domanda da un milione di dollari

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damabianca
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domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 31/01/2011, 22:37

Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?

Non rispondetemi affrettatamente pensando che io sia una persona che si fa del male da sola.
Al contrario voglio essere velice davvero... nella realtà per questo mi pongo il problema.

Mi chiedo quando sia il caso di non dare corda a ciò che si sente
o se invece sia il caso dare corda a ciò che si sente, perchè quello si prova anche se la perdita è garantita.

Razionalmente la soluzione è evidente,
ma se non si riesce a sentirla è sensata?

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kim90
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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da kim90 » 31/01/2011, 23:52

damabianca ha scritto:Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?

Non rispondetemi affrettatamente pensando che io sia una persona che si fa del male da sola.
Al contrario voglio essere velice davvero... nella realtà per questo mi pongo il problema.

Mi chiedo quando sia il caso di non dare corda a ciò che si sente
o se invece sia il caso dare corda a ciò che si sente, perchè quello si prova anche se la perdita è garantita.

Razionalmente la soluzione è evidente,
ma se non si riesce a sentirla è sensata?
Più che una domanda da un milione di dollari mi sembra il teorema della quinta essenza. :? Ma non pensi di complicarti troppo la vita con queste domande!? Sia ben inteso..è solo un consiglio! ;)
_

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damabianca
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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 01/02/2011, 0:03

kim90 ha scritto:[...]



Più che una domanda da un milione di dollari mi sembra il teorema della quinta essenza. :? Ma non pensi di complicarti troppo la vita con queste domande!? Sia ben inteso..è solo un consiglio! ;)
_

Eh...in un certo senso lo è... hai ragione.
Non a caso la quint'essenza non riguarda l'uomo, ne in termini di esistenza ne di comprensibilità... eppure l'uomo non può rinunciare ad interrogarsi su una cosa inventata da lui stesso.

Però, tieni presente che molte cose sembrano complesse perchè spiegate con le parole.
In realtà chiedo opinioni su una cosa semplice.
Complicarsi la vita potrebbe derivare dal non porsi questa domanda.
Ad esempio restando attaccati ad un'illusione...
voglio dire.... nella vita si molla se non ce la si può fare,
e ci si farebbe del male se non lo si facesse.
Io vorrei sapere dove porreste voi questo limite.

Vedi, io ho sempre agito d'istinto nel campo dei sentimenti.
Sono fatta così e sto sviluppando tardi le protezioni che sempre mi sarebbero servite.
Ho ricevuto per questo molti colpi che avrei potuto evitare.
Per questo soltanto mi pongo il problema.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da arietina76 » 01/02/2011, 9:43

damabianca ha scritto:[...]




Eh...in un certo senso lo è... hai ragione.
Non a caso la quint'essenza non riguarda l'uomo, ne in termini di esistenza ne di comprensibilità... eppure l'uomo non può rinunciare ad interrogarsi su una cosa inventata da lui stesso.

Però, tieni presente che molte cose sembrano complesse perchè spiegate con le parole.
In realtà chiedo opinioni su una cosa semplice.
Complicarsi la vita potrebbe derivare dal non porsi questa domanda.
Ad esempio restando attaccati ad un'illusione...
voglio dire.... nella vita si molla se non ce la si può fare,
e ci si farebbe del male se non lo si facesse.
Io vorrei sapere dove porreste voi questo limite.

Vedi, io ho sempre agito d'istinto nel campo dei sentimenti.
Sono fatta così e sto sviluppando tardi le protezioni che sempre mi sarebbero servite.
Ho ricevuto per questo molti colpi che avrei potuto evitare.
Per questo soltanto mi pongo il problema.
alla faccia della domanda da un milione di dollari: ti accontenti di sapere poco, eh? ;)

in pratica, chiedi quando è il caso di arrendersi.... :rolleyes:
non lo so, anch'io come te ho ricevuto parecchie batoste (in amore e in amicizia), proprio perchè fino alla fine non ho mai avuto arrendermi.
credo che ci sia un limite soggettivo per ognuno di noi, e dare una risposta assoluta sia praticamente impossibile.
per quello che è la mia esperienza, posso dire che forse è il caso di gettare la spugna proprio quando inizi a pensare quotidiamente che non vuoi arrenderti.
mi spiego meglio. tutti noi, ogni santo giorno, abbiamo mille attriti o conflitti, litigi, con familiari, amici, colleghi, compagni e così via, ma li viviamo come espidosi normali, o meglio che fanno parte della vita ordinaria delle persone. in questi casi in noi non scatta nulla che ci faccia dire: "non posso continuare così", proprio perchè - come spiegavo prima - sono vissuti come episodi normali.

