La mia storia

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ombretta

La mia storia

Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 11:50

Ciao a tutti,
mi sono presentata nell'altra sezione, accennando al fatto che sono approdata qui a seguito della delusione che ho subito a causa del mio attuale compagno.
La mia storia dura a fasi alterne dal 2001 alla fine del 2003 quando il rapporto si stabilizza.
Credevo di toccare il cielo con le dita, in realtà ho toccato veramente il fondo.
Ho amato e amo ancora quest'uomo con tutta me stessa, ma ricevo in cambio "il niente" più assoluto.
Inizio a frequentare la famiglia e scopro che ne è totalmente succube, che non è padrone della sua esistenza.
Lui subisce la situazione famigliare che tra l'altro gli fa anche comodo, ma non si rende conto da dove vengono i condizionamenti e cosa gli provocano nella vita quotidiana e a livello psicologico, scarica sul rapporto di coppia queste insoddisfazioni.
Ormai sono passati molti anni, avrei voluto costruire una famiglia nostra, avere dei figli, una casa, ma non è possibile....la famiglia che da una parte vorrebbe vederlo con una compagna a fianco, dall'altra non lo lascia andare mettendo in atto dei comportamenti che lo deresponsabilizzano di ogni problema e che per convenienza lo tengono legato.
Ho iniziato a domandarmi che genere di uomo ho amato e sto amando, e sono giunta alla conclusione che nonostante l'amore che ancora provo per lui è il caso che chiuda definitivamente questa storia e torni a vivere la mia vita senza di lui, ma ancora non ho trovato la forza e il coraggio di farlo, anche se so che le discussioni continue e le tenzioni di questo ultimo periodo hanno portato la storia a sfilacciarsi e a logorarsi e che sarebbe giusto soprattutto per me chiudere tutto e subito.
Mi rendo conto che non si è capito molto di quello che è successo, ma ho le idee così confuse e sto così male, da non riuscire nemmeno a pensare da dove iniziare a raccontare.
Spero di trovare qua un pò di conforto, fuori dal solito giro di amici che sanno, che vedono, che si rendono conto della situazione ma che si fanno giustamente gli affari loro e non si intromettono nella nostra vita e non provano nemmeno ad aprirgli gli occhi e fargli notare cosa sta facendo.
Scusate ancora se non sono stata chiara, ma non so davvero da dove iniziare a raccontare.

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Boccino
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Messaggio da Boccino » 14/04/2008, 13:03

non sei innamorata ti sei invaghita di una cosa che non esiste..anche perche e solo da parte tua..e dal tuo ragazzo niente..

l'amore e bello quando c'è da tutte e due le parte..e poi basta con sti uomini mammoni attaccati alla famiglia..!

accanna!!!! e trovatene un altro...
[img]http://img99.imageshack.us/img99/2821/firmozzasgraviasarayf3.png[/img]
vorresti avere un’altra ...ma un’altra e solo lei...

ombretta


Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 13:52

Boccino ha scritto:non sei innamorata ti sei invaghita di una cosa che non esiste..anche perche e solo da parte tua..e dal tuo ragazzo niente..

l'amore e bello quando c'è da tutte e due le parte..e poi basta con sti uomini mammoni attaccati alla famiglia..!

