rosy ha scritto:pur essendo una donna che ha vissuto questa esperienza,ho sempre ritenuto che l uomo in fase di separazione non sia per niente tutelato dalle nostre leggi.Quasi sempre i figli,la casa va alla moglie,se ci sono dei minori posso anche capirlo,ma non capisco perchè l uomo deve passare il mantenimento alla donna ,difficilmente si dà all uomo la possibilità di potersi rifare una vita economicamente distrutto cosa ne pensate?avete esperienze da raccontare?ciao a tutti rosy
Infatti non lo è purtroppo, e una legge che tende giustamente a tutelare il minore poco o nulla può contro i biechi comportamenti spesso utilizzati per far la guerra al partner, se non "quantificare".
Io sono separato con una figlia, ricordo di aver già raccontato la mia storia, quì, ma la ripropongo perchè credo debba essere l'esempio invidiabile che tutti dovrebbero seguire.
La madre di mia figlia se ne andò di casa quando la piccola aveva un anno e mezzo (si.. c'era anche un'altro uomo..

), si trovò a discuterne con un avvocato perchè coinvolto su un altro fronte e quest'ultimo non potè che cercare di fare il suo lavoro: una causa in tribunale.
Mi venne richiesto un mantenimento spropositato, in pratica avrei mantenuto da solo nostra figlia in quanto ho un reddito abbastanza alto, andai a colloquio con lui tre volte senza mai riuscire a trovare un accordo. A quel punto decisi di coinvolgere anche il mio avvocato: la storia cambiò.
Lei una sera mi chiamò proponendomi di andare a mangiare qualcosa insieme e discuterne amichevolmente.. una sinfonia per le mie orecchie!
L'indomani preparai una dichiarazione, la firmammo entrambi, la inviammo via fax ai rispettivi legali estromettendoli di fatto e risolvemmo tutto.
Se davvero i figli sono la cosa più importante allora neanche l'impossibile dovrebbe essere tentato, una guerra non giova a nessuno, specie a loro, anzi..
Certo, la mia proposta fu sensata, onesta, e quindi subito accolta, ma servì soprattutto a mantenere un rapporto che a tutt'oggi vede la madre di mia figlia essere la mia migliore amica.
Io vedo mia figlia quando voglio, per quanto voglio, senza limiti, anzi, spesso entrambi ci proponiamo di lasciarla all'altro quando ci accorgiamo che per motivi di lavoro non è stato possibile vederla per troppo tempo (2 o 3 giorni..).
Nostra figlia è serena, è felice, a volte la portiamo a mangiare una pizza, al cinema, al circo, addirittura in vacanza, e dovreste vedere quanto è felice di stare insieme a mamma e papà, contemporaneamente.
Proprio l'altro ieri un mio amico separato in maniera bellica e con due figlie di 7 e 12 anni parlava delle sue attuali compagne usando frasi che mi facevano rabbrividire;
"Finchè vogliono scopare non c'è problema.. ma alla prima frase che più o meno possa suonare come convivenza, famiglia, insieme per la vita.. VIA! fuori dalle palle!" Si, certo, era ferito, e quasi obbligato a pensarla così. Lo conosco bene, conosco la bontà che c'è in lui, sento che vorrebbe rifarsi una vita ma è paralizzato dall'idea di fallire nuovamente, mantenendo figli ed ex mogli a destra e sinistra.
Quella sera tornai a casa angosciato, ma anche felice per la situazione che ho la fortuna di vivere. La sua ex moglie gli concede le figlie in determinati giorni, in determinati orari, e al minimo sgarro non esiterebbe a chiamare i carabinieri. E poi, soldi su soldi, sempre di più, mentre lei non lavora (e chi glielo fa fare visto che costringendo lui a fare due lavori riesce a vivere ugualmente?) :( .
E negli occhi delle sue figlie tutto ciò si vede, sono sempre nervose, non hanno punti di riferimento, spesso riferiscono all'altro genitore frasi indicibili, agghiaccianti.
Putroppo la legge non distingue i buoni padri dai finti buoni padri, le buone madri dalle finte buone madri, appiattendo le sentenze a scapito di padri dai cuori grandi e generosi, e con un amore verso i figli che nulla ha da invidiare a quello ti tante madri.