L'amore che si uccide

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the.nuance
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L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 13/07/2010, 17:51

Sappiamo tutti dalle cronache dei media della terribile situazione di rapporti di coppia che hanno come epilogo la morte della donna!
Possibile che oltre la drammatica realtà umana di chi sta vivendo gli effetti di tali eventi, vi sia una tale 'disinformazione', più che cronaca mi sembra una cronica superficialità nel trattare tali delicate realtà?
E non parliamo neppure dei cosidetti 'casi isolati'!
Un amico in polizia mi ricorda che le potenziali situazioni 'a rischio' sono in realtà migliaia: solo nel suo ufficio denunce nella mia città, quelle presentate da ragazze e donne sono un centinaio... :(

Ecco: il delitto 'passionale'! Ma quale passionale? Sono delitti d'egoismo e basta! Delitti di una cultura 'maschilista' ancora di fatto imperante. La passionalità almeno, nel bene e nel male, ha una sua 'vita' interiore.
L'ego no! Quindi altro che...roba sempre accaduta (appunto), reazioni scervellotiche da afa, per non dire dei famosi 'raptus di follia'...
E' appunto l'amore che si uccide, perche l'amore vero da invece vita!

Ma la mia domanda riguarda il vivere questo meraviglioso sentimento: ma perchè noi uomini consideriamo la donna da amare come un 'possesso' invece di un dono?

vi ringrazio.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 13/07/2010, 20:49

the.nuance ha scritto:Sappiamo tutti dalle cronache dei media della terribile situazione di rapporti di coppia che hanno come epilogo la morte della donna!
Possibile che oltre la drammatica realtà umana di chi sta vivendo gli effetti di tali eventi, vi sia una tale 'disinformazione', più che cronaca mi sembra una cronica superficialità nel trattare tali delicate realtà?
E non parliamo neppure dei cosidetti 'casi isolati'!
Un amico in polizia mi ricorda che le potenziali situazioni 'a rischio' sono in realtà migliaia: solo nel suo ufficio denunce nella mia città, quelle presentate da ragazze e donne sono un centinaio... :(

Ecco: il delitto 'passionale'! Ma quale passionale? Sono delitti d'egoismo e basta! Delitti di una cultura 'maschilista' ancora di fatto imperante. La passionalità almeno, nel bene e nel male, ha una sua 'vita' interiore.
L'ego no! Quindi altro che...roba sempre accaduta (appunto), reazioni scervellotiche da afa, per non dire dei famosi 'raptus di follia'...
E' appunto l'amore che si uccide, perche l'amore vero da invece vita!

Ma la mia domanda riguarda il vivere questo meraviglioso sentimento: ma perchè noi uomini consideriamo la donna da amare come un 'possesso' invece di un dono?

vi ringrazio.
Ciao the nuance,
in un altro topic (attualità sentenza della cassazione sullo stalking)io e Shadow abbiamo provato adare una minima spiegazione del perchè questi uomini sbroccano (ho utilizzato questo termine)in questa maniera.E' sintomatico che sia una cosa prettamente maschile...perchè?Cambiamento dei ruoli?e quindi tutto quello che ne consegue.....Non sapete gestire le emozioni, il rifiuto, la delusione perchè non siete abituati ad elaborare il dolore dei sentimenti?Una società che non porta più rispetto per nessuno?Forse anche noi donne abbiamo le nostre colpe non so...I ragazzini del giorno d'oggi crescono pensando che le donne siano disposte a tutto pur di apparire e di arrivare dove vogliono.Di rispetto non ce n'è per niente e per nessuno...Ultimamente è davvero un'escalation di omicidi ci pensavo anche oggi....e' veramente terribile....

dies irae
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da dies irae » 14/07/2010, 2:01

the.nuance ha scritto: Ma la mia domanda riguarda il vivere questo meraviglioso sentimento: ma perchè noi uomini consideriamo la donna da amare come un 'possesso' invece di un dono?

vi ringrazio.

il sentimento di possesso non è mica esclusiva degli uomini, perchè caratteristico della personalità del soggetto, mica è un gene tracciato nel dna!

possiamo parlare per mesi del motivo per cui le donne arrivino statisticamente meno a reati cruenti (ogni tanto una bella evirazione ci scappa), tirando in ballo la psicologia, la cultura, l'educazione, la società, ..., quello che vi pare, ma non venitemi a dire che tante donne non siano possessive, morbose e malate più degli uomini, non stà nè in cielo nè in terra.

il mio non è un discorso maschilista, ho detto che se si vuole parlare seriamente della cosa, occorre prima di tutto separare le due cose:

- il modo deviato in cui è vissuto un amore (e questo riguarda tanto gli uni quanto gli altri)
- il suo epilogo (e qui la statistica vi dà ragione)

poi ci sarebbe anche da dire che secondo la nostra cultura, molti uomini non hanno il coraggio di andare a fare denuncia per le angherie o persecuzioni subite dalle mogli, dalle ex, eccetera, perchè si vergognano, perchè tutti, anche quelli che raccolgono la denuncia, se va bene gli ridono in faccia.

fateci caso, ogni tanto nei tg e nei giornali esce il notizione del marito che denuncia la moglie per questo o quello, con taglio prettamente IRONICO e SARCASTICO.

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the.nuance
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 14/07/2010, 9:54

Micol* ha scritto:[...]



Ciao the nuance,
in un altro topic (attualità sentenza della cassazione sullo stalking)io e Shadow abbiamo provato adare una minima spiegazione del perchè questi uomini sbroccano (ho utilizzato questo termine)in questa maniera.E' sintomatico che sia una cosa prettamente maschile...perchè?Cambiamento dei ruoli?e quindi tutto quello che ne consegue.....Non sapete gestire le emozioni, il rifiuto, la delusione perchè non siete abituati ad elaborare il dolore dei sentimenti?Una società che non porta più rispetto per nessuno?Forse anche noi donne abbiamo le nostre colpe non so...I ragazzini del giorno d'oggi crescono pensando che le donne siano disposte a tutto pur di apparire e di arrivare dove vogliono.Di rispetto non ce n'è per niente e per nessuno...Ultimamente è davvero un'escalation di omicidi ci pensavo anche oggi....e' veramente terribile....
Ti ringrazio per la 'dritta"...andrò subito in 'attualità'...il mio topic prende spunto da queste realtà per 'tentare' una sorta di confronto, soprattutto per e tra i 'maschietti' del forum come una messa in discussione dei nostri rapporti con il mondo femminile, per quanto riguarda appunto, il 'vivere' insieme una storia d'amore...per ora sto alla 'finestra'...anche se il primo affacciatosi che fa?...rivolta la questione sulle mancanze, sugli atteggiamenti negativi delle donne: non si tratta di una contrapposizione tra uomini e donne, a chi la fa più grossa! Si tratta del 'modo' di vivere un amore in tutte le sue sfumature, positive e negative. Tutto qui!

