tempest ha scritto:[...]
Non credo che soffrano solo i ragazzetti alle prime armi! Ognuno di noi conosce il proprio carattere e le esperienze passate ci hanno insegnato molto su come e quanto siamo capaci di regire a delusioni e dolore. Quindi credo che ognuno debba scegliere, per quanto i sentimenti glielo consentano, se "buttarsi" o no, fin dove arrivare, che strada percorrere... La ricerca della felicità per alcuni è ricerca di forti emozioni, di vette ( e baratri ), per altri è la ricerca di una pacata serenità, di un cammino più tranquillo e meno rischioso...
a me sembra di essere stata chiara: mi riferivo al reprimere i sentimenti per non soffrire. non si tratta di buttarsi a capofitto in qualsiasi relazione capiti, ma neanche di essere troppo chiusi per timore di una sofferenza che non si sa se e in che misura si manifesterà. ogni relazione è un rischio anche quella più tranquilla e serena (in questo senso ho usato la parola "rischiare") perchè non si possono avere delle certezze nè si può prevedere cosa accadrà in seguito, se il sentimento veramente durerà nel tempo o si trasformerà.
ovvio che ognuno ha la propria sensibilità e il proprio vissuto e sceglierà in base a ciò che ritiene più opportuno per sè, ma in ogni caso la sofferenza non si può eliminare del tutto anche da una relazione dai toni più pacati.
qualcuno qui parlava di chiudere i sentimenti in un cassetto, di reprimerli, ma non si soffre meno, semplicemente la sofferenza viene elargita in piccole dosi così da avere la sensazione di penare meno.
inoltre una persona che si dice matura non può comportarsi da vigliacca, mi aspetto che sappia gestire le difficoltà e anche una situazione di malessere senza fuggire e soprattutto non mi faccia discorsi da adolescente.
una volta ho conosciuto un tipo che sembrava essere maturo, i suoi ragionamenti non facevano una piega peccato che poi sul tasto sentimenti si sia rivelato infantile e ho capito che probabilmente non aveva una relazione da diversi anni come quando si ha un incidente con l'auto e non la si prende più per un pò e più tempo passa e più si ha paura. si è lì ad aspettare la persona perfetta, quella che non ci farà più stare male, quella ideale che però sembra non arrivare mai, e si aspetta... l'ideale è tale proprio perchè è frutto di una nostra costruzione, ma non esiste e Woody Allen in un suo film ha reso molto bene il concetto. "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" ti fa capire che non esiste o meglio è tale proprio perchè "sognato". viviamo di illusioni e ognuno cerca quell'amore eterno che è un ideale, qualcosa che vive dentro ciascuno ma non reale.
nessuno dei protagonisti è contento della vita che conduce e soprattutto del compagno/a che hanno scelto e così si guardano intorno e iniziano un nuovo percorso con altre persone che pensano essere proprio quelle che hanno sempre desiderato. presto anche queste si riveleranno una delusione rendendosi poi conto che forse la normalità che li aveva stancati non era così male. c'è uno scontro tra ciò che desiderano e ciò che è. nessuno è felice perchè nessuno accetta la realtà inseguendo un'illusione, appunto. si affannano per nulla. potevano essere felici proprio con quelle persone che avevano scelto inizialmente se solo le avessero amate per quello che erano e quando se ne rendono conto è tardi.
