Un consiglio sulla mia storia finita

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saxdem

Un consiglio sulla mia storia finita

Messaggio da saxdem » 23/04/2005, 12:12

Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo in questo forum e come tutti quelli che lo fanno spero sempre di trovare una risposta ai mille quesiti che ti si insinuano nella mente quando finisce una storia. Ho 36 anni ed esco da una storia con una ragazza di 24 anni duranta 2 anni e 2 mesi. Ci siamo lasciati 2 settimane fa e devo dire che credo di non aver mai sofferto tanto come sto soffrendo ora. E' proprio vero: il dolore più grande è quello che viene da una storia finita. Vengo ai fatti: ci siamo conosciuti più di 2 anni fa e dopo 2 mesi ci siamo scoperti innamorati, o per lo meno abbiamo trovato attrazione l'uno per l'altra, perché credo che l'amore sia un sentimento che si alimenti piano piano. Ero scettico all'inizio della storia per la differenza di 12 anni ed, essendo uscito da una storia deludente, ci andavo cauto. Lei ha iniziato a lamentare questo mio atteggiamento dicendo che mi sentiva freddo. In effetti ero più distaccato (sbagliando, forse) di lei. L'ho capito e ho cominciato a cambiare atteggiamento. Le cose sembravano andare decisamente meglio, quando ha iniziato a fare strani discorsi sul suo senso di famiglia. Una domenica mattina mi dice "ma tu non vuoi fare nulla per mettere su famiglia?". Premetto che lavoro come programmatore e prendo circa 1000€ al mese (specifico il lato materiale della cosa perché è diventato un aspetto portante della storia e capirete perché), aspettando di rilevare lo studio di commercialista da cui 4 anni fa andai via per divergenze di opinioni. In parole povere, mi porta a casa sua per parlare con sua madre per "capire" cosa voglio fare nella vita. Dico che intendo passare alla professione libera nel giro di un paio d'anni. Non vi dico come mi sento "valutato in base alla mia capacità di guadagno" durante quel colloquio. Tutto sempre finire lì, la storia continua e sembriamo felici. L'estate scorsa una mattina, mezz'ora dopo averla lasciata a casa che parlava con sua madre e mi salutava serena, mi chiama inviperita e mi dice che io penso solo a me e che non voglio fare nulla per noi. Cado dalle nuvole. Mi urla contro che dovevo fare il commercialista già 4 anni prima e non quello che faccio ora e che ho fatto delle scelte sbagliate. Finiamo per litigare e non ci sentiamo per una settimana.Lei ogni tanto mi manda sms negativi e pieni di rabbia per qualcosa che non capisco (soprattutto per aver scelto anni prima, quando neanche la conoscevo, un lavoro che a suo parere non andava bene).Dopo quella settimana riesco a rivederla, mi dice che il suo amore si stava spegnendo e che l'avevo fatta stare male, che dovevo correre al suo balcone con un mazzo di fiori e dirle che nella mia vita avevo sbagliato tutto.Alla fine io cedo e le dico che l'amo troppo e che cercherò di passare alla professione libera prima del tempo stabilito.A settembre continuavamo a mantenere i contatti, ma lei non esitava a mandarmi sms pieni di rabbia perché "l'avevo fatta stare male". Io mi stanco e le scrivo un ultimo sms "chiarisciti le idee e quando sei convinta di voler ricominciare con i sani sensi chiamami". Mi chiama la mattina dopo dicendo che "vuole stare con me".Con fatica rientra nella mia vita: gliene dò vinte parecchie e il primo mese è un inferno (lei sempre scontrosa e negativa su tutto).Ho pazienza e mi dico che per amore si fa questo e altro.Gli ultimi 6 mesi sembravano andare meglio:mi metto a studiare per fare l'esame di dottore commercialista (che in teoria avrò a giugno) e continuo a lavorare e organizzarmi per il passaggio alla nuova attività.Sembrava tornato l'amore e invece 3 settimane fa mi dice che "i suoi non mi accettano perché a 36 anni dovrei guadagnare almeno 3000€ al mese", che "a 36 anni è troppo tardi per guadagnare tanto buttandosi in un lavoro, anche se ho uno studio avviato da mio padre", che "il suo sogno è stare a casa con i figli e quindi vuole un uomo che si dedichi completamente a lei, dandole un tenore di vita di un certo livello (almeno 3000-3500€ euro al mese) e che si dedichi a lei nel suo tempo libero, donandosi sempre e incondizionatamente".Due settimane fa mi ha chiesto un periodo di riflessione e poi dopo una settimana mi ha mandato degli sms dicendomi che siamo troppo diversi. Mi è crollato ancora una volta il mondo addosso:ho sentito il mio cuore messo sul piatto di una bilancia e dall'altra parte il mio portafoglio.Una sensazione di sporcizia.Avevo anche comprato casa (un'ottantina di mq), ma a lei sembrava piccola perché c'era un solo bagno e "lei a casa sua è abituata ad avere il bagno personale".Non vi dico il dolore che provo ancora dentro per la fine di questa storia.Razionalmente mi dico "una così è meglio perderla", ma il mio cuore (inspiegabilmente) batte per lei. Non sto riuscendo a dimenticarla. Non sto riuscendo a studiare per l'esame. Stanotte l'ho sognata e mi sono svegliato con l'amaro in bocca. Io che come ricchezza principale considero l'amore di una persona che ti ama davvero, rimango deluso da un modo di pensare così materialista.I soldi servono per vivere, è vero, ma senza amore che famiglia è? Cosa ne pensate? Grazie per avermi letto.

