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Sims
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Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da Sims » 19/10/2006, 23:44

Lavoro, sempre lavoro… Ho bisogno di un consiglio, ragazzi.
Per motivi di salute direttamente imputabili al lavoro che sto facendo ho deciso di licenziarmi. Al momento del colloquio col grande capo scopro che mi vogliono offire delle possibilità alternative alle dimissioni, tra cui l’unica che a me interessa davvero è l’aspettativa. A loro conviene perché potrei ancora ripensarci decidendo una volta "guarita" di lavorare ancora per loro, e a me – da ciò che mi è stato detto – perché, non avendo ancora trovato un altro lavoro, non avrei mai indicato sul curriculum che per un tot di tempo non ho lavorato (cosa che evidentemente non fa buona impressione).
Il capo mi ha detto che potrei prendere aspettativa da subito e mi garantirebbe la possibilità eventuale di scindere il contratto con loro in qualunque momento con validità immediata, senza perdere l’indennità di preavviso.

Secondo voi cosa devo fare? Io preferivo sciogliere ogni legame (per un mero fattore psicologico, non che abbia avuto problemi tecnici con l’azienda), però è anche vero che potrei portarmi questo periodo come una macchia sul curriculum per tutta la vita e visto il sangue che ci butto sopra mi spiacerebbe. La scelta dell’aspettativa sembra ottima, ma c’è qualcosa che non so? Diffido di chi vuole fare il mio bene sembrando disinteressato…

Lunedì in ogni caso gli telefonerò per dirgli cosa ho deciso di fare, non voglio tirarla per le lunghe. Ho poco tempo, dunque, sapete darmi un mano??? Vi ringrazio di cuore...

Straniero

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da Straniero » 21/10/2006, 12:31

Sims ha scritto: Diffido di chi vuole fare il mio bene sembrando disinteressato…
Bè detta così sembra invitante,ma anche io come te diffido di chi in campo lavorativo vuol fare il tuo bene.......

non hai la possibilità di parlare con qualcuno che se ne intende? un amico un collega un conoscente che con queste cose ci lavora?
Mi dispiace non saperti consigliare,non mi è mai capitato di avere notizie dettagliate su questo argomento,quindi non posso fare altro che consigliarti di pensarci bene,e sperare che qualcuno ti sappia consigliare.
In bocca al lupo.

vannik

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da vannik » 21/10/2006, 14:16

Sims ha scritto:Lavoro, sempre lavoro… Ho bisogno di un consiglio, ragazzi.
Per motivi di salute direttamente imputabili al lavoro che sto facendo ho deciso di licenziarmi. Al momento del colloquio col grande capo scopro che mi vogliono offire delle possibilità alternative alle dimissioni, tra cui l’unica che a me interessa davvero è l’aspettativa. A loro conviene perché potrei ancora ripensarci decidendo una volta "guarita" di lavorare ancora per loro, e a me – da ciò che mi è stato detto – perché, non avendo ancora trovato un altro lavoro, non avrei mai indicato sul curriculum che per un tot di tempo non ho lavorato (cosa che evidentemente non fa buona impressione).
Il capo mi ha detto che potrei prendere aspettativa da subito e mi garantirebbe la possibilità eventuale di scindere il contratto con loro in qualunque momento con validità immediata, senza perdere l’indennità di preavviso.

Secondo voi cosa devo fare? Io preferivo sciogliere ogni legame (per un mero fattore psicologico, non che abbia avuto problemi tecnici con l’azienda), però è anche vero che potrei portarmi questo periodo come una macchia sul curriculum per tutta la vita e visto il sangue che ci butto sopra mi spiacerebbe. La scelta dell’aspettativa sembra ottima, ma c’è qualcosa che non so? Diffido di chi vuole fare il mio bene sembrando disinteressato…

Lunedì in ogni caso gli telefonerò per dirgli cosa ho deciso di fare, non voglio tirarla per le lunghe. Ho poco tempo, dunque, sapete darmi un mano??? Vi ringrazio di cuore...
Non credo che ci sia bisogno di specificare sul curriculum vitae se si è usufruito di aspettative o par time vari.
Comunque ad ogni buon conto potresti chiedere consiglio ad una struttura sindacale,di solito hanno degli ottimi cosulenti del lavoro..e soprattutto non ti massacrano economicamente
;)

Sims
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Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da Sims » 23/10/2006, 0:58

Straniero ha scritto:...
Vannik ha scritto:...
Grazie, ragazzi, e grazie molte anche a chi mi ha dato consigli tramite conversazioni private.

Domani darò una risposta in ufficio, ancora non so quale. Vorrei tagliare ogni rapporto con l'azienda e so che farebbe molto bene alla mia mente, ma vivo da sola e non posso contare su nessuno, economicamente parlando. Perciò sarebbe più ragionevole che mi mettessi in aspettativa per non rischiare di restare troppo a lungo senza lavoro.

Che schifo essere ragionevoli... :(

Straniero

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da Straniero » 23/10/2006, 12:50

Sims ha scritto:Che schifo essere ragionevoli... :(
non sai quanto è vero quello che hai scritto!!!


oggi è il grande giorno (si fa per dire) tienici informati.

Sims
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Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da Sims » 23/10/2006, 17:58

Straniero ha scritto: non sai quanto è vero quello che hai scritto!!!


oggi è il grande giorno (si fa per dire) tienici informati.
Il grande giorno mi vede con una mail da parte dell'ufficio personale in cui è allegata una lettera che devo restituire firmata, in cui dichiaro di voler usufruire di un periodo di aspettativa da oggi al 31/12/06.

Da oggi sono senza occupazione e senza stipendio.
Ricomincio da capo, lancette indietro di un anno: 12 mesi in cui sono invecchiata tanto, in cui ho stravolto le mie priorità, in cui ho conosciuto cose di me mai credute.
Ora ogni giorno senza lavoro è un giorno rubato al destino, un giorno che mi avvicina alla povertà. Tutto perché il mio dannato corpo non ha resistito, perché la mia sensibilità mi impedisce di sopportare oltre una vita non mia. La mia debolezza mi porta indietro e la vita sta scorrendo accanto a me mentre io devo fermarmi. Fermarmi a pensare, rallentare i ritmi, trovare qualcosa che nemmeno so cos'è.

Non ho la forza di scalare la montagna che ho davanti e non riesco a credere in nulla. Mi illudo a minuti che le cose cambieranno ma il pensiero di dover essere io a farle cambiare mi atterrisce. Nessun lavoro mi sembra possibile, vorrei chiudermi in casa e smettere di lottare con la timidezza, con l'insicurezza, abbandonarmi questa solitudine altalenante di pene e gioie e una serenità artificiale prodotta chimicamente.

Non sopporto la luce, né la musica e non ho mai abbastanza caldo. Tutto da capo. Niente lavoro, niente amore, niente famiglia e gli amici lontani sullo sfondo, incapaci e inonsapevoli. Niente certezze. E un pc che potrebbe spegnersi e lasciarmi nella disperazione.
Nemmeno la possibilità di un atto di coraggio con dimissioni sbattute in faccia con decisione, ma l'aspettativa, strumento che mi lascia inerme e prostrata al loro volere, io piccola creatura che ha bisogno di lavorare e loro grandi professionisti da cui non posso staccarmi.

