponde a verità . Ho 26 anni, mi sono laureata da poco col massiomo dei voti, una famiglia insostituibile, poche amicizie vere, ma granitiche, un futuro tutto da scrivere sul quale concentrarmi; ma allo stesso tempo mi sento incapace di gestirlo questo mio futuro, di dargli la direzione che voglio: sono prigionera di me stessa.
Il futuro che avevo immaginato era molto diverso, ma gli avvenimenti ultimi della mia vita hanno deciso per me: nulla di tragico, anzi forse cose inevitabili che prima o poi dovevano accadere e che io mi sforzavo in ogni modo di respingere, ma che hanno lasciato dentro di me conme un enorme palazzo fatto di tante stanze, ma tutte vuote, disadorne, buie.
Mi capita di svegliarmi e ritrovarmi già a pensare a cose che avrebbero potuto essere e che non sono, a sospirare con rammarico, e sento nostalgia per ciò che non esiste. So perfettamente che tutti i miei pensieri non hanno alcun fondamento nella realtà eppure i ricordi, quelli belli, del passato mi confondono, deformano la mia capacità di percezione del reale.
Dove sono i ricordi, brutti, la rabbia, la frustazione che pure ho provato in passato, perchè non riesco a a farli tornare alla mente? Forse rivivere quelle sensazioni potrebbe aiutarmi a staccarmi da un vissuto che devo decidermi superare. Vorrei sfruttare la debolezza del mio passato per farne la mia ancora di salvezza ed invece la sorte beffarda si prende gioco di me lasciandomi solo il ricordo di quella leggerezza dell'animo che la felicità può dare e l'amarezza per non poter più sentire quella sensazione. Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.

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massi24
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Re: Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da massi24 » 28/07/2008, 17:50

tete ha scritto: Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.
Intanto benvenuta..
Se ti guardi intorno, per come va il mondo, il dolore lo trovi dappertutto...

Buona permanenza con noi, speriamo di ridarti un pò di serenità

master

Re: Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da master » 28/07/2008, 19:12

tete ha scritto:Ciao a chiunque stia leggendo. Mi scuso in anticipo, ma ciò che mi spinge in questa fase della mia vita a frequentare un forum come questo (per me è la prima volta) è il bisogno di vincere quel senso di scoramento, di vuoto che avverto. Oggi ho provato un vera sensazione di fastidio ed insieme di desolazione parlando con mia madre a telefono: mi chiedeva se stessi bene, se mi stessi trascurando (io vivo da sola, lontano dalla mia famiglia e dalla mia città d'origine), mi raccontava che mia sorella minore di 18 anni, venuta a trovarmi per qualche giorno, si era detta preoccupata nell'avermi trovata sola, depressa, con lo sguardo, parole sue, spento. Io ho cercato goffamete di replicare che in realta è tutto frutto della stanchezza dovuta al nuovo lavoro da poco intrapreso, mi sono sforzata di apparire serena, tranquilla; ma la realtà purtroppo è che mi sono dovuta scontrare con l'immagine che di me hanno gli altri, e questo non è stato affatto piacevole, soprattutto perchè risponde a verità. Mia madre credo sia la prima volta che mi parla e si proccupa per me in questo modo: ai suoi occhi sono sempre stata una persona forte , uno spirito dalla volontà ferrea e dal temperamento tenace, che sa prendere la vita di petto. Personalmente mi sono sempre sentita fiera di questa immagine ed insieme convinta che la mia forza di spirito mi avrebbe sollevato da qualunque situazione od ostacolo, e così è stato.
Eppure oggi che dovrei guardare alla vita con speranza, mi ritrovo a dover ammettere con rammarico che il giudizio di mia sorella risponde a verità . Ho 26 anni, mi sono laureata da poco col massiomo dei voti, una famiglia insostituibile, poche amicizie vere, ma granitiche, un futuro tutto da scrivere sul quale concentrarmi; ma allo stesso tempo mi sento incapace di gestirlo questo mio futuro, di dargli la direzione che voglio: sono prigionera di me stessa.
Il futuro che avevo immaginato era molto diverso, ma gli avvenimenti ultimi della mia vita hanno deciso per me: nulla di tragico, anzi forse cose inevitabili che prima o poi dovevano accadere e che io mi sforzavo in ogni modo di respingere, ma che hanno lasciato dentro di me conme un enorme palazzo fatto di tante stanze, ma tutte vuote, disadorne, buie.
Mi capita di svegliarmi e ritrovarmi già a pensare a cose che avrebbero potuto essere e che non sono, a sospirare con rammarico, e sento nostalgia per ciò che non esiste. So perfettamente che tutti i miei pensieri non hanno alcun fondamento nella realtà eppure i ricordi, quelli belli, del passato mi confondono, deformano la mia capacità di percezione del reale.
Dove sono i ricordi, brutti, la rabbia, la frustazione che pure ho provato in passato, perchè non riesco a a farli tornare alla mente? Forse rivivere quelle sensazioni potrebbe aiutarmi a staccarmi da un vissuto che devo decidermi superare. Vorrei sfruttare la debolezza del mio passato per farne la mia ancora di salvezza ed invece la sorte beffarda si prende gioco di me lasciandomi solo il ricordo di quella leggerezza dell'animo che la felicità può dare e l'amarezza per non poter più sentire quella sensazione. Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.
Ciao e benvenuta!!! Sai, è una cosa molto saggia quella che hai detto!! Anch'io ho provato quello che stai cercando tu, cioè il fondo, per riuscire a ricominciare e a tornare su, dopodichè mi si sono aperti dei mondi. Beh, vedrai che se sei in cerca di una svolta, arriveranno tutta la rabbia e la frustrazione che vorrai...quelle non c'è bisogno di cercarsele :rolleyes: Il mio consiglio però è solo quello di non forzare il corso dei fatti, perchè quando sarà il momento, vedrai che non dovrai arrabattarti a cercarle, perchè, ripeto, le troverai senza neanche accorgertene...
un abbraccio e su con la vita :ciao:

