Elefanti e cristalli

[nightsky]

In amore a volte mi sento un po' come un elefante in una cristalleria: il solo fatto di muovermi, di fare qualcosa, crea un disastro. Non sempre, ma capita. Il peggio è che la maggior parte delle volte non si capisce cosa sia successo e nessuno te lo vuole dire.
Ogni tanto però qualcosa si riesce ad intuire e si fa tesoro dell'esperienza per cercare di muoversi meglio tra le statuette di vetro per non fare danni. Poi però, una volta che ci si convince di aver capito, si riprende (troppa) confidenza e... ri-patatrac.
Sono solo io ad essere così? Ma soprattutto: c'è un rimedio o mi devo rassegnare?

[tempest]

In amore a volte mi sento un po' come un elefante in una cristalleria: il solo fatto di muovermi, di fare qualcosa, crea un disastro. Non sempre, ma capita. Il peggio è che la maggior parte delle volte non si capisce cosa sia successo e nessuno te lo vuole dire.
Ogni tanto però qualcosa si riesce ad intuire e si fa tesoro dell'esperienza per cercare di muoversi meglio tra le statuette di vetro per non fare danni. Poi però, una volta che ci si convince di aver capito, si riprende (troppa) confidenza e... ri-patatrac.
Sono solo io ad essere così? Ma soprattutto: c'è un rimedio o mi devo rassegnare?

Ciao Night...ma quali sono questi "disastri" che hai fatto? Quali sono gli errori che credevi di aver imparato ad evitare?

[nightsky]

[...]
Ciao Night...ma quali sono questi "disastri" che hai fatto? Quali sono gli errori che credevi di aver imparato ad evitare?

Oddio, in prospettiva nulla di tragico. Però basta poco per incrinare un rapporto, e ci vuole molto per rimetterlo assieme (se si può).
Mi capita di diventare indisponente, di essere poco attento, di dire troppo e subito, di sembrare (o essere?) troppo preso.
Credo che il problema sia lo spessore del filtro che metto tra pensieri e parole. A vole sono molto diretto, lascio fluire le emozioni e sono disposto a condividerle molto più facilmente. Se sono arrabbiato o seccato allora finosco per essere irritante, se sono coinvolto sentimentalmente posso sembrare molto preso e spaventare.

[Tigrotta]

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Oddio, in prospettiva nulla di tragico. Però basta poco per incrinare un rapporto, e ci vuole molto per rimetterlo assieme (se si può).

Incrinare è una grossa parola..
Non è l'essere indisponente che incrina, se si incrina per un lato del tuo carattere allora non era solido da subito..

[Mistermagister]

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Credo che il problema sia lo spessore del filtro che metto tra pensieri e parole. A vole sono molto diretto, lascio fluire le emozioni e sono disposto a condividerle molto più facilmente. Se sono arrabbiato o seccato allora finosco per essere irritante, se sono coinvolto sentimentalmente posso sembrare molto preso e spaventare.

Se ci sono dei filtri, di qualunque spessore essi siano, in quel momento forse non sei te stesso. Esserlo, vuol dire percepire la libertà di esprimerti alla tua maniera, bypassando proprio quelle frazioni di secondo che si interpongono tra il pensiero e la parola.

Se frequento delle persone che mi fanno sentire a mio agio, che hanno un senso dell'humor che mi preserva dall'essere frainteso, se interagiscono e non subiscono, allora ho abbattuto quella barriera di formalismo che troppo spesso mi snatura.

Se sei coinvolto sentilmentalmente, essere "presi" è il minimo..
Se ciò spaventa.. il problema non è tuo.
Ma quando incontri una persona che vive il tuo essere preso come un richiamo irresistibile.. bhè.. che te lo dico a fà ?!

[tempest]

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Oddio, in prospettiva nulla di tragico. Però basta poco per incrinare un rapporto, e ci vuole molto per rimetterlo assieme (se si può).
Mi capita di diventare indisponente, di essere poco attento, di dire troppo e subito, di sembrare (o essere?) troppo preso.
Credo che il problema sia lo spessore del filtro che metto tra pensieri e parole. A vole sono molto diretto, lascio fluire le emozioni e sono disposto a condividerle molto più facilmente. Se sono arrabbiato o seccato allora finosco per essere irritante, se sono coinvolto sentimentalmente posso sembrare molto preso e spaventare.

Essere spontanei va bene, condividere le emozioni anche, però magari è anche importante controllare un po' il carattere: se si è arrabbiati, "sbolllire" un po' prima di parlare, se si è nervosi, non prendersela con chi ci sta accanto.
Ma se sei preso, sei preso, non è che "sembri" preso...e va bene così secondo me, l'importante è non essere soffocante, perchè quello magari può spaventare un po'

[nightsky]

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Essere spontanei va bene, condividere le emozioni anche, però magari è anche importante controllare un po' il carattere: se si è arrabbiati, "sbolllire" un po' prima di parlare, se si è nervosi, non prendersela con chi ci sta accanto.

Su questa cosa devo davvero lavorarci ancora. In condizioni normali sono un pezzo di pane, fin troppo buono. Ma poi, sotto tensione o quando sono nervoso, scarico in malo modo. Il peggio è che lo faccio con le persone a me più vicine, che - a volte - finiscono di subirsi anche il nervosismo accumulato nei giorni precedenti e di cui non sono responsabili.

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Ma se sei preso, sei preso, non è che "sembri" preso...e va bene così secondo me, l'importante è non essere soffocante, perchè quello magari può spaventare un po'

Appunto, ma - come già chiedevo - che vuol dire essere soffocante? A me è stato rimproverato una volta sola da una ex che non sentivo quasi mai... Sarà che la troppa assenza vale per troppa presenza?