E se manca il dialogo che si fa?

Relazioni di coppia: esperienze, storie, delusioni, consigli

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Sims
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E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da Sims » 05/09/2010, 16:29

Che il dialogo in una coppia sia un elemento importante è quasi banale dirlo.
Ma visto che il mondo è vario, cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?

E' sacrosanto che non bisogna cambiare le persone per adattarle a ciò che noi desideriamo.
Qualcuno di "esperto" mi ha fatto notare che ciò che importa è quale sia l'idea di rapporto di coppia che si ha e se questa coincide o no. Immagino che lei intenda che se non coincide almeno uno dei due non sarà mai soddisfatto né felice.

Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?

Ve lo chiedo con l'angoscia e vorrei che mi rispondeste mettendovi nei miei panni, diciamo andandoci piano perché in questo momento qualunque scelta mi sembra un'odissea da affrontare.

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da bluver » 05/09/2010, 17:35

Sims ha scritto:Che il dialogo in una coppia sia un elemento importante è quasi banale dirlo.
Ma visto che il mondo è vario, cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?

E' sacrosanto che non bisogna cambiare le persone per adattarle a ciò che noi desideriamo.
Qualcuno di "esperto" mi ha fatto notare che ciò che importa è quale sia l'idea di rapporto di coppia che si ha e se questa coincide o no. Immagino che lei intenda che se non coincide almeno uno dei due non sarà mai soddisfatto né felice.

Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?

Ve lo chiedo con l'angoscia e vorrei che mi rispondeste mettendovi nei miei panni, diciamo andandoci piano perché in questo momento qualunque scelta mi sembra un'odissea da affrontare.
scusa, non ho presente la tua situazione e spero di riuscire a esprimere la mia opinione andandoci piano
Almeno per gli aspetti che riesco a cogliere, che nel tuo intervento sono molteplici...

sono la prima dire che non dobbiamo cambiare per gli altri e non dobbiamo pretendere che gli altri cambino per noi ma un minimo di evoluzione e insita in ogno di noi anche in relazione ai rapporti che speirimentiamo e alle esperienze. Per qualcuno è più facile per altri più difficile.
Per quando l'espressione delle emozioni, forse l'ho gia detto in altre occasioni, ritego che sia opportuno distinguere il livello spressivo da quello di esperienza.
Ci sono persone che apparentemente comunicano emozioni quasi platealmente ma che senti falsate e persone che faticano ad esprimere cio che provano ma che di contro sono esperienze molto ricche. Ma se le emozioni le provano veramente, in questo caso a volte impari a cogliere anche piccoli segnali, valorizzare comportamenti che danno molto più di mille parole "recitate". Quello che può spingere una persona un po chiusa a cambiare stile (non a rivoluzionarlo) non saràil bisogno dell'altro di sentirsi dire le cose quanto il bisogno suo personale di meglio gestire questo aspetto.
Te lo dico per esperienza personale, sia per essere stata per anni molto restia a esprimere quello che provo, aver fatto fatica a fare dei passi avanti in questo senso, sia per aver vissuto a fianco a una persona ancora più chiusa di me in una fase in cui io evolvevo.

sul cosa riusciamo ad eccettare in un rapporto di coppia (la visione delle cose) ... credo che solo ciascuno di noi possa saperlo veramente e possa cambiare in momenti diversi della vita e dipende molto da come certe visioni cambino in modo parallelo o dalla possibilità (disponibilità) di attendere che cerrti cambiamenti si allineino.
Diverso è se parliamo di vedute fondamentali che sappiamo non cambieranno mai.....
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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da Sims » 05/09/2010, 19:25

bluver ha scritto:Ci sono persone che apparentemente comunicano emozioni quasi platealmente ma che senti falsate e persone che faticano ad esprimere cio che provano ma che di contro sono esperienze molto ricche. Ma se le emozioni le provano veramente, in questo caso a volte impari a cogliere anche piccoli segnali, valorizzare comportamenti che danno molto più di mille parole "recitate".
Questo concetto è molto chiaro e ti assicuro che ne ho una grande esperienza. Tanto più che le persone espansive non mi piacciono, di solito nemmeno come amiche (con le dovute eccezioni). Mi piace la sfida, il fascino di capire un sentimento senza che venga volgarmente stampato sui giornali.
Però io parlo di dialogo. E' un termine quasi abusato quando si tratta di rapporti di coppia, ma io mi sento chiedere "e di cosa dovremmo parlare?". Come si fa a rispondere a una domanda come questa? Eppure la comunicazione è importante, non basta indovinare i pensieri dell'altro. Anche perché in passato l'ho fatto e ho preso cantonate enormi immaginando sentimenti che in realtà erano piuttosto deboli.
Avere "dialogo" allora in cosa consiste? E' indispensabile? Ho sempre pensato di sì...

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da tropicsnow » 05/09/2010, 19:36

Sims ha scritto:Che il dialogo in una coppia sia un elemento importante è quasi banale dirlo.
Ma visto che il mondo è vario, cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?

E' sacrosanto che non bisogna cambiare le persone per adattarle a ciò che noi desideriamo.
Qualcuno di "esperto" mi ha fatto notare che ciò che importa è quale sia l'idea di rapporto di coppia che si ha e se questa coincide o no. Immagino che lei intenda che se non coincide almeno uno dei due non sarà mai soddisfatto né felice.

Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?

