sentimenti e stereotipi

Relazioni di coppia: esperienze, storie, delusioni, consigli

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lisbeth_
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sentimenti e stereotipi

Messaggio da lisbeth_ » 28/03/2013, 22:44

Condivido con voi una riflessione che sto facendo questi giorni alla luce di un episodio spiacevole che mi sta accadendo: sto perdendo un ragazzo al quale tenevo tanto perchè l'ho fatto esasperare a causa delle mie indecisioni e dei miei ripensamenti. Ormai ha perso fiducia e stima in me, quindi amen, posso solo rispettarlo lasciandolo in pace.
Alla luce delle esperienze di vita fatte mi sto ponendo dei quesiti che vanno risolti e dei problemi che vanno affrontati se voglio che non succeda la stessa identica cosa in futuro con un altro ragazzo.

Ho sempre vissuto, al di là di quest'ultima esperienza un senso di incertezza e di insoddisfazione disturbante nelle relazioni affettive, come se il sentimento da me provato non fosse mai "abbastanza". A tal proposito sto maturando l'ipotesi di dover rivedere il mio rapporto con i sentimenti e le relazioni, perchè non penso più che il problema sia il solito -non è il ragazzo giusto-, nè vivo pensando di dovermi fidanzare ad ogni costo tanto per avere compagnia.

Penso di avere radicati in me degli stereotipi talmente forti che pur essendo razionalmente consapevole della loro presenza continuano da tempo ad avere la meglio su di me facendomi dirigere verso un'Idea del sentimento inesistente allontanandomi dalla realtà delle cose.
Avete presente chi si proclama anti-omofobo o anti-xenofobo credendoci pure e si smentisce poi nei piccoli fatti perchè ha il pregiudizio talmente radicato in sè che non se ne accorge ed è difficile estirpare?
Ecco, mi sento così.

Ecco cosa intendo per stereotipi:
La cultura romantica con il ruolo fondamentale attribuito alle emozioni, alle farfalline, alla passione, all'estasi sentimentale e alla certezza indiscutibile del sentimento -perchè se non sei in tripudio di emozioni e se ti poni dei dubbi addirittura all'inizio della frequentazione quando a maggior ragione si dovrebbe essere in fase di innamoramento, allora non sei innamorata e gli stai facendo un danno- mi sta ponendo dei paletti anche alla sola possibilità di buttarmi in una frequentazione, di giocarmela agli inizi: non appena mi metto dei dubbi sento forte il peso della responsabilità della sincerità verso l'altro che magari è sinceramente interessato e preso e appunto per rispetto nei suoi confronti abbandono la partita che sta giusto iniziando.
Penso che il sentimento amoroso tanto decantato sia solo un mix di affetto, stima, fiducia nei confronti di una persona che scegli perchè ti fa stare bene ed essere te stessa a 360°: ovvero niente di tanto lontano dall'Amore inteso in senso più generico, quello che provi per un amico che frequenti con molto piacere e con cui ti senti a tuo agio... la differenza sta solo nella componente sessuale. Ma allora cos'è l'attrazione sessuale? Quando c'è e quando non c'è?
come convertire questa idea di sentimento maturata almeno razionalmente a un atteggiamento, a un modo di porsi davanti alle relazioni accettato serenamente e fatto proprio senza che emergano insoddisfazioni e attese inconcludenti?

Djdiablo

Re: sentimenti e stereotipi

Messaggio da Djdiablo » 28/03/2013, 23:17

lisbeth_ ha scritto:Condivido con voi una riflessione che sto facendo questi giorni alla luce di un episodio spiacevole che mi sta accadendo: sto perdendo un ragazzo al quale tenevo tanto perchè l'ho fatto esasperare a causa delle mie indecisioni e dei miei ripensamenti. Ormai ha perso fiducia e stima in me, quindi amen, posso solo rispettarlo lasciandolo in pace.
Alla luce delle esperienze di vita fatte mi sto ponendo dei quesiti che vanno risolti e dei problemi che vanno affrontati se voglio che non succeda la stessa identica cosa in futuro con un altro ragazzo.

Ho sempre vissuto, al di là di quest'ultima esperienza un senso di incertezza e di insoddisfazione disturbante nelle relazioni affettive, come se il sentimento da me provato non fosse mai "abbastanza". A tal proposito sto maturando l'ipotesi di dover rivedere il mio rapporto con i sentimenti e le relazioni, perchè non penso più che il problema sia il solito -non è il ragazzo giusto-, nè vivo pensando di dovermi fidanzare ad ogni costo tanto per avere compagnia.