Ciao! B.

dies irae
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da dies irae » 14/07/2010, 12:33

the.nuance ha scritto:anche se il primo affacciatosi che fa?...rivolta la questione sulle mancanze, sugli atteggiamenti negativi delle donne: non si tratta di una contrapposizione tra uomini e donne, a chi la fa più grossa! Si tratta del 'modo' di vivere un amore in tutte le sue sfumature, positive e negative. Tutto qui!

prima di tutto se devi parlare di me, sei pregato di parlare CON ME.

secondo, mi sono sforzato di scrivere il post in modo tale che si capisse che non sto facendo una guerra dei sessi, ma evidentemente non abbastanza.
ripeto, hai posto la questione in modo tale da mischiare due argomenti separati che andrebbero trattati in modo distinto, e hai SANCITO che entrambi siano una connotazione negativa degli uomini.

hai sbagliato a impostare il topic e te l'ho fatto notare, se poi vuoi continuare ad andare avanti sulla strada dei luoghi comuni in cui l'uomo è diavolo e la donna è santa per imprecisati motivi genetici, non è un mio problema.

Ospite


Messaggio da Ospite » 14/07/2010, 13:25

Per favore cerchiamo di moderare i toni e di discutere senza usare forme "aggressive".
Grazie

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 14/07/2010, 13:32

dies irae ha scritto:[...]




prima di tutto se devi parlare di me, sei pregato di parlare CON ME.

secondo, mi sono sforzato di scrivere il post in modo tale che si capisse che non sto facendo una guerra dei sessi, ma evidentemente non abbastanza.
ripeto, hai posto la questione in modo tale da mischiare due argomenti separati che andrebbero trattati in modo distinto, e hai SANCITO che entrambi siano una connotazione negativa degli uomini.

hai sbagliato a impostare il topic e te l'ho fatto notare, se poi vuoi continuare ad andare avanti sulla strada dei luoghi comuni in cui l'uomo è diavolo e la donna è santa per imprecisati motivi genetici, non è un mio problema.
Ciao dies, sinceramente io ho capito che the nuance voleva parlare di quello che sta succedendo in questo periodo, che onestamente sta durando già da un bel po', ovvero questi omicidi perpetrati da uomini sulle donne.....E quindi cercare di capire il perchè queste storie "d'amore" finiscono così tragicamente.....Anche a me è parso di notare che hai subito voluto sottolineare che pure le donne sono possessive ecc...Ovviamente anche noi non siamo delle sante ma che ultimamente tutto quello che sta accadendo sia per mano di uomini è un dato di fatto.Io mi pongo il problema e mi chiedo perchè tutto questo?Magari il punto di vista di un uomo può far capire qualcosa in più. Tu che dici ;)

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Messaggio da dies irae » 14/07/2010, 13:39

giada ha scritto:Per favore cerchiamo di moderare i toni e di discutere senza usare forme "aggressive".
Grazie
scrivo qui perchè non posso inviare messaggi privati.
nel mio post non c'era niente di aggressivo.
dato che mi sono stati messi in bocca concetti che non penso minimamente, su argomenti così dolorosi, ho il pieno diritto di chiarire la mia posizione.

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Messaggio da Rikardo » 14/07/2010, 13:47

Chi uccide una donna va severamente punito, indipendentemente dal movente.
Stop.

Detto ciò, posso capire che faccia veramente male essere lasciati, pensare o vedere la propria donna con un altro. Il punto è che l'uomo spesso è possessivo, anche nel sesso per esempio: sembra quasi che la donna nel sesso soccomba, venga trombata, quando le cose sono condivise.
Ovviamente, nulla giustifica gesti di quei bastardi assassini che fanno del male alle donne.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da kim90 » 14/07/2010, 13:51

Micol* ha scritto:[...]



Ciao the nuance,
in un altro topic (attualità sentenza della cassazione sullo stalking)io e Shadow abbiamo provato adare una minima spiegazione del perchè questi uomini sbroccano (ho utilizzato questo termine)in questa maniera.E' sintomatico che sia una cosa prettamente maschile...perchè?Cambiamento dei ruoli?e quindi tutto quello che ne consegue.....Non sapete gestire le emozioni, il rifiuto, la delusione perchè non siete abituati ad elaborare il dolore dei sentimenti?Una società che non porta più rispetto per nessuno?Forse anche noi donne abbiamo le nostre colpe non so...I ragazzini del giorno d'oggi crescono pensando che le donne siano disposte a tutto pur di apparire e di arrivare dove vogliono.Di rispetto non ce n'è per niente e per nessuno...Ultimamente è davvero un'escalation di omicidi ci pensavo anche oggi....e' veramente terribile....

Verissimo quello che dici, ci azzecchi sempre tu. ;)
Aggiungerei che a motivo del riscatto sociale della donna l'uomo spesso annaspa, e non riesce più a gestire le Variabili in gioco nei rapporti, e il più delle volte la rottura di una relazione diventa un trauma insormontabile. In poche parole nel campo affettivo l’uomo comincia a sentire tutto fuori Range, e al primo incidente di percorso scattano meccanismi distruttivi.

_

Ospite


Messaggio da Ospite » 14/07/2010, 14:06

dies irae ha scritto:[...]



scrivo qui perchè non posso inviare messaggi privati.
nel mio post non c'era niente di aggressivo.
dato che mi sono stati messi in bocca concetti che non penso minimamente, su argomenti così dolorosi, ho il pieno diritto di chiarire la mia posizione.

Certo ma in maniera più pacata se possibile. Ti ricordo che non è consentito polemizzare nei topic. In caso di dissenso con la moderazione puoi sempre scrivere a moderatore@mailamici.it. Ogni ulteriore messaggio polemico in questa discussione verrà spostato su Incomprensibili e totalmente fuori.