macab

Re: Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da macab » 28/07/2008, 19:31

tete ha scritto:Ciao a chiunque stia leggendo. Mi scuso in anticipo, ma ciò che mi spinge in questa fase della mia vita a frequentare un forum come questo (per me è la prima volta) è il bisogno di vincere quel senso di scoramento, di vuoto che avverto. Oggi ho provato un vera sensazione di fastidio ed insieme di desolazione parlando con mia madre a telefono: mi chiedeva se stessi bene, se mi stessi trascurando (io vivo da sola, lontano dalla mia famiglia e dalla mia città d'origine), mi raccontava che mia sorella minore di 18 anni, venuta a trovarmi per qualche giorno, si era detta preoccupata nell'avermi trovata sola, depressa, con lo sguardo, parole sue, spento. Io ho cercato goffamete di replicare che in realta è tutto frutto della stanchezza dovuta al nuovo lavoro da poco intrapreso, mi sono sforzata di apparire serena, tranquilla; ma la realtà purtroppo è che mi sono dovuta scontrare con l'immagine che di me hanno gli altri, e questo non è stato affatto piacevole, soprattutto perchè risponde a verità. Mia madre credo sia la prima volta che mi parla e si proccupa per me in questo modo: ai suoi occhi sono sempre stata una persona forte , uno spirito dalla volontà ferrea e dal temperamento tenace, che sa prendere la vita di petto. Personalmente mi sono sempre sentita fiera di questa immagine ed insieme convinta che la mia forza di spirito mi avrebbe sollevato da qualunque situazione od ostacolo, e così è stato.
Eppure oggi che dovrei guardare alla vita con speranza, mi ritrovo a dover ammettere con rammarico che il giudizio di mia sorella risponde a verità . Ho 26 anni, mi sono laureata da poco col massiomo dei voti, una famiglia insostituibile, poche amicizie vere, ma granitiche, un futuro tutto da scrivere sul quale concentrarmi; ma allo stesso tempo mi sento incapace di gestirlo questo mio futuro, di dargli la direzione che voglio: sono prigionera di me stessa.
Il futuro che avevo immaginato era molto diverso, ma gli avvenimenti ultimi della mia vita hanno deciso per me: nulla di tragico, anzi forse cose inevitabili che prima o poi dovevano accadere e che io mi sforzavo in ogni modo di respingere, ma che hanno lasciato dentro di me conme un enorme palazzo fatto di tante stanze, ma tutte vuote, disadorne, buie.
Mi capita di svegliarmi e ritrovarmi già a pensare a cose che avrebbero potuto essere e che non sono, a sospirare con rammarico, e sento nostalgia per ciò che non esiste. So perfettamente che tutti i miei pensieri non hanno alcun fondamento nella realtà eppure i ricordi, quelli belli, del passato mi confondono, deformano la mia capacità di percezione del reale.
Dove sono i ricordi, brutti, la rabbia, la frustazione che pure ho provato in passato, perchè non riesco a a farli tornare alla mente? Forse rivivere quelle sensazioni potrebbe aiutarmi a staccarmi da un vissuto che devo decidermi superare. Vorrei sfruttare la debolezza del mio passato per farne la mia ancora di salvezza ed invece la sorte beffarda si prende gioco di me lasciandomi solo il ricordo di quella leggerezza dell'animo che la felicità può dare e l'amarezza per non poter più sentire quella sensazione. Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.