ma se io in un rapporto (può essere di amicizia o di amore) quasi tutti i giorni o comunque molto spesso mi trovo a pensare: "basta, non ce la faccio più, così non si può andare avanti", ecco, forse lì si inizia ad uscire dalla normalità di un rapporto ed entrare nella fase patologica.
quando questo tipo di pensiero inizia a diventare troppo insistente, allora forse vuol dire che si è raggiunta una soglia di allerta, un "limite".
a quel punto bisognerebbe avere la forze di mettere un punto fermo a un rapporto che ormai non ci da più nulla, ma che anzi giorno dopo giorno ci impoverisce e ci distrugge.

sai, damabianca, credo che in realtà la parte più nascosta di noi sappia rispondere bene alla domanda che hai posto, e si accorga del momento in cui sarebbe bene troncare un rapporto per non farsi più inutilmente del male.
ma alla fine spesso prevalgono altri fattori, come la forza del sentimento che proviamo, la paura (perchè c'è anche quella) del cambiamento e anche un pò di rimanere soli, la presunzione (io in passato ho peccato molto in questo) di saper fronteggiare comunque la situazione e magari di riuscire a cambiare un pochino l'altra persona (insomma, di risolvere l'irrisolvibile :D ), il desiderio di non ammettere, neanche con se stessi, di essersi sbagliati...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Merlino » 01/02/2011, 9:53

damabianca ha scritto:Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?

Non rispondetemi affrettatamente pensando che io sia una persona che si fa del male da sola.
Al contrario voglio essere velice davvero... nella realtà per questo mi pongo il problema.

Mi chiedo quando sia il caso di non dare corda a ciò che si sente
o se invece sia il caso dare corda a ciò che si sente, perchè quello si prova anche se la perdita è garantita.

Razionalmente la soluzione è evidente,
ma se non si riesce a sentirla è sensata?
Impossibile, secondo me, NO!
Sicuramente ci sono circostanze che la possono rendere più o meno difficile!

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Ares87 » 01/02/2011, 20:43

damabianca ha scritto:Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?

Non rispondetemi affrettatamente pensando che io sia una persona che si fa del male da sola.
Al contrario voglio essere velice davvero... nella realtà per questo mi pongo il problema.

Mi chiedo quando sia il caso di non dare corda a ciò che si sente
o se invece sia il caso dare corda a ciò che si sente, perchè quello si prova anche se la perdita è garantita.

Razionalmente la soluzione è evidente,
ma se non si riesce a sentirla è sensata?
Secondo me solo quando l'amore non è corrisposto.

Di problemi ne possono nascere all'infinito, ma credo che l'unico che non si possa risolvere sia obbligare l'altra persona ad amarci.

Infatti la mia domanda da un milione di dollari è un'altra. Quella che mi mette veramente in crisi, e cioè "quanto sono convinto dei miei sentimenti?"

Credo che se uno è sicuro dei propri sentimenti può fare ed affrontare qualunque cosa. Per me tutta la vita è una questione di motivazioni, a volte le abbiamo, altre volte dobbiamo cercarle dentro noi stessi, ma amare è quella più grande di tutte.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 02/02/2011, 10:05

arietina76 ha scritto:


alla faccia della domanda da un milione di dollari: ti accontenti di sapere poco, eh? ;)
Azz.... mi hai già beccata :DD
arietina76 ha scritto: in pratica, chiedi quando è il caso di arrendersi.... :rolleyes:
non lo so, anch'io come te ho ricevuto parecchie batoste (in amore e in amicizia), proprio perchè fino alla fine non ho mai avuto arrendermi.
credo che ci sia un limite soggettivo per ognuno di noi, e dare una risposta assoluta sia praticamente impossibile.
per quello che è la mia esperienza, posso dire che forse è il caso di gettare la spugna proprio quando inizi a pensare quotidiamente che non vuoi arrenderti.
mi spiego meglio. tutti noi, ogni santo giorno, abbiamo mille attriti o conflitti, litigi, con familiari, amici, colleghi, compagni e così via, ma li viviamo come espidosi normali, o meglio che fanno parte della vita ordinaria delle persone. in questi casi in noi non scatta nulla che ci faccia dire: "non posso continuare così", proprio perchè - come spiegavo prima - sono vissuti come episodi normali.

ma se io in un rapporto (può essere di amicizia o di amore) quasi tutti i giorni o comunque molto spesso mi trovo a pensare: "basta, non ce la faccio più, così non si può andare avanti", ecco, forse lì si inizia ad uscire dalla normalità di un rapporto ed entrare nella fase patologica.
quando questo tipo di pensiero inizia a diventare troppo insistente, allora forse vuol dire che si è raggiunta una soglia di allerta, un "limite".
a quel punto bisognerebbe avere la forze di mettere un punto fermo a un rapporto che ormai non ci da più nulla, ma che anzi giorno dopo giorno ci impoverisce e ci distrugge.
Si, chiedo proprio questo.