accanna!!!! e trovatene un altro...
Sono innamorata, purtroppo, di una persona che so "potrebbe" essere stupenda, se solo avessero permesso e gli permettessero di essere se stesso.
...e purtroppo so anche che lui mi ha amato e mi ama a suo modo, ma che "sfugge" il fatto che io sia l'unica nella sua vita a metterlo davanti alla realtà dei fatti...mi rendo conto che le sue scelte sono scelte di convenienza, lui mi vorrebbe, ma alle sue condizioni e alle condizioni della sua famiglia.
Lui vorrebbe che mi trasferissi a casa sua, a casa di sua madre, lui vive con lei, io vorrei invece avere una casa nostra.
Lui si nasconde dietro il fatto che non vuole lasciare la madre da sola (è vedova).
Ma lui prima di tutto ha una sorella (che anche lei si intromette nella nostra vita pesantemente) che non ha problemi ad ospitare a casa sua la madre se avesse necessità, e io non avrei problema a far venire a vivere a casa "nostra" sua madre, il concetto è che non voglio vivere nella casa di famiglia (dove tutti sorella di lui, cognato, nipote) sono liberi di andare e venire, dove non ho spazi miei (è una casa costituita da ingresso, cucina, 1 bagno e 2 camere) e dove non posso spostare nemmeno un soprammobile.
Sai qualè il motivo "reale" per cui lui non vuole lasciare la madre, anche se lo condiziona pesantemente? Perchè così vivendo a casa di lei non si deve preoccupare di "mantenersi", di pagare bollette di gas, luce, telefono, non deve fare la spesa, non si deve preoccupare di niente di niente....e può spendere i soldi del suo stipendio solo ed esclusivamente per se stesso e coltivare i suoi hobby.
Il problema è che io lo metto davanti a delle responsabilità e quindi delle ovvie rinuncie : gestire un budget familiare oggi, anche se con 2 stipendi, non è cosa da poco....
La madre, oltre che a pagare tutto lei e non chiedergli mai niente, ho scoperto ultimamente che gli da pure dei soldi... :O
Sai perchè la madre fa questo? Perchè sa che così se lo tiene legato e spera così di condizionarci e farci restare a vivere con lei.

E' tutto molto complicato, e ti garantisco boccino che, se fosse solo un'infatuazione, non sarebbe durata tanto e non soffrirei così tanto.
Non sono una ragazzina, ho alle spalle un'altra storia con una convivenza di parecchi anni, so cosa provo e so quali sono i miei sentimenti.
Il problema è che tutto questo non dipende da me e quello che potevo fare l'ho fatto. :'(

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tempest
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Messaggio da tempest » 14/04/2008, 14:11

ombretta ha scritto:[...]


Lui vorrebbe che mi trasferissi a casa sua, a casa di sua madre, lui vive con lei, io vorrei invece avere una casa nostra.
Lui si nasconde dietro il fatto che non vuole lasciare la madre da sola (è vedova).
Ma lui prima di tutto ha una sorella (che anche lei si intromette nella nostra vita pesantemente) che non ha problemi ad ospitare a casa sua la madre se avesse necessità, e io non avrei problema a far venire a vivere a casa "nostra" sua madre, il concetto è che non voglio vivere nella casa di famiglia (dove tutti sorella di lui, cognato, nipote) sono liberi di andare e venire, dove non ho spazi miei (è una casa costituita da ingresso, cucina, 1 bagno e 2 camere) e dove non posso spostare nemmeno un soprammobile.
Sai qualè il motivo "reale" per cui lui non vuole lasciare la madre, anche se lo condiziona pesantemente? Perchè così vivendo a casa di lei non si deve preoccupare di "mantenersi", di pagare bollette di gas, luce, telefono, non deve fare la spesa, non si deve preoccupare di niente di niente....e può spendere i soldi del suo stipendio solo ed esclusivamente per se stesso e coltivare i suoi hobby.
Il problema è che io lo metto davanti a delle responsabilità e quindi delle ovvie rinuncie : gestire un budget familiare oggi, anche se con 2 stipendi, non è cosa da poco....
:O
Di vivere con la madre di lui non è cosa nemmeno da prendere in considerazione!!! Ma sono rimasti nell'800? E poi in 3 stanze!
Quando entrambi lavorate e potete permettervi un posto vostro!

Quest'uomo è rimasto un bambino, e se non è disposto a fare qualche sacrificio economico per crearsi una vita indipendente con te, immagino che non sarà nemmeno un uomo responsabile, generoso, affidabile con il quale avere dei figli.
Io ad esempio amo molto stare per conto mio, e nonostante l'età non sogno una convivenza a tutti costi...eppure un uomo così anche io farei fatica a sopportarlo!!
Ti posso solo dire quello che tu stessa già sai...è meglio che lo lasci.

ombretta


Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 14:32

tempest ha scritto:[...]