Ve lo chiedo con l'angoscia e vorrei che mi rispondeste mettendovi nei miei panni, diciamo andandoci piano perché in questo momento qualunque scelta mi sembra un'odissea da affrontare.
credo che l'esperto abbia ragione: uno dei due sarà infelice.
bisogna chiedersi se la mancanza della comunicazione crea insofferenza, frustrazione, malessere, e se si è in grado di sopportarla in prospettiva di una comunione di tutta la vita.
io credo che sia fondamentale che almeno con la persona con cui si instaura un rapporto di coppia, che è un rapporto molto intimo, ci sia una comunicazione e una condivisione soprattutto per quanto riguarda le cose più importati a cui accennavi. se un simile rapporto non si riesce ad avere con chi ci sta così vicino con chi altro sarà possibile? l'altro diventerà un estraneo.
io temo sempre che in condizioni quali quelle da te descritte, soprattutto se prolungate nel tempo, il rischio di ritrovarsi in una relazione parallela sia alto perchè il rapporto si vive male e si è insoddisfatti, e nel momento in cui si trova qualcun'altro che dà ciò di cui il partner ci priva il gioco è fatto.
per esperienza posso dire che la difficoltà o l'incapacità ad esprimere le proprie emozioni non sempre è dovuta ad una questione caratteriale ma può essere imputabile ad un evento o ad esperienze negative che affondano le loro radici in un passato molto lontano e che non sono mai state affrontate e superate di conseguenza si impara a reprimerle perchè si temono, si ha paura di non saperle gestire e a volte ci si crea perfino uno schermo difensivo per non provarle.

cescoFran

Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da cescoFran » 05/09/2010, 19:37

Sims ha scritto:Che il dialogo in una coppia sia un elemento importante è quasi banale dirlo.
Ma visto che il mondo è vario, cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?
Cambiare è dura e impossibile credo, ma adattarsi se si ama lo si fa, almeno questo è il mio pensiero.Ovvio, non diventare schiavi, ma avvicinarsi al partner.Questo inoltre dovrebbe essere una cosa reciproca, e che appunto avviene solo se c'è dialogo nella coppia.
Sims ha scritto:Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?
Si, per me è capolinea, cioè oddio, si puo vedere se l'altra persona è una che appunto cerca come detto prima di "smussare" gli angoli, ma se le idee son completamente diverse, non ci si troverà mai del tutto. A queste domande io dico sempre."Fai un salto nel futuro, a quando si vivrà insieme, si starà assieme nel quotidiano, si riesce a passare sopra alle diverse idee?"se non ci si viene incontro, non credo.
Sims ha scritto:Ve lo chiedo con l'angoscia e vorrei che mi rispondeste mettendovi nei miei panni, diciamo andandoci piano perché in questo momento qualunque scelta mi sembra un'odissea da affrontare.
Si, è duro e difficile, ma è una decisione importante da prendere, si rischia di star male una vita per avere poche cose belle.
Sims, ti auguro il meglio.

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da bluver » 05/09/2010, 20:19

Sims ha scritto:[...]



... ma io mi sento chiedere "e di cosa dovremmo parlare?". Come si fa a rispondere a una domanda come questa? Eppure la comunicazione è importante, non basta indovinare i pensieri dell'altro. Anche perché in passato l'ho fatto e ho preso cantonate enormi immaginando sentimenti che in realtà erano piuttosto deboli.
Avere "dialogo" allora in cosa consiste? E' indispensabile? Ho sempre pensato di sì...
hai ragione , non credo che in un rapporto di coppia si debba decidere il tema della confronto
normalmente si parla spontaneamente di tutto, magari è più uno dei due che inizia e da ilvia....

la frase "e di cosa dovremmo parlare" mi fa venire in mente un altra...... perchè non parliamo mai ....noi con comunichiamo abbastanza........
Un po come quando ti viene detto "dimmi qualcosa" la prima risposta che mi viene spontanea è "dimmi cosa ti interessa".... non certo stimoli che facilitano il dialogo men che meno con chi non è abituato....
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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da alvin » 05/09/2010, 20:48

Sims ha scritto: cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?

Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?
1-Per come è stata messa giù la prima domanda nel momento in cui dici che una persona "non conosce il nome dei sentimenti" non penso ad un rapporto di coppia sereno o, almeno per come è stata impostata la domanda io la vedo così.

2-Per lo spirito e le emozioni che io percepisco dalle domande non me la sento di dire che è già capolinea, non conoscendo del tutto la situazione, ma comunque io percepisco un sentimento di forte disagio che il più delle volte non porta a nulla di buono...

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da giammy » 06/09/2010, 11:23

ciao Sims,

il dialogo puo' essere importante o meno, ma di certo non assente, e soprattutto, tra due persone ci deve essere una certa sincronia: magari entrambe gradiscono poco dialogo, e allora forse la cosa puo' stare in piedi (secondo me con difficolta' ... non saprei) ma se c'e' una diversita' di visione come quella che mi pare di capire e' presente, vedo difficile che pa cosa possa funzionre a lungo.

In fondo senza dialogo, ognuno si fa un'idea individuale del rapporto, e della coppia, ... insomma piu' che 1 coppia vedo 2 coppie immaginarie.

Ovviamente non conoscendo la situazione piu' di tanto non posso dire, pero' se il punto di partenza di due membri di una coppia e' diverso, vedo molte difficolta' nel formare una vera coppia... gia' quando c'e' perfetta intesa, poi i problemi possono sempre arrivare e portare a un certo distacco nella coppia, ma partire gia' magari con la speranza "poi cambia" lo vedo un grande azzardo!

ciao
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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da tempest » 06/09/2010, 12:00

Sims ha scritto:Che il dialogo in una coppia sia un elemento importante è quasi banale dirlo.
Ma visto che il mondo è vario, cosa ne pensate di un rapporto tra una persona emotiva che condivide con gli altri tutte le sue emozioni e una che non sa parlare di ciò che prova, non conosce il nome dei sentimenti e non ha intenzione di cambiare perché a detta sua non è nella sua natura e non sa cosa ci sia da dire?

E' sacrosanto che non bisogna cambiare le persone per adattarle a ciò che noi desideriamo.
Qualcuno di "esperto" mi ha fatto notare che ciò che importa è quale sia l'idea di rapporto di coppia che si ha e se questa coincide o no. Immagino che lei intenda che se non coincide almeno uno dei due non sarà mai soddisfatto né felice.

Ma allora, poniamo che si intuisca che forse la persona con cui si sta ha aspettative e idee diverse (magari non su tutto ma su cose per noi importanti), vedete delle alternative? E' già capolinea?

