Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amore

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claugo

Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amore

Messaggio da claugo » 19/04/2007, 8:09

Cos'è che mantiene vivo un rapporto di coppia?
Siamo sicuri di quello che vogliamo o siamo spinti dal condizionamento dei media?

Vi è mai capitato (sicuramente si) di vedere un vostro amico, o vicino di casa, trasformarsi dopo che ha vissuto una separzione. Rifiorire, per così dire, dopo il trauma iniziale, in una nuova e affascinante personalità.
A me è capitato, ultimamente anche spesso, di vedere donne che hanno avuto una trasformazione tipo baco...... sciatte e anonime prima, affascinanti e accattivanti dopo.
Perchè queste trasformazioni? vuol forse dire che il rapporto di coppia non giova alla coppia..... almeno così com'è. Oppure siamo come quegli uccelli che perdono l'orientamento in mezzo a tante luci e rumori, e non ci rendiamo più conto di come viviamo, almeno fino a quando non ci viene tolto. :welove: :martellate: :'( :-O :sun:

Thomas

Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da Thomas » 19/04/2007, 14:38

claugo ha scritto:Cos'è che mantiene vivo un rapporto di coppia?
Siamo sicuri di quello che vogliamo o siamo spinti dal condizionamento dei media?

Vi è mai capitato (sicuramente si) di vedere un vostro amico, o vicino di casa, trasformarsi dopo che ha vissuto una separzione. Rifiorire, per così dire, dopo il trauma iniziale, in una nuova e affascinante personalità.
A me è capitato, ultimamente anche spesso, di vedere donne che hanno avuto una trasformazione tipo baco...... sciatte e anonime prima, affascinanti e accattivanti dopo.
Perchè queste trasformazioni? vuol forse dire che il rapporto di coppia non giova alla coppia..... almeno così com'è. Oppure siamo come quegli uccelli che perdono l'orientamento in mezzo a tante luci e rumori, e non ci rendiamo più conto di come viviamo, almeno fino a quando non ci viene tolto. :welove: :martellate: :'( :-O :sun:
ti dirò...
inanzitutto per mantenere un rapporto d'amore occorre una sola cosa INIZIATIVA, voglia di fare!
mantenere un rapporto vivo significa non dare mai nulla per scontato, animare sempre la vita insieme.
poi..
che ragazzi/e siano diverse dopo che escono da un rapporto non mi stupisco! le coppie VERE oggi sono poche, la maggior parte sta insieme per compromessi e basta, tutti si limitano ad esser ciò che non sono, pur di andare avanti...e di conseguenza una volta "liberi" si agisce come ci si sente dentro...

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catia
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Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da catia » 19/04/2007, 15:01

claugo ha scritto:Cos'è che mantiene vivo un rapporto di coppia?
Siamo sicuri di quello che vogliamo o siamo spinti dal condizionamento dei media?

Vi è mai capitato (sicuramente si) di vedere un vostro amico, o vicino di casa, trasformarsi dopo che ha vissuto una separzione. Rifiorire, per così dire, dopo il trauma iniziale, in una nuova e affascinante personalità.
A me è capitato, ultimamente anche spesso, di vedere donne che hanno avuto una trasformazione tipo baco...... sciatte e anonime prima, affascinanti e accattivanti dopo.
Perchè queste trasformazioni? vuol forse dire che il rapporto di coppia non giova alla coppia..... almeno così com'è. Oppure siamo come quegli uccelli che perdono l'orientamento in mezzo a tante luci e rumori, e non ci rendiamo più conto di come viviamo, almeno fino a quando non ci viene tolto. :welove: :martellate: :'( :-O :sun:

Io credo che, se davvero due persone si trovano bene stando insieme, non ci dovrebbero essere cambiamenti (e forse non ci sarebbero, per loro, neanche separazioni). per cui è come se, una volta 'consolidata' la coppia poi invece che trovare il completamento reciproco, ci sia una specie di stravolgimento reciproco. Tanto che, uno dei due o tutti e due, si sente modificato, ingabbiato, in qualcosa che non lo fà essere se stesso. Ecco perchè, dopo una separazione, ognuno cerchi di rimettere insieme quello che è la sua personalità originale provocando così, un cambiamento evidente.

Catia.

