L'amore che si uccide

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ildilemmadelprigioniero

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 18/07/2010, 10:16

parola ha scritto:[...]


è il tuo pensiero???? è il pensiero di tutti
nel sesso siqmo rimasti sempre uguali . l'istinto è quello dai primordi al 2100
Sicuramente "le pratiche" in questione sono rimaste sostanzialmente eguali a quando gli uomini camminavano su 4 gambe: indubbiamente l'impulso non è cambiato (alcune cose però sono mutate...è cambiata ad esempio l'oggettistica per i pochi amanti di un certo tipo di trasgressione, per es. il frustino per fortuna ha preso il posto della clava... :DD).
Probabilmente le prestazioni sessuali erano più performanti (diciamo così...) anteriormente allo sviluppo del bipedismo e della stazione eretta...
Concordo con te sul fatto che non bisogna colpevolizzare solo l'uomo...
P.S. nominandomi hai commesso ubris X(

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 10:43

parola ha scritto:[...]




ciao
non sono semplicistica.allora io penso che il problema di molti operatori sociali , psicologi, educatori sia quello di spostare sempre l'attenzione sulla società e sulla emancipazione lavorativa della donna.
per me non è cosi'.
tu hai (credo consapevolmente )incentrato la discussione sul fatto che l'uomo usi la donna (ma succede anche il contrario perchè il corpo è visto come merce ), quasi colpevolizzando l'uomo stesso. è un atteggiamento culturale molto diffuso: questa mea culpa che si chede agli uomini ( e non solo a loro), un redde rationem per me insensato. qui non mi riferisco a te, ma andrei off topic.
ovviamente shadow (persona intelligente ) ha contrattaccato. hai trovato un interlocutrice femminile che ti dava ragione, ma una sola....
tralasciamo la vita personale e come ciascuno la vive (siamo grandi e vaccinati ed ognuno di noi non puo' vedere come grande traguardo avere una relazione stabile) .
quello che spesso credo molti operatori dimentichino è che, al di là della cultura e di questa continua contrapposizione tra uomo e donna, ci siano forze primordiali (basta leggere le tragedie antiche) a cui la la cultura puo' contrattaccare mai del tutto, tra cui l'eros (che tu sottovaluti) e l'ubris (il dilemmadelprigionerio mi corregerà) sono fondamentali e per ubris intendo il desiderio del potere , del dominio (anche da parte delle donne: basta leggere machbeth) e la violenza (di vari tipi) che ne consegue. sono istiniti ed emozioni che la società moderma pensa d'aver sconfitto, ma non è cosi'.
Tu pensi davvero che il ribaltamento dei ruoli non abbia creato disagio?Se mi metto al posto di un uomo e penso che prima potevo fare tutto quel che volevo senza dovermi porre troppe domande e senza dare giustificazioni perchè le donne venivano comunque educate a rispettare l'uomo e a non controbattere, ma ad eccettare anche qualche intromissione nel menage...E nel lavoro?C'erano lavori che le donne per cultura ed educazione non facevano.....Ora questo "potere" è andato perduto in tutti i campi!E io se fossi un uomo forse qualche difficoltà ce l'avrei a capire ora come interagire.Nella parte finale del tuo post dici che ci sono forze primordiali che non si devono sottovalutare e hai ragione, ma si scannavano solo tra uomini ora c'è un terzo incomodo...Comunque non si tratta di dare torto o ragione a nessuno...Come ho già detto per quel che mi riguarda mi piacerebbe conoscere i punti di vista soprattutto maschili per cercare di dare una risposta a questi comportamenti.

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tropicsnow
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da tropicsnow » 18/07/2010, 11:27

Micol* ha scritto:[...]



Tu pensi davvero che il ribaltamento dei ruoli non abbia creato disagio?Se mi metto al posto di un uomo e penso che prima potevo fare tutto quel che volevo senza dovermi porre troppe domande e senza dare giustificazioni perchè le donne venivano comunque educate a rispettare l'uomo e a non controbattere, ma ad eccettare anche qualche intromissione nel menage...E nel lavoro?C'erano lavori che le donne per cultura ed educazione non facevano.....Ora questo "potere" è andato perduto in tutti i campi!E io se fossi un uomo forse qualche difficoltà ce l'avrei a capire ora come interagire.Nella parte finale del tuo post dici che ci sono forze primordiali che non si devono sottovalutare e hai ragione, ma si scannavano solo tra uomini ora c'è un terzo incomodo...
credo che Micol abbia ragione si tratta dell'emancipazione femminile. un tempo erano più le donne a commettere omicidi, per gelosia, odio, vendetta, perché costrette a restare nel nucleo familiare per motivi sostanzialmente economici. da quando hanno raggiunto l'indipendenza lavorativa, invece, lasciano il partner e cambiano vita, di solito portandosi via i figli. a loro volta gli uomini erano abituati a sentirsi i "padroni": si vendicavano magari con le punizioni tra le mura di casa, ma non avevano motivo di uccidere. oggi invece sentono che la situazione sta sfuggendo loro di mano e lasciano esplodere la rabbia.
Shadow750 ha scritto:
Ognuno si pone davanti alla ricerca e alla gestione del rapporto, secondo la sua cultura, aspettativa ed esigenza. E tanti altri fattori magari. Io molto semplicemente credo che bisognerebbe sempre essere chiari e onesti fin dall'inizio. E metterci anche un po' di testa e acume, cercando di non scatenare troppo presto fuochi artificiali. Nel campo degli incontri e delle relazioni sentimentali nulla è scontato, preciso, o corrisponde ineluttabilmente a determinate aspettative e modi di vedere le cose. Cambiano le situazioni, cambiano le persone, mutano tante cose e una persona deve comprendere di non avere il dominio assoluto degli umori e delle sensazioni della propria partner.
Troppa enfasi tante volte. Troppi sogni e chimere scambiati per valori assoluti. Ma da una ragazzina di 16 anni alla sua prima esperienza, cosa si aspetta un uomo maturo? Che questa rimanga cotta e innamorata in maniera imperitura e lo segua come un cagnolino dove la vuole portare?
Ma ho fatto solo un esempio banale, ci sarebbe da discuterne a volontà sugli amori clandestini, contrastati e che molte volte vengono equivocati per sentimenti di portata massima. Ed ecco che, dietro al primo ripensamento, uno si sente subito giustificato a prendere una pistola e uccidere.
condivido tutto. sebbene questo tipo di uomini dovrebbere essere maturi in realtà sono emotivamente degli adolescenti... :(
questa è la cosa più disarmante! :(
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