Dalla nascita conosco l'umiliazione e l'orgoglio di appartenere alla classe proletaria e mentre vedo amici dare un esame all'anno all'università, bighellonare fra teatri inseguendo sogni di gloria, lasciare il lavoro su due piedi e la mia stessa sorella appoggiarsi ai miei genitori per aver voluto fare il lavoro della sua vita accettando un impiego part time... ecco, io so che per me non c'è aiuto, perché io il lavoro l'avevo e l'ho lasciato per debolezza, per un capriccio del mio corpo, per una incapacità di abbassare la testa che la mia famiglia non vuole capire né accettare. Mia sorella può sbagliare, può tentare, può cercare la sua strada, ma io no, perché la natura mi ha fatta più forte, più brava negli studi, più tenace. Se voglio posso farcela, devo solo impegnarmi. "Niente storie, Simo. A te nessun aiuto è concesso, alzati le maniche e trovati un lavoro. Soldi non ne abbiamo da darti, lo sai..."

kiby

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da kiby » 23/10/2006, 19:15

Sims ha scritto:[...]



Il grande giorno mi vede con una mail da parte dell'ufficio personale in cui è allegata una lettera che devo restituire firmata, in cui dichiaro di voler usufruire di un periodo di aspettativa da oggi al 31/12/06.

Da oggi sono senza occupazione e senza stipendio.
Ricomincio da capo, lancette indietro di un anno: 12 mesi in cui sono invecchiata tanto, in cui ho stravolto le mie priorità, in cui ho conosciuto cose di me mai credute.
Ora ogni giorno senza lavoro è un giorno rubato al destino, un giorno che mi avvicina alla povertà. Tutto perché il mio dannato corpo non ha resistito, perché la mia sensibilità mi impedisce di sopportare oltre una vita non mia. La mia debolezza mi porta indietro e la vita sta scorrendo accanto a me mentre io devo fermarmi. Fermarmi a pensare, rallentare i ritmi, trovare qualcosa che nemmeno so cos'è.

Non ho la forza di scalare la montagna che ho davanti e non riesco a credere in nulla. Mi illudo a minuti che le cose cambieranno ma il pensiero di dover essere io a farle cambiare mi atterrisce. Nessun lavoro mi sembra possibile, vorrei chiudermi in casa e smettere di lottare con la timidezza, con l'insicurezza, abbandonarmi questa solitudine altalenante di pene e gioie e una serenità artificiale prodotta chimicamente.

Non sopporto la luce, né la musica e non ho mai abbastanza caldo. Tutto da capo. Niente lavoro, niente amore, niente famiglia e gli amici lontani sullo sfondo, incapaci e inonsapevoli. Niente certezze. E un pc che potrebbe spegnersi e lasciarmi nella disperazione.
Nemmeno la possibilità di un atto di coraggio con dimissioni sbattute in faccia con decisione, ma l'aspettativa, strumento che mi lascia inerme e prostrata al loro volere, io piccola creatura che ha bisogno di lavorare e loro grandi professionisti da cui non posso staccarmi.

Dalla nascita conosco l'umiliazione e l'orgoglio di appartenere alla classe proletaria e mentre vedo amici dare un esame all'anno all'università, bighellonare fra teatri inseguendo sogni di gloria, lasciare il lavoro su due piedi e la mia stessa sorella appoggiarsi ai miei genitori per aver voluto fare il lavoro della sua vita accettando un impiego part time... ecco, io so che per me non c'è aiuto, perché io il lavoro l'avevo e l'ho lasciato per debolezza, per un capriccio del mio corpo, per una incapacità di abbassare la testa che la mia famiglia non vuole capire né accettare. Mia sorella può sbagliare, può tentare, può cercare la sua strada, ma io no, perché la natura mi ha fatta più forte, più brava negli studi, più tenace. Se voglio posso farcela, devo solo impegnarmi. "Niente storie, Simo. A te nessun aiuto è concesso, alzati le maniche e trovati un lavoro. Soldi non ne abbiamo da darti, lo sai..."
DIO SANTO...CHE BRUTTA BESTIA LA DISOCCUPAZIONE.
IO SONO A CASA DA SOLE 2 SETTIMANE E HO UN'ANGOSCIA TREMENDA DI NON TROVARE, DI RICOMINCIARE DA CAPO, DI NON ESSERE IN GRADO A VOLTE DI AFFRONTARE UN NUOVO LAVORO.
CHE SOGNO IL TEMPO INDETERMINATO...

nota

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da nota » 23/10/2006, 21:30

Sims ha scritto:[...]



Il grande giorno mi vede con una mail da parte dell'ufficio personale in cui è allegata una lettera che devo restituire firmata, in cui dichiaro di voler usufruire di un periodo di aspettativa da oggi al 31/12/06.

Da oggi sono senza occupazione e senza stipendio.
Ricomincio da capo, lancette indietro di un anno: 12 mesi in cui sono invecchiata tanto, in cui ho stravolto le mie priorità, in cui ho conosciuto cose di me mai credute.
Ora ogni giorno senza lavoro è un giorno rubato al destino, un giorno che mi avvicina alla povertà. Tutto perché il mio dannato corpo non ha resistito, perché la mia sensibilità mi impedisce di sopportare oltre una vita non mia. La mia debolezza mi porta indietro e la vita sta scorrendo accanto a me mentre io devo fermarmi. Fermarmi a pensare, rallentare i ritmi, trovare qualcosa che nemmeno so cos'è.

Non ho la forza di scalare la montagna che ho davanti e non riesco a credere in nulla. Mi illudo a minuti che le cose cambieranno ma il pensiero di dover essere io a farle cambiare mi atterrisce. Nessun lavoro mi sembra possibile, vorrei chiudermi in casa e smettere di lottare con la timidezza, con l'insicurezza, abbandonarmi questa solitudine altalenante di pene e gioie e una serenità artificiale prodotta chimicamente.

Non sopporto la luce, né la musica e non ho mai abbastanza caldo. Tutto da capo. Niente lavoro, niente amore, niente famiglia e gli amici lontani sullo sfondo, incapaci e inonsapevoli. Niente certezze. E un pc che potrebbe spegnersi e lasciarmi nella disperazione.
Nemmeno la possibilità di un atto di coraggio con dimissioni sbattute in faccia con decisione, ma l'aspettativa, strumento che mi lascia inerme e prostrata al loro volere, io piccola creatura che ha bisogno di lavorare e loro grandi professionisti da cui non posso staccarmi.

Dalla nascita conosco l'umiliazione e l'orgoglio di appartenere alla classe proletaria e mentre vedo amici dare un esame all'anno all'università, bighellonare fra teatri inseguendo sogni di gloria, lasciare il lavoro su due piedi e la mia stessa sorella appoggiarsi ai miei genitori per aver voluto fare il lavoro della sua vita accettando un impiego part time... ecco, io so che per me non c'è aiuto, perché io il lavoro l'avevo e l'ho lasciato per debolezza, per un capriccio del mio corpo, per una incapacità di abbassare la testa che la mia famiglia non vuole capire né accettare. Mia sorella può sbagliare, può tentare, può cercare la sua strada, ma io no, perché la natura mi ha fatta più forte, più brava negli studi, più tenace. Se voglio posso farcela, devo solo impegnarmi. "Niente storie, Simo. A te nessun aiuto è concesso, alzati le maniche e trovati un lavoro. Soldi non ne abbiamo da darti, lo sai..."
....Forse è poco...ma ti capisco moltissimo!
non pensare che sia un"capriccio"del tuo corpo, ma piuttoso un segnale prezioso....che col tempo saprai leggere e a cui forse (col senno di poi) sarai riconoscente...

