*pallina5* ha scritto:[...]
Tenendo conto di ciò che hai scritto in questo intervento, finalmente capisco il tuo ragionamento ed anzi mi trovo concorde quando fai un distinguo tra familiari e non... Ad esempio ricordo una volta in cui mio fratello mi "aggredì" in una maniera assurda, se l'avesse fatto un semplice conoscente ,credo che l'avrei scotennato...ma trattandosi di mio fratello ho compreso( poi, a freddo

) appunto che il tutto era riconducibile ad uno sfogo,come dici tu.
Pallina, qui secondo me si stanno confondendo due piani: quello del giusto/sbagliato di un comportamento, e la confidenza che può aversi nel farlo.
mi spiego meglio, partendo dal presupposto che comunque il concetto di giusto o sbagliato è soggettivo perché ognuno ha i suoi parametri di giudizio, e facendo un esempio.
se io, magari nel corso di un litigio, dico a mia sorella che è una mongoloide, la offendo (almeno, ripeto, secondo i miei metri di giudizio): la offendo, faccio la maleducata e lo faccio deliberatamente perché stiamo litigando.
ovvio che con lei c'è un'altra confidenza, perché probabilmente con altri non avrei fatto quell'esternazione; altrettanto ovvio che non penso quello che ho detto, perché appunto è mia sorella, e probabilmente l'ho detto solo in un momento di rabbia. ed è altrettanto ovvio che, per queste stesse ragioni, dopo mezz'ora ci abbiamo messo una croce.
ma questo toglie qualcosa al fatto che io, in quel momento, sono stata maleducata? per me la risposta è no, assolutamente no, perché ho usato nei suoi confronti un epiteto offensivo o maleducato (ripeto, a mio giudizio).
ovviamente cambia a livello di conseguenze, diciamo così, nel senso che dare del mongoloide a un familiare, a un amico, al proprio commercialista o al primo che passa porta a conseguenze diverse, perché è diverso il destinatario della frase.
e la frase quella è, e quella rimane.
posso fare un'altra osservazione? io sono stufa (e non mi riferisco alla forumiste, ma faccio un discorso molto più generale: non ce l'ho con nessuno di voi

) di incontrare in giro persone che in qualche modo giustificano le uscite maleducate o irrispettose altrui.
sento dire cose del tipo: "ma sai, è una giornata un po' così", "è stressato/a", "ha dei problemi", ecc. ecc.
be', udite udite. i problemi ce li hanno tutti, chi più e chi meno, e salvo i casi estremi (seri problemi di salute, o gente disperata che non riesce più a mangiare: insomma, problemi a un certo livello) questa non può essere una scusa per essere maleducati.
se io guardassi all'umore di questo ultimo periodo, prenderei a male parole tutte le persone che incontro, per il semplice fatto che esistono, senza nessuna distinzione e indipendentemente da quello che dicono, e sono sicura che come terapia mi alleggerirebbe l'umore.
ma non lo faccio, non perché la mia sia la famiglia del Mulino Bianco (magari: adesso c'è Banderas!

), ma perché gli altri non c'entrano niente con le mie paturnie.
e se lo facessero a me, non mi piacerebbe...
