Lady Morgana ha scritto:E' opinione piuttosto diffusa quella che nei rapporti di coppia la donna sia l'elemento che chiede continue conferme riguardo ai sentimenti del compagno, che sia dotata di una sensibilità più spiccata, ragion per cui basta una piccola disattenzione che scattano i dubbi e le reazioni che ben conosciamo. Ma è proprio vero che gli uomini vivono i sentimenti in maniera più semplice e che hanno talvolta difficoltà ad allinearsi con i ritmi e necessità femminili? Secondo voi si tratta di luoghi comuni o fra uomo e donna ci sono realmente delle tangibili differenze?
La mia opinione è che differenze sostanziali esistono tra tipologie di personalità e tipologie di vuoti e pieni che
ognuno ha nella propria vita,pesati dal maggiore o minore impatto che hanno nelle scelte e negli umori...
Il resto sono luoghi comuni discretamente noiosi e abbastanza irritanti quando si cerchi di dare spiegazioni
o analisi di reazioni e comportamenti in base a qualche "regola che in media sembra andar per la maggiore".
Vediamo i luoghi comuni che ci sono...
I sentimenti maschili sono più semplici...
non voglio fare il pesante chiedendo una definizione di semplice e complicato,ma
mi permetto di dire che qualcosa è semplice o complicato di solito in relazione a qualcos'altro e non in senso assoluto
e autonomo...di qui dunque...la semplicità e la complessità dipendono dalle interazioni e da qualità che possono
appartenere ad entrambi i generi. Due persone superficiali avranno scara attenzione di se stessi e del compagno/a
,così come due persone molto sensibili e attente (complicate) saranno semplici insieme per la capacità di comprendersi a fondo.
Forse è più appropriato parlare di scrsa o meno sensibilità e attenzione per il prossimo.
Tra l'altro solitamente io ho osservato come le persone che più si lagnano della semplicità altrui sono quelle che sono più
marcatamente egocentriche, orientate fortemente all'attenzione per le proprie emozioni,per le proprie richieste e spesso
caratterizzate dal comportamento passivo di chi "aspetta" e prende poche iniziative,salvo però lamentarsi in lungo e largo
se gli altri non hanno la "complessità" tale da immaginare tutto e capire tutto col puro intuito.
Personalmente ho incontrato donne con sentimenti
rispondenti alla semplicità attribuita agli uomini e uomini dotati di una sensibilità estremamente marcata e complessa,
quella che di solito si attribuisce alle donne. Io stesso sono complicato a livelli da denuncia rispetto alle sfumature dei
sentimenti e delle loro manifestazioni.
La donna richiede continue conferme. Altro luogo comune. Tra l'altro la cosa è fortemente influenzata se non altro
dal comportamento dell'altra persona e dalle personali insicurezze legate all'immagine che si ha di se stessi, sulla scia della quale
si alimentano ipotesi,dubbi e valutazioni che spesso rispecchiano se stessi e non la realtà.
Un uomo insicuro richiederà continue conferme. Un uomo sicuro potrà chiederne se sente l'altra assente.
Senza entrare nelle reazioni...la necessità di conferma è per definizone quasi la necessità stessa di appigliarsi
a certezze in contesti caratterizzati da incertezza. E come tale , apporccio assolutamente nefasto secondo me.
Parlo ovviamente di conferme forti, di fatti...di gesti veri... Se questi ci sono e non sono parole vuote se c'è necessità
di conferma è frutto quasi esclusivo di insicurezza personale, la quale è bisex direi
Domanda polemica...ma le donne, si pongono il problema di quel che danno e fanno o sono troppo impegnate
nella valutazione di quanto dà l'uomo presumendo che da parte loro non c'è nulla che non vada?
Comportamento attribuibile anche questo ad entrambi uomini e donne tuttavia...
Io direi che in generale, prima di entrare in dubbi e incertezze una persona dovrebbe farsi alcune semplicissime domande tipo...
Cosa voglio? e cosa faccio effettivamente per averlo?
Sono abbastanza limpido da lasciare all'altro la possibilità di conoscermi per avere il meglio di me
e darmi il meglio di se?
Sono onesto abbastanza da capire quali siano le mie responsabilità prima di cercare cause fuori?
Faccio abbastanza per incentivare l'altro o attendo passivamente che faccia ciò che voglio trasmettendogli
esclusivamente la mia insoddisfazione,inabissandomi in tali insoddisfazioni
che si autoalimentano?