Tigrotta


Messaggio da Tigrotta » 19/04/2007, 15:22

E' una stupidaggine che se si cambia dopo la fine di un rapporto significa che si è stati insieme solo con compromessi, in senso negativo.

Non ve lo chiedo perchè so che avete idea dello stravolgimento emotivo che la fine di un rapporto può comportare: un rapporto è un'esperienza, e dalle esperienze si impara. Come si può pretendere di restare uguali???
Poi ovviamente in un rapporto sono necessari ANCHE compromessi: ma questo non equivale a indossare una maschera e diventare un'altra persona.
Si cambia, sia in convinzioni o stile, alla fine, perchè si sono imparate cose di se' e perchè cambiare stile esprime la convinzione di voltare pagina..

elypv


Messaggio da elypv » 19/04/2007, 15:55

Tigrotta ha scritto:E' una stupidaggine che se si cambia dopo la fine di un rapporto significa che si è stati insieme solo con compromessi, in senso negativo.

Non ve lo chiedo perchè so che avete idea dello stravolgimento emotivo che la fine di un rapporto può comportare: un rapporto è un'esperienza, e dalle esperienze si impara. Come si può pretendere di restare uguali???
Poi ovviamente in un rapporto sono necessari ANCHE compromessi: ma questo non equivale a indossare una maschera e diventare un'altra persona.
Si cambia, sia in convinzioni o stile, alla fine, perchè si sono imparate cose di se' e perchè cambiare stile esprime la convinzione di voltare pagina..
perfettamente d'accordo con Tigrotta!!
ogni esperienza di vita ti cambia non si può pensare di rimanere sempre uguali!!

claugo


Messaggio da claugo » 19/04/2007, 15:57

Non è per caso chel il rapporto di coppia, dopo un certo periodo, tende ad appiattire ogni cosa e si concentra solo sui problemi quotidiano del sopravvivere. E che poi quando questo finisce, dopo la fase iniziale di rabbia, sconcerto , delusione, vi sia nella persona la necessità di, senza volere usare una parola offensiva e gretta, mettersi in piazza?

Se così fosse.... noi ce ne stiamo rendendo conto o ci accorgiamo di tutto solo quando è finita?

Tigrotta


Messaggio da Tigrotta » 19/04/2007, 16:20

claugo ha scritto:Non è per caso chel il rapporto di coppia, dopo un certo periodo, tende ad appiattire ogni cosa e si concentra solo sui problemi quotidiano del sopravvivere.
La mia idea di rapporto duraturo non comprende la noia che subentra alla passione...certo, chiaro che all'inizio il rapporto è spumeggiante e favoloso (nel senso che sembra una favola perfetta)e che col tempo uscendo fuori i problemi quotidiani ecc scende un pò dalla sua nuvola, ma ce ne corre dallo scendere dalla nuvola e appiattirsi del tutto..
Se si appiattisce del tutto sì che qualcosa non va..

claugo


Messaggio da claugo » 19/04/2007, 16:36

Tigrotta ha scritto:[...]



La mia idea di rapporto duraturo non comprende la noia che subentra alla passione...certo, chiaro che all'inizio il rapporto è spumeggiante e favoloso (nel senso che sembra una favola perfetta)e che col tempo uscendo fuori i problemi quotidiani ecc scende un pò dalla sua nuvola, ma ce ne corre dallo scendere dalla nuvola e appiattirsi del tutto..
Se si appiattisce del tutto sì che qualcosa non va..

Io sono daccordissimo con te..... ma dimmi una cosa. Qual'è secondo te la causa principale di questa epidemia che sono le separazioni coniugali.

Tigrotta


Messaggio da Tigrotta » 19/04/2007, 16:56

claugo ha scritto:[...]




Io sono daccordissimo con te..... ma dimmi una cosa. Qual'è secondo te la causa principale di questa epidemia che sono le separazioni coniugali.
Secondo me sono due..
Premesso che non credo nel matrimonio come giuramento davanti a un prete o a un sindaco (se amo il mio uomo e lo voglio accanto per tutta la vita basta che io lo giuri a lui), sempre giuramento è, e secondo me molta gente lo prende sottogamba e non ci pensa quanto dovrebbe prima di giurare cose simili.
La seconda causa è che, forse, è difficile scendere dalla nuvola e affrontare una strada difficile con tutti i suoi ostacoli, una strada più reale.

