Micol* ha scritto:[...]
...Comunque dici che non ci sono punti di vista io penso di sì perchè donne e uomini hanno sensibilità diverse magari ci sono cose che possono urtare voi e non noi insomma in questo senso vorrei un punto di vista di un uomo...Per vedere la cosa da un'altra angolazione.
Sapevo fin dall'inizio che tale topic avrebbe probabilmente 'scatenato' i cosiddetti 'punti di vista' come fossero una contrapposizione tra due mondi, l'uomo e la donna, ognuno con le sue ragioni.
Scelgo le parole di Micol per porre un inizio di riflessione personale vista da un uomo con i suoi pregi e difetti.
I fatti accaduti sono solo uno spunto ( a proposito: Roma, Cuneo, Bologna, ieri tre casi gravi...) per confrontarsi e non scontrarsi sulla realtà della coppia, magari trovare con umiltà ed equilibrio anche un motivo che possa arrivare nel profondo di questa realtà: l'amore tra due esseri umani, la vita di una coppia.
Fu in treno, al ritorno di un convegno nazionale sull' educazione affettiva di varie associazioni di volontariato sociale (che spesso sono le prime a "sentire" le cose che cambiano ), che mi venne in mente di coinvolgervi.
Una prima considerazione: alcune regole, modi, principi, stanno cambiando! In ogni realtà e situazione di vita. Il pilastro della modernità: l'economia, i soldi insomma, è stata in realtà la madre dell' umano essere, il fare che crea l'essere, la sostanza genera il modo. Basta vedere, per ora pochi...ma credo i più avveduti e lungimiranti, scrittori, giornalisti, dettare articoli sui nostri quotidiani principali. Si, ci troviamo di fronte ad un reale cambiamento e come tale lascia aperta una porta dove entrano le varie insicurezze, paure di dover affrontare qualcosa di nuovo.
Quindi un cambiamento già in atto da tempo: Ne siamo preparati? Il pilastro sembra si stia 'rovesciando: l'umano e i suoi bisogni prima del come e modo di viverli!
Come sempre è dal 'basso' che arrivano i primi segnali, le piccole realtà di vita, ma quelle più sofferenti, perchè in realtà le più importanti che 'sentono' gli effetti di ciò che cambia: il relazionarsi, anche normalmente ma soprattutto affettivamente subisce uno stress d'attenzione...ed ognuno cerca di proteggere la propria parte, i propri interessi, e l'uomo (qui intendo maschio e femmina) teme di 'perdere' o dover 'ricominciare' a "studiare" la vita.
Si comprende come l'egoismo di se, l'adesione quasi narcotizzata per ogni regola di realtà, sembrano messe in discussione ; siamo più insicuri e fragili. Che si fa in certe situazioni? Penso si badi a conservare ciò che si ha.
Affettivamente parlando ecco come vive un uomo il rapporto con la 'sua' donna: non regge il timore di restar solo, quindi come senza un identità, essendo educato a non saper anche essere solo, ad accettare le contrarietà...a vedere che la sua donna possa avere e vivere nel lavoro, nella sua determinazione di vita, nelle scelte, il suo 'punto' di vista! Se questo punto di vista è avvertito da noi come una minaccia, non per la coppia, ma per se stesso, per il nostro equilibrio morale, bene, allora il 'no!' diventa un taglio interiore profondo, una ferita permanente e lei ha solo due scelte: continuare come dice l'uomo (per il proprio ego, per se stesso) oppure opporsi, far presente le sue ragioni per la fine di un rapporto...e molto spesso lo fa molto più maturamente che il lui.
In realtà ha solo una scelta!...per non essere 'punita' con la morte violenta come sfregio, o ridotta in un letto' d'ospedale. L'uomo non ha più modo di comunicare se non con la violenza.
Quindi stare alle condizioni dell'uomo! E...non andare mai ai cosiddetti ultimi incontri chiarificatori!

(...beh, non si mai, se un uomo già arrabiato ti dice che vuole un 'ultimo' incontro, almeno qualche schiaffone o insulto pesante lo si rimedia certamente)...lo so, esagero?
La paura e l'incertezza di se, la mancanza di 'accettare' (seppure sofferta), l'incapacità di 'essere' alla pari, l'egoismo di fondo: ecco i nostri punti di vista.
Siamo molto più fragili di quanto sia cultura, che status acquisiti, ci sembravano averci assicurato e...non lo sopportiamo!
E presi da noi stessi 'dimentichiamo' di 'vedere, 'sentire' lei, di 'conoscerla', di accettare anche un suo no. Lei è già preparata a tale cambiamento di scala di valori, è capace di saper vedere anche il grigio della vita, di complementare l'istinto, l'interiorità, il cuore con la razionalità, la concretezza con l'essere, il modo con la sostanza.
Lei per amore si da tutta...noi no, solo una buona parte...l'altra? E' solo per noi!
Se parliamo di sensibilità interiore siamo dei dilettanti (nella generalità): ci è stato in qualche modo imposto (...e noi però contenti) di vedere e conoscere la donna quasi esclusivamente da un angolazione: quella delle sue curve!
Ma appena siamo chiamati in causa a conoscerla nel suo mondo interiore siamo poco poco spacciati! Ecco in cosa noi maschietti dovremmo metterci in discussione. Serve una nuova educazione su noi stessi!
Nell' ultima riunione della UE dei ministri economici si è parlato di una nuova educazione dell'economia,...nella politica tale termine inizia a saltar fuori,...nelle scuole ed università iniziano appositi corsi, nella chiesa stessa come istituzione ci si prepara.
Si abbiamo bisogno di ritornare ad essere educati e sentiamo il bisogno della semplice ma vera pedagogia umana alla Montessori, don Lorenzo Milani, con la sua stupenda 'scuola di Barbiana; insomma una pedagogia della vita come soprattutto le nuove generazioni non hanno avuto...se non quella della play station, dell' iphone e via dicendo.
Noi siamo quello che possediamo e non quello di concretizzare un desiderio, una giusta ambizione di vita, nel rispetto, nella considerazione dell'altro e dei suoi bisogni, e con la nostra lei ci 'sentiamo' per come ci viene incontro, dice di si, e se spesso i suoi 'bisogni', i suoi 'punti di vista'...che altro non sono che profonde sfumate esigenze di come cantare il proprio "inno alla vita", il proprio "grido" all'amore, sembra andare in contrasto con i nostri bisogni...non la 'possediamo' più...è più libera..e ciò richiede fiducia da parte nostra ...uhm..troppo difficile ...e invece di esserne contenti perche l'amiamo , tale pseudo amore appunto, la uccide!
Una nota: non intendo con le mie parole generalizzazioni di sorta ne estremizzazioni...sono considerazioni dettate dalla mia esperienza di vita e da ciò 'osservo' in essa.
l'altra nota: scusatemi! scrivo di getto...e ho il difetto di sapere quando inizio ma non quando finisco..confido nella vostra pazienza!
Ciao! B.