Grazie dell'attenzione

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 14/07/2010, 14:33

the.nuance ha scritto: Ma la mia domanda riguarda il vivere questo meraviglioso sentimento: ma perchè noi uomini consideriamo la donna da amare come un 'possesso' invece di un dono?

vi ringrazio.
Bellissimo e attualissimo topic. Sono sconcertato pure io da questi epiloghi omicidi di storie d'amore. Volutamente o no, ricalcati maggiormente in questi giorni dalle cronache estive, ma comunque da molto tempo in atto e apparentemente senza fine o soluzioni possibili.
Io personalmente ritengo alla base vi sia grande disagio, ignoranza e totale decadimento morale. Non è inculcato, specie nell'uomo, un senso di rispetto e tolleranza che separi l'orgoglio e l'individualismo dal senso di dolore e sconforto per una perdita affettiva. Vi è una presa di posizione arbitraria e crudele nei confronti dell'altra parte, quasi a voler esprimere supremazia su di essa nel dire: se non sei mia, non sarai di nessuno. Cose deliranti e frastornanti, specie come dicevo in altro topic con Micol, se riferite a relazioni brevissime. A piccoli accenni di affettività e incontro. Ma come, bastano pochi mesi di uscite insieme per distruggere una vita, quando la persona dice di non voler più continuare?
Ho un disprezzo molto forte verso questi soggetti, che in tanti casi muoiono da codardi togliendosi la vita loro stessi.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da arietina76 » 14/07/2010, 14:46

Shadow750 ha scritto:[...]



Bellissimo e attualissimo topic. Sono sconcertato pure io da questi epiloghi omicidi di storie d'amore. Volutamente o no, ricalcati maggiormente in questi giorni dalle cronache estive, ma comunque da molto tempo in atto e apparentemente senza fine o soluzioni possibili.
Io personalmente ritengo alla base vi sia grande disagio, ignoranza e totale decadimento morale. Non è inculcato, specie nell'uomo, un senso di rispetto e tolleranza che separi l'orgoglio e l'individualismo dal senso di dolore e sconforto per una perdita affettiva. Vi è una presa di posizione arbitraria e crudele nei confronti dell'altra parte, quasi a voler esprimere supremazia su di essa nel dire: se non sei mia, non sarai di nessuno. Cose deliranti e frastornanti, specie come dicevo in altro topic con Micol, se riferite a relazioni brevissime. A piccoli accenni di affettività e incontro. Ma come, bastano pochi mesi di uscite insieme per distruggere una vita, quando la persona dice di non voler più continuare?
Ho un disprezzo molto forte verso questi soggetti, che in tanti casi muoiono da codardi togliendosi la vita loro stessi.
quoti in pieno il tuo intevento.
questi episodi, che sembra diventino man mano più frequenti, sono sconcertanti.
la penso come te: alla base credo ci sia una forte ignoranza (non alludo al livello di scolarizzazione, ma alla maturità e allo spessore umano della persona), e la mancanza di ogni rispetto e considerazione per la vita altrui e propria, visto che nella maggior parte dei casi gli autori di questi gesti finiscono col togliersi la vita.
e anch'io credo che talvolta questo gesto finale sia, più che altro, il modo per sfuggire alla conseguenze di quanto commesso, e dunque, in questo senso, un gesto di vigliaccheria.
trovo poi sconvolgente che questi gesti riguardino spesso, come la cronaca ci insegna, anche ragazzi di giovane età (recente è il caso di un sedicenne). lì è sintomo, secondo me, di un'assenza della famiglia alle spalle, che davvero non è stata in grado di "inculcare" determinati valori. perchè a sedici anni non si è ancora uomini fatti, ma ragazzini.

come qualcuno ha detto, è vero che nelle relazioni anche le donne siano possessive, ma è altrettanto vero che autori di questi epiloghi tragici siano gli uomini.
sai dove credo invece che ci sia,forse, una prevalenza di possessività femminile? non so se è una mia impressione, ma mi sembra che stiano aumentando anche i casi di madri che tolgono la vita ai figli, spesso di tenera età. ecco, lì forse c'è una maggior casistica "femminile". ma è un discorso a parte, perchè non riguarda le relazioni, ma il rapporto genitore/figlio.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 14/07/2010, 14:46

kim90 ha scritto:[...]




Verissimo quello che dici, ci azzecchi sempre tu. ;)
Aggiungerei che a motivo del riscatto sociale della donna l'uomo spesso annaspa, e non riesce più a gestire le Variabili in gioco nei rapporti, e il più delle volte la rottura di una relazione diventa un trauma insormontabile. In poche parole nel campo affettivo l’uomo comincia a sentire tutto fuori Range, e al primo incidente di percorso scattano meccanismi distruttivi.

_
Ti ringrazio Kim!Quindi secondo te quando un uomo si trova ad aver di fronte una donna che gli "tiene" testa perde il controllo?Perchè non è abituato al confronto?Sono davvero interessata a capire il punto di vista di un uomo, quale spiegazione ci può essere....Siete tendenzialmente più aggressivi e in certi tipi di uomini manca il controllo?Parlando con una conoscente di questa cosa mi ha detto che ai 2 figli maschi ha sempre cercato di fargli capire di rispettare le donne....Forse anche questo andrebbe fatto, dato che ultimamente la donna viene vista come un oggetto e di questo siamo responsabili pure noi donnine....

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da tropicsnow » 14/07/2010, 15:46

Shadow750 ha scritto: Io personalmente ritengo alla base vi sia grande disagio, ignoranza e totale decadimento morale. Non è inculcato, specie nell'uomo, un senso di rispetto e tolleranza che separi l'orgoglio e l'individualismo dal senso di dolore e sconforto per una perdita affettiva. Vi è una presa di posizione arbitraria e crudele nei confronti dell'altra parte, quasi a voler esprimere supremazia su di essa nel dire: se non sei mia, non sarai di nessuno. Cose deliranti e frastornanti, specie come dicevo in altro topic con Micol, se riferite a relazioni brevissime. A piccoli accenni di affettività e incontro. Ma come, bastano pochi mesi di uscite insieme per distruggere una vita, quando la persona dice di non voler più continuare?
Ho un disprezzo molto forte verso questi soggetti, che in tanti casi muoiono da codardi togliendosi la vita loro stessi.
condivido anche io. in questi mesi, purtroppo, passione e violenza sono diventati sinonimi di una realtà che le donne stanno vivendo da vittime. violenza che fa immaginare scenari di solitudine e ossessione in menti che vedevano nella donna un grande amore e poi una volta che questi uomini vengono lasciati soli cominciano a covare odio nei confronti di colei che prima era l'unico bene. andata via la Giulietta di turno, Romeo si trasforma in Otello e la tragedia è compiuta. è la rabbia del rifiuto ad esplodere.
questa non è passione, ma frustrazione, senso di inadeguatezza, incapacità di sopportare un abbandono. il loro è un amore morboso, malato, dipendente. c'è un disagio relazionale inespresso ma crescente, difatti, i delitti passionali sono spesso la conclusione di amori infelici o non corrisposti. poi, dopo aver ucciso quanto di più importante hanno nella vita, a volte anche i figli, si suicidano, perché sentono che la loro esistenza non ha più senso. c'è secondo me una mancata educazione a riconoscere i propri sentimenti, a comunicarli e gestirli, e l'omicidio diventa una valvola di sfogo per scaricare tutta la rabbia e la tensione accumulata. la paura, la solitudine, il rifiuto sottesi ad un amore insicuro, come la scarsa autostima che può essere alla base della gelosia che diventa anche essa una parte essenziale del disagio amoroso, contribuiscono ad alimentare simili follie.
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Messaggio da Rikardo » 14/07/2010, 17:13