Parlando di divorzi e confrontando matrimoni di questi tempi e di, ad esempio, 50 anni fa, ho fatto un pò di sociologia..e, ricordando come premessa che non è che 50 anni fa i matrimoni fossero a priori più solidi, la differenza è che ora se divorzi non si scandalizza nessuno, perchè si considerano gli individui come persona E come ruolo (una donna che diventa moglie non è più vista solo come colei che ha determinati doveri all'interno della famiglia ma anche come una persona appunto, che merita rispetto e libertà di scelta, sia pure solo tra lavorare e non), cosa che stentava ad accadere anni fa.
Sociologicamente parlando il divorzio è il segno che ora è permesso innamorarsi di qualcun altro e non si è costretti a restare sposati per convenzione sociale.

Cherry


Messaggio da Cherry » 19/04/2007, 17:34

Tigrotta ha scritto:[...]



La mia idea di rapporto duraturo non comprende la noia che subentra alla passione...certo, chiaro che all'inizio il rapporto è spumeggiante e favoloso (nel senso che sembra una favola perfetta)e che col tempo uscendo fuori i problemi quotidiani ecc scende un pò dalla sua nuvola, ma ce ne corre dallo scendere dalla nuvola e appiattirsi del tutto..
Se si appiattisce del tutto sì che qualcosa non va..
concordo e aggiungo che molte le persone si mettono insieme per i motivi sbagliati, per quei bisogni inconsci di conferme e di sicurezza che non troviamo in noi stessi e una volta che il partner ci ha fatto sentire come volevamo il malessere torna fuori, come ho già scritto in un altro post, prima di stare bene in due, bisogna stare bene da soli, invece molti credeno id soffrire solo perchè non hanno una persona a fianco!
Il discorso iniziale ossia perchè una persona rifiorisce è semplice, bisogna esser belli per se stessi e non per piacere agli altri!!!
Molte persone si "aggiustano"per gli altri, e quando trovano una persona si trascurano, perchè ormai hanno ottenuto ciò che volevano, nel momento in cui si lasciano le sicurezze e le conferme vanno a farsi benedire e allora risprendono a tenerci all'aspetto esteriore...ma il discorso è comunque legato, il classico esempio son quelli tutti super tirati che una volta sposati ingrassano a dismisura e non si curano minimamante una volta erano più gli uomini ora la cosa è pari!
Il discorso è molto ampio, anche se riassumendo la verità è che se c'è l'amore si superano gli ostacoli, ci sono gli alti e i bassi ma resta l'unione e la complicità.

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ruby.sunday
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Messaggio da ruby.sunday » 19/04/2007, 18:43

Tigrotta ha scritto:[...]
Secondo me sono due..
Premesso che non credo nel matrimonio come giuramento davanti a un prete o a un sindaco (se amo il mio uomo e lo voglio accanto per tutta la vita basta che io lo giuri a lui), sempre giuramento è, e secondo me molta gente lo prende sottogamba e non ci pensa quanto dovrebbe prima di giurare cose simili.
La seconda causa è che, forse, è difficile scendere dalla nuvola e affrontare una strada difficile con tutti i suoi ostacoli, una strada più reale.