Penso di avere radicati in me degli stereotipi talmente forti che pur essendo razionalmente consapevole della loro presenza continuano da tempo ad avere la meglio su di me facendomi dirigere verso un'Idea del sentimento inesistente allontanandomi dalla realtà delle cose.
Avete presente chi si proclama anti-omofobo o anti-xenofobo credendoci pure e si smentisce poi nei piccoli fatti perchè ha il pregiudizio talmente radicato in sè che non se ne accorge ed è difficile estirpare?
Ecco, mi sento così.

Ecco cosa intendo per stereotipi:
La cultura romantica con il ruolo fondamentale attribuito alle emozioni, alle farfalline, alla passione, all'estasi sentimentale e alla certezza indiscutibile del sentimento -perchè se non sei in tripudio di emozioni e se ti poni dei dubbi addirittura all'inizio della frequentazione quando a maggior ragione si dovrebbe essere in fase di innamoramento, allora non sei innamorata e gli stai facendo un danno- mi sta ponendo dei paletti anche alla sola possibilità di buttarmi in una frequentazione, di giocarmela agli inizi: non appena mi metto dei dubbi sento forte il peso della responsabilità della sincerità verso l'altro che magari è sinceramente interessato e preso e appunto per rispetto nei suoi confronti abbandono la partita che sta giusto iniziando.
Penso che il sentimento amoroso tanto decantato sia solo un mix di affetto, stima, fiducia nei confronti di una persona che scegli perchè ti fa stare bene ed essere te stessa a 360°: ovvero niente di tanto lontano dall'Amore inteso in senso più generico, quello che provi per un amico che frequenti con molto piacere e con cui ti senti a tuo agio... la differenza sta solo nella componente sessuale. Ma allora cos'è l'attrazione sessuale? Quando c'è e quando non c'è?
come convertire questa idea di sentimento maturata almeno razionalmente a un atteggiamento, a un modo di porsi davanti alle relazioni accettato serenamente e fatto proprio senza che emergano insoddisfazioni e attese inconcludenti?
Ciao, secondo me qualche contraddizione è anche normale che ci sia, fa parte della natura umana e bisogna infondo accettarla. Quello che noto da quello che scrivi, sebbene non sono nella posizione di dare consigli perchè la questione sembra molto complessa, è che c'è un pò di confusione sui sentimenti e provando a sintetizzare la cosa pare che probabilmente avendo una paura a lasciarti andare, a dare te stessa per una persona temi di rimanere delusa o presa in giro. Probabilmente la mia risposta sembra generica e spicciola, anzi sicuramente lo è però ti porto un esempio che nel mio caso è andata così: quando conosco una ragazza a cui so che non piaccio sia esteticamente che caratterialmente, dopo un primo momento di delusione subito, dopo già qualche ora, comincia a non attrarmi più, mi diventa indifferente e la cosa finisce la. Una volta però una ragazza, dopo il 2 di picche rifilatomi ebbe un ripensamento, mi consigliò di cambiare look specie taglio di capelli e cominciò a provare lei attrazione verso di me e mi cominciò a cercare lei finché non mi chiese di approfondire la cosa fino al fidanzamento. Io accettai perchè comunque in passato mi piaceva da impazzire quella persona ma avendo anche io un pò di confusione sui sentimenti cominciò ad essermi sempre più indifferente, avevo anche fastidio se mi toccava o mi baciava; io mi chiedevo: "come mai non provo niente verso di lei? Fino a qualche giorno fa avrei dato tutto per lei e adesso che è la mia ragazza non mi piace?". Alla fine sono stato costretto a lasciarla perchè non provavo nulla per lei, solo affetto ed amicizia. Avevo appurato che quando so di non piacere ad una ragazza, a causa della delusione ci rimango talmente male che se lei dovesse tornare sui suoi passi e io mettessi da parte l'orgoglio mancherebbe la minima attrazione fisica e per un certo periodo non ho nemmeno l'esigenza di avere ragazze o conoscerle; è come se la delusione mi facesse trovare una pace dei sensi (come la volpe che non arriva all'uva e dice che non è buona), poi pian piano ritorno quello di sempre.