:O
Di vivere con la madre di lui non è cosa nemmeno da prendere in considerazione!!! Ma sono rimasti nell'800? E poi in 3 stanze!
Quando entrambi lavorate e potete permettervi un posto vostro!

Quest'uomo è rimasto un bambino, e se non è disposto a fare qualche sacrificio economico per crearsi una vita indipendente con te, immagino che non sarà nemmeno un uomo responsabile, generoso, affidabile con il quale avere dei figli.Io ad esempio amo molto stare per conto mio, e nonostante l'età non sogno una convivenza a tutti costi...eppure un uomo così anche io farei fatica a sopportarlo!!
Ti posso solo dire quello che tu stessa già sai...è meglio che lo lasci.

In realtà, credo che sarebbe un ottimo padre, o almeno fino ad ora ho creduto che potesse esserlo. Per il nipote porterebbe l'acqua con le orecchie, ed è anche molto obiettivo ed educativo.
Il problema è con le donne, con la compagna...mi sono resa conto nel tempo che il rapporto conflittuale che lui crea con la compagna, mettendola in contrapposizione con la sua famiglia è stato creato, gli è stato inculcato ad hoc. E' lui che crea contrapposizioni, che crea delle situazioni di conflitto.
La madre, una volta davanti a me, era arrabbiata non so con chi, gli disse che lui deve dare ascolto e far riferimento solo a lei e a sua sorella, gli altri nel momento del bisogno spariscono e te lo mettono nel di dietro.
Io stavo così :O , cioè ma almeno davanti a me non le dire queste cose no?


Lo so, è sconcertante, e più scrivo, più mi vengono a mente questi fatti, più la testa mi dice di scappare a gambe levate, ma il cuore, il cuore non riesco a controllarlo e il dolore è veramente tanto forte.

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francy64
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Messaggio da francy64 » 14/04/2008, 15:19

ombretta ha scritto:[...]Sono innamorata, purtroppo, di una persona che so "potrebbe" essere stupenda, se solo avessero permesso e gli permettessero di essere se stesso.
...e purtroppo so anche che lui mi ha amato e mi ama a suo modo, ma che "sfugge" il fatto che io sia l'unica nella sua vita a metterlo davanti alla realtà dei fatti...mi rendo conto che le sue scelte sono scelte di convenienza, lui mi vorrebbe, ma alle sue condizioni e alle condizioni della sua famiglia.
Lui vorrebbe che mi trasferissi a casa sua, a casa di sua madre, lui vive con lei, io vorrei invece avere una casa nostra.
Lui si nasconde dietro il fatto che non vuole lasciare la madre da sola (è vedova).
Se hai le possibilità economiche non trasferirti a casa sua, sarebbe una prigione per la tua vita di coppia.
Te lo dico per esperienza personale, io sono figlia unica e quando mi sono sposata ho preso in casa mia madre, vedova. L'aiuto che ci dava nelle faccende domestiche l'abbiamo pagato con un'intromissione pesante nella nostra vita di coppia. Alla fine siamo stati costretti a separare gli appartamenti e a porle dei limiti, sarebbe stato tutto più facile se avessimo avuto le idee chiare fin dall'inizio. :rolleyes:

Quando si forma una famiglia è importante vivere da soli, imparare a cavarsela con le proprie forze, le comodità a cui si rinuncia sono ripagate dalla libertà che non ha prezzo. Ma per fare questo occorrono due persone mature e responsabili, pronte a sacrifici e fatiche per costruire la propria famiglia.
E' lui che deve responsabilizzarsi e capire che direzione dare alla propria vita....deve scegliere tra la mamma e le comodità o la compagna, le fatiche e la libertà.

Micina


Messaggio da Micina » 14/04/2008, 15:19

ombretta ha scritto:[...]