Ve lo chiedo con l'angoscia e vorrei che mi rispondeste mettendovi nei miei panni, diciamo andandoci piano perché in questo momento qualunque scelta mi sembra un'odissea da affrontare.
Io credo che non parlare dei sentimenti non significhi non provarli, l'importante è comunque comunicare in altri modi, con i fatti prima di tutto, ciò che si prova per l'altro.
Non confonderei poi la mancanza di dialogo all'intenrno della coppia con la mancanza di dialogo sui sentimenti che i due componenti provano: si può anche non parlare di ciò che si prova, se si è di carattere chiuso, ma si deve parlare in generale: dei problemi, dei progetti, dei desideri ecc...

Penso che le domande che dovresti porti per capire se il rapporto è al capolinea siano:
- quanto pesa nella vostra relazione ciò che il partner ti da e ciò che non ti da? Da che parte pende la bilancia? Dalla parte del negativo o dalla parte del positivo?
- lui ti ama? I suoi gesti, sono gesti di chi ama?
- sei infelice?
- quali sono le "idee diverse" che caratterizzano la vostra visione della coppia: si limitano all'espressione dei sentimenti o abbracciano altri ambiti.

Per come la vedo io, e da quel poco che posso comprendere leggendoti, non si è al capolinea solo perchè uno dei due è estremamente espansivo e l'altro è estremamente chiuso nell'esprimere i sentimenti, si è al capolinea se i lati negativi superano quelli positivi, se i gesti del partner non sono espressione di amore, e se ci sono grandi divergenze sul modo di intendere la vita assieme.

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Messaggio da airlander » 06/09/2010, 19:01

A volte potrà apparire complicato o essere anche doloroso, ma è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca, trasformando anche quanto non sempre potrà risultare gradito in una conoscenza delle vere esigenze dell'altro.
La comunicazione genera condivisione attraverso la quale nasce il linguaggio per una più profonda complicità, consolidando il rapporto, e ciò lo si ottiene proprio con una conoscenza reciproca del proprio universo emotivo, dal carattere che ci contraddistingue uno dall’altro, alla conoscenza della storia personale di ognuno.
Il rischio altrimenti potrebbe essere proprio quello di trovare altrove ciò che ci viene a mancare.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

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Messaggio da tropicsnow » 06/09/2010, 19:50

airlander ha scritto:A volte potrà apparire complicato o essere anche doloroso, ma è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca, trasformando anche quanto non sempre potrà risultare gradito in una conoscenza delle vere esigenze dell'altro.
La comunicazione genera condivisione attraverso la quale nasce il linguaggio per una più profonda complicità, consolidando il rapporto, e ciò lo si ottiene proprio con una conoscenza reciproca del proprio universo emotivo, dal carattere che ci contraddistingue uno dall’altro, alla conoscenza della storia personale di ognuno.
Il rischio altrimenti potrebbe essere proprio quello di trovare altrove ciò che ci viene a mancare.
pienamente d'accordo! :D

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Messaggio da Ospite » 06/09/2010, 20:10

airlander ha scritto:A volte potrà apparire complicato o essere anche doloroso, ma è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca, trasformando anche quanto non sempre potrà risultare gradito in una conoscenza delle vere esigenze dell'altro.
Tutto questo è a dir poco fondamentale, ma necessita di maturità e umiltà. Se c'è intransigenza e rigidità di posizione, non si arriva da nessuna parte. Purtroppo all'inizio di una relazione, può capitare di ritenere sufficente come metodo di comunicazione il solo affetto e dedizione per il partner. La vita a due, specie in regime di convivenza o comunque non fatto solo di saltuarietà di contatti, richiede ben altro che il solo bene.
airlander ha scritto: La comunicazione genera condivisione attraverso la quale nasce il linguaggio per una più profonda complicità, consolidando il rapporto, e ciò lo si ottiene proprio con una conoscenza reciproca del proprio universo emotivo, dal carattere che ci contraddistingue uno dall’altro, alla conoscenza della storia personale di ognuno.
Basta che però non nasca competitività e giudizio. Del tipo "io sono più maturo di te" oppure "in certe cose sembri proprio una bambina..."e via dicendo...
airlander ha scritto: Il rischio altrimenti potrebbe essere proprio quello di trovare altrove ciò che ci viene a mancare.
Più che un rischio, io la chiamerei naturale e scontata evoluzione...purtroppo... :(

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da Sims » 07/09/2010, 10:22

Intanto grazie a tutti quelli che hanno risposto, ho letto tutto attentamente.
In particolare mi trovo molto d'accordo con la posizione di airlander, su ogni punto. Soprattutto
è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca
Temo che l'assenza del dialogo possa essere un buco enorme. Devo ammettere che io sono “estremista”, nel senso che la mia esigenza di condivisione è molto elevata e non pretendo dal mio partner lo stesso livello di apertura rispetto ai suoi sentimenti (verso di me ma anche verso il mondo) e alle sue idee.
Tempest, per me il tuo contributo è sempre molto importante perché credo che tu riesca a immedesimarti in questo mio partner un po' (tanto) chiuso e che possa darmi una visione delle cose che io non riesco a capire da sola perché sono fatta in un altro modo. Tu parli di dialogo in generale: purtroppo noi non abbiamo sviluppato (e qui secondo me torna in campo quanto detto da airlander) una progettualità comune, una vita come nucleo. Quindi quando si parla è sempre solo per organizzare i pasti, gli spostamenti per andare a lavoro, a che ora fare la spesa... Rifletterò sulle domande che hai scritto, alcune sono ancora senza risposta per me.
E infatti quoto l'intervento straordinariamente vicino a quanto mi sta accadendo:
giammy ha scritto:ciao Sims,

il dialogo puo' essere importante o meno, ma di certo non assente, e soprattutto, tra due persone ci deve essere una certa sincronia: magari entrambe gradiscono poco dialogo, e allora forse la cosa puo' stare in piedi (secondo me con difficolta' ... non saprei) ma se c'e' una diversita' di visione come quella che mi pare di capire e' presente, vedo difficile che pa cosa possa funzionre a lungo.

In fondo senza dialogo, ognuno si fa un'idea individuale del rapporto, e della coppia, ... insomma piu' che 1 coppia vedo 2 coppie immaginarie.