Boh, rimanendo nel pensiero, la cosa che mi fa in***** maggiormente è immaginare la mia donna a letto con un altro, che fa certe cose sessuali, che viene messa in determinate posizioni, che fa quell'altra cosa, che l'uomo le....
Effettivamente, ribadisco, questo è il punto, amici.
Una donna che fa sesso mi sembra quasi sia maltrattata, perchè so come ragioniamo noi uomini. Invece, trattasi di rapporti tra due persone consenzienti.

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Messaggio da tropicsnow » 14/07/2010, 17:23

Rikardo ha scritto:Boh, rimanendo nel pensiero, la cosa che mi fa in***** maggiormente è immaginare la mia donna a letto con un altro, che fa certe cose sessuali, che viene messa in determinate posizioni, che fa quell'altra cosa, che l'uomo le....
Effettivamente, ribadisco, questo è il punto, amici.
Una donna che fa sesso mi sembra quasi sia maltrattata, perchè so come ragioniamo noi uomini. Invece, trattasi di rapporti tra due persone consenzienti.
dici che ti fa arrabbiare il fatto che la tua donna possa godere nell'avere rapporti sessuali con un altro uomo. fin qui niente di anormale. però voi uomini non disdegnate di tradire la vostra donna che in tal caso dovrebbe starsene zitta e buona. insomma la donna può, anzi deve, accettare che il proprio compagno abbia avventure mentre voi no. c'è qualcosa che non va, che dici?
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Messaggio da Ospite » 14/07/2010, 17:39

Rikardo ha scritto:Boh, rimanendo nel pensiero, la cosa che mi fa in***** maggiormente è immaginare la mia donna a letto con un altro, che fa certe cose sessuali, che viene messa in determinate posizioni, che fa quell'altra cosa, che l'uomo le....
Effettivamente, ribadisco, questo è il punto, amici.
Una donna che fa sesso mi sembra quasi sia maltrattata, perchè so come ragioniamo noi uomini. Invece, trattasi di rapporti tra due persone consenzienti.
Quanto orgoglio ferito.... bah... per me inspiegabile... ma la donna è il soggetto passivo di un rapporto sessuale? E che farà mai di diverso da quello che farebbe con te?? Con uno il Kamasutra e con l'altro Santa Maria Goretti??? ;)

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Mister71 » 14/07/2010, 19:44

@Micol:


Quindi secondo te quando un uomo si trova ad aver di fronte una donna che gli "tiene" testa perde il controllo?Perchè non è abituato al confronto?Sono davvero interessata a capire il punto di vista di un uomo, quale spiegazione ci può essere....
Ciao...

Non ci sono punti di vista. Le persone non sono tutte uguali, si distinguono tra loro per normalità e patologia, nel senso che perfino quella grande massa di "fuori di testa" che si aggira attorno a noi non è assimilabile ad una categoria, un equilibrio emotivo non è mai uguale ad un altro, che sia sano oppure malato.
Siete tendenzialmente più aggressivi


Si, lo siamo, ma un uomo che ha una emotività composta ed equilibrata non riempie di botte nessuna donna. L'equilibrio emotivo è lo sfondo sul quale si manifesta la sua reazione.Se questa è fuori misura, è perché quell'equilibrio è deficitario, come un palazzo che sta crollando si appoggia sulle sue strutture. E' ancora in piedi ma non è sano...

...
ultimamente la donna viene vista come un oggetto e di questo siamo responsabili pure noi donnine....
Io direi che le donne sono state sempre viste come oggetti, in certi paesi dell'asia alcuni animali domestici sono più importanti della moglie. Quando una subcultura finisce a braccetto con una scarsa propensione personale alla riflessione, alla consapevolezza, anche a causa delle persone che ci sono capitate come genitori, allora è solo questione di tempo prima che avvenga qualcosa...

Ciao.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 14/07/2010, 20:21

Mister71 ha scritto:@Micol:



[...]



Ciao...

Non ci sono punti di vista. Le persone non sono tutte uguali, si distinguono tra loro per normalità e patologia, nel senso che perfino quella grande massa di "fuori di testa" che si aggira attorno a noi non è assimilabile ad una categoria, un equilibrio emotivo non è mai uguale ad un altro, che sia sano oppure malato.

[...]



Si, lo siamo, ma un uomo che ha una emotività composta ed equilibrata non riempie di botte nessuna donna. L'equilibrio emotivo è lo sfondo sul quale si manifesta la sua reazione.Se questa è fuori misura, è perché quell'equilibrio è deficitario, come un palazzo che sta crollando si appoggia sulle sue strutture. E' ancora in piedi ma non è sano...

... [...]



Io direi che le donne sono state sempre viste come oggetti, in certi paesi dell'asia alcuni animali domestici sono più importanti della moglie. Quando una subcultura finisce a braccetto con una scarsa propensione personale alla riflessione, alla consapevolezza, anche a causa delle persone che ci sono capitate come genitori, allora è solo questione di tempo prima che avvenga qualcosa...
Ciao.
Ciao Mister.....ma che spiegazione dai al fatto che questi omicidi vengono perpetrati quasi esclusivamente da uomini?Dici che le persone non sono tutte uguali...d'accordo ma qualcosa accomunerà questi uomini non può essere un caso che ogni volta è una donna ad essere perseguitata o molestata (non dico che non ci siano anche casi inversi) se non uccisa non credi?Secondo te stiamo vivendo in un periodo chiamiamolo di retrocessione culturale?La società di oggi è davvero questo?Comunque dici che non ci sono punti di vista io penso di sì perchè donne e uomini hanno sensibilità diverse magari ci sono cose che possono urtare voi e non noi insomma in questo senso vorrei un punto di vista di un uomo...Per vedere la cosa da un'altra angolazione.