A me vedi, non capita mai di arrivare al punto di pensare quotidianamente di volermi arrendere.
Mi capita però di arrivare a divaricare la forbice dei miei bisogni e di quelli dell'altro, fino ad una soglia che diventa intollerabile per me. Solo allora mollo in genere, e lo faccio soltanto perchè se no impazzirei.

arietina76 ha scritto:sai, damabianca, credo che in realtà la parte più nascosta di noi sappia rispondere bene alla domanda che hai posto, e si accorga del momento in cui sarebbe bene troncare un rapporto per non farsi più inutilmente del male.
ma alla fine spesso prevalgono altri fattori, come la forza del sentimento che proviamo, la paura (perchè c'è anche quella) del cambiamento e anche un pò di rimanere soli, la presunzione (io in passato ho peccato molto in questo) di saper fronteggiare comunque la situazione e magari di riuscire a cambiare un pochino l'altra persona (insomma, di risolvere l'irrisolvibile :D ), il desiderio di non ammettere, neanche con se stessi, di essersi sbagliati...
E' vero, sappiamo infondo rispondere... ma la risposta si basa solo su noi stessi.
Il sentimento no.
Nel mio caso le cose sono in palese contraddizione.
Sono ormai consapevole di non poter fronteggiare questa situazione, come la precedente che ho vissuto ma quello che sento resta lì.
Mento a me stessa quando mi impongo ragioni.



Merlino ha scritto:[...]



Impossibile, secondo me, NO!
Sicuramente ci sono circostanze che la possono rendere più o meno difficile!
Ad esempio?

Ares87 ha scritto:[...]



Secondo me solo quando l'amore non è corrisposto.

Di problemi ne possono nascere all'infinito, ma credo che l'unico che non si possa risolvere sia obbligare l'altra persona ad amarci.

Infatti la mia domanda da un milione di dollari è un'altra. Quella che mi mette veramente in crisi, e cioè "quanto sono convinto dei miei sentimenti?"

Credo che se uno è sicuro dei propri sentimenti può fare ed affrontare qualunque cosa. Per me tutta la vita è una questione di motivazioni, a volte le abbiamo, altre volte dobbiamo cercarle dentro noi stessi, ma amare è quella più grande di tutte.
Eh... ci assomigliamo io e te... mi sa.
La domanda che tu ti poni non sai quante e quante volte me la sono posta. Me la pongo incessantemente perchè devo dare garanzie alla persona con cui sto. E' una cosa che ho sempre sentito, fino al punto di essere molto rigida con me stessa.
La cosa che dici, sull'amore non corrisposto è vera.
Lo stato dio cose a cui mi riferisco infatti riguarda un amore potenziale, diciamo così e non un amore già presente e da salvare.
Avendo sperimentato la seconda situazione, pesantemente, mi chiedo come comportarmi verso la prima.
Non credo che in quel caso la sicurezza dei nostri sentimewnti basti, perchè ci sono luoghi dell'altro in cui non possiamo arrivare mai.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Merlino » 02/02/2011, 10:15

damabianca ha scritto:[...]


Ad esempio?

[...]
Persone che vivono distanti, persone provenienti da due comunità "rivali", problemi di razzismo, di status sociale, politici, ecc...

Bastano come esempi?

Ospite

Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Ospite » 02/02/2011, 17:49

damabianca ha scritto:Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?
In teoria direi di no, visto che i sentimenti non hanno limiti, e se essi vengono circoscritti o bloccati, perdono la loro essenza. Le circostanze che possono determinare una rivalutazione degli stessi, o peggio ancora, indurre a sopprimerli, sono di genere etico o pratico. Non per questo poco importanti o non meritevoli di considerazione. Anzi, nella maggior parte dei casi, esse fanno prevalere ragioni di ordine meno romantico e leggero, provocando però al contempo profondi malumori.

damabianca ha scritto: Mi chiedo quando sia il caso di non dare corda a ciò che si sente
o se invece sia il caso dare corda a ciò che si sente, perchè quello si prova anche se la perdita è garantita.