Credici...e ??? credi alla scelta che hai fatto:tutt'altro che vigliacca, ma segno di una persona piena di coraggio....

...già perchè ci vuole più coraggio a fermarsi sai?che non ad andare avanti così, senza un senso o schiacciati dal nonsenso....

..Te ne accorgerai pian piano, davvero...:ci son già passata....

Guarda all'altro lato della medaglia:il foglio ora è completamente bianco, ??? può far paura- è vero-ma....perchè non iniziare a scriverci ????? tu?
Ascoltati, ascolta il tuo corpo...

hai voglia di fare una passeggiata:falla!di mangiarti una brioche con un cappuccio? ( :P ;) ) fallo!!!

Cose banali?stupide?Forse....
E forse a volte la ?? vita ci chiede anche di dare spazio a ???"stupide"cose per lasciare spazio a quelle grandi....

Il resto arriverà...vedrai....prima però fai spazio a ??? "resto"che deve arrivare....

...e se vuoi, conta anche su di me!Non sei sola.....

un abbraccio accogliente!

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Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da kim90 » 23/10/2006, 21:56

Sims ha scritto:[...]



Il grande giorno mi vede con una mail da parte dell'ufficio personale in cui è allegata una lettera che devo restituire firmata, in cui dichiaro di voler usufruire di un periodo di aspettativa da oggi al 31/12/06.

Da oggi sono senza occupazione e senza stipendio.
Ricomincio da capo, lancette indietro di un anno: 12 mesi in cui sono invecchiata tanto, in cui ho stravolto le mie priorità, in cui ho conosciuto cose di me mai credute.
Ora ogni giorno senza lavoro è un giorno rubato al destino, un giorno che mi avvicina alla povertà. Tutto perché il mio dannato corpo non ha resistito, perché la mia sensibilità mi impedisce di sopportare oltre una vita non mia. La mia debolezza mi porta indietro e la vita sta scorrendo accanto a me mentre io devo fermarmi. Fermarmi a pensare, rallentare i ritmi, trovare qualcosa che nemmeno so cos'è.

Non ho la forza di scalare la montagna che ho davanti e non riesco a credere in nulla. Mi illudo a minuti che le cose cambieranno ma il pensiero di dover essere io a farle cambiare mi atterrisce. Nessun lavoro mi sembra possibile, vorrei chiudermi in casa e smettere di lottare con la timidezza, con l'insicurezza, abbandonarmi questa solitudine altalenante di pene e gioie e una serenità artificiale prodotta chimicamente.

Non sopporto la luce, né la musica e non ho mai abbastanza caldo. Tutto da capo. Niente lavoro, niente amore, niente famiglia e gli amici lontani sullo sfondo, incapaci e inonsapevoli. Niente certezze. E un pc che potrebbe spegnersi e lasciarmi nella disperazione.
Nemmeno la possibilità di un atto di coraggio con dimissioni sbattute in faccia con decisione, ma l'aspettativa, strumento che mi lascia inerme e prostrata al loro volere, io piccola creatura che ha bisogno di lavorare e loro grandi professionisti da cui non posso staccarmi.

Dalla nascita conosco l'umiliazione e l'orgoglio di appartenere alla classe proletaria e mentre vedo amici dare un esame all'anno all'università, bighellonare fra teatri inseguendo sogni di gloria, lasciare il lavoro su due piedi e la mia stessa sorella appoggiarsi ai miei genitori per aver voluto fare il lavoro della sua vita accettando un impiego part time... ecco, io so che per me non c'è aiuto, perché io il lavoro l'avevo e l'ho lasciato per debolezza, per un capriccio del mio corpo, per una incapacità di abbassare la testa che la mia famiglia non vuole capire né accettare. Mia sorella può sbagliare, può tentare, può cercare la sua strada, ma io no, perché la natura mi ha fatta più forte, più brava negli studi, più tenace. Se voglio posso farcela, devo solo impegnarmi. "Niente storie, Simo. A te nessun aiuto è concesso, alzati le maniche e trovati un lavoro. Soldi non ne abbiamo da darti, lo sai..."

Sims non è facile rispondere a questa tua lunga riflessione; il problema reale c'è, ed è il lavoro. Comunque per fartela breve, se può esserti di minima consolazione, ti dico che anche il mio lavoro è in out da mesi, quindi calma e sangue freddo, non c'è altra soluzione!
Lo so in queste situazioni è difficile mettere d’accordo pensieri e azioni, desideri e fatti, tuttavia anche se può sembrare retorica, in questi casi è doveroso essere “energici”.
E’ un problema serio da affrontare , che non può essere certo ignorato, ma ti sconsiglio eccessivi pessimismi, si tratta insomma di rimanere nel “giusto mezzo”. Ricordati che le grosse decisioni esigono un’attenzione senza cedimenti!


Kim90

vannik

Re: Ho bisogno di una consulenza

Messaggio da vannik » 23/10/2006, 22:04

nota ha scritto:[...]



....Forse è poco...ma ti capisco moltissimo!
non pensare che sia un"capriccio"del tuo corpo, ma piuttoso un segnale prezioso....che col tempo saprai leggere e a cui forse (col senno di poi) sarai riconoscente...

Credici...e ??? credi alla scelta che hai fatto:tutt'altro che vigliacca, ma segno di una persona piena di coraggio....

...già perchè ci vuole più coraggio a fermarsi sai?che non ad andare avanti così, senza un senso o schiacciati dal nonsenso....

..Te ne accorgerai pian piano, davvero...:ci son già passata....

Guarda all'altro lato della medaglia:il foglio ora è completamente bianco, ??? può far paura- è vero-ma....perchè non iniziare a scriverci ????? tu?
Ascoltati, ascolta il tuo corpo...

hai voglia di fare una passeggiata:falla!di mangiarti una brioche con un cappuccio? ( :P ;) ) fallo!!!

Cose banali?stupide?Forse....
E forse a volte la ?? vita ci chiede anche di dare spazio a ???"stupide"cose per lasciare spazio a quelle grandi....

Il resto arriverà...vedrai....prima però fai spazio a ??? "resto"che deve arrivare....

...e se vuoi, conta anche su di me!Non sei sola.....



un abbraccio accogliente!
..anche su di me..se vuoi

;)

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Messaggio da Sims » 24/10/2006, 23:47

Le mie giornate ora trascorrono più lente, al ritmo cadenzato dei miei pensieri. Le paure tenute a bada con fatica, la pace creata dagli antidepressivi. Le notti passano, in qualche modo. Il mattino è il momento più difficile, quando lasciare quel letto significa affrontare di nuovo tutto.
Lasciare il lavoro mi ha messa contro la mia famiglia, che in modo più o meno palese mi sbatte in faccia quanto io debba ancora crescere, prima di imparare ad affrontare le difficoltà del lavoro. E mi guardano con sguardo di pietà, io ragazza di oggi che grazie all'università ha ritardato come tanti l'età della ragione. La mia famiglia, che odia i laureati per partito preso e per campanilismo tra chi "non ha studiato", ora gode un po' vedendo che tanta istruzione non mi rende migliore di loro e curano a mie spese il loro senso di inferiorità. Tanta fatica nel tempo e mai la loro approvazione.
Beh, è cambiato qualcosa adesso. Mi sono accorta che mi basta non telefonare loro per non sapere come la pensano. Basta cercare la loro approvazione, la famiglia non si sceglie, non è detto che la dobbiamo pensare tutti allo stesso modo. Su alcune tematiche si toccano valori che in età adulta possono differenziarsi: se io non sono come loro non è più un mio problema.
Quello che ancora non riesco a fare è vedere la mia scelta come un gesto di coraggio, ma vi giuro che ci lavorerò su.
Appena starò meglio probabilmente vedrò anche delle soluzioni per tutto questo... in questi giorni ho fatto una scoperta importante legata a quella che potrebbe essere la mia "vocazione" (nella cui ricerca mi sono ossessionata per tanti anni e il cui pensiero avevo ormai accantonato da un bel po'): credo che fonderò una comune. So già anche dove. La mia testa già lavora per modificre stanze e bagni...
Dite che le pastiglie mi fanno male??? ;)

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Ti capisco

Messaggio da enemyofthesun » 25/10/2006, 16:34

Sims ha scritto:[...]