ciao ti capisco in pieno, io devo per forza di cose ricostruire tutta la mia vita. . . ma ho una paura e un vuoto infinito.
io oramai lavoro e anche troppo ma con passione, ma quanto spazio c'è per interrompere il vuoto che si sente?
poco, pochissimo. il dolore io lo sento infinito persistente come una ferita da ustione ma non migliora le cose.
a me rimane solo una tenue speranza, trovala dentro di te e prova a sognare. . .
i brutti ricordi si trovano ma non servono a molto. . il logorio rimane.
io lo dico ma ho serie difficoltà a non sentire il peso del silenzio.
combatto, sempre, ma a volte con fatica. . .
a presto.

mirkomek

Re: Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da mirkomek » 28/07/2008, 20:54

tete ha scritto:Ciao a chiunque stia leggendo. Mi scuso in anticipo, ma ciò che mi spinge in questa fase della mia vita a frequentare un forum come questo (per me è la prima volta) è il bisogno di vincere quel senso di scoramento, di vuoto che avverto. Oggi ho provato un vera sensazione di fastidio ed insieme di desolazione parlando con mia madre a telefono: mi chiedeva se stessi bene, se mi stessi trascurando (io vivo da sola, lontano dalla mia famiglia e dalla mia città d'origine), mi raccontava che mia sorella minore di 18 anni, venuta a trovarmi per qualche giorno, si era detta preoccupata nell'avermi trovata sola, depressa, con lo sguardo, parole sue, spento. Io ho cercato goffamete di replicare che in realta è tutto frutto della stanchezza dovuta al nuovo lavoro da poco intrapreso, mi sono sforzata di apparire serena, tranquilla; ma la realtà purtroppo è che mi sono dovuta scontrare con l'immagine che di me hanno gli altri, e questo non è stato affatto piacevole, soprattutto perchè risponde a verità. Mia madre credo sia la prima volta che mi parla e si proccupa per me in questo modo: ai suoi occhi sono sempre stata una persona forte , uno spirito dalla volontà ferrea e dal temperamento tenace, che sa prendere la vita di petto. Personalmente mi sono sempre sentita fiera di questa immagine ed insieme convinta che la mia forza di spirito mi avrebbe sollevato da qualunque situazione od ostacolo, e così è stato.
Eppure oggi che dovrei guardare alla vita con speranza, mi ritrovo a dover ammettere con rammarico che il giudizio di mia sorella risponde a verità . Ho 26 anni, mi sono laureata da poco col massiomo dei voti, una famiglia insostituibile, poche amicizie vere, ma granitiche, un futuro tutto da scrivere sul quale concentrarmi; ma allo stesso tempo mi sento incapace di gestirlo questo mio futuro, di dargli la direzione che voglio: sono prigionera di me stessa.
Il futuro che avevo immaginato era molto diverso, ma gli avvenimenti ultimi della mia vita hanno deciso per me: nulla di tragico, anzi forse cose inevitabili che prima o poi dovevano accadere e che io mi sforzavo in ogni modo di respingere, ma che hanno lasciato dentro di me conme un enorme palazzo fatto di tante stanze, ma tutte vuote, disadorne, buie.
Mi capita di svegliarmi e ritrovarmi già a pensare a cose che avrebbero potuto essere e che non sono, a sospirare con rammarico, e sento nostalgia per ciò che non esiste. So perfettamente che tutti i miei pensieri non hanno alcun fondamento nella realtà eppure i ricordi, quelli belli, del passato mi confondono, deformano la mia capacità di percezione del reale.
Dove sono i ricordi, brutti, la rabbia, la frustazione che pure ho provato in passato, perchè non riesco a a farli tornare alla mente? Forse rivivere quelle sensazioni potrebbe aiutarmi a staccarmi da un vissuto che devo decidermi superare. Vorrei sfruttare la debolezza del mio passato per farne la mia ancora di salvezza ed invece la sorte beffarda si prende gioco di me lasciandomi solo il ricordo di quella leggerezza dell'animo che la felicità può dare e l'amarezza per non poter più sentire quella sensazione. Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.