Razionalmente la soluzione è evidente,
ma se non si riesce a sentirla è sensata?
In questo caso penso alla confusione e alla grande paura di sbagliare o prendere cantonate. Niente e nessuno saprà darti a mio parere la risposta che cerchi. Il mio augurio è di avere un buon rapporto con la propria coscienza e la propria ragione, e saper decidere secondo il proprio bene.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 03/02/2011, 8:13

Merlino ha scritto:[...]



Persone che vivono distanti, persone provenienti da due comunità "rivali", problemi di razzismo, di status sociale, politici, ecc...

Bastano come esempi?
Si :)
.... però sono stati di cose supoerabili se la reciproca motivazione è molto forte. Il primo caso sopratutto.

Shadow750 ha scritto:[...]



In teoria direi di no, visto che i sentimenti non hanno limiti, e se essi vengono circoscritti o bloccati, perdono la loro essenza. Le circostanze che possono determinare una rivalutazione degli stessi, o peggio ancora, indurre a sopprimerli, sono di genere etico o pratico. Non per questo poco importanti o non meritevoli di considerazione. Anzi, nella maggior parte dei casi, esse fanno prevalere ragioni di ordine meno romantico e leggero, provocando però al contempo profondi malumori.

Lo penso anche io.
Eppure noto ad esempio la presenza di forti ostacoli come quelli detti da Merlino,
o ostacoli interni.
Mi spiego.
Una persona che ha avuto una vita difficile e che non ha ben elaborato ciò che ha vissuto, può ereditare un modo di vivere gli affetti lesivo e autolesivo. Può cercare amore in modo distorto, soffocando ogni storia possibile o imponendo a chi lo vuole seguire un percorso tortuoso e incerto.
Questo è un limite meritevole di considerazione secondo me.
Perchè si può voler davvero tanto bene da superare muri, ma non i muri che qualcuno edifica contro l'amore stesso.

Come ti comporteresti in un caso così?

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Merlino » 03/02/2011, 10:02

damabianca ha scritto:[...]

Si :)
.... però sono stati di cose supoerabili se la reciproca motivazione è molto forte. Il primo caso sopratutto.

[...]
E' quello che ho detto: ci sono situazioni DIFFICILI, ma NON impossibili!

Vuoi raccontarci il tuo caso specifico?
Perchè penso che la tua domanda sia basata su qualcosa che stai vivendo personalmente!

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da dies irae » 03/02/2011, 13:46

Merlino ha scritto:[...]
E' quello che ho detto: ci sono situazioni DIFFICILI, ma NON impossibili!

ma chi ti dà tutte queste certezze assolute?
dama ha fatto un buon esempio, quando allude alle difficoltà della vita che portano a vivere in modo sbagliato le relazioni.

credi che i rapporti finiscano SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare?

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da arietina76 » 03/02/2011, 13:56

dies irae ha scritto:[...]




ma chi ti dà tutte queste certezze assolute?
dama ha fatto un buon esempio, quando allude alle difficoltà della vita che portano a vivere in modo sbagliato le relazioni.

credi che i rapporti finiscano SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare?
sono d'accordo con te: è un pò troppo semplicistico il discorso di Merlino.
nella vita non tutto è bianco o nero...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Merlino » 03/02/2011, 14:47

dies irae ha scritto:[...]

ma chi ti dà tutte queste certezze assolute?
dama ha fatto un buon esempio, quando allude alle difficoltà della vita che portano a vivere in modo sbagliato le relazioni.

credi che i rapporti finiscano SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare?
Mi sa che non ci siamo capiti...

Non ho assolutamente detto che "i rapporti finiscono SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare", ma tutto il contrario: i rapporti NON finiscono se si ha voglia (entrambi) di lottare!

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da tempest » 03/02/2011, 21:24

damabianca ha scritto:Esistono delle circostanze concrete e reali per cui definireste una storia impossibile?
Si, senza dubbio. Ho certi "paletti" personali oltre i quali per me non c'è storia possibile.

Se le circostanze sono troppo avverse io la storia nemmeno la inizierei, invece, a storia iniziata, di fronte all'insorgere di problemi e avversità, tenterei di tutto per non mollare.

Comunque non so se ho afferrato il senso del topic, non ho letto tutto...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 03/02/2011, 21:38

tempest ha scritto:[...]


Si, senza dubbio. Ho certi "paletti" personali oltre i quali per me non c'è storia possibile.

Se le circostanze sono troppo avverse io la storia nemmeno la inizierei, invece, a storia iniziata, di fronte all'insorgere di problemi e avversità, tenterei di tutto per non mollare.