Non lo so se ci possono essere delle analogie con te, sono argomenti talmente complessi che solamente un sessuologo o uno psicologo potrebbe darti risposte più esaurienti, magari c'è qualcuno sul forum un po più ferrato su questo argomento che infondo interessa anche a me! Ti auguro una felice e serena Pasqua sperando che magari in questi giorni trovi una risposta alle tue domande! Saluti Dj Diablo

:)

lisbeth_
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Messaggio da lisbeth_ » 28/03/2013, 23:39

Ti ringrazio per l'attenzione datami e per aver condiviso con me una tua spiacevole esperienza e ti faccio anche a te auguri di Buona Pasqua.
Inizio col consigliarti di non cambiare mai aspetto per una donna, tu sei tu e devi piacerle per come sei, nessuno può pretendere di cambiare il tuo look a suo piacimento.
La tua esperienza è più vicina a quella del ragazzo che ho fatto esasperare che proprio alla mia...tu hai reagito alla delusione maturando per lei un senso di insoddisfazione comprensibile e assolutamente normale: hai perso fiducia nel suo reale interesse per te, ha rotto il tuo entusiasmo e di conseguenza tutto è morto.
Tu a proposito del mio disagio suggerisci un caso di philophobia, ovvero paura di amare, di lasciarsi andare...beh la cosa assurda è che non ho tanto paura di innamorarmi, ma ho al contrario paura di NON innamorarmi, di non essere sufficientemente presa, di conseguenza abbandono il gioco o assumo atteggiamenti contraddittori perchè sviluppo dei sensi di colpa talmente insostenibili nei confronti dell'altro (che appunto è sinceramente e evidentemente attratto da me) che mi sembra di illuderlo e di ingannarlo.

Djdiablo


Messaggio da Djdiablo » 29/03/2013, 0:08

lisbeth_ ha scritto:Ti ringrazio per l'attenzione datami e per aver condiviso con me una tua spiacevole esperienza e ti faccio anche a te auguri di Buona Pasqua.
Inizio col consigliarti di non cambiare mai aspetto per una donna, tu sei tu e devi piacerle per come sei, nessuno può pretendere di cambiare il tuo look a suo piacimento.
La tua esperienza è più vicina a quella del ragazzo che ho fatto esasperare che proprio alla mia...tu hai reagito alla delusione maturando per lei un senso di insoddisfazione comprensibile e assolutamente normale: hai perso fiducia nel suo reale interesse per te, ha rotto il tuo entusiasmo e di conseguenza tutto è morto.
Tu a proposito del mio disagio suggerisci un caso di philophobia, ovvero paura di amare, di lasciarsi andare...beh la cosa assurda è che non ho tanto paura di innamorarmi, ma ho al contrario paura di NON innamorarmi, di non essere sufficientemente presa, di conseguenza abbandono il gioco o assumo atteggiamenti contraddittori perchè sviluppo dei sensi di colpa talmente insostenibili nei confronti dell'altro (che appunto è sinceramente e evidentemente attratto da me) che mi sembra di illuderlo e di ingannarlo.
Beh infondo sono facce della stessa medaglia se ci pensi. Non so se il tuo ragazzo prova piacere nel bacarti o nel toccarti, io no, non provavo proprio nulla per lei ed anche il sesso diventava una tortura, lei lo voleva fare sempre, io trovavo 1000 scuse per non farlo perchè non mi piaceva e alla fine ero io a scappare (che squallore, mi vergogno a 1000 :'( ) . Il tuo ragazzo per caso fa così con te? Avevo intuito che il tuo ragazzo era preso per te. Comunque il mio consiglio è se vuoi risolvere queste problematiche magari meglio contattare un sessuologo specializzato nelle coppie perchè probabilmente sono conflitti interni ed è un peccato non godersi certe esperienze a causa di paure e fobie, concordi vero?

lisbeth_
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Messaggio da lisbeth_ » 29/03/2013, 12:28

Penso tu abbia ragione...
Imparare a lasciarsi andare, una parola... :)
Anche tu sicuramente, non appena hai sentito in lei un campanellino di allarme hai sviluppato un meccanismo di difesa tale da non fartela più piacere. Non devi vergognarti di niente...pensa a me che mi sono fatta scappare quello che prima di tutto era un amico da anni e ora mi odia...
no non eravamo fidanzati ma c'è sempre stata un'atmosfera particolare tra me e lui...non appena le cose sembravamo concretizzarsi ho fatto dietrofront -.-"