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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 15/07/2010, 5:12

Micol* ha scritto:[...]



...Comunque dici che non ci sono punti di vista io penso di sì perchè donne e uomini hanno sensibilità diverse magari ci sono cose che possono urtare voi e non noi insomma in questo senso vorrei un punto di vista di un uomo...Per vedere la cosa da un'altra angolazione.


Sapevo fin dall'inizio che tale topic avrebbe probabilmente 'scatenato' i cosiddetti 'punti di vista' come fossero una contrapposizione tra due mondi, l'uomo e la donna, ognuno con le sue ragioni.
Scelgo le parole di Micol per porre un inizio di riflessione personale vista da un uomo con i suoi pregi e difetti.

I fatti accaduti sono solo uno spunto ( a proposito: Roma, Cuneo, Bologna, ieri tre casi gravi...) per confrontarsi e non scontrarsi sulla realtà della coppia, magari trovare con umiltà ed equilibrio anche un motivo che possa arrivare nel profondo di questa realtà: l'amore tra due esseri umani, la vita di una coppia.
Fu in treno, al ritorno di un convegno nazionale sull' educazione affettiva di varie associazioni di volontariato sociale (che spesso sono le prime a "sentire" le cose che cambiano ), che mi venne in mente di coinvolgervi.

Una prima considerazione: alcune regole, modi, principi, stanno cambiando! In ogni realtà e situazione di vita. Il pilastro della modernità: l'economia, i soldi insomma, è stata in realtà la madre dell' umano essere, il fare che crea l'essere, la sostanza genera il modo. Basta vedere, per ora pochi...ma credo i più avveduti e lungimiranti, scrittori, giornalisti, dettare articoli sui nostri quotidiani principali. Si, ci troviamo di fronte ad un reale cambiamento e come tale lascia aperta una porta dove entrano le varie insicurezze, paure di dover affrontare qualcosa di nuovo.

Quindi un cambiamento già in atto da tempo: Ne siamo preparati? Il pilastro sembra si stia 'rovesciando: l'umano e i suoi bisogni prima del come e modo di viverli!

Come sempre è dal 'basso' che arrivano i primi segnali, le piccole realtà di vita, ma quelle più sofferenti, perchè in realtà le più importanti che 'sentono' gli effetti di ciò che cambia: il relazionarsi, anche normalmente ma soprattutto affettivamente subisce uno stress d'attenzione...ed ognuno cerca di proteggere la propria parte, i propri interessi, e l'uomo (qui intendo maschio e femmina) teme di 'perdere' o dover 'ricominciare' a "studiare" la vita.
Si comprende come l'egoismo di se, l'adesione quasi narcotizzata per ogni regola di realtà, sembrano messe in discussione ; siamo più insicuri e fragili. Che si fa in certe situazioni? Penso si badi a conservare ciò che si ha.

Affettivamente parlando ecco come vive un uomo il rapporto con la 'sua' donna: non regge il timore di restar solo, quindi come senza un identità, essendo educato a non saper anche essere solo, ad accettare le contrarietà...a vedere che la sua donna possa avere e vivere nel lavoro, nella sua determinazione di vita, nelle scelte, il suo 'punto' di vista! Se questo punto di vista è avvertito da noi come una minaccia, non per la coppia, ma per se stesso, per il nostro equilibrio morale, bene, allora il 'no!' diventa un taglio interiore profondo, una ferita permanente e lei ha solo due scelte: continuare come dice l'uomo (per il proprio ego, per se stesso) oppure opporsi, far presente le sue ragioni per la fine di un rapporto...e molto spesso lo fa molto più maturamente che il lui.

In realtà ha solo una scelta!...per non essere 'punita' con la morte violenta come sfregio, o ridotta in un letto' d'ospedale. L'uomo non ha più modo di comunicare se non con la violenza.
Quindi stare alle condizioni dell'uomo! E...non andare mai ai cosiddetti ultimi incontri chiarificatori! :? (...beh, non si mai, se un uomo già arrabiato ti dice che vuole un 'ultimo' incontro, almeno qualche schiaffone o insulto pesante lo si rimedia certamente)...lo so, esagero?

La paura e l'incertezza di se, la mancanza di 'accettare' (seppure sofferta), l'incapacità di 'essere' alla pari, l'egoismo di fondo: ecco i nostri punti di vista.

Siamo molto più fragili di quanto sia cultura, che status acquisiti, ci sembravano averci assicurato e...non lo sopportiamo!
E presi da noi stessi 'dimentichiamo' di 'vedere, 'sentire' lei, di 'conoscerla', di accettare anche un suo no. Lei è già preparata a tale cambiamento di scala di valori, è capace di saper vedere anche il grigio della vita, di complementare l'istinto, l'interiorità, il cuore con la razionalità, la concretezza con l'essere, il modo con la sostanza.
Lei per amore si da tutta...noi no, solo una buona parte...l'altra? E' solo per noi!

Se parliamo di sensibilità interiore siamo dei dilettanti (nella generalità): ci è stato in qualche modo imposto (...e noi però contenti) di vedere e conoscere la donna quasi esclusivamente da un angolazione: quella delle sue curve!
Ma appena siamo chiamati in causa a conoscerla nel suo mondo interiore siamo poco poco spacciati! Ecco in cosa noi maschietti dovremmo metterci in discussione. Serve una nuova educazione su noi stessi!
Nell' ultima riunione della UE dei ministri economici si è parlato di una nuova educazione dell'economia,...nella politica tale termine inizia a saltar fuori,...nelle scuole ed università iniziano appositi corsi, nella chiesa stessa come istituzione ci si prepara.
Si abbiamo bisogno di ritornare ad essere educati e sentiamo il bisogno della semplice ma vera pedagogia umana alla Montessori, don Lorenzo Milani, con la sua stupenda 'scuola di Barbiana; insomma una pedagogia della vita come soprattutto le nuove generazioni non hanno avuto...se non quella della play station, dell' iphone e via dicendo.