Da oggi sono senza occupazione e senza stipendio.
Ricomincio da capo, lancette indietro di un anno: 12 mesi in cui sono invecchiata tanto, in cui ho stravolto le mie priorità, in cui ho conosciuto cose di me mai credute.
Ora ogni giorno senza lavoro è un giorno rubato al destino, un giorno che mi avvicina alla povertà. Tutto perché il mio dannato corpo non ha resistito, perché la mia sensibilità mi impedisce di sopportare oltre una vita non mia. La mia debolezza mi porta indietro e la vita sta scorrendo accanto a me mentre io devo fermarmi. Fermarmi a pensare, rallentare i ritmi, trovare qualcosa che nemmeno so cos'è.

Non ho la forza di scalare la montagna che ho davanti e non riesco a credere in nulla. Mi illudo a minuti che le cose cambieranno ma il pensiero di dover essere io a farle cambiare mi atterrisce. Nessun lavoro mi sembra possibile, vorrei chiudermi in casa e smettere di lottare con la timidezza, con l'insicurezza, abbandonarmi questa solitudine altalenante di pene e gioie e una serenità artificiale prodotta chimicamente.

Non sopporto la luce, né la musica e non ho mai abbastanza caldo. Tutto da capo. Niente lavoro, niente amore, niente famiglia e gli amici lontani sullo sfondo, incapaci e inonsapevoli. Niente certezze. E un pc che potrebbe spegnersi e lasciarmi nella disperazione.
Nemmeno la possibilità di un atto di coraggio con dimissioni sbattute in faccia con decisione, ma l'aspettativa, strumento che mi lascia inerme e prostrata al loro volere, io piccola creatura che ha bisogno di lavorare e loro grandi professionisti da cui non posso staccarmi.
Cara Simona, anche se la mia esperienza non assomiglia tanto alla tua, qualche analogia c'è.
Anch'io mi sono dovuto fermare, un po' prima di te, visto che all'agognata laurea specialistica (l'equivalente della "vecchia" laurea di 5 anni) non sono mai arrivato.

Lo studio era diventato un peso insostenibile. Anche ora lo è, e non penso a breve di ricominciare.

Dal 2007 anch'io mi cimenterò in una ricerca di un lavoro...una cosa che devo prendere con la maggior serenità possibile, e scarse pretese. Andrebbe bene (forse meglio) un part-time, una cosa poco impegnativa, poco difficile...

Qualcosa dentro me da tempo non va, ma solo quest'anno ho avuto conferme, e una nuova consapevolezza.

Lo ammetto, sono più fortunato di te, perchè ho ancora il sostegno (economico, logistico e psicologico) della mia famiglia, questo mi ha permesso di andare avanti in questi mesi...
Su altre cose la situazione è simile...
Niente certezze. Niente amore. Incapacità di provarlo e di riceverlo, forse. O comunque grossi dubbi, enormi preoccupazioni, paura.
Le amicizie? Ci sono, ma sento di non poter dar 100. Nemmeno 50. Forse 25, per ora...e anche loro, cosa possono farci? Non do loro colpa, non del tutto...

Comunque sia, sei una delle persone che sento più "vicine" su questo forum. E' una bella sensazione. Mi raccomando, non lasciarti andare. :D

Sims ha scritto:[...]
Dalla nascita conosco l'umiliazione e l'orgoglio di appartenere alla classe proletaria e mentre vedo amici dare un esame all'anno all'università, bighellonare fra teatri inseguendo sogni di gloria, lasciare il lavoro su due piedi e la mia stessa sorella appoggiarsi ai miei genitori per aver voluto fare il lavoro della sua vita accettando un impiego part time... ecco, io so che per me non c'è aiuto, perché io il lavoro l'avevo e l'ho lasciato per debolezza, per un capriccio del mio corpo, per una incapacità di abbassare la testa che la mia famiglia non vuole capire né accettare. Mia sorella può sbagliare, può tentare, può cercare la sua strada, ma io no, perché la natura mi ha fatta più forte, più brava negli studi, più tenace. Se voglio posso farcela, devo solo impegnarmi. "Niente storie, Simo. A te nessun aiuto è concesso, alzati le maniche e trovati un lavoro. Soldi non ne abbiamo da darti, lo sai..."

Mi dispiace che coi tuoi genitori la situazione è questa :(
E' un grosso svantaggio...
Ripeto, senza di loro boh, mi sarei perso...forse sarei sotto un ponte, a sbronzarmi per dimenticare questa esistenza...forse non sarei proprio...

Penso che comunque tutto questo passerà. Cerca (cerchiamo) di avere pazienza. :)
Un abbraccio...

Sims
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Re: Ti capisco

Messaggio da Sims » 25/10/2006, 18:22

enemyofthesun ha scritto: Cara Simona, anche se la mia esperienza non assomiglia tanto alla tua, qualche analogia c'è.
Anch'io mi sono dovuto fermare, un po' prima di te, visto che all'agognata laurea specialistica (l'equivalente della "vecchia" laurea di 5 anni) non sono mai arrivato.

Lo studio era diventato un peso insostenibile. Anche ora lo è, e non penso a breve di ricominciare.

Dal 2007 anch'io mi cimenterò in una ricerca di un lavoro...una cosa che devo prendere con la maggior serenità possibile, e scarse pretese. Andrebbe bene (forse meglio) un part-time, una cosa poco impegnativa, poco difficile...

Qualcosa dentro me da tempo non va, ma solo quest'anno ho avuto conferme, e una nuova consapevolezza.

Lo ammetto, sono più fortunato di te, perchè ho ancora il sostegno (economico, logistico e psicologico) della mia famiglia, questo mi ha permesso di andare avanti in questi mesi...
Su altre cose la situazione è simile...
Niente certezze. Niente amore. Incapacità di provarlo e di riceverlo, forse. O comunque grossi dubbi, enormi preoccupazioni, paura.
Le amicizie? Ci sono, ma sento di non poter dar 100. Nemmeno 50. Forse 25, per ora...e anche loro, cosa possono farci? Non do loro colpa, non del tutto...

Comunque sia, sei una delle persone che sento più "vicine" su questo forum. E' una bella sensazione. Mi raccomando, non lasciarti andare. :D


[...]




Mi dispiace che coi tuoi genitori la situazione è questa :(
E' un grosso svantaggio...
Ripeto, senza di loro boh, mi sarei perso...forse sarei sotto un ponte, a sbronzarmi per dimenticare questa esistenza...forse non sarei proprio...

Penso che comunque tutto questo passerà. Cerca (cerchiamo) di avere pazienza. :)
Un abbraccio...