Sims
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Sims » 18/07/2010, 11:50

parola ha scritto:ciao
non sono semplicistica.allora io penso che il problema di molti operatori sociali , psicologi, educatori sia quello di spostare sempre l'attenzione sulla società e sulla emancipazione lavorativa della donna.
per me non è cosi'.
tu hai (credo consapevolmente )incentrato la discussione sul fatto che l'uomo usi la donna (ma succede anche il contrario perchè il corpo è visto come merce ), quasi colpevolizzando l'uomo stesso. è un atteggiamento culturale molto diffuso: questa mea culpa che si chede agli uomini ( e non solo a loro), un redde rationem per me insensato. qui non mi riferisco a te, ma andrei off topic.
ovviamente shadow (persona intelligente ) ha contrattaccato. hai trovato un interlocutrice femminile che ti dava ragione, ma una sola....
tralasciamo la vita personale e come ciascuno la vive (siamo grandi e vaccinati ed ognuno di noi non puo' vedere come grande traguardo avere una relazione stabile) .
quello che spesso credo molti operatori dimentichino è che, al di là della cultura e di questa continua contrapposizione tra uomo e donna, ci siano forze primordiali (basta leggere le tragedie antiche) a cui la la cultura puo' contrattaccare mai del tutto, tra cui l'eros (che tu sottovaluti) e l'ubris (il dilemmadelprigionerio mi corregerà) sono fondamentali e per ubris intendo il desiderio del potere , del dominio (anche da parte delle donne: basta leggere machbeth) e la violenza (di vari tipi) che ne consegue. sono istiniti ed emozioni che la società moderma pensa d'aver sconfitto, ma non è cosi'.
Quoto Parola perché mi associo a un certo disagio verso questa lettura del rapporto uomo-donna.
Certamente l'emancipazione femminile è stato un trauma "sociale" da cui le donne stesse devono ancora riprendersi. Ma se fosse davvero tutta lì la risposta a questo punto credo che la soluzione sarebbe già stata trovata... Quello che voglio dire è che additare gli uomini come esseri incapaci di accettare la grandiosa superpotenza della donna di oggi non mi basta e non mi piace. Innazitutto perché gli uomini che fanno troppa autocritica e come appartenenti al genere maschile si assumono "colpe" ancestrali non si fanno del bene: ricordiamoci che anche i modi di vivere insieme fanno parte dell'evoluzione dell'Uomo e non dobbiamo rinnegare il cammino che abbiamo fatto. A suo tempo si riteneva che quello fosse il modo migliore possibile. E poi i grandi cambiamenti sono ormai avvenuti decenni fa, ormai vivacchiamo senza più dare nuovi contributi all' emancipazione della donna (a mio parere non si muove più molto di concreto e di così spaventoso). Uomini nati negli anni Ottanta-Novanta dove sono stati finora se ancora credono al modello antico di donna/proprietà?
Aggiungo che molte donne stanno abbandonando questa presunta smania della realizzazione professionale per tornare volentieri al ruolo di regina della casa così come molti uomini vivono con naturalezza il rapporto di coppia paritario e democratico.
Se poi permangono uomini che ritengono di poter decidere della vita della loro compagna (e qui mi associo a Shadow nel pensare che ha "senso" se si tratta di storie lunghe altrimenti è follia pura e basta) vorrei che si potesse trovare una risposta diversa, che non faccia passare questa nostra società per qualcosa di peggiore di quello che è. Alcuni uccidono perché "gli gira così": seppure troppi, non lo fanno tutti quelli che vengono lasciati. Allora forse in quei casi si sommano diverse cause. Ho visto da poco un servizio su una di queste storie finite male e lui ad esempio era un tossico. Non deve essere l'unica causa ma certo quest'uomo non sarà stato tanto bene!
Ci sarebbe molto da dire...

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 14:20

Sims ha scritto:[...]


Quoto Parola perché mi associo a un certo disagio verso questa lettura del rapporto uomo-donna.
Certamente l'emancipazione femminile è stato un trauma "sociale" da cui le donne stesse devono ancora riprendersi. Ma se fosse davvero tutta lì la risposta a questo punto credo che la soluzione sarebbe già stata trovata... Quello che voglio dire è che additare gli uomini come esseri incapaci di accettare la grandiosa superpotenza della donna di oggi non mi basta e non mi piace. Innazitutto perché gli uomini che fanno troppa autocritica e come appartenenti al genere maschile si assumono "colpe" ancestrali non si fanno del bene: ricordiamoci che anche i modi di vivere insieme fanno parte dell'evoluzione dell'Uomo e non dobbiamo rinnegare il cammino che abbiamo fatto. A suo tempo si riteneva che quello fosse il modo migliore possibile. E poi i grandi cambiamenti sono ormai avvenuti decenni fa, ormai vivacchiamo senza più dare nuovi contributi all' emancipazione della donna (a mio parere non si muove più molto di concreto e di così spaventoso). Uomini nati negli anni Ottanta-Novanta dove sono stati finora se ancora credono al modello antico di donna/proprietà?
Aggiungo che molte donne stanno abbandonando questa presunta smania della realizzazione professionale per tornare volentieri al ruolo di regina della casa così come molti uomini vivono con naturalezza il rapporto di coppia paritario e democratico.
Se poi permangono uomini che ritengono di poter decidere della vita della loro compagna (e qui mi associo a Shadow nel pensare che ha "senso" se si tratta di storie lunghe altrimenti è follia pura e basta) vorrei che si potesse trovare una risposta diversa, che non faccia passare questa nostra società per qualcosa di peggiore di quello che è. Alcuni uccidono perché "gli gira così": seppure troppi, non lo fanno tutti quelli che vengono lasciati. Allora forse in quei casi si sommano diverse cause. Ho visto da poco un servizio su una di queste storie finite male e lui ad esempio era un tossico. Non deve essere l'unica causa ma certo quest'uomo non sarà stato tanto bene!
Ci sarebbe molto da dire...
Infatti non credo che sia solo l'emancipzione della donna l'unico problema, credo che sia uno dei tanti.....Questa società in cui viviamo è molto aggressiva, si è perso il rispetto un po' per tutti e credo che la donna ultimamente venga giudicata solo per l'aspetto estetico quasi fosse una bella bambolina che vuole determinate cose e che si merita determinate cose...(ho letto un libro che parlava di adolescenti che mi ha sconvolta).Però mi pongo la domanda di come mai questo fenomeno sia prettamente maschile...Ecco io vorrei dare una risposta a questa domanda, insomma vedere se c'è un comune denominatore.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da kim90 » 18/07/2010, 15:11

Micol* ha scritto:[...]



Ti ringrazio Kim!Quindi secondo te quando un uomo si trova ad aver di fronte una donna che gli "tiene" testa perde il controllo?Perchè non è abituato al confronto?Sono davvero interessata a capire il punto di vista di un uomo, quale spiegazione ci può essere....Siete tendenzialmente più aggressivi e in certi tipi di uomini manca il controllo?Parlando con una conoscente di questa cosa mi ha detto che ai 2 figli maschi ha sempre cercato di fargli capire di rispettare le donne....Forse anche questo andrebbe fatto, dato che ultimamente la donna viene vista come un oggetto e di questo siamo responsabili pure noi donnine....
Non dico che noi uomini perdiamo il controllo ogni qualvolta non riusciamo a tenere testa ad una donna, altrimenti saremmo da reputarci tutti matti. Semplicemente intendo che l'uomo di oggi spesso non è in grado di accettare con saggezza la rottura di un rapporto, per esattezza più che rottura direi abbandono, per cui può accadere che l’aggressività (innata dell’uomo) entra in scena come unico mezzo di difesa di fronte a un fallimento. E mi sembra davvero triste.
Consideriamo che nel passato dominava una cultura che vedeva la donna sempre sottomessa e poco risoluta ( mi pare tu lo abbia sottolineato) non per niente era quasi sempre l’uomo, a suo insindacabile giudizio, a governare il rapporto nonché a decidere sul futuro della propria relazione. Cosa ovviamente non bella.

Oggi l’inversione di tendenza vede invece la donna decisa ed autonoma, diretta, le più ardue scelte a lei non fanno paura, e quando la donna è lei a dire No con fermezza l’uomo entra in piena crisi, il malessere viene a galla quando egli si ritrova a tu per tu con se stesso sdogmatizzato e fallito, da una parte quindi il fallimento dall’altra entra il gioco l’aggressività, quest ‘ultima un tentativo drammatico e primordiale di affermare la sua esistenza , un io in frantumi incapace di pilotare pensieri ed azioni.