Ovviamente non conoscendo la situazione piu' di tanto non posso dire, pero' se il punto di partenza di due membri di una coppia e' diverso, vedo molte difficolta' nel formare una vera coppia... gia' quando c'e' perfetta intesa, poi i problemi possono sempre arrivare e portare a un certo distacco nella coppia, ma partire gia' magari con la speranza "poi cambia" lo vedo un grande azzardo!

ciao
Giammy
Il mio fidanzato, sollecitato a dirmi quale sia il suo concetto di coppia e che cosa si sia mai aspettato dalla vita insieme (noi conviviamo), mi ha detto – e non è la prima volta – che per lui stare insieme significa che due persone condividono una parte di loro stesse ma restando comunque due entità separate tanto quanto lo erano prima. Adesso io non so ripetervi esattamente ciò che lui ha detto. Il punto è che la sua immagine di estrema libertà e rispetto dell'altro per me sono troppo estreme. Io col tempo ho capito che a me serve un rapporto che piuttosto sfoci nell'estremo opposto, che riempa altri vuoti, che soddisfi il mio bisogno di sapere che l'altro di me sa tutto. Per contro non posso obbligare una persona ad essere così se non lo vuole. Mi spaventa anche che lui sia così tanto distaccato. Sarà dovuto a sue paure, non so. Ma dopo anni sentirsi dire che dobbiamo restare due cose separate mi ferisce.
Quello che mi fa un po' sorridere e un po' preoccupare è che da come parlo della mia storia credete spesso che si tratti di una storia acerba mentre io ci sto insieme da più di 3 anni e ci convivo, con questa persona che è ancora un mistero e su cui come dice bene qualcuno nutro ancora speranza che non sia proprio come la vedo ma che sotto sotto sia diversa.

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da bluver » 07/09/2010, 12:54

Sims ha scritto:
...
per me il tuo contributo è sempre molto importante perché credo che tu riesca a immedesimarti in questo mio partner un po' (tanto) chiuso e che possa darmi una visione delle cose che io non riesco a capire da sola perché sono fatta in un altro modo. Tu parli di dialogo in generale: purtroppo noi non abbiamo sviluppato (e qui secondo me torna in campo quanto detto da airlander) una progettualità comune, una vita come nucleo. Quindi quando si parla è sempre solo per organizzare i pasti, gli spostamenti per andare a lavoro, a che ora fare la spesa... Rifletterò sulle domande che hai scritto, alcune sono ancora senza risposta per me.

Il mio fidanzato, sollecitato a dirmi quale sia il suo concetto di coppia e che cosa si sia mai aspettato dalla vita insieme (noi conviviamo), mi ha detto – e non è la prima volta – che per lui stare insieme significa che due persone condividono una parte di loro stesse ma restando comunque due entità separate tanto quanto lo erano prima. Adesso io non so ripetervi esattamente ciò che lui ha detto. Il punto è che la sua immagine di estrema libertà e rispetto dell'altro per me sono troppo estreme. Io col tempo ho capito che a me serve un rapporto che piuttosto sfoci nell'estremo opposto, che riempa altri vuoti, che soddisfi il mio bisogno di sapere che l'altro di me sa tutto. Per contro non posso obbligare una persona ad essere così se non lo vuole. Mi spaventa anche che lui sia così tanto distaccato. Sarà dovuto a sue paure, non so. Ma dopo anni sentirsi dire che dobbiamo restare due cose separate mi ferisce.
Quello che mi fa un po' sorridere e un po' preoccupare è che da come parlo della mia storia credete spesso che si tratti di una storia acerba mentre io ci sto insieme da più di 3 anni e ci convivo, con questa persona che è ancora un mistero e su cui come dice bene qualcuno nutro ancora speranza che non sia proprio come la vedo ma che sotto sotto sia diversa.
scusa ma ho l'impressione che si stia confondendo i piani
Una cosa è il dialogo e la disponibilità al confronto sui vari temi. Se io penso a dialogo penso a condivisione di idee, opinioni, emozioni, ecc su tutto un po, da quallo che riguarda noi a qeello che leggi sul quotidiano ecc.......
Ben altro è avere la stessa visione di quel che intendiamo per vita a due, sul quale mi pare che il confronto ci sia stato, condivisibile o meno.
Forse il problema è aver voluto sentirsi dire qualcosa di diverso.

Se posso dire la mia opinione non è pou detto che chi valorizzi un mantenimento delle due individualità e di propri spazi sia per forza una persona che si porta dietro chissà quali traumi. La vita di coppia non annulla le due persone.
Io son come loro in perpetuo volo

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da mamma Luli » 07/09/2010, 18:38

Sims ha scritto: Il mio fidanzato, sollecitato a dirmi quale sia il suo concetto di coppia e che cosa si sia mai aspettato dalla vita insieme (noi conviviamo), mi ha detto – e non è la prima volta – che per lui stare insieme significa che due persone condividono una parte di loro stesse ma restando comunque due entità separate tanto quanto lo erano prima. Adesso io non so ripetervi esattamente ciò che lui ha detto. Il punto è che la sua immagine di estrema libertà e rispetto dell'altro per me sono troppo estreme. Io col tempo ho capito che a me serve un rapporto che piuttosto sfoci nell'estremo opposto, che riempa altri vuoti, che soddisfi il mio bisogno di sapere che l'altro di me sa tutto. Per contro non posso obbligare una persona ad essere così se non lo vuole. Mi spaventa anche che lui sia così tanto distaccato. Sarà dovuto a sue paure, non so. Ma dopo anni sentirsi dire che dobbiamo restare due cose separate mi ferisce.
Quello che mi fa un po' sorridere e un po' preoccupare è che da come parlo della mia storia credete spesso che si tratti di una storia acerba mentre io ci sto insieme da più di 3 anni e ci convivo, con questa persona che è ancora un mistero e su cui come dice bene qualcuno nutro ancora speranza che non sia proprio come la vedo ma che sotto sotto sia diversa.
Io dico sempre che l'importante è che una coppia riesca a trovare il proprio equilibrio, qualunque esso sia..... però un equilibrio ci deve essere.........
Non voglio ferirti, ma, almeno se interpetro bene le tue parole, non riesco a trovare tra voi questo equilibrio... Non mi sembra sia solo uno questione di dialogo, ma mi sembra che alla base ci sia proprio un diverso modo di interpretare il rapporto di coppia.
Se il suo modo all'inizio di poteva bastare, adesso ti è insufficente.
Certamente tre anni sono tanti per pensare di cancellarli come niente fosse, ma quattro, cinque o sei lo saranno ancora di più.....
Comunque, come ti ha già consigliato qualcun altro, prova a mettere sulla bilancia le cose positive e negative della tua situazione e poi solo tu potrai decidere da quale parte essa penda.
Però, se posso dirti quello che io ho sempre pensato, è che se si sta in coppia è per essere felici, perché per essere infelici non si ha bisogno di nessuno, ci si può riuscire bene anche da soli.
Tanti auguri per la tua vita, qualsiasi decisione prenderai.