Grazie, enemyofthesun!
Dietro a questi monitor ci sono tante realtà che si somigliano, molte più di quanto traspare dalla vita reale giorno dopo giorno.
La tua idea di un lavoro leggero è perfetta, credo che l'ideale sarebbe magari un lavoro manuale e ripetitivo, così da non sovraccaricare la tua mente di preoccupazioni o senso di inadeguatezza per le cose che non ti riescono (all'inizio è normale).
La mia famiglia è strana. La mia croce è il fatto che dall'esterno sembriamo meglio del Mulino Bianco (a parte il fatto logistico che viviamo in 4 case diverse): tutti giovani, tutti dinamici, tutti sportivi... E invece non c'è quel prendersi cura degli altri che è alla base della famiglia. Per questo mi sento smarrita e resto un'eterna bambina, pur nella vecchiaia dei miei sentimenti stanchi...
Hai ragione, ci vuole pazienza. Presto (appena riuscirò a prendere l'iniziativa) inizierò una psicoterapia e poi i farmaci faranno il resto. Mi serve quella mano da stringere che la mia famiglia non mi porge e non posso cercare un fidanzato solo per riempire i vuoti lasciati da altri, la storia avrebbe i presupposti sbagliati.
Pazienza pazienza, il tempo ci lascerà stanchi e saggi ma più forti, ne sono sicura!

Sims

nota

Re: Ti capisco

Messaggio da nota » 25/10/2006, 20:30

Sims ha scritto:[...]




Grazie, enemyofthesun!
Dietro a questi monitor ci sono tante realtà che si somigliano, molte più di quanto traspare dalla vita reale giorno dopo giorno.
La tua idea di un lavoro leggero è perfetta, credo che l'ideale sarebbe magari un lavoro manuale e ripetitivo, così da non sovraccaricare la tua mente di preoccupazioni o senso di inadeguatezza per le cose che non ti riescono (all'inizio è normale).
La mia famiglia è strana. La mia croce è il fatto che dall'esterno sembriamo meglio del Mulino Bianco (a parte il fatto logistico che viviamo in 4 case diverse): tutti giovani, tutti dinamici, tutti sportivi... E invece non c'è quel prendersi cura degli altri che è alla base della famiglia. Per questo mi sento smarrita e resto un'eterna bambina, pur nella vecchiaia dei miei sentimenti stanchi...
Hai ragione, ci vuole pazienza. Presto (appena riuscirò a prendere l'iniziativa) inizierò una psicoterapia e poi i farmaci faranno il resto. Mi serve quella mano da stringere che la mia famiglia non mi porge e non posso cercare un fidanzato solo per riempire i vuoti lasciati da altri, la storia avrebbe i presupposti sbagliati.
Pazienza pazienza, il tempo ci lascerà stanchi e saggi ma più forti, ne sono sicura!

Sims
....Caspiterina Sims!!!
Ogni volta che ti leggo invece vado in crisi perchè mi trovo davanti ad una persona (tu!) che pur avendo 10 anni in meno di me, è molto più matura e più donna di me!!! :shy:

Peccato che invece tu ti senta un'eterna bambina: trovo la tua determinazione nel prenderti in mano tutt'altro che infantile....!
Per certi versi dolorosa-sicuramente-per altri svantaggiata, ma adulta:questo è certo.

E se di bambino senti qualcosa in te....è solo quella voce che dovremmo conservare tutti...:quella che ti da' ancora il permesso di ascoltarti e di volerti bene, quella capace di ascoltare col cuore gli altri e te stessa...
Ma quello è il nostro"fanciullino"!!! ;) ...:nulla di più saggio al mondo!!! ;)

Stai facendo i passi giusti...lo sento....
E faccio il tifo per te! :D

.....ti regalo una mano da stringere e un sorriso...:certa che non saranno nè i primi nè gli unici! :P

"Ciò che può sembrare la fine è in realtà un nuovo inizio"

(PS:Aguzzo!!!! sei felice dei nuovi seguaci!!!!!Vedi che non era così male la tua idea ! ;) )

vannik

Re: Ti capisco

Messaggio da vannik » 26/10/2006, 9:29

nota ha scritto:[...]



....Caspiterina Sims!!!
Ogni volta che ti leggo invece vado in crisi perchè mi trovo davanti ad una persona (tu!) che pur avendo 10 anni in meno di me, è molto più matura e più donna di me!!! :shy:

Peccato che invece tu ti senta un'eterna bambina: trovo la tua determinazione nel prenderti in mano tutt'altro che infantile....!
Per certi versi dolorosa-sicuramente-per altri svantaggiata, ma adulta:questo è certo.

E se di bambino senti qualcosa in te....è solo quella voce che dovremmo conservare tutti...:quella che ti da' ancora il permesso di ascoltarti e di volerti bene, quella capace di ascoltare col cuore gli altri e te stessa...
Ma quello è il nostro"fanciullino"!!! ;) ...:nulla di più saggio al mondo!!! ;)

Stai facendo i passi giusti...lo sento....
E faccio il tifo per te! :D

.....ti regalo una mano da stringere e un sorriso...:certa che non saranno nè i primi nè gli unici! :P

"Ciò che può sembrare la fine è in realtà un nuovo inizio"

(PS:Aguzzo!!!! sei felice dei nuovi seguaci!!!!!Vedi che non era così male la tua idea ! ;) )

Quoto tutto :D

Sei una gran bella persona Sims,sul serio....
Hai coraggio da vendere,e sappi che c'è gente anagraficamente più vecchia di te,che non ha la tua stessa forza e consapevolezza nell'ammettere le proprie vulnerabilità... ;) è gia questo per me,significa fare il primo passo verso la strada giusta.
Molti di noi,io in primis,abbiamo avuto rapporti "effimeri" (diciamo così :? )
con la propria famiglia,e questo nel corso del tempo ha segnato ed influenzato la nostra vita sociale, a tal punto da farci cercare ( magari inconsciamente) di sopperire a quelle carenze che abbiamo subito (la mia irrequietezza di fondo..è probabilmente dovuta a questo) con scelte ed attegiamenti atti a colmare solo apparentemente le nostre lacune affettive (..cercare negli altri la serenità e l'equilibiro che a noi manca è una cosa che probabilmente facciamo ,ed abbiamo fatto tutti)
Rendersene conto è una gran cosa credimi...
e poi,come dice nota, ben venga il fanciullo che c'è in noi....magari facesse capolino più spesso ;)

Ps : non sono un esperto ..ma riguardo ai farmaci da assumere...ehm..
cercherei di evitarlo... :shy:

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Re: Ti capisco

Messaggio da Sims » 26/10/2006, 12:49

vannik ha scritto: Ps : non sono un esperto ..ma riguardo ai farmaci da assumere...ehm..
cercherei di evitarlo... :shy:
C'è un alone di pregiudizio attorno agli psicofarmaci, lo stesso che circonda tutto ciò che fa paura.
La prima sera che ho preso queste pastiglie ero a casa da sola, ho preso un bicchiere d'acqua e la pastiglia nell'altra mano. Poi ho fatto per metterla in bocca ma non ci riuscivo. Mi sembrava di firmare una condanna, di dire addio alla mia libertà, di segnarmi un destino di dipendenza. Avevo paura, perché un farmaco che agisce sul cervello e sulla personalità ci spaventa, temiamo che la nostra vita debba cambiare. Come mi era stato preannunciato da una persona su questo forum tempo fa, è nata dentro di me la paura di non riconoscermi al di fuori dell'inquietudine a cui sono avvezza.
Così ho telefonato a mia sorella (lei davvero dipendente da un farmaco per una malattia genetica) e abbiamo preso le nostre pastiglie insieme, dopo aver contato fino a tre.
Quella sera ho avuto la misura di quanto fosse grande il mio pregiudizio nonostante la voglia di guarire. La depressione è una malattia, e come tale va curata. Io non voglio perdere altro tempo della mia vita, chissà quanta ne ho ancora davanti, e così facendo sto sprecando il mio tempo, non riesco a godere di ciò che ho né a lottare per ciò che desidero.
Ben vengano i farmaci se mi libereranno da queste catene!