In realtà, credo che sarebbe un ottimo padre, o almeno fino ad ora ho creduto che potesse esserlo. Per il nipote porterebbe l'acqua con le orecchie, ed è anche molto obiettivo ed educativo.
Il problema è con le donne, con la compagna...mi sono resa conto nel tempo che il rapporto conflittuale che lui crea con la compagna, mettendola in contrapposizione con la sua famiglia è stato creato, gli è stato inculcato ad hoc. E' lui che crea contrapposizioni, che crea delle situazioni di conflitto.
La madre, una volta davanti a me, era arrabbiata non so con chi, gli disse che lui deve dare ascolto e far riferimento solo a lei e a sua sorella, gli altri nel momento del bisogno spariscono e te lo mettono nel di dietro.
Io stavo così :O , cioè ma almeno davanti a me non le dire queste cose no?


Lo so, è sconcertante, e più scrivo, più mi vengono a mente questi fatti, più la testa mi dice di scappare a gambe levate, ma il cuore, il cuore non riesco a controllarlo e il dolore è veramente tanto forte.
Scusa ombretta ma il rapporto con i nipoti è meno difficile da gestire rispetto a quello con un figlio.Quindi non credo che tu possa basarti sul rapporto che ha col nipote per dire che sarebbe un bravo padre.penso che boccino abbia ragione.

ombretta


Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 15:26

francy64 ha scritto:[...]


Se hai le possibilità economiche non trasferirti a casa sua, sarebbe una prigione per la tua vita di coppia.
Te lo dico per esperienza personale, io sono figlia unica e quando mi sono sposata ho preso in casa mia madre, vedova. L'aiuto che ci dava nelle faccende domestiche l'abbiamo pagato con un'intromissione pesante nella nostra vita di coppia. Alla fine siamo stati costretti a separare gli appartamenti e a porle dei limiti, sarebbe stato tutto più facile se avessimo avuto le idee chiare fin dall'inizio. :rolleyes:

Quando si forma una famiglia è importante vivere da soli, imparare a cavarsela con le proprie forze, le comodità a cui si rinuncia sono ripagate dalla libertà che non ha prezzo. Ma per fare questo occorrono due persone mature e responsabili, pronte a sacrifici e fatiche per costruire la propria famiglia.
E' lui che deve responsabilizzarsi e capire che direzione dare alla propria vita....deve scegliere tra la mamma e le comodità o la compagna, le fatiche e la libertà.

Lo so, sono figlia unica di genitori separati dopo aver vissuto per 21 anni insieme ai suoceri (genitori di mio padre).
Io ho convissuto, dal 95 al 2001, so cosa significa vivere da soli e far crescere la coppia.
Purtroppo abitiamo in città diverse e lui per questioni di lavoro non può (e non vuole per questioni di famiglia) venire a vivere da me.

Purtroppo credo che noi donne da questo punto di vista riusciamo ad essere più obiettive e riusciamo a rimettere confini e paletti con più facilità rispetto ai maschi "mammoni" e succubi della famiglia, nonchè un pochino opportunisti.

Credo che lui non sappia nemmeno cosa significa essere "liberi", perchè lui crede di esserlo, ma in realtà non lo è.
Ne ho avuto prova in questi anni nei periodi che la madre e la sorella si sono allontanate per le ferie e noi siamo rimasti a casa da soli, lui si trasforma è un'altra persona.

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Messaggio da francy64 » 14/04/2008, 15:35

ombretta ha scritto:[...]Lo so, sono figlia unica di genitori separati dopo aver vissuto per 21 anni insieme ai suoceri (genitori di mio padre).
Io ho convissuto, dal 95 al 2001, so cosa significa vivere da soli e far crescere la coppia.
Purtroppo abitiamo in città diverse e lui per questioni di lavoro non può (e non vuole per questioni di famiglia) venire a vivere da me.

Purtroppo credo che noi donne da questo punto di vista riusciamo ad essere più obiettive e riusciamo a rimettere confini e paletti con più facilità rispetto ai maschi "mammoni" e succubi della famiglia, nonchè un pochino opportunisti.