giammy
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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da giammy » 07/09/2010, 18:40

ciao Sims,
Sims ha scritto:come nucleo. Quindi quando si parla è sempre solo per organizzare i pasti, gli spostamenti per andare a lavoro, a che ora fare la spesa... Rifletterò sulle domande che hai scritto, alcune sono ancora senza risposta per me.
ti faccio partecipe di un pensiero che mi e' venuto leggendo queste parole:
"ok - si tratta di un compagno di stanza" nel senso dell'inglese roomie.

Io vedo la coppia come una cosa sola, non come 2 persone che annullano parte di se per l'altro, ma come due persone che si completano a vicenda,
in cui il dialogo non e' "sforzo" o invasione/rinuncia del proprio spazio personale, ma completamento del proprio spazio personale.
E per la cronaca, io sono uno che non sono molto portato al dialogo, soprattuto appena conosco le persone :-)

ciao
giammy
Giammy

AngheloRuju


Messaggio da AngheloRuju » 07/09/2010, 20:17

airlander ha scritto:A volte potrà apparire complicato o essere anche doloroso, ma è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca, trasformando anche quanto non sempre potrà risultare gradito in una conoscenza delle vere esigenze dell'altro.
La comunicazione genera condivisione attraverso la quale nasce il linguaggio per una più profonda complicità, consolidando il rapporto, e ciò lo si ottiene proprio con una conoscenza reciproca del proprio universo emotivo, dal carattere che ci contraddistingue uno dall’altro, alla conoscenza della storia personale di ognuno.
Il rischio altrimenti potrebbe essere proprio quello di trovare altrove ciò che ci viene a mancare.
Quoto..
Sarebbero un'infinità le altre cose da dire..
Capisco il tuo stato di inquietudine, la convivenza non è affatto facile soprattutto poi venire a conoscenza di una diversa prospettiva/inclinazione da parte del tuo ragazzo rispetto a quella tua..
Capisco anche lo stato di confusione, smarrimento..anche paura di fare scelte sbagliate.. ma come tutte queste si possono tradurre in un ''salto nel vuoto'' che non va interpretato sempre come una similitudine negativa..
Dai nome e cognome a ciò che ti fa sentire così, prendi di petto il piu' presto possibile il problema cercando un confronto con il tuo ragazzo, se prima non hai ''prove''sufficienti per il tuo modo d'essere, fagli delle domande su ciò che reputi piu' importante e poi valuterai in un secondo momento..
Ho imparato a spese mie che non si puo' sempre ''respirare all'unisono'' molto spesso nel quotidiano le strade si dividono, com'è giusto che sia da una parte.. non si puo' essere uguali su tutto.
E' bene quindi non cedere a troppo sentimentalismo, lasciare in secondo piano le emozioni, la paura di perdere l'altro..per far spazio a se stessi, mettersi ''in primo piano'' per poter fare certe considerazioni o prendere decisioni è importante, non è atto di egoismo.. E' scelta genuina, razionale, consapevole.
Spero di non esser stata indiscreta o troppo dura..
In bocca al lupo!

Ospite

Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da Ospite » 07/09/2010, 21:26

Sims ha scritto: Il mio fidanzato, sollecitato a dirmi quale sia il suo concetto di coppia e che cosa si sia mai aspettato dalla vita insieme (noi conviviamo), mi ha detto – e non è la prima volta – che per lui stare insieme significa che due persone condividono una parte di loro stesse ma restando comunque due entità separate tanto quanto lo erano prima. Adesso io non so ripetervi esattamente ciò che lui ha detto. Il punto è che la sua immagine di estrema libertà e rispetto dell'altro per me sono troppo estreme. Io col tempo ho capito che a me serve un rapporto che piuttosto sfoci nell'estremo opposto, che riempa altri vuoti, che soddisfi il mio bisogno di sapere che l'altro di me sa tutto. Per contro non posso obbligare una persona ad essere così se non lo vuole. Mi spaventa anche che lui sia così tanto distaccato. Sarà dovuto a sue paure, non so. Ma dopo anni sentirsi dire che dobbiamo restare due cose separate mi ferisce.
Forse lui ha estremizzato il concetto, ma tutto sommato non mi pare abbia detto chissà quale eresia. L'individualità e tutta quella parte di noi più intima e personale, secondo la mia modesta opinione, è solo un gran bene se rimane preservata. Così come è pur vero che, una fusione totale con un'altra persona, seppure amata, non mi pare una cosa ottimale e proficua. Non è che hai un bisogno sfrenato di sicurezza? E' davvero così necessario per te rispecchiarti perfettamente nella tua dolce metà, per ogni cosa che pensi o decidi di fare?
Sims ha scritto: Quello che mi fa un po' sorridere e un po' preoccupare è che da come parlo della mia storia credete spesso che si tratti di una storia acerba mentre io ci sto insieme da più di 3 anni e ci convivo, con questa persona che è ancora un mistero e su cui come dice bene qualcuno nutro ancora speranza che non sia proprio come la vedo ma che sotto sotto sia diversa.
Certo che 3 anni di convivenza non sono pochi. Strano davvero tu non sia riuscita a farti un'idea il più possibile precisa e delineata della persona con cui condividi il tuo tempo.

