Mi sposo...
Inviato: 16/09/2006, 12:48
Stamattina ero in giro a piedi con la musica nelle orecchie e passando davanti alla chiesa ho sentito il desiderio di entrarci, cosa che non facevo da qualche mese. Avevo bisogno di portare un saluto a casa di questo amico dal carattere incomprensibile con cui ho un rapporto travagliato ma intenso.
Stava terminando in quei minuti una cerimonia, un matrimonio per l’esattezza. Ho subito riconosciuto alcuni volti, gente che frequenta la parrocchia del mio paese, ben identificabili dato che si tratta delle stesse persone da sempre. Un bel gruppo, che suscita spesso la mia invidia. In media hanno la mia età e da un paio d’anni si stanno sposando tutti.
Che strana emozione, alla fine lei era tanto felice che saltellava, non le si riusciva a fare una foto con suo marito. E lui raggiante, anche se molto più misurato. Ho sempre pensato che il matrimonio non facesse per me, che sia la cosiddetta tomba dell’amore, che instauri nella coppia dei ruoli preconfezionati dannosi alla personalità… eppure è solo paura, paura che quel giorno per me non venga mai, che mai nessuno saprà desiderare a tal punto la mia presenza nella sua vita, che il mio amore non sia abbastanza per resistere alle prove.
Con questo non voglio dire che ho voglia di sposarmi ora. Ma vorrei riuscire a credere che un giorno succederà, perché ho la sensazione che solo quello potrebbe darmi la vera gioia: l’amore totale e devoto di un uomo che mi vuole per sempre ed è pronto ad impegnarsi con me a costruire qualcosa. In realtà mi pare evidente che per qualche strano motivo l’essere umano trova solo nell’amore l’energia per vivere, sopportare, superare, lottare, gioire, creare… Tutti noi non vogliamo altro, più o meno consciamente.
Sono rimasta al mio posto, ho pregato, ho riso tra me per quella coincidenza che mia aveva portato davanti ad un matrimonio a riflettere sulla mia vita e sulle mie paure… sono uscita piangendo, profondamente commossa e sempre più vicina al Santo Graal che è la me stessa che non conosco.
Stava terminando in quei minuti una cerimonia, un matrimonio per l’esattezza. Ho subito riconosciuto alcuni volti, gente che frequenta la parrocchia del mio paese, ben identificabili dato che si tratta delle stesse persone da sempre. Un bel gruppo, che suscita spesso la mia invidia. In media hanno la mia età e da un paio d’anni si stanno sposando tutti.
Che strana emozione, alla fine lei era tanto felice che saltellava, non le si riusciva a fare una foto con suo marito. E lui raggiante, anche se molto più misurato. Ho sempre pensato che il matrimonio non facesse per me, che sia la cosiddetta tomba dell’amore, che instauri nella coppia dei ruoli preconfezionati dannosi alla personalità… eppure è solo paura, paura che quel giorno per me non venga mai, che mai nessuno saprà desiderare a tal punto la mia presenza nella sua vita, che il mio amore non sia abbastanza per resistere alle prove.
Con questo non voglio dire che ho voglia di sposarmi ora. Ma vorrei riuscire a credere che un giorno succederà, perché ho la sensazione che solo quello potrebbe darmi la vera gioia: l’amore totale e devoto di un uomo che mi vuole per sempre ed è pronto ad impegnarsi con me a costruire qualcosa. In realtà mi pare evidente che per qualche strano motivo l’essere umano trova solo nell’amore l’energia per vivere, sopportare, superare, lottare, gioire, creare… Tutti noi non vogliamo altro, più o meno consciamente.
Sono rimasta al mio posto, ho pregato, ho riso tra me per quella coincidenza che mia aveva portato davanti ad un matrimonio a riflettere sulla mia vita e sulle mie paure… sono uscita piangendo, profondamente commossa e sempre più vicina al Santo Graal che è la me stessa che non conosco.