La mia storia
Inviato: 14/04/2008, 11:50
Ciao a tutti,
mi sono presentata nell'altra sezione, accennando al fatto che sono approdata qui a seguito della delusione che ho subito a causa del mio attuale compagno.
La mia storia dura a fasi alterne dal 2001 alla fine del 2003 quando il rapporto si stabilizza.
Credevo di toccare il cielo con le dita, in realtà ho toccato veramente il fondo.
Ho amato e amo ancora quest'uomo con tutta me stessa, ma ricevo in cambio "il niente" più assoluto.
Inizio a frequentare la famiglia e scopro che ne è totalmente succube, che non è padrone della sua esistenza.
Lui subisce la situazione famigliare che tra l'altro gli fa anche comodo, ma non si rende conto da dove vengono i condizionamenti e cosa gli provocano nella vita quotidiana e a livello psicologico, scarica sul rapporto di coppia queste insoddisfazioni.
Ormai sono passati molti anni, avrei voluto costruire una famiglia nostra, avere dei figli, una casa, ma non è possibile....la famiglia che da una parte vorrebbe vederlo con una compagna a fianco, dall'altra non lo lascia andare mettendo in atto dei comportamenti che lo deresponsabilizzano di ogni problema e che per convenienza lo tengono legato.
Ho iniziato a domandarmi che genere di uomo ho amato e sto amando, e sono giunta alla conclusione che nonostante l'amore che ancora provo per lui è il caso che chiuda definitivamente questa storia e torni a vivere la mia vita senza di lui, ma ancora non ho trovato la forza e il coraggio di farlo, anche se so che le discussioni continue e le tenzioni di questo ultimo periodo hanno portato la storia a sfilacciarsi e a logorarsi e che sarebbe giusto soprattutto per me chiudere tutto e subito.
Mi rendo conto che non si è capito molto di quello che è successo, ma ho le idee così confuse e sto così male, da non riuscire nemmeno a pensare da dove iniziare a raccontare.
Spero di trovare qua un pò di conforto, fuori dal solito giro di amici che sanno, che vedono, che si rendono conto della situazione ma che si fanno giustamente gli affari loro e non si intromettono nella nostra vita e non provano nemmeno ad aprirgli gli occhi e fargli notare cosa sta facendo.
Scusate ancora se non sono stata chiara, ma non so davvero da dove iniziare a raccontare.
mi sono presentata nell'altra sezione, accennando al fatto che sono approdata qui a seguito della delusione che ho subito a causa del mio attuale compagno.
La mia storia dura a fasi alterne dal 2001 alla fine del 2003 quando il rapporto si stabilizza.
Credevo di toccare il cielo con le dita, in realtà ho toccato veramente il fondo.
Ho amato e amo ancora quest'uomo con tutta me stessa, ma ricevo in cambio "il niente" più assoluto.
Inizio a frequentare la famiglia e scopro che ne è totalmente succube, che non è padrone della sua esistenza.
Lui subisce la situazione famigliare che tra l'altro gli fa anche comodo, ma non si rende conto da dove vengono i condizionamenti e cosa gli provocano nella vita quotidiana e a livello psicologico, scarica sul rapporto di coppia queste insoddisfazioni.
Ormai sono passati molti anni, avrei voluto costruire una famiglia nostra, avere dei figli, una casa, ma non è possibile....la famiglia che da una parte vorrebbe vederlo con una compagna a fianco, dall'altra non lo lascia andare mettendo in atto dei comportamenti che lo deresponsabilizzano di ogni problema e che per convenienza lo tengono legato.
Ho iniziato a domandarmi che genere di uomo ho amato e sto amando, e sono giunta alla conclusione che nonostante l'amore che ancora provo per lui è il caso che chiuda definitivamente questa storia e torni a vivere la mia vita senza di lui, ma ancora non ho trovato la forza e il coraggio di farlo, anche se so che le discussioni continue e le tenzioni di questo ultimo periodo hanno portato la storia a sfilacciarsi e a logorarsi e che sarebbe giusto soprattutto per me chiudere tutto e subito.
Mi rendo conto che non si è capito molto di quello che è successo, ma ho le idee così confuse e sto così male, da non riuscire nemmeno a pensare da dove iniziare a raccontare.
Spero di trovare qua un pò di conforto, fuori dal solito giro di amici che sanno, che vedono, che si rendono conto della situazione ma che si fanno giustamente gli affari loro e non si intromettono nella nostra vita e non provano nemmeno ad aprirgli gli occhi e fargli notare cosa sta facendo.
Scusate ancora se non sono stata chiara, ma non so davvero da dove iniziare a raccontare.