Parlando di divorzi e confrontando matrimoni di questi tempi e di, ad esempio, 50 anni fa, ho fatto un pò di sociologia..e, ricordando come premessa che non è che 50 anni fa i matrimoni fossero a priori più solidi, la differenza è che ora se divorzi non si scandalizza nessuno, perchè si considerano gli individui come persona E come ruolo (una donna che diventa moglie non è più vista solo come colei che ha determinati doveri all'interno della famiglia ma anche come una persona appunto, che merita rispetto e libertà di scelta, sia pure solo tra lavorare e non), cosa che stentava ad accadere anni fa.
Sociologicamente parlando il divorzio è il segno che ora è permesso innamorarsi di qualcun altro e non si è costretti a restare sposati per convenzione sociale.
Sono d'accordo, cinquant'anni fa i matrimoni non erano più solidi di oggi. C'è da dire che il divorzio non esisteva, che una separazione era uno scandalo, che le donne sopportavano molte angherie da uomini spesso ubriachi e padroni. Oggi il contesto è cambiato completamente.
C'è anche da dire che spesso chi si sposa ha un'idea completamente sbagliata di che cosa significhi matrimonio...
C’è una canzone di Lucio Battisti che amo particolarmente ed è «Amarsi un po’». Parla della differenza che c’è tra un disimpegnato «amarsi un po’» (“è come bere… basta guardarsi e poi avvicinarsi un po’… aiuta a non morire e si può eludere la solitudine”) e un autentico «volersi bene, partecipare» (“è difficile quasi come volare… ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e lacrime, per diventare noi veramente uniti, indivisibili”). Va bè, tranquilli, non è mia intenzione cantarvela tutta! Ma riflettiamoci un attimo: il primo è tanto in voga tra i giovani, è l’inno al disimpegno, un piccolo amore senza programmi, molto egoistico, tanto per non morire di solitudine, un amore quindi che appaghi soprattutto noi stessi. Il secondo è un amore vero, sofferto, voluto; un amore in cui si cerca di più il bene dell’altro perché la gioia più grande è vedere la gioia negli occhi dell’altro. E ciò rende uniti, indivisibili.
Battisti è un grande (anche grazie a Mogol), non per nulla le sue canzoni si strimpellano ancora.
E’ bello vedere i fidanzati che stanno insieme, alcuni si tengono per mano, si guardano spesso, sentono la grandezza della scelta… ma che tipo di amore ci sarà nel loro cuore? Questo mondo e questa società in cui viviamo sono difficili. L’amore «amarsi un po’» è come una pianta senza radici e il primo sole la seccherà irrimediabilmente (eppure quanti matrimoni sotto non hanno altro! Quante separazioni al “primo sole”!). Il secondo, il «volersi bene, partecipare», è un amore vero, forte, che può resistere, che ha le capacità di vincere le tempeste della vita.
"Tutto ciò su cui si riflette troppo diventa un problema"

Ospite

Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da Ospite » 19/04/2007, 19:09

claugo ha scritto:Cos'è che mantiene vivo un rapporto di coppia?
Siamo sicuri di quello che vogliamo o siamo spinti dal condizionamento dei media?

Vi è mai capitato (sicuramente si) di vedere un vostro amico, o vicino di casa, trasformarsi dopo che ha vissuto una separzione. Rifiorire, per così dire, dopo il trauma iniziale, in una nuova e affascinante personalità.
A me è capitato, ultimamente anche spesso, di vedere donne che hanno avuto una trasformazione tipo baco...... sciatte e anonime prima, affascinanti e accattivanti dopo.
Perchè queste trasformazioni? vuol forse dire che il rapporto di coppia non giova alla coppia..... almeno così com'è. Oppure siamo come quegli uccelli che perdono l'orientamento in mezzo a tante luci e rumori, e non ci rendiamo più conto di come viviamo, almeno fino a quando non ci viene tolto. :welove: :martellate: :'( :-O :sun:

Per molte persone, la fine di un rapporto è vissuta con sensi di colpa, collera, comportamenti autopunitivi, una profonda perdita d’autostima. Altre persone, invece, sono passate attraverso la separazione, riuscendo a superare adeguatamente questa dolorosa situazione. Vi sono uomini e donne che non solo sono "sopravvissuti", ma si sono trasformati e, dopo la separazione e il divorzio, hanno ritrovato la felicità e l’amore. Il segreto di queste persone è che hanno saputo affrontare adeguatamente la separazione nei suoi vari aspetti: legale, sociale, psicologico.
Queste persone sono riuscite ad affrontare la separazione:

Nel rispetto dell’altra persona.

Distinguendo la dimensione coniugale (da cui è legittimo separarsi), dalla dimensione genitoriale (che persiste per tutta la vita).

Elaborando le proprie emozioni di rabbia, dolore, colpa, fallimento.

Ricapitolando la propria storia d’amore.

Comprendendo quali sono i "doni" lasciati dal rapporto.

Comprendendo e perdonando i propri errori.

Perdonando l’altra persona, per le sue mancanze ed errori.

Ricostruendo un progetto di vita e una visione personale.