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Messaggio da airlander » 30/03/2013, 8:17

lisbeth_ ha scritto:Penso tu abbia ragione...
Imparare a lasciarsi andare, una parola... :)
Anche tu sicuramente, non appena hai sentito in lei un campanellino di allarme hai sviluppato un meccanismo di difesa tale da non fartela più piacere. Non devi vergognarti di niente...pensa a me che mi sono fatta scappare quello che prima di tutto era un amico da anni e ora mi odia...
no non eravamo fidanzati ma c'è sempre stata un'atmosfera particolare tra me e lui...non appena le cose sembravamo concretizzarsi ho fatto dietrofront -.-"
molto semplice, non ere il "lui" che andavi cercando.
certe sensazioni non hanno meccanismi che si possono indurre, o ci sono o non ci sono e nascono spontaneamente senza poter opporre resistenze.
in estrema sintesi, quando accade, non potrai fare nulla per frenare l'istinto, ed allora saprai decodificare con naturalezza ciò che ora ti appare come indecifrabile.
mai confondere l'amicizia con la passione. ;)
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

Ares87
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Re: sentimenti e stereotipi

Messaggio da Ares87 » 30/03/2013, 9:15

lisbeth_ ha scritto:Condivido con voi una riflessione che sto facendo questi giorni alla luce di un episodio spiacevole che mi sta accadendo: sto perdendo un ragazzo al quale tenevo tanto perchè l'ho fatto esasperare a causa delle mie indecisioni e dei miei ripensamenti. Ormai ha perso fiducia e stima in me, quindi amen, posso solo rispettarlo lasciandolo in pace.
Alla luce delle esperienze di vita fatte mi sto ponendo dei quesiti che vanno risolti e dei problemi che vanno affrontati se voglio che non succeda la stessa identica cosa in futuro con un altro ragazzo.

Ho sempre vissuto, al di là di quest'ultima esperienza un senso di incertezza e di insoddisfazione disturbante nelle relazioni affettive, come se il sentimento da me provato non fosse mai "abbastanza". A tal proposito sto maturando l'ipotesi di dover rivedere il mio rapporto con i sentimenti e le relazioni, perchè non penso più che il problema sia il solito -non è il ragazzo giusto-, nè vivo pensando di dovermi fidanzare ad ogni costo tanto per avere compagnia.

Penso di avere radicati in me degli stereotipi talmente forti che pur essendo razionalmente consapevole della loro presenza continuano da tempo ad avere la meglio su di me facendomi dirigere verso un'Idea del sentimento inesistente allontanandomi dalla realtà delle cose.
Avete presente chi si proclama anti-omofobo o anti-xenofobo credendoci pure e si smentisce poi nei piccoli fatti perchè ha il pregiudizio talmente radicato in sè che non se ne accorge ed è difficile estirpare?
Ecco, mi sento così.

Ecco cosa intendo per stereotipi:
La cultura romantica con il ruolo fondamentale attribuito alle emozioni, alle farfalline, alla passione, all'estasi sentimentale e alla certezza indiscutibile del sentimento -perchè se non sei in tripudio di emozioni e se ti poni dei dubbi addirittura all'inizio della frequentazione quando a maggior ragione si dovrebbe essere in fase di innamoramento, allora non sei innamorata e gli stai facendo un danno- mi sta ponendo dei paletti anche alla sola possibilità di buttarmi in una frequentazione, di giocarmela agli inizi: non appena mi metto dei dubbi sento forte il peso della responsabilità della sincerità verso l'altro che magari è sinceramente interessato e preso e appunto per rispetto nei suoi confronti abbandono la partita che sta giusto iniziando.
Penso che il sentimento amoroso tanto decantato sia solo un mix di affetto, stima, fiducia nei confronti di una persona che scegli perchè ti fa stare bene ed essere te stessa a 360°: ovvero niente di tanto lontano dall'Amore inteso in senso più generico, quello che provi per un amico che frequenti con molto piacere e con cui ti senti a tuo agio... la differenza sta solo nella componente sessuale. Ma allora cos'è l'attrazione sessuale? Quando c'è e quando non c'è?
come convertire questa idea di sentimento maturata almeno razionalmente a un atteggiamento, a un modo di porsi davanti alle relazioni accettato serenamente e fatto proprio senza che emergano insoddisfazioni e attese inconcludenti?
Ti capisco, anche io ho sempre avuto una certa idea dell'amore, legata a emozioni, farfalle e cose varie. Se iniziavo a frequentare una ragazza, ma mi rendevo conto di non provare questo tipo di emozioni da subito, allora chiudevo la storia, proprio perché mi sembrava di prendere in giro una persona.

