oh, a lui va tutto bene!

Almeno lui è soddisfatto di tutto.
Io sono sempre stata abbastanza solitaria, ma il trasferimento dalla mia città ad un'altra molto diversa mi ha isolata molto più di prima.
Il guaio è che una volta era lui il mio amico con cui confidarmi, invece ora mi viene difficile farlo.
sabato scorso per esempio, mi sono arrabbiata, visto che
entrambi avevamo lavorato tutta la settimana, avrei voluto che mentre io ero a casa a fare le pulizie che non avevo potuto fare durante la settimana, magari mi aiutasse un pochettino, non chiedo tanto, solo magari per es. portare fuori il cane....no, da solo non ci arriva, mi devo arrabbiare perchè lo faccia; poi il suo modo per "farsi perdonare" è fare le cose, magari poi essere dolce, ma parlarne no, se non sono io. ed io non ho più voglia di discutere, così cerco di pensare che se quello è il suo modo per "rimediare" è meglio che lo accetto senza fare tante discussioni.
Mi fa arrabbiare il fatto che non capisca assolutamente che portare avanti una casa, OLTRE A LAVORARE, non è proprio una "passeggiata". Non si rende conto che ci vuole fatica e impegno, sminuisce quello che faccio come se non facessi nulla... poi quando mi incavolo magari un pò mi aiuta, ma la sua idea non cambia!
poi magari arriva la sera mi fa due carezzine ed io mi ritraggo perchè gli porto rancore...
Forse il problema è che mi manca l'amicizia; forse se avessi qualcuna con cui confidarmi non mi sembrerebbe tutto così "pesante"
ed è per questo che scrivo, qui, per sfogarmi, per confrontarmi, per sapere se anche gli altri vivono situazioni simili: ovviamente, non cerco soluzioni perchè so già quale sarebbe la soluzione: dovrei mollare tutto, tornare nella mia città e ricominciare. ci ero quasi arrivata a farlo.
ma perchè al momento di farlo veramente non ne ho mai il coraggio?
perchè al pensiero di vivere senza di lui mi sento morire?