Comunque non so se ho afferrato il senso del topic, non ho letto tutto...
Hai afferrato, hai afferrato....
tieni presente che io ultimamente sono prolissa e contorta nel dire cose semplici (per me dipende dalla penuria di abbracci... che rende contorti e noiosi alla lunga)

Vorrei chiederti due cose:
- quali sono queste circostanze
- (la domanda difficile) davvero rilevate tali circostanze, riesci a smettere di amare? il sentimento si ferma lì? Non prosegue in modo irragionevole, mettendoti nella condizione " di mettere in moto frenando e viceversa"?

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da arietina76 » 03/02/2011, 21:41

damabianca ha scritto:[...]



Hai afferrato, hai afferrato....
tieni presente che io ultimamente sono prolissa e contorta nel dire cose semplici (per me dipende dalla penuria di abbracci... che rende contorti e noiosi alla lunga)

Vorrei chiederti due cose:
- quali sono queste corcostanza
- (la domanda difficile) davvero rilevate tali circostanze, riesci a smettere di amare? il sentimento si ferma lì? Non prosegue in modo irragionevole, mettendoti nella condizione " di mettere in moto frenando e viceversa"?
aspetta un attimo, Damabianca. secondo me rilevare la presenza di certe circostanze non vuol dire smettere di amare: tutt'al più vuol dire iniziare a prendere consapevolezza che non c'è futuro, capire qual è la realtà.
e questo è solo il primo passo per arrivare a smettere di amare, come dici tu...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 03/02/2011, 21:46

dies irae ha scritto:[...]




ma chi ti dà tutte queste certezze assolute?
dama ha fatto un buon esempio, quando allude alle difficoltà della vita che portano a vivere in modo sbagliato le relazioni.

credi che i rapporti finiscano SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare?
Mi interessa ascoltare chi non ha certezze
.... forse perchè ho sempre faticato ad averne.

Per questo mi piacerebbe sapere come la pensi in modo particolare su modi "sbagliati" ( sono sempre restia ad usare questi termini) di iniziare e vivere una storia


( però non becchettatevi che al mondo c'è posto per tutti....
infatti ci sono pure io ;) )

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 03/02/2011, 21:51

arietina76 ha scritto:[...]



aspetta un attimo, Damabianca. secondo me rilevare la presenza di certe circostanze non vuol dire smettere di amare: tutt'al più vuol dire iniziare a prendere consapevolezza che non c'è futuro, capire qual è la realtà.
e questo è solo il primo passo per arrivare a smettere di amare, come dici tu...

Io ti invidio questa lucidità.
Cocciutamente se sento amore io vedo futuro e il massimo che riesco a fare e accettare che non ce la posso fare, perchè "non posso fare la parte di due persone".
La logica in me funziona poco, se l'intesa che c'è fra me e una persona è forte. In ogni caso non potrei anteporre a questa un altra.
Pur lasciandola andare, non potrei accoglierne un altra.
In parte questo è normale in amore, ma è anche una cosa rischiosa... potenzialmente malsana.... perchè abbiamo una vita soltanto... e non è perfetta.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da tempest » 03/02/2011, 22:00

damabianca ha scritto:[...]



Hai afferrato, hai afferrato....
tieni presente che io ultimamente sono prolissa e contorta nel dire cose semplici (per me dipende dalla penuria di abbracci... che rende contorti e noiosi alla lunga)

Vorrei chiederti due cose:
- quali sono queste circostanze
- (la domanda difficile) davvero rilevate tali circostanze, riesci a smettere di amare? il sentimento si ferma lì? Non prosegue in modo irragionevole, mettendoti nella condizione " di mettere in moto frenando e viceversa"?
Non è che io smetta di amare, una volta innamorata, e/o iniziata una storia io sono fin troppo granitica nei sentimenti... :(
Intendevo dire che di fronte a certe circostanze io tendo a non iniziare una frequentazione, questo almeno in linea di massima...poi non è detto che i propositi reggano.
Le "circostanze" per le quali io non inizierei una frequentazione? Beh, guarda, sono "paletti" personali, che dipendono da come sono fatta io: un uomo con figli o un uomo con cultura e valori molto diversi dai miei...tanto per fare due esempi.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da arietina76 » 03/02/2011, 22:04

damabianca ha scritto:[...]