Nog


Messaggio da Nog » 23/04/2005, 15:52

Ciao, mi spiace per te! :( Ci sono tante spiegazioni possibili ad un comportamento del genere; nessuna però, dal mio personalissimo punto di vista, "positiva". Una ragazza di 24 anni immatura e succube a tal punto dei genitori da demandare praticamente loro la scelta del proprio compagno per la vita e/o superficiale a tal punto da preoccuparsi seriamente di cose come il bagno personale e/o avida a tal punto da esigere un tenore di vita elevato facendosi mantenere.. non vedo come possa realmente amare qualcuno, e che senso possa avere che qualcuno ami lei. Poi è ovvio che bisognerebbe sentire anche la sua campana, magari le cose non stanno esattamente in questi termini.
Purtroppo non c'è una via di uscita facile.. ti devi sciroppare la sofferenza. Solo il tempo te la farà passare, gradualmente. L'unico modo per stare un pochino meglio è quello di darsi da fare il più possibile.. uscire, incontrare persone, tenersi occupati in qualunque modo. Più ci si chiude in sè stessi peggio è: un gatto che si morde la coda.
Cerca di conservare i ricordi belli dei due anni trascorsi con lei, che però oggi per te non deve più esistere. Appartiene solamente al passato. Buona fortuna!

Ospite


Messaggio da Ospite » 23/04/2005, 17:30

"valutato in base alla mia capacità di guadagno"


L'amore .............NON PUO' essere quantificato in rapporto all' ammontare della busta paga....................................
dalle mie parti ... questo ..... si chiama con un altro nome.....(...!!!???...)

L'amore è disinteressatooooooooooo..........!!!!!!!!!!
Ti faccio tanti auguri ne hai veramente bisogno
Ciao, ciao Lug!!

saxdem


Messaggio da saxdem » 23/04/2005, 21:08

Avete ragione, purtroppo mi è difficile capacitarmi che una storia finisca per queste ragioni. Nonostante sia consapevole che sia stata una fortuna allontanarmi dalla mia ex ragazza, dopo essere stato valutato per il portafogli più che per me stesso, mi sento vuoto (com'è normale). Una domanda volevo farvi. Nell'ipotesi che non sia una semplice scusa, ma lei pensi davvero queste cose, mi dareste la vostra opinione in merito a questa cosa che mi sta facendo scoppiare il cervello? Io per carattere cerco di entrare nella psicologia delle persone per capire cosa chiedono e il motivo di un comportamento invece di un altro. La questione è questa: vi ho raccontato che 4 anni fa decisi per motivi di incomprensione caratteriale di lasciare temporaneamente lo studio di commercialista di mio padre per avviare una nuova attività (quella di programmatore) partendo da autodidatta. Ciò significa che studiavo la notte per svolgere di giorno un lavoro che non avevo mai fatto e che con sacrifici davvero grossi cercavo di costruire attorno a me. Lo facevo per essere indipendente a 32 anni e non dover chiedere soldi a mio padre perché lo studio era suo e tutto dipendeva da lui. Oggi le cose sono cambiate e mio padre, dopo che sono andato via io ed è andata via mia sorella, si è reso conto che forse le cose non dovevano andare così e quindi ha capito che lo studio va gestito da mani giovani (ovviamente facendo riferimento alla sua esperienza triennale). Mia sorella è commercialista, io consulente del lavoro e sto studiando (dopo la batosta che sapete un po' meno) per rilevare lo studio e riorganizzarlo come Dio comanda. Ho anche intenzione di avviare un'attività turistica nella mia zona che non sarebbe male. Fatta questa premessa per farvi capire la situazione di oggi, vi espongo brevemente le accuse della mia ex: quello di cui mi ha accusato è che tutte queste cose "dovevo farle prima". Questo è il punto. Io dal mio punto di vista logico dico: 4 anni fa ho fatto dele scelte dettate dalla situazione del momento, mentre oggi posso farne altre. Analizzo la situazione e sapendo che il passato è passato e il futuro si costruisce da oggi in poi con convinzione e voglia di fare, valuto il presente in vista del futuro. Ma lo faccio da oggi perché è inutile piangere sul latte versato (ammesso che debba farlo). La mia ex invece considera il passato un peso per il presente per il quale non si può costruire un futuro proprio in vista di quel passato in cui ho fatto scelte sbagliate (secondo lei). Per lei tutto è "troppo tardi!". Allora se per il lavoro è tutto saturo non facciamo più bambini tanto ormai è troppo tardi e morirebbero tutti. Questo che non capisco. La mancanza di logicità, l'aderenza con la realtà. C'è un problema? Si è individuato e si sta affrontando per migliorarsi! Perché considerare sempre e solo il passato come se ormai fatto qualcosa nulla può più essere risolto? Lo so che mi faccio pippe mentali, ma questa cosa mi fa scoppiare il cervello! L'incapacità di capire che il presente è OGGI e i problemi si risolvono DA OGGI, perché il passato non è modificabile. Vi assicuro che mi sento schiacciato tra il pensiero delle sue aspettative e un muro rappresentato dal passato che non posso oltrepassare. E' una situazione assurda e pesantissima. Praticamente lei ce l'ha con me (e vi assicuro che è inviperita) perché dice che non solo 4 anni fa dovevo fare delle scelte che mi sta proponendo lei oggi (cose tipo "dovevi buttarti verso quell'attività" o "dovevi entrare in quel tipo di settore", cioé tutte cose che magari oggi vanno bene ma 4 anni fa erano all'inizio), ma già dal giorno dopo che l'ho conosciuta dovevo chiedermi come potevo farla felice, visto che lei non vuole lavorare nella vita (ma questo me lo ha detto solo dopo 1 anno e mezzo). Praticamente tutto quello che ho fatto era dovuto (me lo ha detto lei) e quello che non ho fatto (che dovevo estrapolare dalla sua testa perché lei non mi ha mai detto nulla) era obbligatorio: quello NON fatto l'ha fatta entrare in crisi e cioé "il fatto che non mi son dato da fare per garantirle il futuro!". Magari è per i suoi 24 anni e crescerà, ma quello che voglio chiedervi: com'è possibile, secondo voi, recriminare scelte fatto anni addietro che sai già che non è possibile modificare? Ogni scelta porta davanti a sé infinite altre scelte e una volta effettuata le possibilità che si pongono davanti sono migliaia e sempre diverse. Secondo me è solo una scusa la sua, ma fa male lo stesso...