Credo che lui non sappia nemmeno cosa significa essere "liberi", perchè lui crede di esserlo, ma in realtà non lo è.
Ne ho avuto prova in questi anni nei periodi che la madre e la sorella si sono allontanate per le ferie e noi siamo rimasti a casa da soli, lui si trasforma è un'altra persona.
Obiettivamente cavarsela da soli senza l'aiuto materiale di suoceri o genitori non è facile, specie in presenza di figli. Io ho dovuto rinunciare a lavorare fuori casa, nella tua situazione ci sono tanti fattori da valutare a partire dal carattere della tua futura suocera.
L'ideale sarebbe vivere vicino ai genitori ma non nella stessa casa...

ombretta


Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 15:37

Micina ha scritto:[...]



Scusa ombretta ma il rapporto con i nipoti è meno difficile da gestire rispetto a quello con un figlio.Quindi non credo che tu possa basarti sul rapporto che ha col nipote per dire che sarebbe un bravo padre.penso che boccino abbia ragione.
scusate, ho omesso alcune cose.
Il nipote l'ha cresciuto lui, gli ha fatto da padre nei primi anni di vita, perchè il padre lavorava fuori e ritornava a casa si e no ogni 15 giorni.
Quindi la notte se lo teneva in camera, gli dava il latte, lo addormentava e ancora oggi il nipote lo adora come se fosse lui i padre, e fino a qualche anno fa si sbagliava e lo chiamava papà.
Complice di questa situazione sua sorella che avendo problemi con il marito non perdeva (e non perde occasione) per appioppare il nipote allo zio e far sentire il padre inetto e incapace.
E' questo che intendevo per confusione di ruoli. Hanno creato una specie di triangolo tra madre, sorella, fratello dove all'interno c'è questo nipote, lasciando fuori le altre persone.

Io lo so che dovrei scappare a gambe levate, lo so che avete ragione, che è un rapporto che non può funzionare a queste condizioni, ma il fatto di dire che non ci sono sentimenti, che sono falsi o che non ci sono mai stati, non è vero né da parte mia né da parte di lui. Di questo sono sicura, così come sono sicura di averlo visto piangere più di una volta e so che quel pianto dipendenva proprio dalla "coscienza" del problema, coscienza che secondo me a questo punto ha rimosso, o tenta di farlo.

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Messaggio da francy64 » 14/04/2008, 15:52

ombretta ha scritto:[...]
Io lo so che dovrei scappare a gambe levate, lo so che avete ragione, che è un rapporto che non può funzionare a queste condizioni, ma il fatto di dire che non ci sono sentimenti, che sono falsi o che non ci sono mai stati, non è vero né da parte mia né da parte di lui. Di questo sono sicura, così come sono sicura di averlo visto piangere più di una volta e so che quel pianto dipendenva proprio dalla "coscienza" del problema, coscienza che secondo me a questo punto ha rimosso, o tenta di farlo.
Io ero la figlia "mammona" nel senso che ritenevo di non riuscire a cavarmela senza il suo aiuto e ti assicuro che provavo forti sentimenti verso mio marito. Semplicemente non avevo il coraggio di prendere una posizione definita, ingenuamente pensavo che saremmo andati tutti d'accordo ( e che io col supporto di mia madre sarei potuta andare a lavorare). C'era un pò di opportunismo da parte mia...

Dovreste esaminare la vostra situazione con una persona imparziale per valutare come organizzare la vostra vita di coppia.

ombretta


Messaggio da ombretta » 14/04/2008, 16:39

francy64 ha scritto:[...]


Io ero la figlia "mammona" nel senso che ritenevo di non riuscire a cavarmela senza il suo aiuto e ti assicuro che provavo forti sentimenti verso mio marito. Semplicemente non avevo il coraggio di prendere una posizione definita, ingenuamente pensavo che saremmo andati tutti d'accordo ( e che io col supporto di mia madre sarei potuta andare a lavorare). C'era un pò di opportunismo da parte mia...

Dovreste esaminare la vostra situazione con una persona imparziale per valutare come organizzare la vostra vita di coppia.

E' quello che ho pensato, ma come affrontare la cosa senza ferire il suo orgoglio e mettere "palesemente" in discussione questi equilibri familiari che effettivamente tanto "equilibri" non sono?