PS Nota, Vannik,...vi ringrazio della vostra stima... :shy:

vannik


Messaggio da vannik » 26/10/2006, 13:07

C'è un alone di pregiudizio attorno agli psicofarmaci, lo stesso che circonda tutto ciò che fa paura.


....Cara Sims grazie a te per i contributi che stimolano il confronto..
Ho premesso che non sono un esperto è vero,nel senso che non sono nè un neuorologo ,ne uno pischiatra.
Sono un biologo molecolare e per molto tempo ho studiato la cinetica dei farmaci (appunto farmacocinetica...) una parte importante della Biologia e della Medicina che si occupa dell'assorbimento,la distribuzione e la metabolizzazione del farmaco sia nell'uomo che negli animali ...(e quindi anche degli effetti collaterali non sempre piacevoli..)
Detto questo ,non ho nulla contro gli psicofarmaci ,ne contro i farmaci in genere.
Dico soltanto che parlando di farmaci "pesanti" (visto che stiamo parlando di classi farmacologiche di una certa importanza) ,bisogna stare attenti a quello che si inserisce nell'organismo.
Non voglio rubare il mestiere a nessuno,ma prima di assumere trattamenti farmacologici ,credo sia il caso di prendere in considerazione altre forme di terapia..
Ciao

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Messaggio da Amico82 » 26/10/2006, 13:20

C'è un alone di pregiudizio attorno agli psicofarmaci, lo stesso che circonda tutto ciò che fa paura.
La prima sera che ho preso queste pastiglie ero a casa da sola, ho preso un bicchiere d'acqua e la pastiglia nell'altra mano. Poi ho fatto per metterla in bocca ma non ci riuscivo. Mi sembrava di firmare una condanna, di dire addio alla mia libertà, di segnarmi un destino di dipendenza. Avevo paura, perché un farmaco che agisce sul cervello e sulla personalità ci spaventa, temiamo che la nostra vita debba cambiare. Come mi era stato preannunciato da una persona su questo forum tempo fa, è nata dentro di me la paura di non riconoscermi al di fuori dell'inquietudine a cui sono avvezza.
Così ho telefonato a mia sorella (lei davvero dipendente da un farmaco per una malattia genetica) e abbiamo preso le nostre pastiglie insieme, dopo aver contato fino a tre.
Quella sera ho avuto la misura di quanto fosse grande il mio pregiudizio nonostante la voglia di guarire. La depressione è una malattia, e come tale va curata. Io non voglio perdere altro tempo della mia vita, chissà quanta ne ho ancora davanti, e così facendo sto sprecando il mio tempo, non riesco a godere di ciò che ho né a lottare per ciò che desidero.
Ben vengano i farmaci se mi libereranno da queste catene!

PS Nota, Vannik,...vi ringrazio della vostra stima...
quoto al 100%. c'è ancora tanto pregiudizio nei confronti della psicologia/psichiatria e dei psicofarmaci....
la depressione è una malattia e deve essere curata come devono essere curate anche tutte le altre patologie psichiche o fisiche che siano.
inoltre, come tutte le malattie che non vengono curate in tempo, a lungo andare potrebbe creare problemi molto piu gravi e magari anche irreversibili.
io conosco una persona che si è curata (con psicoterapia e farmaci) per una forte depressione. all'inizio aveva il terrore che i farmaci potessero causargli danni o effetti collaterali pesanti (anche per via dei tanti pregiudizi...). ma non è successo nulla di tutto ciò, anzi ora dopo due anni è una persona guarita, serena, tranquilla.... e da 2 mesi, dopo un anno di terapia, ha terminato la cura e non deve piu assumere farmaci.
l'importante è ovviamente seguire sempre le prescrizioni del medico ed evitare di assumere dosi eccessive (in questo caso si che fanno male!)
"la mente è la sua stessa condizione e, in sè sola, può fare dell'inferno un paradiso, del paradiso un inferno"

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Messaggio da kim90 » 26/10/2006, 19:30

Sims ha scritto:[...]

Ben vengano i farmaci se mi libereranno da queste catene!
Io penso questo

Gli psicofarmaci hanno una loro importanza, ma vanno impiegati con giudizio e ponderatezza, mai delegare ad essi la capacità di risolvere i nostri conflittti, potrebbe rivelarsi un triste errore! Non credo assolutamente come tu dici che abbiano il potere di “liberarti dalle catene”, questo è l'approccio più sbagliato!

Ti aiuteranno senz'altro, ti faranno stare più serena – ma attribuisci il giusto valore ad altri componenti fondamentali, quali l'autostima e la volontà di una percorso di trasformazione, considera il farmaco come un supporto, il resto lo fai tu Sims, o quantomeno con un valido appoggio psicologico esterno(se lo ritieni necessario).

Se hai bisogno di aiuto e di sfogarti fallo pure, con amici, con noi del forum o con competenti (psicologi), chiunque sia, è molto importante; ma non bollire la tua mente rimuginando su chi ti ha abbandonata e non considerata. Impara a pulire la mente da questi grovigli , solo in questo modo allora potrai davvero, pur con un pizzico di farmaco, ritornare a vederci chiaro e senza ombre.
Mi raccomando!

Amico82 ha scritto:[...]

la depressione è una malattia e deve essere curata come devono essere curate anche tutte le altre patologie psichiche o fisiche che siano.
inoltre, come tutte le malattie che non vengono curate in tempo, a lungo andare potrebbe creare problemi molto piu gravi e magari anche irreversibili.
Su questo siamo d’accordo! Chi può asserire il contrario!?


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Messaggio da Sims » 26/10/2006, 21:15

Vannik ha scritto:Non voglio rubare il mestiere a nessuno,ma prima di assumere trattamenti farmacologici ,credo sia il caso di prendere in considerazione altre forme di terapia..
Effettivamente sono completamente all'oscuro delle alternative che potrei avere. Probabilmente la medicina tradizionale è la scelta più banale e sbrigativa.

kim90 ha scritto: Io penso questo

Gli psicofarmaci hanno una loro importanza, ma vanno impiegati con giudizio e ponderatezza, mai delegare ad essi la capacità di risolvere i nostri conflittti, potrebbe rivelarsi un triste errore! Non credo assolutamente come tu dici che abbiano il potere di “liberarti dalle catene”, questo è l'approccio più sbagliato!

Ti aiuteranno senz'altro, ti faranno stare più serena – ma attribuisci il giusto valore ad altri componenti fondamentali, quali l'autostima e la volontà di una percorso di trasformazione, considera il farmaco come un supporto, il resto lo fai tu Sims, o quantomeno con un valido appoggio psicologico esterno(se lo ritieni necessario).