Ciao ,innanzitutto un saluto da Livorno, volevo solo dirti che una persona che sa scrivere cosi' bene non avra' problemi a ritrovare quello che ha perso...il dolore lo hai gia' trovato e' quello che ha visto tua sorella quando si e' accorta del tuo sguardo spento, si deve pero' trasformare in grinta, quella che da quello che scrivi ti caratterizza(va?)
Un augurio di serenita', Mirko

Bowser73

Re: Qualcuno sa dirmi come si fa a ritrovare il dolore?

Messaggio da Bowser73 » 29/07/2008, 10:02

tete ha scritto:Ciao a chiunque stia leggendo. Mi scuso in anticipo, ma ciò che mi spinge in questa fase della mia vita a frequentare un forum come questo (per me è la prima volta) è il bisogno di vincere quel senso di scoramento, di vuoto che avverto. Oggi ho provato un vera sensazione di fastidio ed insieme di desolazione parlando con mia madre a telefono: mi chiedeva se stessi bene, se mi stessi trascurando (io vivo da sola, lontano dalla mia famiglia e dalla mia città d'origine), mi raccontava che mia sorella minore di 18 anni, venuta a trovarmi per qualche giorno, si era detta preoccupata nell'avermi trovata sola, depressa, con lo sguardo, parole sue, spento. Io ho cercato goffamete di replicare che in realta è tutto frutto della stanchezza dovuta al nuovo lavoro da poco intrapreso, mi sono sforzata di apparire serena, tranquilla; ma la realtà purtroppo è che mi sono dovuta scontrare con l'immagine che di me hanno gli altri, e questo non è stato affatto piacevole, soprattutto perchè risponde a verità. Mia madre credo sia la prima volta che mi parla e si proccupa per me in questo modo: ai suoi occhi sono sempre stata una persona forte , uno spirito dalla volontà ferrea e dal temperamento tenace, che sa prendere la vita di petto. Personalmente mi sono sempre sentita fiera di questa immagine ed insieme convinta che la mia forza di spirito mi avrebbe sollevato da qualunque situazione od ostacolo, e così è stato.
Eppure oggi che dovrei guardare alla vita con speranza, mi ritrovo a dover ammettere con rammarico che il giudizio di mia sorella risponde a verità . Ho 26 anni, mi sono laureata da poco col massiomo dei voti, una famiglia insostituibile, poche amicizie vere, ma granitiche, un futuro tutto da scrivere sul quale concentrarmi; ma allo stesso tempo mi sento incapace di gestirlo questo mio futuro, di dargli la direzione che voglio: sono prigionera di me stessa.
Il futuro che avevo immaginato era molto diverso, ma gli avvenimenti ultimi della mia vita hanno deciso per me: nulla di tragico, anzi forse cose inevitabili che prima o poi dovevano accadere e che io mi sforzavo in ogni modo di respingere, ma che hanno lasciato dentro di me conme un enorme palazzo fatto di tante stanze, ma tutte vuote, disadorne, buie.
Mi capita di svegliarmi e ritrovarmi già a pensare a cose che avrebbero potuto essere e che non sono, a sospirare con rammarico, e sento nostalgia per ciò che non esiste. So perfettamente che tutti i miei pensieri non hanno alcun fondamento nella realtà eppure i ricordi, quelli belli, del passato mi confondono, deformano la mia capacità di percezione del reale.
Dove sono i ricordi, brutti, la rabbia, la frustazione che pure ho provato in passato, perchè non riesco a a farli tornare alla mente? Forse rivivere quelle sensazioni potrebbe aiutarmi a staccarmi da un vissuto che devo decidermi superare. Vorrei sfruttare la debolezza del mio passato per farne la mia ancora di salvezza ed invece la sorte beffarda si prende gioco di me lasciandomi solo il ricordo di quella leggerezza dell'animo che la felicità può dare e l'amarezza per non poter più sentire quella sensazione. Qualcuno sa forse dirmi come si fa a ritrovare il dolore? Lo rivoglio indietro perchè, non pensavo di doverlo mai dire, la felicità di un tempo mi logora lentemente.
P.S. scusate lo sfogo.
ciao benvenuta sfogarsi ogni tanto fa bene spero ti troverai bene con noi :)