Io sono dell’ avviso che oggi l’uomo deve imparare ad amare, senza tuttavia dare nulla per scontato, le certezze vanno messe nel cassetto ed occorre vivere l’istante presente senza eccessivi trasporti, e questo è una saggia forma di adeguamento ai cambiamenti di questa società. L’uomo che non si adegua a questo concetto rischia solo la follia. E la cronaca quotidiana ci dà ragione, mi pare!

Ciao Micol

Sims
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Sims » 18/07/2010, 16:42

Micol* ha scritto:Infatti non credo che sia solo l'emancipzione della donna l'unico problema, credo che sia uno dei tanti.....Questa società in cui viviamo è molto aggressiva, si è perso il rispetto un po' per tutti e credo che la donna ultimamente venga giudicata solo per l'aspetto estetico quasi fosse una bella bambolina che vuole determinate cose e che si merita determinate cose...(ho letto un libro che parlava di adolescenti che mi ha sconvolta).Però mi pongo la domanda di come mai questo fenomeno sia prettamente maschile...Ecco io vorrei dare una risposta a questa domanda, insomma vedere se c'è un comune denominatore.
Voglio azzardare un'ipotesi: l'incapacità di accettare una separazione non potrebbe avere un collgamento col fatto che spesso gli uomini cadono dalle nuvole quando gli si fa presente che ci sono problemi nel rapporto?
Magari se l'uomo in questione non si è mai accorto che qualcosa andava storto, non ha mai recepito i segnali, non ha capito i discorsi più o meno chiari della compagna sull'avvicinamento della fine allora la notizia dell'esaurimento dell'amore da parte di lei risulta traumatica. La gestione di un trauma purtroppo dipende molto dalla forza del soggetto, dal contesto culturale, dalla propria autostima, dalla lucidità mentale.

Questo è solo per aggiungere qualche materiale di riflessione. Poi ci mancherebbe che questo potesse giustificare un omicidio.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da kim90 » 18/07/2010, 17:35

Sims ha scritto:[...]
Voglio azzardare un'ipotesi: l'incapacità di accettare una separazione non potrebbe avere un collgamento col fatto che spesso gli uomini cadono dalle nuvole quando gli si fa presente che ci sono problemi nel rapporto?

Credo centri poco, secondo il mio modesto parere.
Sims ha scritto:[...]

La gestione di un trauma purtroppo dipende molto dalla forza del soggetto, dal contesto culturale, dalla propria autostima, dalla lucidità mentale.Questo è solo per aggiungere qualche materiale di riflessione. Poi ci mancherebbe che questo potesse giustificare un omicidio.
Sicuramente si, tuttavia più che di contesto culturale parlerei di contesto sociale, oramai radicalmente cambiato.

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 18:06

Micol* ha scritto:[...]
Che la donna sia succube poco ma sicuro!Io dico che questi uomini fanno fatica a stare dietro ai cambiamenti perchè noi non siamo più le mogliettine che stanno buone buone a casa e se anche il loro uomo ogni tanto ha qualche scappatella ingoiano e amen...Anzi non ci pensiamo su due volte a dargli il ben servito!Il confronto alla pari per molti uomini non è accettabile, non cercano di elaborare i sentimenti perchè è ancora una novità......
Queste situazioni che stai descrivendo, effettivamente accadono. Gli uomini del contesto però, per quanto li ho conosciuti io, sono dei soggetti rigidi e bloccati mentalmente. Non riescono a concepire parità ed egualianza nel senso di rispetto e comunione di desideri e intenti. Hanno bisogno di attaccarsi al mito dell'uomo padrone e dominatore, e hanno effettivamente timore di una donna "alla pari". Da qui però a creare un substrato di condizioni per arrivare ad uccidere secondo me ce ne corre parecchio.

Micol* ha scritto:[...]
Concordo con te e con shadow sul fatto che sul sesso "progressi" non ne sono stati fatti.......E non so nemmeno se mi piacerebbe che se ne facessero!Eh eh eh...per certe cose preferisco il sano istinto! ;)
Grazie Micol, ma grazie anche a parola. Ci siamo capiti benissimo su cosa intendevo nel mio dialogo con the nuance. E' molto importante e di qualità il percorso da lui attuato, e di cui ne fà accenno nella risposta al mio post, ma a parer mio rimane unicamente una scelta di vita personale.
Grazie al Cielo uomini e donne si piacciono e si desiderano come quando abitavano nelle caverne, e alcuni di essi riescono a godere appieno dell'istinto e della passione che il sesso, nelle varie forme dell'erotismo e del desiderio, riesce ancora a scatenare.

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 18:21

kim90 ha scritto:[...]
Io sono dell’ avviso che oggi l’uomo deve imparare ad amare, senza tuttavia dare nulla per scontato, le certezze vanno messe nel cassetto ed occorre vivere l’istante presente senza eccessivi trasporti, e questo è una saggia forma di adeguamento ai cambiamenti di questa società. L’uomo che non si adegua a questo concetto rischia solo la follia. E la cronaca quotidiana ci dà ragione, mi pare!
Splendida considerazione. :applause: Come dicevo prima parlando della ragazzina di 16 anni con l'uomo maturo, non è solo questione di scontatezza, ma una sorta di delirio di certezze e verità assolute. Guarda, non penso che l'amore quello puro e sincero centri poi qualcosa. Si tratta di stabilire un dominio su una persona, pur avendo di base poco o nulla. E quando la persona accenna anche solo minimamente a mettere in discussione quel poco di conoscenza che c'è stata, ecco che si scatena la furia cieca.
Micol ha scritto:[...]
.Questa società in cui viviamo è molto aggressiva, si è perso il rispetto un po' per tutti e credo che la donna ultimamente venga giudicata solo per l'aspetto estetico quasi fosse una bella bambolina che vuole determinate cose e che si merita determinate cose...(ho letto un libro che parlava di adolescenti che mi ha sconvolta).Però mi pongo la domanda di come mai questo fenomeno sia prettamente maschile...Ecco io vorrei dare una risposta a questa domanda, insomma vedere se c'è un comune denominatore.
Hai fatto bene ad allargare la discussione a tutta la società. Purtroppo queste furie omicide, le possiamo riscontrare anche in altri settori che non siano quelli attinenti agli affetti e alle relazioni di coppia.

Quanto agli uomini, gentile Micol, ribadisco che per fortuna non sono tutti così. Forse tanti di loro come si è già detto sono degli eterni adolescenti, bambini capricciosi che esigono continue attenzioni. Non hanno sviluppato la tempra di un vero uomo che sa anche se necessario retrocedere, soffrire, magari sacrificarsi. Il tutto con dignità e compostezza. Si erigono al ruolo di carnefice di colei che (ingiustamente) li ha rifiutati, salvo poi dimostrare di essere privi di "attributi" rivolgendosi l'arma contro sè stessi. Non trovo in loro alcuna identità ne carattere, unicamente aridume e disagio.

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 21:26

Micol* ha scritto:[...]