Se hai bisogno di aiuto e di sfogarti fallo pure, con amici, con noi del forum o con competenti (psicologi), chiunque sia, è molto importante; ma non bollire la tua mente rimuginando su chi ti ha abbandonata e non considerata. Impara a pulire la mente da questi grovigli , solo in questo modo allora potrai davvero, pur con un pizzico di farmaco, ritornare a vederci chiaro e senza ombre.
Mi raccomando!


Kim90

Lo so, Kim, che i farmaci non miglioreranno la mia vita, ma interrompono un circolo vizioso e mi danno quel po' di tregua che mi eprmette di ragionare con maggiore lucidità.
Con gli effetti collaterali ci ho avuto a che fare fino a pochi giorni fa, ora sembra vada meglio e comincio a vedere la luce. Proprio il fatto che io abbia lasciato il lavoro dovrebbe dimostrare che sto vivndo comunque la decisione in maniera attiva e non lascio ai farmaci il compito di salvarmi.
Quello che posso ammettere è che la rbbia epr gli abbandoni subiti non l'ho superata. Quello d'altra parte è il groviglio più imponente e più grave dal quale discendono tutti gli altri mali. Non penso che riuscirò da sola a trovarne la soluzione, però ne sono molto consapevole e sto imparando poco alla volta a fare a meno dell'approvazione di alcune persone che ho rincorso per tutta la mia vita. Abbi pazienza se faccio del pignisteo di tnto in tanto ma per arrendersi al fallimento di una famiglia disunita ci vuole il suo tempo. Piano piano i tasselli andranno al loro posto.

Sims

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Messaggio da vannik » 26/10/2006, 21:44

Effettivamente sono completamente all'oscuro delle alternative che potrei avere. Probabilmente la medicina tradizionale è la scelta più banale e sbrigativa. ...


Ma infatti amica mia (se mi posso permettere di chiamarti così :D )
la medicina allopatica (cioè quella che chiami tradizionale) non è fatta soltanto di piscofarmaci,ma anche di terapie cognitivo-comportamentali che prevedono solo in casi estremi l'utilizzo di farmaci, andare in terapia da uno specialista è la cosa più indicata...
Ho diversi amici che hanno fatto questa scelta...e fino ad ora a nessuno di loro è stato prescritto alcunchè... :)

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Messaggio da Sims » 26/10/2006, 22:07

vannik ha scritto: Ma infatti amica mia (se mi posso permettere di chiamarti così :D )
la medicina allopatica (cioè quella che chiami tradizionale) non è fatta soltanto di piscofarmaci,ma anche di terapie cognitivo-comportamentali che prevedono solo in casi estremi l'utilizzo di farmaci, andare in terapia da uno specialista è la cosa più indicata...
Ho diversi amici che hanno fatto questa scelta...e fino ad ora a nessuno di loro è stato prescritto alcunchè... :)
E' il mio prossimo passo ma credo tu sappia che le persone depresse fanno molta fatica ad agire: avrei bisogno che qualcuno mi accompagnasse perché mi manca lo spirito di iniziativa.
In passato sono già stata per un paio di cicli da psicologhe, ma mi pare con nessun risultato. All'epoca il mio obiettivo era risolvere i problemi di ansia generalizzata e somatizzazione conseguente, ma alla fine delle 8 sedute previste per ogni ciclo mi fu detto entrambe le volte che non avevo alcun disturbo che giustificasse la prosecuzione della terapia.
Grazie, Vannik, prometto che andrò da qualcuno. :D

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Messaggio da Andyphone » 26/10/2006, 23:59

Per chi non quota correttamente i messaggi a cui risponde o chi non sa come fare (forse vannik ? ;) ) consiglio di leggere qua:

http://www.mailamici.it/forum/faq.php?mode=bbcode#4

Grazie.
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Messaggio da Sims » 13/11/2006, 14:33

Sims ha scritto: Grazie, Vannik, prometto che andrò da qualcuno. :D
Come promesso all'amico Vannik e soprattutto a me stessa, stamattina ho iniziato un ciclo di terapia da una psicologa. Sono felice di essere riuscita ad iniziare, mi ci è voluto un sacco di tempo e di forza per fare questo passo.
Le ho raccontato come sto adesso, che ho lasciato il lavoro, le mie vicende familiari e sentimentali, le mie difficoltà a superare i traumi... e la necessità, ora, di non essere più come gli altri mi vogliono. Con paura mi sto staccando solo adesso dall'immagine che il mondo ha di me per scoprire che era un'immagine di falsa perfezione costruita solo da me per chissà quale motivo.
Chissà come andrà a finire... intanto il lavoro continua a non esserci... :rolleyes:

vannik


Messaggio da vannik » 13/11/2006, 15:54

Sims ha scritto:[...]



Come promesso all'amico Vannik e soprattutto a me stessa, stamattina ho iniziato un ciclo di terapia da una psicologa. Sono felice di essere riuscita ad iniziare, mi ci è voluto un sacco di tempo e di forza per fare questo passo.
Le ho raccontato come sto adesso, che ho lasciato il lavoro, le mie vicende familiari e sentimentali, le mie difficoltà a superare i traumi... e la necessità, ora, di non essere più come gli altri mi vogliono. Con paura mi sto staccando solo adesso dall'immagine che il mondo ha di me per scoprire che era un'immagine di falsa perfezione costruita solo da me per chissà quale motivo.
Chissà come andrà a finire... intanto il lavoro continua a non esserci... :rolleyes:

...... :D :D :D ....Sims sei grande! e non preoccuparti vedrai che a breve risolverai anche la faccenda del lavoro ;)

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Messaggio da kim90 » 13/11/2006, 20:12

Sims ha scritto:[...]
Come promesso all'amico Vannik e soprattutto a me stessa, stamattina ho iniziato un ciclo di terapia da una psicologa. Sono felice di essere riuscita ad iniziare, mi ci è voluto un sacco di tempo e di forza per fare questo passo.
Le ho raccontato come sto adesso, che ho lasciato il lavoro, le mie vicende familiari e sentimentali, le mie difficoltà a superare i traumi... e la necessità, ora, di non essere più come gli altri mi vogliono. Con paura mi sto staccando solo adesso dall'immagine che il mondo ha di me per scoprire che era un'immagine di falsa perfezione costruita solo da me per chissà quale motivo.
Chissà come andrà a finire... intanto il lavoro continua a non esserci... :rolleyes:

In gamba Sims, in questi casi una psicoterapia è davvero fondamentale.
Mi permetto di dirti però che in questo messaggio hai detto molte cose giuste, ma una è sbagliata. Quella sbagliata è questa: "Chissà come andrà a finire..." - Non partire con questi dubbi, devi metterti in mente che devi seguire questo percorso terapeutico con ottimismo e volontà.
Ma devi soprattutto crederci Sims!

Auguri

Kim90

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Messaggio da Amico82 » 13/11/2006, 21:53

Sims ha scritto:[...]



Come promesso all'amico Vannik e soprattutto a me stessa, stamattina ho iniziato un ciclo di terapia da una psicologa. Sono felice di essere riuscita ad iniziare, mi ci è voluto un sacco di tempo e di forza per fare questo passo.
Le ho raccontato come sto adesso, che ho lasciato il lavoro, le mie vicende familiari e sentimentali, le mie difficoltà a superare i traumi... e la necessità, ora, di non essere più come gli altri mi vogliono. Con paura mi sto staccando solo adesso dall'immagine che il mondo ha di me per scoprire che era un'immagine di falsa perfezione costruita solo da me per chissà quale motivo.
Chissà come andrà a finire... intanto il lavoro continua a non esserci... :rolleyes:

brava Sims, ottima mossa! speriamo solo che la Psicologa sia in grado di farti uscire da questo buco nero in cui sei precipitata!
dovrai solo armarti di un po di pazienza, la terapia sarà lunga e complessa...
buona fortuna!