Ospite

Per Saxdem

Messaggio da Ospite » 23/04/2005, 23:02

Stento a credere...
anche a me sarebbe piaciuto fare....... LA MANTENUTA........
purtroppo non ho trovato il........
( SCHERZAVO ) .....................
comunque
Vuoi un consiglio.........cambia ..........persona....
per te sarebbe come vincere un terno al lotto.......!!

Auguri
Ciao,ciao, Lug!!

ivanino


Messaggio da ivanino » 24/04/2005, 10:02

Caro amico credimi : se lei ragiona così non hai perso niente, lasciala andare, non ti merita. Quello non è amore..........

Jarod

Ciao,

Messaggio da Jarod » 05/05/2005, 17:47

Arrivo un pó di giorni in ritardo...e spero che le cose per te siano migliorate, anche se ne dubito, dato che per certi aspetrti sto vivendo una situazione simile alla tua e per me il trascorrere dei giorni non ha ancora dato alcun giovamento...
La parte simile é che dopo tanti anni, il progetto di andare a vivere assieme e sposarsi, una domenica mi ha detto "Posso farti una domanda? Tu sei felice?"e io "Si.." e lei, "Io invece sono in crisi". Mi é crollato il mondo addosso ed ho pensato, come ho fatto a non accorgermene. Nonostante mi é caduto il mondo addosso, avevo la forte speranza di poter fare qualcosa per cambiare la situazione, ma invece mi sono sbagiato. Pensavo che la sua fosse una richiesta di affrontare assieme le cose che la rendevano infelice, invece alla fine é stata la comunicazione che gli ultimi mesi non erano andati bene e c'erano state un insieme di cose che l'avevano fatta soffrire e sebbene non me ne avesse parlato, dai suoi atteggiamenti avrei dovuto capirlo.
Io sono sincero (non lo dico ne come pregio ne come difetto) se qulcosa mi da turbamento lo dico, non riesco a tenermelo dentro e andare avanti, lei invece lo sopporta lo tiene dentro e va avanti..Cosí io se qualcosa non va parto da quella questione perché le altre le ho giá affrontate e superate, lei invece parte dalla somma di tutto...
Quindi dato che non mi sono accorto purtroppo di nulla, ho pagato in una sola volta per tutto, senza poter tornare indietro e senza la possibilitá di cambiare il futuro.
Nonostante tutto sono ancora qui a pensare a lei, non riesco a darmi pace che sia finita cosí e soprattutto non riesco a superare la situazione.
Tutti mi parlano del tempo come rimedio...ma adesso non mi é di grande conforto, come non lo é purtroppo trovarmi mille impegni, perché tanto c'é sempre qualcosa che mi ricorda lei, ho la sua immagine nei ricordi appena chiudo gli occhi e vado a letto...e come il soffio del vento alimenta il fuoco, cosí avviene per la mia passione.