Tu pensi davvero che il ribaltamento dei ruoli non abbia creato disagio?Se mi metto al posto di un uomo e penso che prima potevo fare tutto quel che volevo senza dovermi porre troppe domande e senza dare giustificazioni perchè le donne venivano comunque educate a rispettare l'uomo e a non controbattere, ma ad eccettare anche qualche intromissione nel menage...E nel lavoro?C'erano lavori che le donne per cultura ed educazione non facevano.....Ora questo "potere" è andato perduto in tutti i campi!E io se fossi un uomo forse qualche difficoltà ce l'avrei a capire ora come interagire.Nella parte finale del tuo post dici che ci sono forze primordiali che non si devono sottovalutare e hai ragione, ma si scannavano solo tra uomini ora c'è un terzo incomodo...Comunque non si tratta di dare torto o ragione a nessuno...Come ho già detto per quel che mi riguarda mi piacerebbe conoscere i punti di vista soprattutto maschili per cercare di dare una risposta a questi comportamenti.
non potrei risponderti meglio che sims. dovrei quotarla in pieno
questo grande potere delle donne sul lavoro non lo vedo e non vedo neanche tanti uomini che vogliano la donna a casa. la violenza c'è sempre stata, il mondo del passato era violento molto di piu' di quello d'oggi. il fatto che gli uomini picchiassero le mogli senza ucciderle non cambia nulla. perchè gli uomini? perchè gli uomini sono forti, micol, biolgicamente !!!!
si il fatto che le donne lavorino deriva da un'evoluzione naturale della società ed ha portato ad una differenza concezione della coppia. ma questo ha un'influenza DIRETTA cogli omicidi? non credo proprio.
la società moderna ha creato una grande frammentazione delle relazioni ed una grande mercificazione del sesso : a qualcuno piace ( come si vede qui), a me no. le relazioni sono brevi e "si vive il momento" senza un progetto. quanto durano i matrimoni o le convivenze? in usa i divorzi sono il 60 per cento. chi ha dei problemi sente lo spettro della solitudine e dell'incertezza. io stessa non avrei piacere a tornare in piazza di questi tempi !!!! le donne sono diventate molto aggressive sia perchè obbligate sia perchè non capiscono o non accettano esse stesse il loro ruolo e la loro natura, influenzate da idee e concetti sbagliati. e qui c'è il problema dell'uomo che si trova spiazzato e della mancata comunicazione tra sessi.
da qui a commettere omicidi.... ce ne passa.
in generale questo mantra dell'emancipazione femminile enunciato sempre e comunque mi pare un po' noioso (quando mai le donne hanno commeso piu' omicidi? MAI).
ci si dimentica del cammino in due da fare, cammino che per me deve durare (si spera) tutta la vita, senza continue relazioni touch and go, e senza parlare sempre dell'io, ma del NOI.
e questa colpevolizzazione dell'uomo è un po' paternalista nei confronti della donna (da salvare ), ma anche basato su un'idea che a me non piace: chiedere SCUSA.
gli uomini chiedono scusa per presunte colpea ataviche, gli stati uniti per i pelle rossa, i cattolici per alessandro VI, i tedeschi per himmler, e perchè i russi non per stalin?. prendiamoci le nostre di responsabilità, e non assumiamoci una responsabilità universale che poi è cosi' universale da non essere di nessuno.
p.s: dilemma del prigioniero: "you' re unforgettable" ;)

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 21:57

kim90 ha scritto:[...]


Io sono dell’ avviso che oggi l’uomo deve imparare ad amare, senza tuttavia dare nulla per scontato, le certezze vanno messe nel cassetto ed occorre vivere l’istante presente senza eccessivi trasporti, e questo è una saggia forma di adeguamento ai cambiamenti di questa società. L’uomo che non si adegua a questo concetto rischia solo la follia. E la cronaca quotidiana ci dà ragione, mi pare!
io non parlo spesso di sesso, meglio darsi da fare ah ah
comunque questa tua concezione dimentica la forza dell'eros, la prevaricazione, la violenza, il piacere, il dolore che c'è in esso.
non sempre è cosi' facile darsi la mano e dire "arrivederci e grazie".
e tutto noi abbiamo l'età per ricordarci sia il film attrazione fatale, sia il film di bertolucci con marlon brando (non ricordo il titolo) a parigi, in cui una donna, nel primo, o un uomo, nel secondo, non accettano questo dirsi " amici come prima" e tentano o commettono omicidio.
per questo non mi stupisce che, anche dopo poco tempo, si arrivi all'omicidio in certi casi!

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 22:57

parola ha scritto:[...]
...non sempre è cosi' facile darsi la mano e dire "arrivederci e grazie".
e tutto noi abbiamo l'età per ricordarci sia il film attrazione fatale, sia il film di bertolucci con marlon brando (non ricordo il titolo) a parigi, in cui una donna, nel primo, o un uomo, nel secondo, non accettano questo dirsi " amici come prima" e tentano o commettono omicidio.
per questo non mi stupisce che, anche dopo poco tempo, si arrivi all'omicidio in certi casi!
La difficoltà a darsi la mano e dire arrivederci e grazie, a mio parere, è direttamente proporzionale alla carica emotiva e di aspettative che un individuo si pone fin dalle prime fasi della conoscenza. Ma penso conti moltissimo anche l'orgoglio (specie quello maschile...) e la frustrazione da sconfitta o errore. Con questo non voglio dire che sia semplice buttare tutto dietro la schiena e andare avanti. Vorrei sperare che, prima di impugnare un coltello e lanciare fendenti contro un corpo, si potesse realizzare nella propria mente che quella non è la soluzione.

Sia in Attrazione fatale, che in Ultimo tango a Parigi, coloro che non ce la fanno, rimangono uccisi nel primo caso, e si suicidano nel secondo.
Avevano forse investito eccessivamete (specie in Attrazione fatale) e sono rimasti travolti dalle loro illusioni.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 23:04

parola ha scritto:[...]



non potrei risponderti meglio che sims. dovrei quotarla in pieno
questo grande potere delle donne sul lavoro non lo vedo e non vedo neanche tanti uomini che vogliano la donna a casa. la violenza c'è sempre stata, il mondo del passato era violento molto di piu' di quello d'oggi. il fatto che gli uomini picchiassero le mogli senza ucciderle non cambia nulla. perchè gli uomini? perchè gli uomini sono forti, micol, biolgicamente !!!!
si il fatto che le donne lavorino deriva da un'evoluzione naturale della società ed ha portato ad una differenza concezione della coppia. ma questo ha un'influenza DIRETTA cogli omicidi? non credo proprio.
la società moderna ha creato una grande frammentazione delle relazioni ed una grande mercificazione del sesso : a qualcuno piace ( come si vede qui), a me no. le relazioni sono brevi e "si vive il momento" senza un progetto. quanto durano i matrimoni o le convivenze? in usa i divorzi sono il 60 per cento. chi ha dei problemi sente lo spettro della solitudine e dell'incertezza. io stessa non avrei piacere a tornare in piazza di questi tempi !!!! le donne sono diventate molto aggressive sia perchè obbligate sia perchè non capiscono o non accettano esse stesse il loro ruolo e la loro natura, influenzate da idee e concetti sbagliati. e qui c'è il problema dell'uomo che si trova spiazzato e della mancata comunicazione tra sessi.
da qui a commettere omicidi.... ce ne passa.
in generale questo mantra dell'emancipazione femminile enunciato sempre e comunque mi pare un po' noioso (quando mai le donne hanno commeso piu' omicidi? MAI).
ci si dimentica del cammino in due da fare, cammino che per me deve durare (si spera) tutta la vita, senza continue relazioni touch and go, e senza parlare sempre dell'io, ma del NOI.
e questa colpevolizzazione dell'uomo è un po' paternalista nei confronti della donna (da salvare ), ma anche basato su un'idea che a me non piace: chiedere SCUSA.
gli uomini chiedono scusa per presunte colpea ataviche, gli stati uniti per i pelle rossa, i cattolici per alessandro VI, i tedeschi per himmler, e perchè i russi non per stalin?. prendiamoci le nostre di responsabilità, e non assumiamoci una responsabilità universale che poi è cosi' universale da non essere di nessuno.
p.s: dilemma del prigioniero: "you' re unforgettable" ;)
Io sto solo cercando di dare una risposta al perchè di questa violenza da parte degli uomini sulle donne.....il mio ragionamento non vuole essere la verità assoluta e non credo sia solo questa motivazione la causa scatenante di questi omocidi ci mancherebbe, e come ho risposto anche a sims potrebbe essere un insieme di cose ta le quali anche il mancato "passo" di alcuni uomini.Nemmeno voi però potete essere così certe che questo non posssa essere anche una delle cause...