Io ti invidio questa lucidità.
Cocciutamente se sento amore io vedo futuro e il massimo che riesco a fare e accettare che non ce la posso fare, perchè "non posso fare la parte di due persone".
La logica in me funziona poco, se l'intesa che c'è fra me e una persona è forte. In ogni caso non potrei anteporre a questa un altra.
Pur lasciandola andare, non potrei accoglierne un altra.
In parte questo è normale in amore, ma è anche una cosa rischiosa... potenzialmente malsana.... perchè abbiamo una vita soltanto... e non è perfetta.
ma, come ti dicevo, in me la lucidità arriva sempre alla fine, troppo tardi, quando ormai la botta l'ho presa.
quando arrivo al limite e mi accorgo che ci sono circostanze insormontabili, anch'io come te prendo atto del fatto che non ce la posso fare da sola, perchè per far funzionare un rapporto bisogna essere in due. in questo senso condivido il punto di vista di merlino, che parla sempre in termini di "coppia" e mai di singolo.
la consapevolezza subentra quando mi accorgo che, magari proprio per l'atteggiamento che dimostra di fronte a queste circostanze, la persona che ho accanto non è come credevo, e mi delude profondamente.
allora la delusione, la ferita e talvolta anche il senso di umiliazione (umiliazione - ingiustificata - pensando invece a quanto ci ho creduto io, e a quanto ci ho messo per capire come stavano le cose) diventano così forti da farmi davvero male, e da impormi il distacco.
non è che in quel momento smetto di amare: no, è un concetto diverso. in quel momento, pur amando e soffrendo proprio per quello, mi impongo di non vedere e non sentire più una persona, di staccarmi, per consentire a me stessa di trovare la forza di reagire e di riprendermi.
vacillo, all'inizio penso a quella persona almeno 1000 volte al secondo, devo farmi violenza fisica per non farmi viva, ma tengo duro, finchè arriva il giorno in cui finalmente sento di stare nuovamente bene...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da dies irae » 03/02/2011, 23:40

Merlino ha scritto: Non ho assolutamente detto che "i rapporti finiscono SEMPRE perchè le persone non hanno voglia di lottare", ma tutto il contrario: i rapporti NON finiscono se si ha voglia (entrambi) di lottare!
a me sembra che abbiano lo stesso significato, e ??? non sono d'accordo neanche con questa seconda interpretazione, per carità mi piacerebbe crederci, ma ci possono essere situazioni in cui non ci sia un punto di incontro intermedio, ma una persona sia costretta a rinunciare alla sua posizione per abbracciare completamente l'altra, e questo a prescindere dalla volontà di entrambi.
vorrei farti un esempio ma temo che possa andare a urtare la sensibilità di qualcuno quindi evito, tanto si è capito quello che ho detto

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da dies irae » 03/02/2011, 23:57

damabianca ha scritto: Mi interessa ascoltare chi non ha certezze
.... forse perchè ho sempre faticato ad averne.

Per questo mi piacerebbe sapere come la pensi in modo particolare su modi "sbagliati" ( sono sempre restia ad usare questi termini) di iniziare e vivere una storia
mi pare di aver capito che cerchi risposte che possano aiutarti in un momento di profonda incertezza, ma che non trovi dentro di te.
scusami, non mi va di avventurarmi in una questione personale così alla cieca, senza avere la minima idea di cosa hai bisogno di sentirti dire, e di cosa invece devi sentirti dire. non saprei nemmeno come interpretare quando dici "modi sbagliati". ce ne sono di giusti? l'unica cosa che posso dirti, banale quando vuoi, è che ogni volta che mi sento confuso e perso dinanzi ad un bivio importante, cerco di dimenticare il caos che mi annebbia la mente e penso a queste semplice parole:
"Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni"

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damabianca
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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da damabianca » 04/02/2011, 7:28

arietina76 ha scritto:[...]



ma, come ti dicevo, in me la lucidità arriva sempre alla fine, troppo tardi, quando ormai la botta l'ho presa.
quando arrivo al limite e mi accorgo che ci sono circostanze insormontabili, anch'io come te prendo atto del fatto che non ce la posso fare da sola, perchè per far funzionare un rapporto bisogna essere in due. in questo senso condivido il punto di vista di merlino, che parla sempre in termini di "coppia" e mai di singolo.
la consapevolezza subentra quando mi accorgo che, magari proprio per l'atteggiamento che dimostra di fronte a queste circostanze, la persona che ho accanto non è come credevo, e mi delude profondamente.
allora la delusione, la ferita e talvolta anche il senso di umiliazione (umiliazione - ingiustificata - pensando invece a quanto ci ho creduto io, e a quanto ci ho messo per capire come stavano le cose) diventano così forti da farmi davvero male, e da impormi il distacco.
non è che in quel momento smetto di amare: no, è un concetto diverso. in quel momento, pur amando e soffrendo proprio per quello, mi impongo di non vedere e non sentire più una persona, di staccarmi, per consentire a me stessa di trovare la forza di reagire e di riprendermi.
vacillo, all'inizio penso a quella persona almeno 1000 volte al secondo, devo farmi violenza fisica per non farmi viva, ma tengo duro, finchè arriva il giorno in cui finalmente sento di stare nuovamente bene...
Ora capico e mi suona familiare....
riusciresti a farlo anche sapendo che l'altra persona ha bisogno di te?
pur volendo bene a questa persona sinceramente a prescindere da ciò che " ne potresti ricavare"?