E soprattutto mi domando, quanto di normale ci sia in questa situazione e quanto ci sia invece di "patologico"?
Celati dientro una "prepotenza" di facciata, una "indipendenza" manifesta nei confronti del partner (diverse volte ultimamente, a seguito di mie pressioni, mi ha detto che la SUA famiglia viene prima di me e che lui può vivere benissimo anche senza la mia presenza), la tendenza a sopraffare l'interlocutore alzando la voce e non permettendogli di parlare (questo lo fa con tutti), secondo me ci sono delle insicurezze di fondo e dei problemi irrisolti che evidenziano dei disagi patologici, tra questi dei problemi sessuali che lui ha sempre imputato ad un problema con una precedente partner, ma che a mio avviso sembrano proprio frutto di una castrazione psicologica messa in opera della madre e dalla famiglia (instaurando un rapporto conflittuale con la partner è anche ovvio che la passione, il desiderio e l'affiatamento finiscono per venire meno, ma questa conflittualità nasce ad opera dell'educazione instillatagli dalla madre). Tra l'altro problemi sessuali emersi dopo che la nostra storia è divenuta ufficiale e io ho iniziato a frequentare la famiglia.

Ma io, in tutto questo, non sono sicura di poterlo aiutare, di saperlo aiutare e soprattutto di doverlo fare.
Vorrei chiudere, la testa mi dice di farlo, ma con il cuore sono ancora legata a lui, spero ancora di risolvere qualcosa.

trout

Re: La mia storia

Messaggio da trout » 14/04/2008, 19:10

ombretta ha scritto:Ciao a tutti,
mi sono presentata nell'altra sezione, accennando al fatto che sono approdata qui a seguito della delusione che ho subito a causa del mio attuale compagno.
La mia storia dura a fasi alterne dal 2001 alla fine del 2003 quando il rapporto si stabilizza.
Credevo di toccare il cielo con le dita, in realtà ho toccato veramente il fondo.
Ho amato e amo ancora quest'uomo con tutta me stessa, ma ricevo in cambio "il niente" più assoluto.
Inizio a frequentare la famiglia e scopro che ne è totalmente succube, che non è padrone della sua esistenza.
Lui subisce la situazione famigliare che tra l'altro gli fa anche comodo, ma non si rende conto da dove vengono i condizionamenti e cosa gli provocano nella vita quotidiana e a livello psicologico, scarica sul rapporto di coppia queste insoddisfazioni.
Ormai sono passati molti anni, avrei voluto costruire una famiglia nostra, avere dei figli, una casa, ma non è possibile....la famiglia che da una parte vorrebbe vederlo con una compagna a fianco, dall'altra non lo lascia andare mettendo in atto dei comportamenti che lo deresponsabilizzano di ogni problema e che per convenienza lo tengono legato.
Ho iniziato a domandarmi che genere di uomo ho amato e sto amando, e sono giunta alla conclusione che nonostante l'amore che ancora provo per lui è il caso che chiuda definitivamente questa storia e torni a vivere la mia vita senza di lui, ma ancora non ho trovato la forza e il coraggio di farlo, anche se so che le discussioni continue e le tenzioni di questo ultimo periodo hanno portato la storia a sfilacciarsi e a logorarsi e che sarebbe giusto soprattutto per me chiudere tutto e subito.
Mi rendo conto che non si è capito molto di quello che è successo, ma ho le idee così confuse e sto così male, da non riuscire nemmeno a pensare da dove iniziare a raccontare.
Spero di trovare qua un pò di conforto, fuori dal solito giro di amici che sanno, che vedono, che si rendono conto della situazione ma che si fanno giustamente gli affari loro e non si intromettono nella nostra vita e non provano nemmeno ad aprirgli gli occhi e fargli notare cosa sta facendo.
Scusate ancora se non sono stata chiara, ma non so davvero da dove iniziare a raccontare.
Cara Ombretta,
non è nelle mie intenzioni darti consigli nè giudicare nessuno, ma ci sono cose che ritengo fondamentali nel rapporto di coppia: La libertà, la
stima e la fiducia. Da quello che dici non c'è neanche una di queste, da ambo le parti; come fa a funzionare? Quando vi sarete liberati dalle vs paure e sarete cresciuti è probabile che vi ri-inconterete, ma ora siete lontani anni luce, tutto il resto( la mamma, il nipote ecc..) sono tutte scuse. In bocca al lupo! :rolleyes:
trout

ombretta

Re: La mia storia

Messaggio da ombretta » 15/04/2008, 8:47

trout ha scritto:[...]