In realtà credo sia un errore. Il discorso è che bisogna dare tempo al tempo. La grande storia d'amore che nasce dal primo sguardo in circostanze travagliate e che ci fa provare indescrivibili emozioni è una roba da film, secondo me. Per carità, il colpo di fulmine può esistere anche nella realtà, ma, insomma, non credo sia la maggior parte dei casi.

Spesso si dice che la prima fase di un rapporto è proprio quella più "scoppiettante", nella quale si provano forti emozioni. Poi subentrano altre cose, tipo affetto, stima, etc. e la passione piano piano svanisce. Ma io mi chiedo, perché non potrebbe essere esattamente l'opposto? Conosci una persona con la quale stai bene, ma per la quale non provi chissà cosa; però poi, piano piano, giorno dopo giorno, ti innamori sempre di più e anche le emozioni crescono. Secondo me così è anche più bello ed è anche possibile!

Forse a volte abbiamo troppa fretta di innamorarci e di provare certe sensazioni.

Forse bisognerebbe essere più indulgenti con noi stessi o forse si tratta effettivamente di trovare la persona giusta, che secondo me non è quella che ti fa battere il cuore al primo sguardo, ma quella che, come dire, sa aspettarti senza farti sentire troppo in colpa.

Ciao!

lisbeth_
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Re: sentimenti e stereotipi

Messaggio da lisbeth_ » 03/04/2013, 20:43

Ares87 ha scritto:[...]



Ti capisco, anche io ho sempre avuto una certa idea dell'amore, legata a emozioni, farfalle e cose varie. Se iniziavo a frequentare una ragazza, ma mi rendevo conto di non provare questo tipo di emozioni da subito, allora chiudevo la storia, proprio perché mi sembrava di prendere in giro una persona.

In realtà credo sia un errore. Il discorso è che bisogna dare tempo al tempo. La grande storia d'amore che nasce dal primo sguardo in circostanze travagliate e che ci fa provare indescrivibili emozioni è una roba da film, secondo me. Per carità, il colpo di fulmine può esistere anche nella realtà, ma, insomma, non credo sia la maggior parte dei casi.

Spesso si dice che la prima fase di un rapporto è proprio quella più "scoppiettante", nella quale si provano forti emozioni. Poi subentrano altre cose, tipo affetto, stima, etc. e la passione piano piano svanisce. Ma io mi chiedo, perché non potrebbe essere esattamente l'opposto? Conosci una persona con la quale stai bene, ma per la quale non provi chissà cosa; però poi, piano piano, giorno dopo giorno, ti innamori sempre di più e anche le emozioni crescono. Secondo me così è anche più bello ed è anche possibile!

Forse a volte abbiamo troppa fretta di innamorarci e di provare certe sensazioni.

Forse bisognerebbe essere più indulgenti con noi stessi o forse si tratta effettivamente di trovare la persona giusta, che secondo me non è quella che ti fa battere il cuore al primo sguardo, ma quella che, come dire, sa aspettarti senza farti sentire troppo in colpa.

Ciao!

Forse dovremmo pensarla un pò più egoisticamente, non in senso negativo. Il bisogno di dare certezze all'altro dovrebbe essere sostituito dal piacere di vivere quel che viene senza farsi aspettative.
E' una parola...siamo troppo frettolosi

lisbeth_
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Messaggio da lisbeth_ » 03/04/2013, 20:44

airlander ha scritto:[...]



molto semplice, non ere il "lui" che andavi cercando.
certe sensazioni non hanno meccanismi che si possono indurre, o ci sono o non ci sono e nascono spontaneamente senza poter opporre resistenze.
in estrema sintesi, quando accade, non potrai fare nulla per frenare l'istinto, ed allora saprai decodificare con naturalezza ciò che ora ti appare come indecifrabile.
mai confondere l'amicizia con la passione. ;)
A questo punto spero che sia come dici tu

Adam
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Messaggio da Adam » 04/04/2013, 20:06

Ciao credo sia impossibile o perlomeno difficile dare una classificazione o definizione ai sentimenti, tra i quali c'è. L amore. Si ha l idea dell amori un po fiabesca, a volte accade veramente ma purtroppo non d'amore e non a tutti. Anche secondo me amare una persona e' come essere amici intimi con il legane forte con e in piu' ci deve essere l attrazione fisica. Ed non e'difficile capire quando una persona ci piace ffisicamente :-) questa e' un po la mia idea poi ci si puo' innamorare in svariati modi e tocca al nostro cuore capirlo. Coi sentimenti non bisogna usare la testa ma il cuore
la vita è un incognita infinita, non dare mai nulla per scontato o per certo, perchè tutto può cambiare in un solo istante.