Noi siamo quello che possediamo e non quello di concretizzare un desiderio, una giusta ambizione di vita, nel rispetto, nella considerazione dell'altro e dei suoi bisogni, e con la nostra lei ci 'sentiamo' per come ci viene incontro, dice di si, e se spesso i suoi 'bisogni', i suoi 'punti di vista'...che altro non sono che profonde sfumate esigenze di come cantare il proprio "inno alla vita", il proprio "grido" all'amore, sembra andare in contrasto con i nostri bisogni...non la 'possediamo' più...è più libera..e ciò richiede fiducia da parte nostra ...uhm..troppo difficile ...e invece di esserne contenti perche l'amiamo , tale pseudo amore appunto, la uccide!

Una nota: non intendo con le mie parole generalizzazioni di sorta ne estremizzazioni...sono considerazioni dettate dalla mia esperienza di vita e da ciò 'osservo' in essa.

l'altra nota: scusatemi! scrivo di getto...e ho il difetto di sapere quando inizio ma non quando finisco..confido nella vostra pazienza!

Ciao! B.

Micol*

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Micol* » 15/07/2010, 10:12

the.nuance ha scritto:[...]





Sapevo fin dall'inizio che tale topic avrebbe probabilmente 'scatenato' i cosiddetti 'punti di vista' come fossero una contrapposizione tra due mondi, l'uomo e la donna, ognuno con le sue ragioni.
Scelgo le parole di Micol per porre un inizio di riflessione personale vista da un uomo con i suoi pregi e difetti.

I fatti accaduti sono solo uno spunto ( a proposito: Roma, Cuneo, Bologna, ieri tre casi gravi...) per confrontarsi e non scontrarsi sulla realtà della coppia, magari trovare con umiltà ed equilibrio anche un motivo che possa arrivare nel profondo di questa realtà: l'amore tra due esseri umani, la vita di una coppia.
Fu in treno, al ritorno di un convegno nazionale sull' educazione affettiva di varie associazioni di volontariato sociale (che spesso sono le prime a "sentire" le cose che cambiano ), che mi venne in mente di coinvolgervi.

Una prima considerazione: alcune regole, modi, principi, stanno cambiando! In ogni realtà e situazione di vita. Il pilastro della modernità: l'economia, i soldi insomma, è stata in realtà la madre dell' umano essere, il fare che crea l'essere, la sostanza genera il modo. Basta vedere, per ora pochi...ma credo i più avveduti e lungimiranti, scrittori, giornalisti, dettare articoli sui nostri quotidiani principali. Si, ci troviamo di fronte ad un reale cambiamento e come tale lascia aperta una porta dove entrano le varie insicurezze, paure di dover affrontare qualcosa di nuovo.

Quindi un cambiamento già in atto da tempo: Ne siamo preparati? Il pilastro sembra si stia 'rovesciando: l'umano e i suoi bisogni prima del come e modo di viverli!

Come sempre è dal 'basso' che arrivano i primi segnali, le piccole realtà di vita, ma quelle più sofferenti, perchè in realtà le più importanti che 'sentono' gli effetti di ciò che cambia: il relazionarsi, anche normalmente ma soprattutto affettivamente subisce uno stress d'attenzione...ed ognuno cerca di proteggere la propria parte, i propri interessi, e l'uomo (qui intendo maschio e femmina) teme di 'perdere' o dover 'ricominciare' a "studiare" la vita.
Si comprende come l'egoismo di se, l'adesione quasi narcotizzata per ogni regola di realtà, sembrano messe in discussione ; siamo più insicuri e fragili. Che si fa in certe situazioni? Penso si badi a conservare ciò che si ha.

Affettivamente parlando ecco come vive un uomo il rapporto con la 'sua' donna: non regge il timore di restar solo, quindi come senza un identità, essendo educato a non saper anche essere solo, ad accettare le contrarietà...a vedere che la sua donna possa avere e vivere nel lavoro, nella sua determinazione di vita, nelle scelte, il suo 'punto' di vista! Se questo punto di vista è avvertito da noi come una minaccia, non per la coppia, ma per se stesso, per il nostro equilibrio morale, bene, allora il 'no!' diventa un taglio interiore profondo, una ferita permanente e lei ha solo due scelte: continuare come dice l'uomo (per il proprio ego, per se stesso) oppure opporsi, far presente le sue ragioni per la fine di un rapporto...e molto spesso lo fa molto più maturamente che il lui.

In realtà ha solo una scelta!...per non essere 'punita' con la morte violenta come sfregio, o ridotta in un letto' d'ospedale. L'uomo non ha più modo di comunicare se non con la violenza.
Quindi stare alle condizioni dell'uomo! E...non andare mai ai cosiddetti ultimi incontri chiarificatori! :? (...beh, non si mai, se un uomo già arrabiato ti dice che vuole un 'ultimo' incontro, almeno qualche schiaffone o insulto pesante lo si rimedia certamente)...lo so, esagero?

La paura e l'incertezza di se, la mancanza di 'accettare' (seppure sofferta), l'incapacità di 'essere' alla pari, l'egoismo di fondo: ecco i nostri punti di vista.

Siamo molto più fragili di quanto sia cultura, che status acquisiti, ci sembravano averci assicurato e...non lo sopportiamo!
E presi da noi stessi 'dimentichiamo' di 'vedere, 'sentire' lei, di 'conoscerla', di accettare anche un suo no. Lei è già preparata a tale cambiamento di scala di valori, è capace di saper vedere anche il grigio della vita, di complementare l'istinto, l'interiorità, il cuore con la razionalità, la concretezza con l'essere, il modo con la sostanza.
Lei per amore si da tutta...noi no, solo una buona parte...l'altra? E' solo per noi!

Se parliamo di sensibilità interiore siamo dei dilettanti (nella generalità): ci è stato in qualche modo imposto (...e noi però contenti) di vedere e conoscere la donna quasi esclusivamente da un angolazione: quella delle sue curve!
Ma appena siamo chiamati in causa a conoscerla nel suo mondo interiore siamo poco poco spacciati! Ecco in cosa noi maschietti dovremmo metterci in discussione. Serve una nuova educazione su noi stessi!
Nell' ultima riunione della UE dei ministri economici si è parlato di una nuova educazione dell'economia,...nella politica tale termine inizia a saltar fuori,...nelle scuole ed università iniziano appositi corsi, nella chiesa stessa come istituzione ci si prepara.
Si abbiamo bisogno di ritornare ad essere educati e sentiamo il bisogno della semplice ma vera pedagogia umana alla Montessori, don Lorenzo Milani, con la sua stupenda 'scuola di Barbiana; insomma una pedagogia della vita come soprattutto le nuove generazioni non hanno avuto...se non quella della play station, dell' iphone e via dicendo.

