Re: Quella sicurezza che ti fa decidere...
Inviato: 06/09/2007, 18:18
ecco il polpettone..mi affido a voi:catia ha scritto:[...]
Ciao ISOLOTTA.....ci stai sottovalutando, sai? :(
Siamo abbastanza curiosi da..."spupazzarci" tutto il tuo romanzetto, contaci.Quindi...adesso non hai più scuse
Vi espongo i fatti…
è il racconto della storia d'amore, giunta ormai ad un bivio, tra me Isolotta e lui Continental  Procedo con ordine...dunque: quasi 3 anni di chat, poi incontro in estate nella mia isolotta e boom! inizia la storia a distanza, io inizialmente non ho lavoro fisso (collaborazioni sporadiche)... ma quasi subito trovo un lavoro a tempo indeterminato (che è lontano anni luce da quello che voglio fare ma mi dà finalmente l'indipendenza economica), ancora vivo con i miei, faccio analisi che è insieme un impegno quotidiano durissimo e anche un salasso non da poco...con il mio continentale ;-) ci si vede 2 we al mese, poi si parla di trasferimento (mio...e figuriamoci!), dove sta lui ci sono più possibilità lavorative...ma non so quando l’analisi mi lascerà libera.
Nel mente il mio lavoro procede con alcuni miglioramenti, io ??? faccio diversi colloqui nella città di Continental nella speranza di trovare un lavoro che mi permetta di lasciare quello che ho.
Nel mentre Continental si trasferisce in una casa più grande che arrediamo insieme (per 6 mesi viaggio solo io per lavorare alla casa) e che deve diventare, nei nostri progetti, la nostra casa.
Finalmente concludo il percorso analitico che sembrava l’ostacolo maggiore al mio trasferimento. Ma finita l’analisi, il ruolo di ostacolo lo riveste adesso il lavoro a tempo indeterminato, che in effetti è abbastanza folle mollare per un salto nel buio… sono io a sostenerlo e Continental mi dà ragione, anche se a malincuore.
Nel mentre accumulo colloqui che però non sono risolutivi (sono ing. e gli studi professionali offrono periodi di prova e possibilità di collaborazione, non certo l’assunzione).
Nella speranza di trovare un lavoro accettabile, visto l’infittirsi dei colloqui che fa ben sperare, e immaginando imminente il mio trasferimento nel continente, decido di andare a vivere da sola per non passare da casa dei miei ad una vita a due senza passare per l’esperienza della vita da sola…sperando ovviamente che si tratti di pochi mesi.
Ed eccomi qua, vivo sola da 2 mesi, di cui uno,agosto, passato in effetti col mio ragazzo per le ferie, ora le vacanze sono finite, ognuno a casa sua…
Ed io sto rimuginando…non ce la faccio più! Mi sto prendendo in giro, anzi, ci stiamo prendendo in giro!! Il lavoro perfetto non lo troverò mai…se credo in questa storia mi devo trasferire subito e lasciare una vita che non mi piace…leggo e rileggo la poesia di Neruda “Lentamente muore…” ,ma non ce n’è bisogno, sento che è il momento di non riflettere più così tanto, di non rimandare più, di iniziare a vivere…
Ieri espongo con impeto (su skype) a Continental questi pensieri ma lui mi dice che si ho ragione, trovare lavoro però è difficile, potrei restare a casa “nostra” con le mani in mano per molto tempo…insomma, in poche parole, mi scoraggia. E non è la prima volta, sono alcuni mesi che do segni di cedimento, che gli dico che mi pare di buttare la mia vita, che rimandare è un errore…
Ma io vi chiedo! È evidente o no quanto coraggio e quanta percentuale di impulso ci vuole per fare il passo che devo fare?sono due anni che rifletto e pondero…non sono una testa matta…ecco…
Evidentemente non si strappa i capelli dalla voglia di avermi con se…o forse sono sotto stress e non capisco più nulla…aiutoooooooooo!
Dopo la sua reazione alla mia proposta mi deprimo malamente, lui lo capisce e si dà del cretino, il giorno dopo mi dice che ha riflettuto, che ho ragione, che se sono convinta di lasciare la mia città e il mio lavoro devo farlo…
Ma io ormai sono scoraggiata, dal fatto che non abbia accolto le mie parole con entusiasmo, dal fatto che abbia avuto bisogno di una notte per capire che avevo ragione, quando ormai è un anno che la mia situazione, ormai analizzata in ogni dettaglio, è immobile. La sensazione è che, pur desiderando il mio trasferimento, il desiderio sia così blando che istintivamente gli venga più “comodo” rimandare ancora il grande passo, con la scusa di aspettare una proposta lavorativa che renda il passo meno azzardato…
La mia vita attualmente è assurda!…non ho una vita nella mia città; è molto difficile impegnarsi nel lavoro quando pensi di lasciarlo, o nella vita sociale (inoltre il caso ha voluto che mentre io mi legavo sempre di più a Continental tutti o quasi i miei amici, per lavoro, si trasferissero in continente) o nella cura di una casa che considero provvisoria, come tutta la mia vita dopotutto…ma non ho neanche una vita nella “città del nord”, non ho lavoro, non ho amici ma solo il mio ragazzo…insomma mi sento sospesa, non vado avanti ne indietro, né nella carriera né negli affetti…(per inciso…io somatizzo lo stress e la depressione…e ingrasso…ho preso 10 kg da quando è iniziata la mia storia con Continental…ero così carina..ora non mi piaccio più)…
Sono esasperata, in un modo o nell’altro la mia vita deve sbloccarsi, sono uno zombie!