dies irae ha scritto:[...]



mi pare di aver capito che cerchi risposte che possano aiutarti in un momento di profonda incertezza, ma che non trovi dentro di te.
scusami, non mi va di avventurarmi in una questione personale così alla cieca, senza avere la minima idea di cosa hai bisogno di sentirti dire, e di cosa invece devi sentirti dire. non saprei nemmeno come interpretare quando dici "modi sbagliati". ce ne sono di giusti? l'unica cosa che posso dirti, banale quando vuoi, è che ogni volta che mi sento confuso e perso dinanzi ad un bivio importante, cerco di dimenticare il caos che mi annebbia la mente e penso a queste semplice parole:
"Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni"
Hai un profondo rispetto per le persone, e questo non ti fa confondere circa ciò che piuoi sapere,. ciò che è bene dire e cosa no.... come invece è facilissimo fare in rete.
Sono ad un bivio si. E' un bivio che si innesta su una precedende rottura, decisamente più grave ed è forse questo a renderlo più triste.
Credo anche io non ci siano modi giusti o sbagliati, ma soltanto modi che è certo ti faranno vivere in perdita. E' triste ma anche i sentimenti hanno una loro economia che può arricchire o mandare sul lastrico un esistenza.

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da arietina76 » 04/02/2011, 8:12

damabianca ha scritto:[...]



Ora capico e mi suona familiare....
riusciresti a farlo anche sapendo che l'altra persona ha bisogno di te?
pur volendo bene a questa persona sinceramente a prescindere da ciò che " ne potresti ricavare"?
a volte è inevitabile. comunque mi è capitato proprio in un caso simile, in cui cioè sapevo che l'altra persona aveva bisogno di me, e consapevole di questo l'avevo aiutata molto, senza ricavarne nulla in cambio.
ma vedi, il problema non è ricavare o meno qualcosa, ma non arrivare al punto in cui ci lascia schiacciare dall'altra persona.
anche se sai che questa persona ha bisogno di te, arriva a volte in momento in cui sei tu, per prima, ad avere bisogno di te stessa.
e questo perchè dall'altra parte non solo non ricevi nulla, ma anzi vieni impoverita giorno per giorno...

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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da dies irae » 04/02/2011, 13:19

damabianca ha scritto: Hai un profondo rispetto per le persone, e questo non ti fa confondere circa ciò che piuoi sapere,. ciò che è bene dire e cosa no.... come invece è facilissimo fare in rete.
Sono ad un bivio si. E' un bivio che si innesta su una precedende rottura, decisamente più grave ed è forse questo a renderlo più triste.
Credo anche io non ci siano modi giusti o sbagliati, ma soltanto modi che è certo ti faranno vivere in perdita. E' triste ma anche i sentimenti hanno una loro economia che può arricchire o mandare sul lastrico un esistenza.
è molto difficile, ma devi almeno tentare di pensare al tuo passato e al tuo presente come se fosse accaduto ad una carissima amica, a qualcuno cui hai a cuore, anche immaginario.
come le consiglieresti di comportarsi, per il SUO bene?

Ospite

Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Ospite » 05/02/2011, 15:57

damabianca ha scritto:[...]Lo penso anche io.
Eppure noto ad esempio la presenza di forti ostacoli come quelli detti da Merlino,
o ostacoli interni.
Mi spiego.
Una persona che ha avuto una vita difficile e che non ha ben elaborato ciò che ha vissuto, può ereditare un modo di vivere gli affetti lesivo e autolesivo. Può cercare amore in modo distorto, soffocando ogni storia possibile o imponendo a chi lo vuole seguire un percorso tortuoso e incerto.
Questo è un limite meritevole di considerazione secondo me.
Perchè si può voler davvero tanto bene da superare muri, ma non i muri che qualcuno edifica contro l'amore stesso.
Come ti comporteresti in un caso così?
Interessante quello che hai scritto, anche perchè per certi aspetti, ho avuto a che fare pure io con una persona dai modi e dalle dinamiche affettive simili a quelle descritte. E non è facile ad esempio, contrapporre dolcezza e premurosità, a chi è troppo rigida e controversa. Non magari per colpa sua, ma perchè non riesce a vedere oltre certi orizzonti, magari impostigli da esperienze negative o da un'educazione repressiva.