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Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da tempest » 07/09/2010, 22:28

Sims ha scritto: Tempest, per me il tuo contributo è sempre molto importante perché credo che tu riesca a immedesimarti in questo mio partner un po' (tanto) chiuso e che possa darmi una visione delle cose che io non riesco a capire da sola perché sono fatta in un altro modo. Tu parli di dialogo in generale: purtroppo noi non abbiamo sviluppato (e qui secondo me torna in campo quanto detto da airlander) una progettualità comune, una vita come nucleo. Quindi quando si parla è sempre solo per organizzare i pasti, gli spostamenti per andare a lavoro, a che ora fare la spesa... [...]
Beh..certo non si può parlare solo dell'andamento domestico o di logistica :? ma stento a credere che in 3 anni voi abbiate sviluppato solo questo tipo dialogo. Ho capito che lui non ama parlare della coppia, perchè ritiene che la coppia non sia un soggetto di conversazione o di analisi, per lui la coppia esite e basta, ma parlate almeno di voi stessi come individui? Di ciò che vi emoziona, vi preoccupa, vi rende felici ecc..? E se lui non ama parlare, ama almeno ascoltare? Sa ascoltare?

Il mio fidanzato, sollecitato a dirmi quale sia il suo concetto di coppia e che cosa si sia mai aspettato dalla vita insieme (noi conviviamo), mi ha detto – e non è la prima volta – che per lui stare insieme significa che due persone condividono una parte di loro stesse ma restando comunque due entità separate tanto quanto lo erano prima. Adesso io non so ripetervi esattamente ciò che lui ha detto. Il punto è che la sua immagine di estrema libertà e rispetto dell'altro per me sono troppo estreme. Io col tempo ho capito che a me serve un rapporto che piuttosto sfoci nell'estremo opposto, che riempa altri vuoti, che soddisfi il mio bisogno di sapere che l'altro di me sa tutto.


Quì ti sei un po' risposta da sola: hai bisogno di un rapporto addirittura "opposto" a quello che vivi con il tuo parter. :?
Io, come altri trovo, "normale" la risposta del tuo partner e, come Shadow, ci leggo anche un po' di "estremizzazione" del concetto. Mi pare di aver scritto tempo fa che queste risposte un po' dure potrebbero essere causate dal tuo forte bisogno di "definire" la coppia, di "analizzarla" ...a lui, mi pare di capire, questo non piace e forse a volte ne è esasperato.
Sims, qualcuno ha detto che non si sta assieme per stare male...ovviamente il punto è questo, o riesci a trovare la tua serenità all'interno del vostro rapporto o dovrai chiudere.
Cerca le tue risposte, ma cercale con serenità, con calma...non mettere ogni parola sotto la lente di ingrandimento, non fare l'esame di ogni giorno, di ogni discorso, cerca di rilassarti, di avere una visione "globale"...questo è il mio consiglio.
Ciao

cescoFran

Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da cescoFran » 07/09/2010, 23:20

mamma Luli ha scritto:[...]
se si sta in coppia è per essere felici, perché per essere infelici non si ha bisogno di nessuno, ci si può riuscire bene anche da soli.
Concetto molto bello mamma Luli, me la segno questa e me la rivenderò. :applause:

Ospite

Re: E se manca il dialogo che si fa?

Messaggio da Ospite » 09/09/2010, 12:32

tropicsnow ha scritto:credo che l'esperto abbia ragione: uno dei due sarà infelice.

io temo sempre che in condizioni quali quelle da te descritte, soprattutto se prolungate nel tempo, il rischio di ritrovarsi in una relazione parallela sia alto perchè il rapporto si vive male e si è insoddisfatti, e nel momento in cui si trova qualcun'altro che dà ciò di cui il partner ci priva il gioco è fatto.
Condivido tutto!

Il fatto che Sims chiede consigli e opinioni, personalmente mi da' prova di non trovarsi emotivamente appagata. Io sono dell'opinione: quando ci poniamo troppo e spesso (anche se solo a noi stessi) quesiti fatti di incertezze e dubbi sulla vitalita', validita' o meno del rapporto o del proprio partner etc: qualcosa all'interno non funziona da qui' la vita di coppia comincia piano-piano ad ammalarsi e ad appesantirsi se non si trovi appunto appesantita oramai da tempo.

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Messaggio da Sims » 09/09/2010, 13:48

giammy ha scritto:ciao Sims,
ti faccio partecipe di un pensiero che mi e' venuto leggendo queste parole:
"ok - si tratta di un compagno di stanza" nel senso dell'inglese roomie.

Io vedo la coppia come una cosa sola, non come 2 persone che annullano parte di se per l'altro, ma come due persone che si completano a vicenda,
in cui il dialogo non e' "sforzo" o invasione/rinuncia del proprio spazio personale, ma completamento del proprio spazio personale.
E per la cronaca, io sono uno che non sono molto portato al dialogo, soprattuto appena conosco le persone :-)

ciao
giammy
La penso esattamente come te e la definizione di compagni di stanza è la stessa che uso io per definire la nostra relazione.