Noi siamo quello che possediamo e non quello di concretizzare un desiderio, una giusta ambizione di vita, nel rispetto, nella considerazione dell'altro e dei suoi bisogni, e con la nostra lei ci 'sentiamo' per come ci viene incontro, dice di si, e se spesso i suoi 'bisogni', i suoi 'punti di vista'...che altro non sono che profonde sfumate esigenze di come cantare il proprio "inno alla vita", il proprio "grido" all'amore, sembra andare in contrasto con i nostri bisogni...non la 'possediamo' più...è più libera..e ciò richiede fiducia da parte nostra ...uhm..troppo difficile ...e invece di esserne contenti perche l'amiamo , tale pseudo amore appunto, la uccide!

Una nota: non intendo con le mie parole generalizzazioni di sorta ne estremizzazioni...sono considerazioni dettate dalla mia esperienza di vita e da ciò 'osservo' in essa.

l'altra nota: scusatemi! scrivo di getto...e ho il difetto di sapere quando inizio ma non quando finisco..confido nella vostra pazienza!

Ciao! B.
Ciao the nuance la tua riflessione mi piace condivido praticamente tutto quello che hai scritto....Diciamo che con il modificarsi di una condizione sociale voi uomini siete rimasti al "palo". Per dirla terra terra......E' quello che sostenevo anch'io.....Sono d'accordo con te sul fatto che il rispetto e l'educazione devono essere insegnati alle nuove generazioni, è fondamentale.....Buona giornata

Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 15/07/2010, 10:26

Non si tratta tanto di pensare la mia donna che gode come un altro, termine da te usato.
Il discorso è più intestino, subconscio.
Non voglio scendere in particolari sessuali, però se la donna viene "messa" in determinate situazioni sessuali, l'idea è che la donna venga quasi sfruttata, che subisca.
Non so perchè, ma è così.
E' un discorso più generico, che legato alla mia storia personale, al tradimento in generale.
Magari mi sono spiegato male, ma è una cosa più che psicologica che altro.

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Messaggio da Andyphone » 15/07/2010, 12:17

Per favore nel rispondere ricordate di usare il tasto 'riporta' quotando gli interventi a cui rispondete.

Grazie.
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Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 15/07/2010, 12:29

Beh, rispondevo a tropicsnow ed a Giada.

Riscrivo l'intervento, perchè ho notato la presenza di errori non modificabili, ormai:

Non si tratta tanto di pensare la mia donna che gode con un altro, termine da te usato.
Il discorso è più intestino, subconscio.
Non voglio scendere in particolari sessuali, però se la donna viene "messa" in determinate situazioni sessuali, l'idea è che la donna venga quasi sfruttata, che subisca.
Non so perchè, ma è così.
E' un discorso più generico, non legato alla mia storia personale, ma al tradimento in generale.
Magari mi sono spiegato male, ma è una cosa più che psicologica che altro.

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Mister71
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Mister71 » 15/07/2010, 12:35

Per Micol:


Ciao Mister.....ma che spiegazione dai al fatto che questi omicidi vengono perpetrati quasi esclusivamente da uomini?
Ciao... Non so se il fenomeno così come viene presentato dai media corrisponda a quello reale, nel senso che c'è anche chi non denuncia, chi non vuol far sapere, e ci sono uomini pesantemente calpestati dalle proprie compagne o mogli, e magari questi non fanno nulla anche per non rischiare di coprirsi di ridicolo, per un timore di questo tipo. Comunque, l'omicidio è un atto aggressivo, e se l'aggressività non è filtrata da un sano equilibrio, allora si manifesta più o meno direttamente.

Forse è il caso di fare anche un'altra riflessione: in un mondo palesemente insoddisfacente come quello attuale, consumista, sporco e superficiale, è facile che si finisca con il riversare tutte le proprie energie in un rapporto sentimentale o presunto tale, come se fosse l'ultimo aggancio significativo prima del nulla, e non è detto che questo pensiero sia cosciente nella mente di un uomo. Se anche questo va in pezzi, allora quel precario equilibrio segue a ruota, il colpo è troppo forte, non c'è una sufficiente conoscenza delle proprie emozioni e un autocontrollo ad ammortizzare, e la rabbia diventa come un rubinetto completamente aperto.
Dici che le persone non sono tutte uguali...d'accordo ma qualcosa accomunerà questi uomini non può essere un caso che ogni volta è una donna ad essere perseguitata o molestata (non dico che non ci siano anche casi inversi) se non uccisa non credi?
Se c'è un punto in comune, allora penso che sia soltanto di ordine emotivo. Finché non succede nulla, non si creano le condizioni, sono portatori sani - si fa per dire - di un equilibrio precario, ma ancora adeguato alla vita ordinaria, quotidiana. Come una valanga non è tale finché la neve non comincia a scivolare. E poi, si possono categorizzare queste persone sempre dopo. Prima di un episodio, come potresti? Certo ci sono dei segni, ma solo la fidanzata di turno è nella giusta posizione per coglierli, se è in grado di farlo e soprattutto, secondo me, se è disposta con sé stessa ad accettarne le possibili implicazioni...
Secondo te stiamo vivendo in un periodo chiamiamolo di retrocessione culturale?La società di oggi è davvero questo?
La società dei consumi è un cancro per le coscienze, io direi. Invece di vivere in una collettività che promuova il guardarsi dentro, la conoscenza di sé, noi ci troviamo in un posto dove siamo spinti a guardare sempre verso l'esterno, a desiderare un oggetto dopo l'altro. Aggiungerei anche che molti genitori sono diventati tali solo per un fatto di sesso, una questione meccanica, senza consapevolezza del ruolo importante e pieno di significato di una figura allevante... e non solo...
Comunque dici che non ci sono punti di vista io penso di sì perchè donne e uomini hanno sensibilità diverse magari ci sono cose che possono urtare voi e non noi insomma in questo senso vorrei un punto di vista di un uomo...Per vedere la cosa da un'altra angolazione.
Voi donne sembrate avere maggiore familiarità con le vostre emozioni, però per esperienza diretta posso dirti che la conoscenza di sé può essere insegnata a maschi e femmine, e che ci sono ragazze così invischiate nei propri problemi emotivi, a volte profondi e capaci di dare una forma pesante alla loro esistenza, da risultare meno consapevoli di un pezzo di legno. Non è colpa loro, ma il risultato non cambia.
Nessuno sceglie per sé cattive esperienze, cattivi genitori, e quant'altro. Se escludiamo i danni al sistema nervoso alla nascita, oppure manifestazioni successive a causa genetica, il resto o è sconosciuto oppure è di origine ambientale. E le cause "ambientali" non fanno troppe distinzioni tra maschi e femmine, colpiscono e basta.