Cara Ombretta,
non è nelle mie intenzioni darti consigli nè giudicare nessuno, ma ci sono cose che ritengo fondamentali nel rapporto di coppia: La libertà, la
stima e la fiducia. Da quello che dici non c'è neanche una di queste, da ambo le parti; come fa a funzionare? Quando vi sarete liberati dalle vs paure e sarete cresciuti è probabile che vi ri-inconterete, ma ora siete lontani anni luce, tutto il resto( la mamma, il nipote ecc..) sono tutte scuse. In bocca al lupo! :rolleyes:
trout
No guarda, personalmente non ho alcuna paura, ce n'è voluto di coraggio a portare avanti questo rapporto fino ad oggi, coraggio e tanto amore per una persona che so cosa e come potrebbe essere se solo ce la facesse ad uscire da un circolo vizioso che poco a poco la sta strangolando.

Purtroppo non sono scuse, i condizionamenti ambientali e psicologici se ci sono e sono così forti conducono a cose inimmaginabili, cose che nemmeno io che sono sempre stata molto "autonoma" e indipendente da famiglia, compagni e quant'altro stentavo a credere...e mi rifiutavo di accettarne anche solo l'idea.
Purtroppo mi sono dovuta ricredere, ho dovuto ammettere che ciò che la famiglia e l'ambiente trasmette è fortemente condizionante specialmente per taluni soggetti.
Crescere e vivere in un ambiente psicologicamente patologico ti condiziona al punto di considerare normale ciò che non lo è.

Comunque credo che questa sia una situazione troppo difficile e complicata da discutere su di un forum, scusatemi ho sbagliato a parlarne.

Sonia


Messaggio da Sonia » 15/04/2008, 10:22

ciao ombretta, non è vero che hai fatto male a parlarne, ogni commento serve a qualcosa, questo ricordalo sempre.
anche quando ti sembra di venire attaccata, serve sempre a qualcosa, perchè se quando ti dicono non lo ami o non ci sono le basi tu difendi la tua storia, questo deve servirti come prova che ci tiene veramente!

io ti capisco quando dici che un rapporto malsano con la famiglia può cambiare una persona e far fare cose che non vorrebbe fare solo perchè gli sono stata inculcate in anni e anni di vita, l'ho provato sulla mia pelle col mio ex, e ti dico che nel mio caso le cose si sono risolte solo con una mia presa di posizione molto forte.
lui ha capito quanto sbagliava e ha iniziato a prendere in mano la sua vita senza interferenze dei genitori solo quando io dopo anni di convivenza me ne sono andata...solo allora si è reso conto che lottava per soddisfare gli altri mentre dava per scontata me (tipo il suo dirti che potrebbe stare senza di te)...e ora dopo mesi ancora lui fa di tutto per dimostrarmi che ha capito che è cambiato e che vuole me al di sopra del resto..
non me la sento di riportare molti particolari relativi alla mia storia, ma se vuoi parlarne di più io sono qua..e ti capisco credimi..

ombretta


Messaggio da ombretta » 15/04/2008, 14:30

Sonia ha scritto:ciao ombretta, non è vero che hai fatto male a parlarne, ogni commento serve a qualcosa, questo ricordalo sempre.
anche quando ti sembra di venire attaccata, serve sempre a qualcosa, perchè se quando ti dicono non lo ami o non ci sono le basi tu difendi la tua storia, questo deve servirti come prova che ci tiene veramente!