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 23:11

kim90 ha scritto:[...]



Non dico che noi uomini perdiamo il controllo ogni qualvolta non riusciamo a tenere testa ad una donna, altrimenti saremmo da reputarci tutti matti. Semplicemente intendo che l'uomo di oggi spesso non è in grado di accettare con saggezza la rottura di un rapporto, per esattezza più che rottura direi abbandono, per cui può accadere che l’aggressività (innata dell’uomo) entra in scena come unico mezzo di difesa di fronte a un fallimento. E mi sembra davvero triste.
Consideriamo che nel passato dominava una cultura che vedeva la donna sempre sottomessa e poco risoluta ( mi pare tu lo abbia sottolineato) non per niente era quasi sempre l’uomo, a suo insindacabile giudizio, a governare il rapporto nonché a decidere sul futuro della propria relazione. Cosa ovviamente non bella.

Oggi l’inversione di tendenza vede invece la donna decisa ed autonoma, diretta, le più ardue scelte a lei non fanno paura, e quando la donna è lei a dire No con fermezza l’uomo entra in piena crisi, il malessere viene a galla quando egli si ritrova a tu per tu con se stesso sdogmatizzato e fallito, da una parte quindi il fallimento dall’altra entra il gioco l’aggressività, quest ‘ultima un tentativo drammatico e primordiale di affermare la sua esistenza , un io in frantumi incapace di pilotare pensieri ed azioni.

Io sono dell’ avviso che oggi l’uomo deve imparare ad amare, senza tuttavia dare nulla per scontato, le certezze vanno messe nel cassetto ed occorre vivere l’istante presente senza eccessivi trasporti, e questo è una saggia forma di adeguamento ai cambiamenti di questa società. L’uomo che non si adegua a questo concetto rischia solo la follia. E la cronaca quotidiana ci dà ragione, mi pare!
Ciao Micol
Interessante........sì forse bisogna imparare a mettere in conto fallimenti e delusioni.....vivere senza eccessivi trasporti però no dai questo no.....Un rapporto tiepido per quel che mi riguarda è di una tristezza....La passione non è negativa se la sai gestire. ;)

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 23:19

Sims ha scritto:[...]



Voglio azzardare un'ipotesi: l'incapacità di accettare una separazione non potrebbe avere un collgamento col fatto che spesso gli uomini cadono dalle nuvole quando gli si fa presente che ci sono problemi nel rapporto?
Magari se l'uomo in questione non si è mai accorto che qualcosa andava storto, non ha mai recepito i segnali, non ha capito i discorsi più o meno chiari della compagna sull'avvicinamento della fine allora la notizia dell'esaurimento dell'amore da parte di lei risulta traumatica. La gestione di un trauma purtroppo dipende molto dalla forza del soggetto, dal contesto culturale, dalla propria autostima, dalla lucidità mentale.
Questo è solo per aggiungere qualche materiale di riflessione. Poi ci mancherebbe che questo potesse giustificare un omicidio.
Mi riporto a quanto scritto da kim per l'inizio del tuo intervento.Nella seconda parte effettivamente quando dici che dipende anche dalla forza del soggetto per superare il rauma è vero ho conosciuto uomini in apparenza forti ma in realtà molto fragili che si sbriciolavano davanti al fallimeto di un relazione, incapaci di incanalare il dolore e la rabbia, purtroppo.....

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 18/07/2010, 23:32

Shadow750 ha scritto:[...]



Splendida considerazione. :applause: Come dicevo prima parlando della ragazzina di 16 anni con l'uomo maturo, non è solo questione di scontatezza, ma una sorta di delirio di certezze e verità assolute. Guarda, non penso che l'amore quello puro e sincero centri poi qualcosa. Si tratta di stabilire un dominio su una persona, pur avendo di base poco o nulla. E quando la persona accenna anche solo minimamente a mettere in discussione quel poco di conoscenza che c'è stata, ecco che si scatena la furia cieca.

[...]



Hai fatto bene ad allargare la discussione a tutta la società. Purtroppo queste furie omicide, le possiamo riscontrare anche in altri settori che non siano quelli attinenti agli affetti e alle relazioni di coppia.

Quanto agli uomini, gentile Micol, ribadisco che per fortuna non sono tutti così. Forse tanti di loro come si è già detto sono degli eterni adolescenti, bambini capricciosi che esigono continue attenzioni. Non hanno sviluppato la tempra di un vero uomo che sa anche se necessario retrocedere, soffrire, magari sacrificarsi. Il tutto con dignità e compostezza. Si erigono al ruolo di carnefice di colei che (ingiustamente) li ha rifiutati, salvo poi dimostrare di essere privi di "attributi" rivolgendosi l'arma contro sè stessi. Non trovo in loro alcuna identità ne carattere, unicamente aridume e disagio.
Interessante la tua risposta.Come ho già riportato c'è anche tanta fragilità e alle volte sono uomini che sembrano tutto d'un pezzo, basta un intoppo e cadono rovinosamente il problema è che non sanno gestire il dolore...Tu pensi che sia una questione di immaturità sentimentale?

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 18/07/2010, 23:37

Shadow750 ha scritto:[...]



La difficoltà a darsi la mano e dire arrivederci e grazie, a mio parere, è direttamente proporzionale alla carica emotiva e di aspettative che un individuo si pone fin dalle prime fasi della conoscenza. Ma penso conti moltissimo anche l'orgoglio (specie quello maschile...) e la frustrazione da sconfitta o errore. Con questo non voglio dire che sia semplice buttare tutto dietro la schiena e andare avanti. Vorrei sperare che, prima di impugnare un coltello e lanciare fendenti contro un corpo, si potesse realizzare nella propria mente che quella non è la soluzione.

Sia in Attrazione fatale, che in Ultimo tango a Parigi, coloro che non ce la fanno, rimangono uccisi nel primo caso, e si suicidano nel secondo.
Avevano forse investito eccessivamete (specie in Attrazione fatale) e sono rimasti travolti dalle loro illusioni.
sai che non mi ricordavo la fine di nessuno dei due? mi devo essere adddormentata in entrambi. ero molto giovane.
quella dell'orgoglio maschile è una possibile chiave di lettura . ma perchè brando viene ucciso? perchè la donna non vuole essere posseduta mentalmente ????
certo, quelo che dici, è razionale, ma l'emotività (tipica dell'essere umano) spesso non scinde dal sesso.
qui in effetti io non giustifico nulla e non atttacco tanto meno nicol.
per me sono forze inconscie che rimarrranno sempre troppo spesso nobilitate dalla sociologia.
ciao buonq notte.
p.s: oggi ucciderei fb, non carica le foto!

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 19/07/2010, 4:26

Shadow750 ha scritto:[...]



