Uffa, ci risiamo
Inviato: 21/08/2007, 10:26
Ciao a tutti,
vi tedio ancora una volta (spero sia l'ultima) con quanto sta avvenendo con la mia attuale ex. Riepilogando: lei molto giovane (20 anni), distante 100 chilometri, ci siamo lasciati (per non dire che lo ha fatto lei...) ad inizio luglio dopo sette mesi. Non era pronta per una storia, diceva. Su tutto l'alone di un mesetto in cui sono stato particolarmente scorbutico con lei per motivi che con lei non c'entravano granché.
In questo mese e mezzo l'ho cercata poco. Lei ogni tanto mi scriveva qualche sms per sapere come andava, io rispondevo sempre evitando accuratamente di dirle quanto stessi male. Ad agosto è partita due settimane per il mare e non ci siamo sentiti. Qualche giorno fa, non reggendo più e volendo essere sicura che sapesse perché ero tanto scorbutico (non ne ha mai voluto parlare), le ho spedito una lettera. Una mezza dozzina di pagine fitte fitte che ha ricevuto ieri.
Mi ha chiesto di parlarne e mi ha detto che la cosa l'aveva stupita e commossa. Che avrei dovuto parlargli di quello che mi preoccupava, che le manca sentirmi e che mi vuole ancora molto bene. Però (c'è sempre un però), non si sente pronta per una storia e suggerisce di continuare a sentirci. Poi in futuro si vedrà.
Ora il dilemma è questo: sentirla come si faceva prima nella speranza che ritrovi quanto aveva visto in me quando abbiamo deciso di stare assieme (prima di allora ci siamo sentiti per un anno senza mai vederci), tentare il tutto per tutto (leggasi prendere l'auto durante la pausa pranzo, presentarsi da lei, tenere una buona distanza e dirle che senza di lei non posso stare), lasciare perdere e semplicemente cancellarla dalla mente, sperando che il cuore segua.
Nota finale: ha intenzione di rispondere alla lettera. Una risposta di cui, secondo lei, non dovrei preoccuparmi.
vi tedio ancora una volta (spero sia l'ultima) con quanto sta avvenendo con la mia attuale ex. Riepilogando: lei molto giovane (20 anni), distante 100 chilometri, ci siamo lasciati (per non dire che lo ha fatto lei...) ad inizio luglio dopo sette mesi. Non era pronta per una storia, diceva. Su tutto l'alone di un mesetto in cui sono stato particolarmente scorbutico con lei per motivi che con lei non c'entravano granché.
In questo mese e mezzo l'ho cercata poco. Lei ogni tanto mi scriveva qualche sms per sapere come andava, io rispondevo sempre evitando accuratamente di dirle quanto stessi male. Ad agosto è partita due settimane per il mare e non ci siamo sentiti. Qualche giorno fa, non reggendo più e volendo essere sicura che sapesse perché ero tanto scorbutico (non ne ha mai voluto parlare), le ho spedito una lettera. Una mezza dozzina di pagine fitte fitte che ha ricevuto ieri.
Mi ha chiesto di parlarne e mi ha detto che la cosa l'aveva stupita e commossa. Che avrei dovuto parlargli di quello che mi preoccupava, che le manca sentirmi e che mi vuole ancora molto bene. Però (c'è sempre un però), non si sente pronta per una storia e suggerisce di continuare a sentirci. Poi in futuro si vedrà.
Ora il dilemma è questo: sentirla come si faceva prima nella speranza che ritrovi quanto aveva visto in me quando abbiamo deciso di stare assieme (prima di allora ci siamo sentiti per un anno senza mai vederci), tentare il tutto per tutto (leggasi prendere l'auto durante la pausa pranzo, presentarsi da lei, tenere una buona distanza e dirle che senza di lei non posso stare), lasciare perdere e semplicemente cancellarla dalla mente, sperando che il cuore segua.
Nota finale: ha intenzione di rispondere alla lettera. Una risposta di cui, secondo lei, non dovrei preoccuparmi.