io ti capisco quando dici che un rapporto malsano con la famiglia può cambiare una persona e far fare cose che non vorrebbe fare solo perchè gli sono stata inculcate in anni e anni di vita, l'ho provato sulla mia pelle col mio ex, e ti dico che nel mio caso le cose si sono risolte solo con una mia presa di posizione molto forte.
lui ha capito quanto sbagliava e ha iniziato a prendere in mano la sua vita senza interferenze dei genitori solo quando io dopo anni di convivenza me ne sono andata...solo allora si è reso conto che lottava per soddisfare gli altri mentre dava per scontata me (tipo il suo dirti che potrebbe stare senza di te)...e ora dopo mesi ancora lui fa di tutto per dimostrarmi che ha capito che è cambiato e che vuole me al di sopra del resto..
non me la sento di riportare molti particolari relativi alla mia storia, ma se vuoi parlarne di più io sono qua..e ti capisco credimi..
Grazie per la comprensione, credo che soltanto chi ha visto con i propri occhi e toccato con mano, vissuto sulla propria pelle di cosa è capace un ambiente familiare mal sano, possa capire cosa sto passando io ma soprattutto cosa passa lui in termini di conflitti interiori irrisolti e incapacità di affrontare la vita con il giusto equilibrio e nel giusto modo.
Sono persone fragili, che tendono a cadere in comportamenti compulsivi come il gioco o il bere, a cadere in dipendente e quanto altro, persone con disturbi nella sfera affettiva e in quella sessuale, perchè interiormente insoddisfatte di se stesse, perchè anche se estermanete dimostrano una sicurezza che rasenta l'arroganza e la prepotenza, dentro di loro non hanno affatto stima in se stessi.

Anche io, come te, credo che l'unica via di uscita sia la presa di posizione forte, il fatto di allontanarmi da lui. Ma ancora non riesco a trovare dentro di me la forza di dare una svolta alla storia.

Io ci tengo a lui, e so di amarlo, non parlo di una stupida e passeggera infatuazione, parlo di amore, amore profondo, ho rimesso in discussione tutta la mia vita per stare con lui, e ho ponderato bene tutte le mie scelte, purtroppo in tutto questo non avevo considerato le interferenze familiari che mi sembrava impossibile potessero arrivare a tal punto.

Sonia


Messaggio da Sonia » 16/04/2008, 9:13

ombretta ha scritto:[...]

Anche io, come te, credo che l'unica via di uscita sia la presa di posizione forte, il fatto di allontanarmi da lui. Ma ancora non riesco a trovare dentro di me la forza di dare una svolta alla storia.

Io ci tengo a lui, e so di amarlo, non parlo di una stupida e passeggera infatuazione, parlo di amore, amore profondo, ho rimesso in discussione tutta la mia vita per stare con lui, e ho ponderato bene tutte le mie scelte, purtroppo in tutto questo non avevo considerato le interferenze familiari che mi sembrava impossibile potessero arrivare a tal punto.
Io non avevo mai trovato la forza di lasciarlo perchè credevo che non gliene sarebbe poi importato tanto, perchè credevo che se me ne fossi andata si sarebbe solamente girato dall'altra parte..perchè credevo che dimostrandogli di stargli vicino avrebbe capito, facendolo sentire sicuro del nostro rapporto si sarebbe rasserenato e avrebbe iniziato un percorso diverso, credevo avesse bisogno di sentirmi come un punto fermo che non lo abbandonava nei problemi perchè lui riuscisse a staccarsi dal suo bozzolo e mi venisse incontro,...
ho aspettato invano per tanto tempo, e sofferto tanto, e tutto ciò che io volevo è successo solo quando si è ritrovato tra sè e sè a riflettere su ciò che era diventata la sua vita..senza di me accanto..
non voglio dirti devi per forza lasciarlo perchè ogni situazione è a sè non è detto che ciò che è successo a me debba succedere anche a te, ma se lui ti ama come tu lo ami, in un modo o nell'altro deve trovare la forza di andare avanti con le sue gambe e salvare la vostra storia....questo devi capirlo, sennò non puoi continuare ad amare una persona che non lo fa con te..