Bellissimo e attualissimo topic. Sono sconcertato pure io da questi epiloghi omicidi di storie d'amore. Volutamente o no, ricalcati maggiormente in questi giorni dalle cronache estive, ma comunque da molto tempo in atto e apparentemente senza fine o soluzioni possibili.
Io personalmente ritengo alla base vi sia grande disagio, ignoranza e totale decadimento morale. Non è inculcato, specie nell'uomo, un senso di rispetto e tolleranza che separi l'orgoglio e l'individualismo dal senso di dolore e sconforto per una perdita affettiva. Vi è una presa di posizione arbitraria e crudele nei confronti dell'altra parte, quasi a voler esprimere supremazia su di essa nel dire: se non sei mia, non sarai di nessuno. Cose deliranti e frastornanti, specie come dicevo in altro topic con Micol, se riferite a relazioni brevissime. A piccoli accenni di affettività e incontro. Ma come, bastano pochi mesi di uscite insieme per distruggere una vita, quando la persona dice di non voler più continuare?
Ho un disprezzo molto forte verso questi soggetti, che in tanti casi muoiono da codardi togliendosi la vita loro stessi.
te ne ringrazio, ma credo sia molto più bello il contributo di tutti voi. Alcune tue 'motivazioni' rientrano certamente nella dinamica di tali episodi di violenza che ci lasciano 'frastornati' :'(

ciao.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 19/07/2010, 5:45

parola ha scritto:[...]


ciao
non sono semplicistica.allora io penso che il problema di molti operatori sociali , psicologi, educatori sia quello di spostare sempre l'attenzione sulla società e sulla emancipazione lavorativa della donna.
per me non è cosi'.
tu hai (credo consapevolmente )incentrato la discussione sul fatto che l'uomo usi la donna (ma succede anche il contrario perchè il corpo è visto come merce ), quasi colpevolizzando l'uomo stesso. è un atteggiamento culturale molto diffuso: questa mea culpa che si chede agli uomini ( e non solo a loro), un redde rationem per me insensato. qui non mi riferisco a te, ma andrei off topic.
ovviamente shadow (persona intelligente ) ha contrattaccato. hai trovato un interlocutrice femminile che ti dava ragione, ma una sola....
tralasciamo la vita personale e come ciascuno la vive (siamo grandi e vaccinati ed ognuno di noi non puo' vedere come grande traguardo avere una relazione stabile) .
quello che spesso credo molti operatori dimentichino è che, al di là della cultura e di questa continua contrapposizione tra uomo e donna, ci siano forze primordiali (basta leggere le tragedie antiche) a cui la la cultura puo' contrattaccare mai del tutto, tra cui l'eros (che tu sottovaluti) e l'ubris (il dilemmadelprigionerio mi corregerà) sono fondamentali e per ubris intendo il desiderio del potere , del dominio (anche da parte delle donne: basta leggere machbeth) e la violenza (di vari tipi) che ne consegue. sono istiniti ed emozioni che la società moderma pensa d'aver sconfitto, ma non è cosi'.
cara parola,

sfrutto il mio tempo a disposizione 'notturno' (mi scuso con altri amici e amiche dei quali ho letto post interessantissimi...spero potervi quotare quanto prima) per quotarti un ultima volta, visto che non intendo postare 'a due' a 'controbbattere'; anche perchè hai delle affermazioni che riguardano la mia situazione "lavorativa" di vita. Non so a chi ti riferisci quando parli di 'operatori' nel campo del sociale: vi sono quelli diciamo istituzionali con il loro ufficio e sono nell'attesa di qualche colloqio, e vi sono quelli che operano sul campo a stretto contatto con i vari tipi di disagio 'sociale', sporcandosi le 'mani' e mettendoci tempo e ...qualche volta anche salute. Bene, io sono del secondo tipo (ormai son passati più di 20 anni) e ,in genere, è proprio dall'esperienza diretta che 'ricaviamo' le nostre considerazioni. Questo non vuol mica dire che abbiamo chissà quale 'verità incontestabile'...ma probabilmente soltanto qualche esperienza diretta in più.

I vari problemi che mi trovo di fronte sono nella realtà, quindi nella nostra società, non sposto nessuna attenzione...il problema è già li, al suo posto. Con una premessa personale ho posto una semplice domanda, che grosso modo può suonare così: come mai gli uomini, spesso, vivono con frustrazione che sfocia in violenza la fine di un rapporto con la donna? Perchè questo è il dato di fatto degli episodi recenti! L'han fatto perchè il rapporto è andato in crisi ( e non si parla di colpe...a parte situazioni evidenti, credo che quando una coppia...'scoppia' le cosidette colpe sono di entrambi, non mi interessa ora in che misura) e la reazione è stata quella che sappiamo principalmente per egoismo di se, il non saper accettare la perdita di qualcuno e allora...'muoia Sansone con tutti i filistei'!

L'altro dato di fatto è che in tali casi, quasi sempre, vittima ne è la donna:punto! Quindi non ho 'incentrato' proprio su nulla!...avrei detto le stesse cose a parti invertite. Certo è evidente come da topic l'uomo non è che sia stato positivo...o no? Nessun atteggiamento culturale ma fatti! Certo la 'cultura' dell'uomo è maschilista di per se, in quasi ogni campo di vita. Vedi io 'immagino' un forum come il nostro come un modo di socializzare, di confrontarsi e non una trincea dove si attacca e contrattacca. Nessuno ha la pretesa di 'cambiare' l'altro...infatti ognuno espone il 'proprio punto di vista'.

Altra cosa: l'aver ragione! Personalmente non mi interessa proprio se non suscitare uno spunto di dibattito. Tu affermi che a malapena soltanto una donna mi ha dato ragione...forse volevi dire che concordava con il mio punto di vista, beh a rileggere i post ho i miei dubbi...ma tant'è: l'importante è poter aver dato un contributo non in una disputa ma in un semplice forum di discussione. Non sto a valutare il quoziente d'intelligenza di noi tutti e questo mi appare una piccola caduta di stile da parte tua: se shadow è intelligente (ci mancherebbe), che è, gli altri lo sono meno o che cosa?...e ritorni alla questione dell' eros che io sottovaluto. Ma chi te lo dice? Non ho tirato io fuori la questione sesso... soltanto per il fatto che il mio topic era incentrato sui fatti accaduti e sul perchè l'uomo ha tale violenza in questi epiloghi: che c'entra il sesso?...e ritorni su varie questioni ancestrali...il potere...il dominio, addirittura Machbeth!...lo so, cerchi di esprimere il tuo punto di vista...ma guarda che ci sono state delle donne morte ammazzate!

Concludo che se vuoi esprimere un parere su chi davvero opera nel sociale ti invito a stare almeno una giornata con noi e che il mio 'eros' stappost'! :)

ti saluto con affetto e un fiore per te!

p.s. questa mia posizione ( il non quotarti più in questo topic) non è personale nei tuoi riguardi, ma sarà anche per qualche altro 'collega', dove ormai le 'posizioni' si sono 'cristallizzate'; voglio lasciare spazio e tempo per tutti gli altri.

ciao!

