Disavventure...

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Ospite

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Messaggio da Ospite » 09/09/2006, 7:39

Va a cercare funghi e si perde 23 giorni nei boschi

Una passeggiata nei boschi a cercare funghi, cosa può esserci di più rilassante? Invece per Sofia Sinzeva, 67enne di Novouralsk, Russia, la gita fuori porta è stata l'inizio di un calvario.
Persasi tra i monti Urali, Sofia non è riuscita a raggiungere il resto della sua compagnia di amici. Così è stata costretta a vagare tra boschi e campi, dove è rimasta per ben 23 giorni.
Per sopravvivere, la Sinzeva ha mangiato bacche e funghi crudi ("fanno schifo" ha poi commentato), bevuto acqua di sorgente e dormito perfino tra i rami degli alberi. E' rimasta sotto la pioggia a dirotto e ha avuto piaghe e allucinazioni. Poi, nel suo vagare senza meta, si è trovata su una strada ed è riuscita a fermare un' auto per farsi accompagnare a casa.

  • 1) Avete mai avuto disavventure di questo (o altro tipo)?

    2) E come ne siete venuti fuori?

    3) Qual è stata la volta che vi siete avventurati in zone sconosciute ed avete faticato non poco per venirne fuori?

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enemyofthesun
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Disavventura in montagna

Messaggio da enemyofthesun » 10/09/2006, 21:35

Leggendo il testo di questa discussione non ho potuto fare a meno di pensare a quel che successe a me e mio padre tanti anni fa, quando ero ancora un bambino. Per fortuna fu una disavventura a lieto fine...

Volevamo andare in cima al Monte Resegone, forse qualcuno lo ricorderà per la citazione nell'incipit dei Promessi Sposi di Manzoni.
Il monte sorge sopra Lecco ed è veramente caratteristico per essere costituito da una serie di numerose guglie. Ne posto qui una piccola foto...
[img]http://www.hotelletorrette.com/pic/jpg/resegone.jpg[/img]

Io lo vedo anche da casa, e mi aveva sempre affascinato. Certo ancora di più salirci sopra. Ma non immaginavamo che quel giorno, iniziato al mattino presto, sarebbe stato molto lungo.

Partimmo da un paesino ai suoi piedi, a 500 metri d'altezza...il sentiero si inerpicava prima costeggiando un torrente, poi in un bosco e per l'ora di pranzo fummo a un rifugio al limite del bosco di conifere. Ma la cima principale era ancora molto più su. Durante il primo pomeriggio ci inerpicammo prima su pendii ripidi erbosi, e poi lungo il crinale di quella enorme "sega" che è il Resegone. Arrivammo sulla guglia più alta, che ospita un altro rifugio e svetta a più di 1800 metri d'altezza...

Fin qui tutto bene...il peggio doveva capitare in discesa! Decidemmo di fare un altro sentiero, se non che a un tratto capimmo di stare andando fuori strada, da tutt'altra parte rispetto alla valle dove avevamo lasciato l'auto. Cercammo un sentiero che in realtà non esisteva :O poche tracce costeggiavano un pauroso dirupo e si perdevano in un canalone pieno di ghiaia...
Ricordo di aver fatto alcuni tratti carponi, era davvero spaventoso stare in piedi con quel baratro accanto...

Andammo verso i Piani d'Erna, una località famosa qui in zona per essere il capolinea di una funivia che parte da una zona sopraelevata di Lecco. Ma arrivammo tardi, non c'erano più corse per quel giorno...
Calava la sera e tutto era deserto, camminammo per molto tempo per sentieri sassosi mentre l'oscurità avanzava, e si fece buio pesto nel bosco...
Non c'era anima viva.
Per fortuna ritrovammo il vecchio sentiero, ma arrivammo a notte fonda al paesello dove avevamo lasciato la macchina...
Per fortuna una splendente luna piena illuminò in parte il percorso.

Non ricordo di aver mai camminato così tanto! Il giorno dopo eravamo distrutti :O

Abbiamo corso un rischio quella volta, da escursionisti inesperti quale eravamo...ma per fortuna ora lo posso raccontare come un'avventura della mia infanzia, quel giorno in cui raggiunsi la vetta di quel monte a me caro...

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Eckhart
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Re: Disavventura in montagna

Messaggio da Eckhart » 12/09/2006, 20:48

enemyofthesun ha scritto:Leggendo il testo di questa discussione non ho potuto fare a meno di pensare a quel che successe a me e mio padre tanti anni fa, quando ero ancora un bambino. Per fortuna fu una disavventura a lieto fine...

Volevamo andare in cima al Monte Resegone, forse qualcuno lo ricorderà per la citazione nell'incipit dei Promessi Sposi di Manzoni.
Il monte sorge sopra Lecco ed è veramente caratteristico per essere costituito da una serie di numerose guglie. Ne posto qui una piccola foto...
[img]http://www.hotelletorrette.com/pic/jpg/resegone.jpg[/img]

Io lo vedo anche da casa, e mi aveva sempre affascinato. Certo ancora di più salirci sopra. Ma non immaginavamo che quel giorno, iniziato al mattino presto, sarebbe stato molto lungo.

Partimmo da un paesino ai suoi piedi, a 500 metri d'altezza...il sentiero si inerpicava prima costeggiando un torrente, poi in un bosco e per l'ora di pranzo fummo a un rifugio al limite del bosco di conifere. Ma la cima principale era ancora molto più su. Durante il primo pomeriggio ci inerpicammo prima su pendii ripidi erbosi, e poi lungo il crinale di quella enorme "sega" che è il Resegone. Arrivammo sulla guglia più alta, che ospita un altro rifugio e svetta a più di 1800 metri d'altezza...

Fin qui tutto bene...il peggio doveva capitare in discesa! Decidemmo di fare un altro sentiero, se non che a un tratto capimmo di stare andando fuori strada, da tutt'altra parte rispetto alla valle dove avevamo lasciato l'auto. Cercammo un sentiero che in realtà non esisteva :O poche tracce costeggiavano un pauroso dirupo e si perdevano in un canalone pieno di ghiaia...
Ricordo di aver fatto alcuni tratti carponi, era davvero spaventoso stare in piedi con quel baratro accanto...

Andammo verso i Piani d'Erna, una località famosa qui in zona per essere il capolinea di una funivia che parte da una zona sopraelevata di Lecco. Ma arrivammo tardi, non c'erano più corse per quel giorno...
Calava la sera e tutto era deserto, camminammo per molto tempo per sentieri sassosi mentre l'oscurità avanzava, e si fece buio pesto nel bosco...
Non c'era anima viva.
Per fortuna ritrovammo il vecchio sentiero, ma arrivammo a notte fonda al paesello dove avevamo lasciato la macchina...
Per fortuna una splendente luna piena illuminò in parte il percorso.

Non ricordo di aver mai camminato così tanto! Il giorno dopo eravamo distrutti :O

Abbiamo corso un rischio quella volta, da escursionisti inesperti quale eravamo...ma per fortuna ora lo posso raccontare come un'avventura della mia infanzia, quel giorno in cui raggiunsi la vetta di quel monte a me caro...
wow! :D
è tempo che amando ci liberiamo dell'amato restando frementi; come la freccia, che è tesa alla corda, raccolta nello scatto, per essere oltre e più di se stessa (R.M. Rilke)