Per questo, se siamo sani, fisicamente e mentalmente, se abbiamo una famiglia dove ci sono equilibrio e armonia, anche relative, siamo già enormemente fortunati, ma non sempre ce ne rendiamo conto... Ci sembra che i nostri obiettivi siano appena visibili all'orizzonte, e invece molti sono già con noi.

Ciao... :)

Ospite


Messaggio da Ospite » 15/07/2010, 12:55

Rikardo ha scritto: ... però se la donna viene "messa" in determinate situazioni sessuali, l'idea è che la donna venga quasi sfruttata, che subisca.
Non ho capito a questo punto la responsabilità a chi dovrebbe attribuirsi: all'uomo che avrebbe prevaricato o alla donna che si è fatta maltrattare??

Perdonami ma seguo a fatica questo discorso. Aiutami a capire meglio.

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the.nuance
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Re: L'amore che si uccide

Messaggio da the.nuance » 15/07/2010, 13:34

Micol* ha scritto:[...]



Ciao the nuance la tua riflessione mi piace condivido praticamente tutto quello che hai scritto....Diciamo che con il modificarsi di una condizione sociale voi uomini siete rimasti al "palo". Per dirla terra terra......E' quello che sostenevo anch'io.....Sono d'accordo con te sul fatto che il rispetto e l'educazione devono essere insegnati alle nuove generazioni, è fondamentale.....Buona giornata
la mia, in realtà era più che altro una riflessione di fondo... e che necessita di una lettura che...insomma ci vuole tempo!

Come vedi tu, con poche parole hai colto delle parti fondamentali e le hai espresse con semplicità e chiarezza. ;)

Ecco ad esempio un altro aspetto che dovremmo apprendere dalla donna in molte situazione della nostra vita! :rolleyes: :)
ti ringrazio per la tua attenzione Micol!

(ma se vorranno attendo i miei 'colleghi')

Ciao! B.

Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 15/07/2010, 13:53

giada ha scritto:[...]



Non ho capito a questo punto la responsabilità a chi dovrebbe attribuirsi: all'uomo che avrebbe prevaricato o alla donna che si è fatta maltrattare??

Perdonami ma seguo a fatica questo discorso. Aiutami a capire meglio.
Giadina, parlavo meramente di subconscio, di concezioni mentali.
Inconsciamente, ribadisco, l'uomo sovente vede la donna come un oggetto, durante l'atto sessuale intendo.
E' veramente irritante, insopportabile, pensare la tua donna amata che subisca un determinato trattamento sessuale da un terzo, trattamento condiviso e legittimato per carità.
Gli uomini sanno come ragionano ed agiscono gli uomini, ergo fa veramente male pensare la tua donna oggetto di certi atteggiamenti sessuali maschili, in questi casi altrui.
Si tratterà di possessività, di troppo amore, di gelosia, ciò che vuoi.

E' che non voglio essere triviale, ma spero mi abbiate capito.

Ospite

Re: L'amore che si uccide

Messaggio da Ospite » 15/07/2010, 14:05

the.nuance ha scritto:[...]Affettivamente parlando ecco come vive un uomo il rapporto con la 'sua' donna: non regge il timore di restar solo, quindi come senza un identità, essendo educato a non saper anche essere solo, ad accettare le contrarietà...a vedere che la sua donna possa avere e vivere nel lavoro, nella sua determinazione di vita, nelle scelte, il suo 'punto' di vista! Se questo punto di vista è avvertito da noi come una minaccia, non per la coppia, ma per se stesso, per il nostro equilibrio morale, bene, allora il 'no!' diventa un taglio interiore profondo, una ferita permanente e lei ha solo due scelte: continuare come dice l'uomo (per il proprio ego, per se stesso) oppure opporsi, far presente le sue ragioni per la fine di un rapporto...e molto spesso lo fa molto più maturamente che il lui.
Povero quest'uomo però. Meno male che a fine post hai attestato di non voler generalizzare, nel senso che io come tanti altri rappresentanti del cosidetto "sesso forte" non siamo per nulla così. Quanto affermi sento che ha una grande ragione di essere, però io da persona poco intellettuale, mi sento di pensare semplicemente chesarebbe necessario un percorso di maturazione più introspettivo e maturo. Uomo non è essere solo virile, prestante e dominatore della situazione. Io credo si debba essere anche e soprattutto umili, nel senso di acquisire con esperienza e lungimiranza, che la nostra affermazione all'interno della coppia, e quindi il nostro successo con la donna che ci sta accanto da un giorno o da una vita, prescinde dal rispetto che siamo in grado di darle. Nella capacità di renderla felice e farla sentire femmina a 360°,così come nell'accettare che non siamo più la persona adatta a lei. Senza per questo perdere le nostre potenzialità, magari da utilizzare in una relazione futura. Si tratta di mettere l'orgoglio sotto i tacchi, ed essere un attimino meno fatalisti e poco propensi alla ricerca spasmodica di conferme nel campo amoroso e sessuale.
the.nuance ha scritto:[...]
Se parliamo di sensibilità interiore siamo dei dilettanti (nella generalità): ci è stato in qualche modo imposto (...e noi però contenti) di vedere e conoscere la donna quasi esclusivamente da un angolazione: quella delle sue curve!
Ma appena siamo chiamati in causa a conoscerla nel suo mondo interiore siamo poco poco spacciati! Ecco in cosa noi maschietti dovremmo metterci in discussione.
Anche le curve hanno la loro importanza, e ci viene chiesto di valorizzarle senza per questo farne un mito. Ma vogliamo anche dare il giusto peso a queste curve? Quello che hanno nel corso di una notte, o di una breve convivenza, magari non è eguale quando si tratta di un legame saldo, sentimentalmente forte e impegnato, e dal quale sono pure seguiti dei frutti che necessitano di attenzione e responsabilità massime.
Voglio dire, e forse mi ripeto anche, che l'uomo dovrebbe pure avere il senso della misura e della proporzione. Spesso abbiamo la tendenza a enfatizzare troppo, manco avessimo la necessità di essere i più grandi playboy del Pianeta. Stiamo un attimo calmi, e pensiamo anche oltre alle curve. O comunque tiriamo un po' più spesso il freno della delusione e dell'arrabbiatura, visto che non siamo giudici dell'amore ne esseri infallibili e imperituri.