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da kim90 » 19/07/2010, 7:54

parola ha scritto:[...]

in generale questo mantra dell'emancipazione femminile enunciato sempre e comunque mi pare un po' noioso (quando mai le donne hanno commeso piu' omicidi? MAI).
ci si dimentica del cammino in due da fare, cammino che per me deve durare (si spera) tutta la vita, senza continue relazioni touch and go, e senza parlare sempre dell'io, ma del NOI.
e questa colpevolizzazione dell'uomo è un po' paternalista nei confronti della donna (da salvare ), ma anche basato su un'idea che a me non piace: chiedere SCUSA.
gli uomini chiedono scusa per presunte colpea ataviche, gli stati uniti per i pelle rossa, i cattolici per alessandro VI, i tedeschi per himmler, e perchè i russi non per stalin?. prendiamoci le nostre di responsabilità, e non assumiamoci una responsabilità universale che poi è cosi' universale da non essere di nessuno.
p.s: dilemma del prigioniero: "you' re unforgettable" ;)

Mi permetto di dire che il tuo commento segue la falsariga del thread sulla parità. Un up down senza fine, si ritorna sempre alle stesse considerazioni, l'uomo maschilista che non capisice la donna!
Mi chiedo le ragioni del perchè si ritorna alle solite riflessioni di parte! Credo che questo topic meriterebbe un'attenzione meno faziosa e più obiettiva, è più che normale che ci siano divergenze interpretative, ma eviterei posizioni arbitrarie sempre e solo a favore della donna!
Oggi come oggi tutti abbiamo delle colpe, chi pensa di non averne alzi la mano!

Ciao

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 19/07/2010, 15:56

the.nuance ha scritto:[...]





! Certo la 'cultura' dell'uomo è maschilista di per se, in quasi ogni campo di vita. Non ho tirato io fuori la questione sesso... soltanto per il fatto che il mio topic era incentrato sui fatti accaduti e sul perchè l'uomo ha tale violenza in questi epiloghi: che c'entra il sesso?...e ritorni su varie questioni ancestrali...il potere...il dominio, addirittura Machbeth!...lo so, cerchi di esprimere il tuo punto di vista...ma guarda che ci sono state delle donne morte ammazzate!



p.s. questa mia posizione ( il non quotarti più in questo topic) non è personale nei tuoi riguardi, ma sarà anche per qualche altro 'collega', dove ormai le 'posizioni' si sono 'cristallizzate'; voglio lasciare spazio e tempo per tutti gli altri.

ciao!
un forum non risolve il problem adel suicisio- omicidio.
bisognerebbe ridimensionare il proprio ruolo nel forum che è una semplice dicsusiione.
mah ! ok :DD !!!! io sono una persona pappassionata e contesto questa tua frase sul amschilismo dell'uomo.
mi spiace te la sia presa con me, non capisco sinceramente perchè.
io non so che lavoro tu faccia, io leggo i giornali . non ho mai parlato dell'intelligenza di shadow confrontandola a te, ci mancherebbe; siccome lo vedevo attaccato ho solo dato la mia opinione. anche tu sei intelligente. vedo certe tue posizioni condivisibili, altre meno.
mi spiace tu non sia d'accordo su machbeth, io penso certe pulsioni siano della natura e non della cultura. e penso che anche le donne hanno pulsioni di questo tipo che sono SEMPRE esistite. statisticamente le donne commettono ogni anni omicidi sui propri figli.
l'eros ed il sesso c'entrano molto, a mio parere.
la passione nasconde violenza e attaccamento, istinto ed intimità; qui intendo la vera passione (anche di breve durata)!!!!
non capisco perchè nasconderlo.
ciao

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 19/07/2010, 17:33

Micol* ha scritto:[...]
Interessante la tua risposta.Come ho già riportato c'è anche tanta fragilità e alle volte sono uomini che sembrano tutto d'un pezzo, basta un intoppo e cadono rovinosamente il problema è che non sanno gestire il dolore...Tu pensi che sia una questione di immaturità sentimentale?
Credo proprio possa trattarsi di una delle cause plausibili. Se mi posso permettere, senza velleità personale di alcun tipo, non sono nato imparato in campo sentimentale. Da giovane ho sognato, desiderato e immaginato di tutto e di più. Avevo scarsa fortuna con l'altro sesso, e collezionavo insuccessi e batoste. Ho cercato di crescere, maturare e conquistare fiducia in me stesso. Ho anche cercato di essere la persona che sentivo di essere, senza però dimenticare qualche piccola accortezza di sostegno all'incontro e al corteggiamento. Ogni sconfitta la analizzavo, così come il successo finalmente arrivato, non l'ho mai enfatizzato.
Raccolgo quindi i sentimenti con grande attenzione. Cerco di essere chiaro e leale. Non concepisco la gelosia e la possessività, così come non do nulla per scontato, e soprattutto butto l'orgoglio dietro le spalle. Soffro magari anche, in silenzio però se è possibile.
A 44 anni, mai mi sfiorerebbe il pensiero di essere violento con una persona solo perchè mi ha rifiutato, o ha deciso di intraprendere una strada solo sua.
parola ha scritto:[...]
quella dell'orgoglio maschile è una possibile chiave di lettura . ma perchè brando viene ucciso? perchè la donna non vuole essere posseduta mentalmente ????
certo, quelo che dici, è razionale, ma l'emotività (tipica dell'essere umano) spesso non scinde dal sesso.
"....corri e fottitene
dell'orgoglio
ne ha rovinati più lui
che il petrolio...."

Così cantava Vasco Rossi tanti anni fà.... ed io sono da sempre daccordo con lui. ;)

Brando non viene ucciso, ma si getta dal balcone di sua volontà. Bertolucci in quel film dice tante cose, ma secondo me, vuole in qualche modo farci capire che, tra un uomo e una donna, la base di ogni discorso è comunque legata ad una certa cosa. ;)

L'emotività andrebbe un pochino gestita. Altrimenti se rimango furibondo per la multa ricevuta in divieto di sosta, sull'onda dell'emozione prendo a calci la prima vigilessa che mi capita a tiro. Ma scherziamo?
E poi noi maschietti dobbiamo anche tener presente che, solo perchè una donna si lascia andare con noi, poi ne possiamo fare tutto quello che vogliamo. Andiamo cauti per piacere....

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 19/07/2010, 18:17

Shadow750 ha scritto:[...]




L'emotività andrebbe un pochino gestita. Altrimenti se rimango furibondo per la multa ricevuta in divieto di sosta, sull'onda dell'emozione prendo a calci la prima vigilessa che mi capita a tiro. Ma scherziamo?
E poi noi maschietti dobbiamo anche tener presente che, solo perchè una donna si lascia andare con noi, poi ne possiamo fare tutto quello che vogliamo. Andiamo cauti per piacere....
mi ripropongo di guardare entrambi i film, soprattutto quello di bertolucci. ricordo bene che la teoria doveva essere femminista, in realtà l'attrice vera fu usata e sfruttata in ogni modo e si riprese dopo anni.
io sono sicura che tu non pensi che io voglia giustificare la violenza.
ogni fallimento comporta l'orgoglio, il dolore ed una ferita narcisistica da arginare. il discorso si era ampliato.
volevo dire (come ha detto nuance ) che per me ( poi ci sono persone che sono d'accordo in una diversa visione del sesso) il sesso comporta un coinvolgimeto fortissimo, non è come andare a giocare a scarabeo, soprattutto le vere passioni.
non ho capito se kim mi rimproveri (anche lui ;) ), ma concordo col suo bellissimo post.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 19/07/2010, 20:31

Shadow750 ha scritto:[...]



Credo proprio possa trattarsi di una delle cause plausibili. Se mi posso permettere, senza velleità personale di alcun tipo, non sono nato imparato in campo sentimentale. Da giovane ho sognato, desiderato e immaginato di tutto e di più. Avevo scarsa fortuna con l'altro sesso, e collezionavo insuccessi e batoste. Ho cercato di crescere, maturare e conquistare fiducia in me stesso. Ho anche cercato di essere la persona che sentivo di essere, senza però dimenticare qualche piccola accortezza di sostegno all'incontro e al corteggiamento. Ogni sconfitta la analizzavo, così come il successo finalmente arrivato, non l'ho mai enfatizzato.
Raccolgo quindi i sentimenti con grande attenzione. Cerco di essere chiaro e leale. Non concepisco la gelosia e la possessività, così come non do nulla per scontato, e soprattutto butto l'orgoglio dietro le spalle. Soffro magari anche, in silenzio però se è possibile.
A 44 anni, mai mi sfiorerebbe il pensiero di essere violento con una persona solo perchè mi ha rifiutato, o ha deciso di intraprendere una strada solo sua.

