Shadow750 ha scritto:[...]
C'è invece chi rimane spaventato e attonito di questi cambiamenti, tanto da individuarli (a torto) come dei tradimenti della personalità mostrata durante le fasi della prima conoscenza a due. Mi pare veramente pretestuoso voler pensare ad una persona che rimanga immutata nel corso degli anni. Non sarebbe casomai più utile attivarsi per una gestione di rinnovamento e consolidamento anche nel tempo della relazione, tenendo presente che non è sempre e solamente tempo di regalini inaspettati, SMS con paroline dolci e mano nella mano in ogni dove?
Ciao Shadow...
facciamo un discorso
più generale:
il cambiamento è intrinseco all'esistenza, su questo non ci piove.
Ma i cambiamenti non sono tutti uguali, e bisogna stare attenti a non utilizzarne la presenza nella nostra vita come un pretesto per mettersi a posto con la coscienza. Quanti comportamenti "discutibili" potrebbero essere difesi con il passepartout del cambiamento? Integriamone pure la coscienza nella nostra vita, ma attenzione a non farne una specie di alibi utile per tutte le circostanze, perché potrebbe essere facile dire "... ma tanto si cambia, è normale" per giustificare tutto.
Tu continui a sostenere che l'esperienza di vita va oltre i buoni o cattivi propositi di una persona che veda la cosa solo in teoria, e io penso che sia vero, perché l'esperienza medesima aggiunge qualcosa, ma bisogna vedere cosa hai portato con te nel momento in cui facevi l'esperienza (non tu, in generale). Ci sono persone più giudiziose e altre meno, alcune hanno bisogno di vivere una certa esperienza per capire una cosa, altri non ne hanno bisogno perché ci arrivano con il pensiero, con la riflessione, o spontaneamente, senza la leva di un vissuto.
Una volta conoscevo un giovane padre di famiglia che si divertiva a fare delle corse in moto, mi pare in pista.
Ok. Dopo un pò ho cominciato (io) a chiedermi se questo mio conoscente si rendesse conto che quello che faceva era pericoloso, anche se divertente, perché se fosse successo qualcosa la bambina sarebbe rimasta senza padre, "soltanto" perché lui si doveva divertire a correre in moto.
Ora ti domando: che differenza c'era tra me e lui? L'esperienza? Lui aveva forse
bisogno di cadere per capire che c'erano una bambina e una bella moglie a casa, ad aspettarlo?
Ovvero, necessitava di un evento reale per mettersi in una diversa prospettiva, che abbracciasse altre persone oltre se stesso ed il proprio piacere, o non era sufficiente riflettere un pò di più?
Come dici tu, l'esperienza è importante, non si può negare, ma non tutti ne hanno un così grande bisogno per poter arrivare ad un risultato.
Se versi acqua in un contenitore, ce ne va di più se il contenitore è vuoto o quasi, mentre ne basta poca per arrivare all'orlo quando c'è già acqua. Io penso...