bluver ha scritto:Forse il problema è aver voluto sentirsi dire qualcosa di diverso.
Sì, è vero. Forse io non desidero solo il dialogo, ma parlare di noi. Quel parlarsi addosso senza dire tutto sommato nulla di intelligente ma che si sente il bisogno di fare quando si ama. Io talvolta l'ho sentito ma poi vedendo i suoi atteggiamenti mi sono ragggelata.
mamma Luli ha scritto:se si sta in coppia è per essere felici, perché per essere infelici non si ha bisogno di nessuno, ci si può riuscire bene anche da soli.
Grazie di questa frase, la terrò a mente. :rolleyes:
AngheloRuju ha scritto:E' bene quindi non cedere a troppo sentimentalismo, lasciare in secondo piano le emozioni, la paura di perdere l'altro..per far spazio a se stessi, mettersi ''in primo piano'' per poter fare certe considerazioni o prendere decisioni è importante, non è atto di egoismo.. E' scelta genuina, razionale, consapevole.
Ammetto che per il momento mi sto aggrappando a qualunque cosa pur di non pensarci davvero. Non mi sento pronta, benché insoddisfatta, a smuovere le montagne.
Shadow750 ha scritto:Forse lui ha estremizzato il concetto, ma tutto sommato non mi pare abbia detto chissà quale eresia. L'individualità e tutta quella parte di noi più intima e personale, secondo la mia modesta opinione, è solo un gran bene se rimane preservata. Così come è pur vero che, una fusione totale con un'altra persona, seppure amata, non mi pare una cosa ottimale e proficua. Non è che hai un bisogno sfrenato di sicurezza? E' davvero così necessario per te rispecchiarti perfettamente nella tua dolce metà, per ogni cosa che pensi o decidi di fare?
Anch'io credo nel mantenere la propria individualità, in passato da molto giovane non l'ho fatto e i danni sono stati grossi. La libertà mi piace e non ho problemi se esce per conto suo, con gli amici, vorrei che riprendesse a suonare... Sono più io a spingerlo, lui starebbe sempre in casa. Però non posso nascondere che io ho anche bisogno che quando lui c'è sia tutto per me, che ci siano momenti in cui mi conferma che mi ha scelta perché per lui sono speciale. Tendo a sminuire tutto questo se non mi viene ricordato.
Certo che 3 anni di convivenza non sono pochi. Strano davvero tu non sia riuscita a farti un'idea il più possibile precisa e delineata della persona con cui condividi il tuo tempo.
Stiamo insieme da 3 anni e mezzo e conviviamo da alcuni mesi. Ma perché ti sembra strano? e sbaglio o il tuo tono è un po' sarcastico?
tempest ha scritto:Ho capito che lui non ama parlare della coppia, perchè ritiene che la coppia non sia un soggetto di conversazione o di analisi, per lui la coppia esite e basta, ma parlate almeno di voi stessi come individui? Di ciò che vi emoziona, vi preoccupa, vi rende felici ecc..? E se lui non ama parlare, ama almeno ascoltare? Sa ascoltare?
....
Mi pare di aver scritto tempo fa che queste risposte un po' dure potrebbero essere causate dal tuo forte bisogno di "definire" la coppia, di "analizzarla" ...a lui, mi pare di capire, questo non piace e forse a volte ne è esasperato.
Già mi immagino che mi reputi una rompiballe di prima categoria, lo capisco. Sono modi opposti di comunicare, forse. Sì, lui non reputa che sulla coppia ci sia nulla da dire e io non sono in grado di spiegargli la mia posizione al riguardo. Razionalmente lo capisco, ma ho altre esigenze. La mente e la pancia... in me sono spesso in conflitto.

Il rischio del "terzo" ovviamente lo conosco bene, lo vivo sulla mia pelle. La situazione è traballante, non abbiamo un nostro equilibrio. Lui non si lamenta di nulla ma non può essere soddisfatto, i problemi ci sono e a volte li fa trapelare con frustrazione. Solo che io provo a parlarne e lui evita. Ma il tempo darà delle risposte? Io ora confido in quello.

cescoFran


Messaggio da cescoFran » 09/09/2010, 14:05

Sims ha scritto:[...]

Solo che io provo a parlarne e lui evita. Ma il tempo darà delle risposte? Io ora confido in quello.
Male, secondo me fai malissimo.Nulla casca dal cielo e si migliora da solo.
Meglio affrontare la situazione.
Auguri.

Sims
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Messaggio da Sims » 09/09/2010, 15:47

cescoFran ha scritto:Male, secondo me fai malissimo.Nulla casca dal cielo e si migliora da solo.
Meglio affrontare la situazione.
Auguri.
Be', come ho detto, sono il tipo di persona che incalza forse anche troppo però, per la mia esperienza, in questo tipo di decisione si arriva a un punto che appare in tutta la sua semplicità. Fino a quel momento significa che forse non ho le idee abbastanza chiare o non sono pronta ad affrontare le conseguenze.

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Messaggio da tempest » 09/09/2010, 22:01

Sims ha scritto:[...]






Stiamo insieme da 3 anni e mezzo e conviviamo da alcuni mesi. Ma perché ti sembra strano? e sbaglio o il tuo tono è un po' sarcastico?
Sbagliato, non è sarcastico. Potrebbe essere ironico, mi piace sdrammatizzare con un po' di ironia, ma nel caso specifico non era nemmeno ironico. Intendevo dire che mi pare strano che in 3 anni di relazione non si sia affrontato argomenti di un certo spessore, siano essi inerenti la coppia o meno.
Già mi immagino che mi reputi una rompiballe di prima categoria, lo capisco.
Sbagliato di nuovo. ;)

Non ho altro da dire, tornerei su due concetit già affrontati:
- dove pende la bilancia?
- sei infelice o felcie?

Se la bilancia pende dal negativo e non sei felice, il rapporto è la capolinea.
Ciao

Ospite


Messaggio da Ospite » 09/09/2010, 22:02

Sims ha scritto:[...]
Anch'io credo nel mantenere la propria individualità, in passato da molto giovane non l'ho fatto e i danni sono stati grossi. La libertà mi piace e non ho problemi se esce per conto suo, con gli amici, vorrei che riprendesse a suonare... Sono più io a spingerlo, lui starebbe sempre in casa. Però non posso nascondere che io ho anche bisogno che quando lui c'è sia tutto per me, che ci siano momenti in cui mi conferma che mi ha scelta perché per lui sono speciale. Tendo a sminuire tutto questo se non mi viene ricordato.
Sei una passionale, molto bello tutto ciò. In genere è tipico delle donne nei primi periodi di convivenza. Vogliono essere rassicurate che colui che condivide la loro quotidianità, è persona retta e solida di convinzioni.
Sims ha scritto:[...]
Stiamo insieme da 3 anni e mezzo e conviviamo da alcuni mesi. Ma perché ti sembra strano? e sbaglio o il tuo tono è un po' sarcastico?.
Chiedo scusa, avevo inteso che erano 3 anni che convivevate. Un periodo a mio parere piuttosto consistente per farsi una certa idea della persona. 3 mesi non è tanto, certo...
Sarcastico? Non mi permetterei mai.