[...]



"....corri e fottitene
dell'orgoglio
ne ha rovinati più lui
che il petrolio...."

Così cantava Vasco Rossi tanti anni fà.... ed io sono da sempre daccordo con lui. ;)

Brando non viene ucciso, ma si getta dal balcone di sua volontà. Bertolucci in quel film dice tante cose, ma secondo me, vuole in qualche modo farci capire che, tra un uomo e una donna, la base di ogni discorso è comunque legata ad una certa cosa. ;)

L'emotività andrebbe un pochino gestita. Altrimenti se rimango furibondo per la multa ricevuta in divieto di sosta, sull'onda dell'emozione prendo a calci la prima vigilessa che mi capita a tiro. Ma scherziamo?
E poi noi maschietti dobbiamo anche tener presente che, solo perchè una donna si lascia andare con noi, poi ne possiamo fare tutto quello che vogliamo. Andiamo cauti per piacere....
Shadow.... :inlove: non mi bastava solo quotarti.......Eh eh eh

stellacadente1957

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da stellacadente1957 » 19/07/2010, 22:30

the.nuance ha scritto:Sappiamo tutti dalle cronache dei media della terribile situazione di rapporti di coppia che hanno come epilogo la morte della donna!
Possibile che oltre la drammatica realtà umana di chi sta vivendo gli effetti di tali eventi, vi sia una tale 'disinformazione', più che cronaca mi sembra una cronica superficialità nel trattare tali delicate realtà?
E non parliamo neppure dei cosidetti 'casi isolati'!
Un amico in polizia mi ricorda che le potenziali situazioni 'a rischio' sono in realtà migliaia: solo nel suo ufficio denunce nella mia città, quelle presentate da ragazze e donne sono un centinaio... :(

Ecco: il delitto 'passionale'! Ma quale passionale? Sono delitti d'egoismo e basta! Delitti di una cultura 'maschilista' ancora di fatto imperante. La passionalità almeno, nel bene e nel male, ha una sua 'vita' interiore.
L'ego no! Quindi altro che...roba sempre accaduta (appunto), reazioni scervellotiche da afa, per non dire dei famosi 'raptus di follia'...
E' appunto l'amore che si uccide, perche l'amore vero da invece vita!

Ma la mia domanda riguarda il vivere questo meraviglioso sentimento: ma perchè noi uomini consideriamo la donna da amare come un 'possesso' invece di un dono?

vi ringrazio.
Per quanto mi riguarda oenso che tutte le persone disturbate mentalmente ora siano malcurate e spesso questo ne è il risultato.
Forse sbaglio, ma è la mia opinione.
Non credo che si possa PARLARE DI AMORE.. visto che se ami veramente una persona lo dimostri lasciandola libera di fare le sue scelte.
Non so nemmeno quale pensiero possa scattare nelle mentye di questi uomini..io posso solo pensare che siano persone malate..perche altrimenti si fermerebbero a ragionare sulle loro gesta.
Oramai ci si uccide per cose futili e non solo per il cosidetto "amore".
Piccoli screzi portano a follie omicide..e di certo tutto questo non è giustificabile...assolutamente no

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 19/07/2010, 22:36

parola ha scritto:[...]
mi ripropongo di guardare entrambi i film, soprattutto quello di bertolucci. ricordo bene che la teoria doveva essere femminista, in realtà l'attrice vera fu usata e sfruttata in ogni modo e si riprese dopo anni.
Io li vidi entrambi a vent'anni circa, e non è stato così come vederli all'età che ho adesso. Attrazione fatale non credo meriti però più di tanto. Classica americanata anni 80, con attori belli e sottintesi moralisti. Ultimo tango a Parigi è un'opera più riflettuta e concepita, tratta tematiche anche attuali, e sono sicuro vi troverai dei validi spunti su cui pensare anche a molte discussioni che abbiamo fatto qui.
parola ha scritto:[...]
io sono sicura che tu non pensi che io voglia giustificare la violenza.
ogni fallimento comporta l'orgoglio, il dolore ed una ferita narcisistica da arginare.
Comporta quelle cose li, ma non giustifica la volontà omicida. MAI.
Micol ha scritto:[...]
Shadow.... Innamorato non mi bastava solo quotarti.......Eh eh eh
Ringrazio sentitamente....

:ciao:

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da tropicsnow » 19/07/2010, 22:41

Shadow750 ha scritto: Se mi posso permettere, senza velleità personale di alcun tipo, non sono nato imparato in campo sentimentale. Da giovane ho sognato, desiderato e immaginato di tutto e di più. Avevo scarsa fortuna con l'altro sesso, e collezionavo insuccessi e batoste. Ho cercato di crescere, maturare e conquistare fiducia in me stesso. Ho anche cercato di essere la persona che sentivo di essere, senza però dimenticare qualche piccola accortezza di sostegno all'incontro e al corteggiamento. Ogni sconfitta la analizzavo, così come il successo finalmente arrivato, non l'ho mai enfatizzato.
Raccolgo quindi i sentimenti con grande attenzione. Cerco di essere chiaro e leale. Non concepisco la gelosia e la possessività, così come non do nulla per scontato, e soprattutto butto l'orgoglio dietro le spalle. Soffro magari anche, in silenzio però se è possibile.
A 44 anni, mai mi sfiorerebbe il pensiero di essere violento con una persona solo perchè mi ha rifiutato, o ha deciso di intraprendere una strada solo sua.

nelle tue parole leggo il sorriso sereno di chi alle spalle ha avuto la forza di non arrendersi ai primi insuccessi. dimostrano che la fiducia in se stessi e soprattutto la conoscenza di sè permette di superare degli ostacoli e raggiungere ciò che si desidera con maggior consapevolezza. mi auguro che queste tue parole siano uno spunto di riflessione per qualcuno...


un abbraccio :D
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 20/07/2010, 0:50

arietina76 ha scritto:[...]



bellissime parole!
Ciao arietina76! :D

ti ringrazio della tua partecipazione e, come sai, sono sempre attento alle tue considerazioni...ci 'conosciamo' e sai come la penso...

un abbracio! B.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 20/07/2010, 1:00

tropicsnow ha scritto:[...]



mi associo ad arietina: bellissime parole!

secondo me dipende molto da cosa si cerca e a cosa si dà importanza e questo è molto soggettivo. in un'avventura ad esempio può valere quanto diceva shadow, in una relazione duratura dove si investe emotivamente allora non dovrebbero contare le distanze... infatti tu parli della donna come della compagna di vita e non di una qualunque, infatti usi il termine "la mia donna", qui concordo con te...
carissima tropic, anzitutto anche a te va il mio ringraziamento per i tuoi interventi sempre attinenti e non superficiali...è vero che nelle diverse relazioni: incontri occasionali, relazioni non impegnative, altre più stabili l' importanza cosidetta emotiva è per forza diversa, ma credo che comunque l'atteggiamento di base da parte particolarmente di un uomo debba essere sempre di reale rispetto anzitutto e senza sopraffazioni, sia nella'avventura che in una relazione stabile di coppia.

un abbraccio! :D