Ciao...MissJingle ha scritto:[...]
Mi sembra leggendovi che ciò che abbiamo perso non sia la stabilità economica ma il senso e il valore della parola famiglia in primis. Il romanticismo non esiste solo in vacanza o in situazioni idilliache, se esiste deve esistere in qualsiasi condizione, se supportato da un vero sentimento d'amore esisterà a prescindere. E il lato economico certo non aiuta a vivere sereni quando le difficoltà esistono, ma non è una realtà soltanto nostra. I nostri genitori, i nostri nonni, le generazioni che ci hanno messo al mondo senza una lira supportandosi a vicenda, quelli che ancora credevano alla formula magica 'nella gioia e nel dolore, nella ricchezza e nella povertà', cosa credete abbiano fatto? Non passavano le ore a contare margherite con il borsello pieno, hanno lavorato, sudato, sopportato, generato figli su cui hanno investito e lavorato sodo, con fatica. Il problema oggi è che ci si mette insieme perché non si sa cosa fare, e l'amore ci si scorda persino di cosa si tratti. I soldi sono soltanto una scusa, anche banale, per non guardare a fondo quali sono le vere basi di quei progetti. Nessun immobile rimane stabile se costruito su un terreno franoso, e non bastano tutti i soldi del mondo per aggiustare le crepe se il problema è alla base.
Molto gradevole la tua analisi, e anche ben esposta, il che non guasta mai.
Vorrei aggiungere che la causa prima secondo me non è l'interesse per il denaro con le preoccupazioni annesse, ma la troppa attenzione per se stessi, ossia la glorificazione dell'individualismo, che si manifesta "anche" attraverso l'attaccamento al denaro, all'idea di una carriera, e in generale a quanto appartiene o potrebbe appartenere al sé senza curarsi di nient'altro.
Voglio dire, più semplicemente, che non esiste quasi più, soprattutto nei grandi centri urbani, l'idea di comunità, di collettività, di rispetto reciproco, di "grande famiglia" insomma. Tutto comincia e finisce attorno al confine di se stessi.
E anche il rispetto delle regole e una porzione di etica consegnata a tutti attraverso l'educazione familiare sono molto rare. Il liberismo educativo ha fatto più danni che benefici, a mio avviso.
Pertanto, credo che l'aspetto economico sia alla fin fine un sintomo di qualcos'altro. Del resto la mondializzazione cos'è se non il risultato della miopia di chi non ha compreso che la direzione del mondo non può essere lasciata nelle mani di coloro che per vocazione (gli imprenditori) fanno soltanto il loro proprio interesse.
Ciao...