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Messaggio da tempest » 09/09/2010, 22:07

Shadow750 ha scritto:[...]




Chiedo scusa, avevo inteso che erano 3 anni che convivevate. Un periodo a mio parere piuttosto consistente per farsi una certa idea della persona. 3 mesi non è tanto, certo...
Sarcastico? Non mi permetterei mai.
Avevo capito che Sims stesse parlando del mio post, ma aveva quotato te. :| Scusate entrambi.

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Messaggio da LostInTheSky84 » 10/09/2010, 21:25

airlander ha scritto:A volte potrà apparire complicato o essere anche doloroso, ma è importante esprimere la propria posizione condividendo le emozioni e le sensazioni che si provano. Dialogare anche di questioni non sempre gradite permette di raggiungere una maggiore comprensione reciproca, trasformando anche quanto non sempre potrà risultare gradito in una conoscenza delle vere esigenze dell'altro.
La comunicazione genera condivisione attraverso la quale nasce il linguaggio per una più profonda complicità, consolidando il rapporto, e ciò lo si ottiene proprio con una conoscenza reciproca del proprio universo emotivo, dal carattere che ci contraddistingue uno dall’altro, alla conoscenza della storia personale di ognuno.
Il rischio altrimenti potrebbe essere proprio quello di trovare altrove ciò che ci viene a mancare.
Ciao a tutti...scusate se mi intrufolo...sono uscita oggi da un rapporto con un ragazzo e condivido questa opinione di Airlander.

Con tutte quelle che sono le mie difficoltà ho provato con questa persona ad esternare le mie emozioni e sensazioni, ho spinto questa persona a dialogare di cose non sempre gradite per raggiungere una comprensione reciproca , per capirci di più l'un l'altro , far venire fuori quelle storie che erano dentro di noi e che ci frenavano e frenano ancora.
Sento di aver fatto un passo avanti verso l'apertura al prossimo per cui ora so che non mi chiuderò più come prima , anche se devo ancora imparare a dosare come far passare le mie emozioni.
Lui non era pronto a fare altrettanto.
Nell'amore gioca un ruolo fondamentale anche il tempo , ci può essere la persona giusta...probabilmente non è il momento perchè la nostra reciproca strada che ci porta ad aprirci agli altri e all'amore ancora si deve compiere.

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Messaggio da kim90 » 14/09/2010, 20:23

.

Espongo la mia.
Quello che appena dirò potrebbe suonare strano ad alcuni tanto da rompere gli schemi sul tema dell’ amore, ma personalmente trovo assurdo lambiccarsi sul solito tema della mancanza di dialogo, ”non c’è dialogo” mi sembra oramai la frase fatta per ancorarsi a scuse quando il rapporto non funziona.
Appena ci si accorge che manca quel quid, quella giusta sintonia tra due persone si ritorna alla solita romanzina attribuendo la colpa al fatto che non si parla abbastanza.

Credo che la mancanza di dialogo non sia il problema ma bensì solo il sintomo di un rapporto che non va, allora si ritorna alla solita affermazione preconfezionata dai soliti modelli di riferimento del rapporto perfetto, che a loro bontà dovrebbero vedere la coppia dialogare, parlare, dire e chiacchierare. Senza sapere che non è lì il problema.

Credo fermamente in una cosa, non è vero che il dialogare sia presagio e garanzia di un rapporto vincente, falso! Si può dialogare poco e nello stesso tempo amarsi davvero, quanto il contrario..ovvero dialogare tanto e non amarsi.
Credo che in una relazione il concetto di dialogo debba essere considerato relativamente perché come ripeto a mio avviso la mancanza di dialogo è solo un sintomo, un effetto conseguente a una causa che lo ha generato!

Un rapporto che funziona è un qualcosa di molto complesso, quando va… va, ed è indipendente dal dialogo più o meno attivo nella coppia, amarsi ed andare d’accordo è un’alchimia difficile da definire che si manifesta mediante un equilibrio dinamico che non trova nè tempo e nè spazio, che si rinnova continuamente e che unisce due persone da leggi che sfuggono alla nostra coscienza.
Questo è il mio parere.
Ciao

Ospite


Messaggio da Ospite » 14/09/2010, 21:23

kim90 ha scritto:.
Credo fermamente in una cosa, non è vero che il dialogare sia presagio e garanzia di un rapporto vincente, falso! Si può dialogare poco e nello stesso tempo amarsi davvero, quanto il contrario..ovvero dialogare tanto e non amarsi.
Credo che in una relazione il concetto di dialogo debba essere considerato relativamente perché come ripeto a mio avviso la mancanza di dialogo è solo un sintomo, un effetto conseguente a una causa che lo ha generato!
Il dialogo viene sempre proposto come stimolo d'aiuto in un momento di incompresnione e conflitto. Una volta sentii un noto sessuologo dire: "...non bisogna parlare troppo, che poi non si combina nulla...." detto con un pizzico di ironia, ma fondamentalmente stava a significare che non tutto è racchiuso nelle eterne e lunghe discussioni.
Poi però francamente ripongo nel dialogo, anche una mia personale speranza e volontà di addivenire ad un punto di contatto e riflessione comune. Rimanere intransigenti e rigidi, non aiuta di certo.
kim90 ha scritto:.
Un rapporto che funziona è un qualcosa di molto complesso, quando va… va, ed è indipendente dal dialogo più o meno attivo nella coppia, amarsi ed andare d’accordo è un’alchimia difficile da definire che si manifesta mediante un equilibrio dinamico che non trova nè tempo e nè spazio, che si rinnova continuamente e che unisce due persone da leggi che sfuggono alla nostra coscienza.
Questo è il mio parere.
Ciao
Mi sento piuttosto daccordo con questa tua definizione. Almeno nello spirito di spontaneità che emerge, e che ritengo fondamentale al di là di ogni costruzione progettata di rapporto.
Certo che per quell'equilibrio ci vuole tanto amore e lungimiranza di vedute. Una predisposizione onesta e lavorata, senza pretendere alcunchè, o darsi dei traguardi troppo luccicanti.