Diciamo che mi baso sulla sincerità e sulla spontaneità del sentimento, da esternare senza riserve per stimolare nell'altra la necessaria fiducia. Non è davvero un percorso facile però, e può anche succedere di doversi arrendere per non intraprendere una strada masochista.

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Messaggio da damabianca » 06/02/2011, 7:00

dies irae ha scritto:[...]

come le consiglieresti di comportarsi, per il SUO bene?
Le direi di pensare al suo percorso ....
che deve pensare a costruire se stessa...
e che queste cose interferiscono con tutto questo
Shadow750 ha scritto:[...]



E non è facile ad esempio, contrapporre dolcezza e premurosità, a chi è troppo rigida e controversa. Non magari per colpa sua, ma perchè non riesce a vedere oltre certi orizzonti, magari impostigli da esperienze negative o da un'educazione repressiva.

(...) Non è davvero un percorso facile però, e può anche succedere di doversi arrendere per non intraprendere una strada masochista.
Hai capito. Essere spontanei diventa impossibile e diventa necessario mettersi da parte per i bisogni alrui.

Una situazione del genere è forse masochistica sin dal principio.


tempest ha scritto:[...]



Le "circostanze" per le quali io non inizierei una frequentazione? Beh, guarda, sono "paletti" personali, che dipendono da come sono fatta io: un uomo con figli o un uomo con cultura e valori molto diversi dai miei...tanto per fare due esempi.
Capisco.
A me nessuna delle due cose spaventerebbe ma noto che sopratutto la seconda è temutada molti. Io nemmeno comprendo bene come si possa scartare sulla base di valori. Se c'è stata affinità, vuol dire che ci si capisce e quindi quel qualcosa funziona già di per se.

Ospite

Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da Ospite » 06/02/2011, 12:24

tempest ha scritto:[...]
Non è che io smetta di amare, una volta innamorata, e/o iniziata una storia io sono fin troppo granitica nei sentimenti... :(
Intendevo dire che di fronte a certe circostanze io tendo a non iniziare una frequentazione, questo almeno in linea di massima...poi non è detto che i propositi reggano.
Le "circostanze" per le quali io non inizierei una frequentazione? Beh, guarda, sono "paletti" personali, che dipendono da come sono fatta io: un uomo con figli o un uomo con cultura e valori molto diversi dai miei...tanto per fare due esempi.
Proprio in riferimento a quei proposti, e alla loro possibilità di resistenza, mi chiedo se sia possibile arginare e contenere un sentimento. Io per lo meno quest'ultimo lo vedo talmente spontaneo, che davvero non riesco a capire come esso possa trovare delimitazioni da circostanze di natura oggettiva e tanto meno morale. Casomai per opportunità e convenienza, al limite pure per rispetto verso gli altri, si può decidere di tarpare le sensazioni che stanno nascendo, ma ci vuole veramente tanto coraggio e forza. Anche quei "paletti", che non voglio dire siano inutili o eccessivi, quale ragione hanno di esistere davanti alle emozioni e al fiorire di sentimenti? Questione di etica? Morale? Paura di invischiarsi in qualcosa di pericoloso e di impossibile a gestirsi?

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tempest
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Re: domanda da un milione di dollari

Messaggio da tempest » 06/02/2011, 20:50

Shadow750 ha scritto:[...]



Proprio in riferimento a quei proposti, e alla loro possibilità di resistenza, mi chiedo se sia possibile arginare e contenere un sentimento. Io per lo meno quest'ultimo lo vedo talmente spontaneo, che davvero non riesco a capire come esso possa trovare delimitazioni da circostanze di natura oggettiva e tanto meno morale. Casomai per opportunità e convenienza, al limite pure per rispetto verso gli altri, si può decidere di tarpare le sensazioni che stanno nascendo, ma ci vuole veramente tanto coraggio e forza. Anche quei "paletti", che non voglio dire siano inutili o eccessivi, quale ragione hanno di esistere davanti alle emozioni e al fiorire di sentimenti? Questione di etica? Morale? Paura di invischiarsi in qualcosa di pericoloso e di impossibile a gestirsi?
Per quel che mi riguarda, non ci si innamora in 5 minuti ma con la frequentazione, quindi credo che possano esitere margini per una riflessione. Motivi? La conoscenza di se' e la conseguente ricerca di qualcosa che possa rendere felici e non creare complicazioni.