Queste persone offrono un metodo per affrontare adeguatamente questa difficile situazione e trasformarla in un’occasione per riacquistare fiducia in se stessi e uscire dalla fine di una relazione più forti e vitali, più consapevoli e pronti per innamorarsi nuovamente: perché la fine di un amore può anche essere l’inizio di una nuova vita..... :rolleyes: ;)

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ruby.sunday
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Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da ruby.sunday » 19/04/2007, 19:24

Stargate ha scritto:[...]

Per molte persone, la fine di un rapporto è vissuta con sensi di colpa, collera, comportamenti autopunitivi, una profonda perdita d’autostima. Altre persone, invece...
Questo topic si sta dividendo in due argomenti distinti: uno che risponde più direttamente al titolo (e quindi quanto è difficile un lungo rapporto d'amore, perché il divorzio o la separazione, cosa è necessario per avere un rapporto che duri a lungo, magari per sempre...) e l'altro che, forse presupponendo che la fine è naturale prima o poi, parla di come si esce da un rapporto (e quindi se una persona ne esce rinnovata e desiderosa di riprendere possesso di se stesso oppure prostrata e distrutta...).
Ci può stare, entrambi gli argomenti sono interessanti, anche se non si può davvero dire che... si completano a vicenda...
"Tutto ciò su cui si riflette troppo diventa un problema"

Ospite

Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da Ospite » 19/04/2007, 19:37

ruby.sunday ha scritto:[...]



Questo topic si sta dividendo in due argomenti distinti: uno che risponde più direttamente al titolo (e quindi quanto è difficile un lungo rapporto d'amore, perché il divorzio o la separazione, cosa è necessario per avere un rapporto che duri a lungo, magari per sempre...) e l'altro che, forse presupponendo che la fine è naturale prima o poi, parla di come si esce da un rapporto (e quindi se una persona ne esce rinnovata e desiderosa di riprendere possesso di se stesso oppure prostrata e distrutta...).
Ci può stare, entrambi gli argomenti sono interessanti, anche se non si può davvero dire che... si completano a vicenda...
...In effeti il tuo topic ha un baricentro amplio....; ma chi se ne frega dai....comunque è interessante !!. ;) :D

claugo

Re: Quanto è difficile mantenere un rapporto affettivo d'Amo

Messaggio da claugo » 19/04/2007, 20:53

L’analisi che ha fatto Tigrotta sulle famiglie di una volta e quelle di adesso, è giusta, reale. Se prima il dolore era nascosto, adesso è sotto gli occhi di tutti. Se prima la donna doveva subire l’arroganza dell’uomo, adesso la può fuggire. Questo però mi dice che da allora a oggi l’unica cosa che è cambiata è solo la legge sul divorzio. Ottimo Stargate la tua opinione sul dolore e la rabbia, in cui hai descritto perfettamente, e credo che siamo tutti d’accordo, ciò che prova le persone nella separazione, chi più,chi meno. Ottimo Cherry nel riportare l’attenzione che star bene con se stessi è la prima cosa che deve imparare una persona. Ottimo anche a Catia in cui dice che all’interno della coppia avviene spesso un gioco forza in cui ognuno non si sente più se stesso. Ottimo a tutti che avete espresso dei concetti reali e non solo opinioni personali.

Io non sono qui per guidare o dare dei giudizi, ma per capire. In questo momento vi sto spronando a intervenire spostando l’attenzione non più sull’analisi, ma sulla soluzione, sempre che questa esista. Mi scuserà Ruby, il quale ha messo in evidenza il biforcarsi del tema iniziale, ma vorrei proprio portare la vostra attenzione sul divorzio e la separazione.

Siamo tutti d’accordo che questa è la piaga del nostro secolo per quanto riguarda le famiglie. Le cause le avete appena dette e io non tornerei su di esse, anche perché le ragione sono tantissime e ognuna discutibilissima. Vorrei invece, visto anche il target di questo topic, chiedervi cosa potremmo insegnare ai nostri figli quando questi si avviano a una separazione. E poi, questi figli, cosa vorrebbero che facessero i propri genitori, in quel momento in cui la ragione sembra non esistere e la rabbia diventa il pane quotidiano.

Pensate a quanti bambini piccoli soffrono la mancanza di un genitore e dell’armonia dell’amore.

Grazie A tutti :welove: