Arti ha scritto:E' chiaro non iesco ad uscire da un c..... in cui mi sono infilato!. Beh perchè non provare anche con questo, è la prima volta non sò se servirà ma provare comnque non costa nulla. Ho voglia di parlare conoscere altre persone e di ricominciare a ridere .. e poi dopo la tempesta torna sempre il sereno. Ho bisogo di tempo e il tempo ora mi sfugge.
Ciao a tutti
Caro Arti, ho letto il tuo post ed anche gli interventi degli amici del forum.
Darti un consiglio è difficile. La situazione che hai illustrato non solo è delicata ma è anche pericolosa.
Dove c'è violenza e sopraffazione del più forte su chi è più debole, tutto diventa molto difficile, sia da sopportare come anche da cambiare.
Io credo che sia una situazione più grande di te e credo anche che tu sia in quella particolare situazione che ti fa essere a rischio, perchè come è tipico di situazioni simili, le colpe vengono date agli altri e mai a se stessi.
Mi spiego. Il marito è un violento, nega le sue responsabilità, quelle stesse che hanno fatto sì che la moglie cercasse di trovare un pò di serenità con un'altra relazione. La perseguita, la controlla, invade la sua privacy, la fa sentire quotidianamente "colpevole", mentre il colpevole è lui.
Allora ti chiedo: questa donna oltre a te non ha parenti, amici, persone "sane di mente", che a conoscenza delle angherie a cui è sottoposta, possono aiutarla a sostenere la situazione e man mano a far sì che la signora si rivolga ad un legale per avere consigli tecnici e quant'altro?
Sai queste situazioni diventano ancora più gravi quando restano tra le mura "domestiche". La paura che induce al silenzio e alla atroce sofferenza di subire e quindi di diventare sempre più vittima, si aggravano sempre più fin quando non si trova uno sbocco di condivisione con persone "sane" e serie che capiscono e creino quella rete di solidarietà e di supporto alla vittima, rete utile ad accompagnare la vittima verso la migliore difesa di se stessa.
Ti saluto ed in bocca al lupo!
Grillo