PS: non disperare per il lavoro, vedrai che il tuo titolo di studio ti sarà molto utile, abbi pazienza!
"la mente è la sua stessa condizione e, in sè sola, può fare dell'inferno un paradiso, del paradiso un inferno"

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Messaggio da Sims » 24/11/2006, 17:47

Amico82 ha scritto: brava Sims, ottima mossa! speriamo solo che la Psicologa sia in grado di farti uscire da questo buco nero in cui sei precipitata!
dovrai solo armarti di un po di pazienza, la terapia sarà lunga e complessa...
buona fortuna!

PS: non disperare per il lavoro, vedrai che il tuo titolo di studio ti sarà molto utile, abbi pazienza!
Per ora la psicologa potrebbe anche essere muta :? , tanto parlo sempre io... Boh... :O
Per il resto, continua l'avventura. 8)

In questo periodo ci ho riflettuto molto: dopo il liceo classico, la facoltà di economia e un anno di lavoro come revisore contabile, voglio tornare al mio sogno di sempre, per troppo tempo rimasto in un cassetto: insegnare lettere :inlove: .
Voglio insegnare a leggere in un certo modo, a studiare un testo in maniera analitica, a scrivere e descrivere. Soprattutto però vorrei essere per i miei studenti una buona pedagoga, accompagnarli nella crescita per quanto mi è possibile, insegnare loro a guardare le cose con senso critico e a pensare con la loro testa…:inlove:
Insomma: devo laurearmi in lettere e poi fare la SIS, per un totale di 6 anni di studio. E non ho un lavoro. Posso fare supplenze e ripetizioni, ma come faccio a mantenermi??? :?
A fine dicembre scade il mio periodo di aspettativa e non vorrei rinnovarlo; vorrei dimettermi così mi danno la liquidazione. Sono incasinata come non mai: ora che ho capito che cosa voglio e che tutto trova una ragione e mi si prospetta una vita felice, devo fare i conti ancora una volta con problemi contingenti.
Datemi un’opinione: è una grossa stupidaggine rimettersi completamente in gioco così? Restare nel precariato per tutti questi anni che mi trovo davanti e destinarmi a non avere mai abbastanza contributi per una pensione??? Avete dei consigli su cosa posso fare per raggranellare dei soldi??? Ho anche pensato ai prestiti di quelle società pubblicizzate in tv, che non dovrebbero chiedere garanzie… Mi sto spaccando la testa da settimane su questo tema e comincio a deprimermi. Vi chiedo aiuto ancora una volta :shy: .
Ciò che voglio dalla vita è davvero un lusso che non posso permettermi? :(

nota

sogni

Messaggio da nota » 24/11/2006, 22:04

Sims ha scritto:[...]



Per ora la psicologa potrebbe anche essere muta :? , tanto parlo sempre io... Boh... :O
Per il resto, continua l'avventura. 8)

In questo periodo ci ho riflettuto molto: dopo il liceo classico, la facoltà di economia e un anno di lavoro come revisore contabile, voglio tornare al mio sogno di sempre, per troppo tempo rimasto in un cassetto: insegnare lettere :inlove: .
Voglio insegnare a leggere in un certo modo, a studiare un testo in maniera analitica, a scrivere e descrivere. Soprattutto però vorrei essere per i miei studenti una buona pedagoga, accompagnarli nella crescita per quanto mi è possibile, insegnare loro a guardare le cose con senso critico e a pensare con la loro testa…:inlove:
Insomma: devo laurearmi in lettere e poi fare la SIS, per un totale di 6 anni di studio. E non ho un lavoro. Posso fare supplenze e ripetizioni, ma come faccio a mantenermi??? :?
A fine dicembre scade il mio periodo di aspettativa e non vorrei rinnovarlo; vorrei dimettermi così mi danno la liquidazione. Sono incasinata come non mai: ora che ho capito che cosa voglio e che tutto trova una ragione e mi si prospetta una vita felice, devo fare i conti ancora una volta con problemi contingenti.
Datemi un’opinione: è una grossa stupidaggine rimettersi completamente in gioco così? Restare nel precariato per tutti questi anni che mi trovo davanti e destinarmi a non avere mai abbastanza contributi per una pensione??? Avete dei consigli su cosa posso fare per raggranellare dei soldi??? Ho anche pensato ai prestiti di quelle società pubblicizzate in tv, che non dovrebbero chiedere garanzie… Mi sto spaccando la testa da settimane su questo tema e comincio a deprimermi. Vi chiedo aiuto ancora una volta :shy: .
Ciò che voglio dalla vita è davvero un lusso che non posso permettermi? :(
Ciao Sims,
ancora una volta la tua sensibilità e il tuo coraggio hanno avuto la meglio....:certo in una "forma"più diversa, più matura, più nuova.....
ma si stanno delineando come caratteristiche di te, come punti di forza, e non come deterrenti.....

Credo che sapere cosa vogliamo davvero nella vita è una delle conquiste più grandi e significative.....:non sminuire questa preziosa certezza!!!

Hai solo 25 anni e hai avuto il coraggio di metterti in discussione per il tuo sogno nel cassetto:è splendido!è segno di rispetto verso te stessa e di amore per la vita....:avessi io questo coraggio! (non solo non ce l'homa ho anche 10 anni in più di te! :rolleyes: )

Certo....purtroppo si "passa" anche dal dolore un po' ma....esiste forse una"passione senza dolore?Non credo.è come dire senza sincerità...

Ma poi sarà una gioia più vera, più tua, più radicata:la giaia di essere finalmente ciò che sei!

Credo-anzi ne son certa- che anche l'aiuto della psicoterapeuta potrà-col tempo-ragalarti uno sguardo nuovo, una nuova Sims...o forse restituirti quella vera..!

Non so perchè spesso combattiamo ciò di cui abbiamo bisogno....:ma a volte siamo fatti un po' così....:poco semplici.....

Riprenditi tutto:non c'è nulla di troppo bello!

E le energie (sia mentali che materiali)per affrontare il tutto arriveranno vedrai:i sogni sano regalare tanta forza e leggerezza al tempo stesso....!

un abbraccio,
con tanta stima e amicizia....
Nota

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Eckhart
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Messaggio da Eckhart » 26/11/2006, 21:30

Sims ha scritto:[...]



Per ora la psicologa potrebbe anche essere muta :? , tanto parlo sempre io... Boh... :O
Per il resto, continua l'avventura. 8)

In questo periodo ci ho riflettuto molto: dopo il liceo classico, la facoltà di economia e un anno di lavoro come revisore contabile, voglio tornare al mio sogno di sempre, per troppo tempo rimasto in un cassetto: insegnare lettere :inlove: .
Voglio insegnare a leggere in un certo modo, a studiare un testo in maniera analitica, a scrivere e descrivere. Soprattutto però vorrei essere per i miei studenti una buona pedagoga, accompagnarli nella crescita per quanto mi è possibile, insegnare loro a guardare le cose con senso critico e a pensare con la loro testa…:inlove:
Insomma: devo laurearmi in lettere e poi fare la SIS, per un totale di 6 anni di studio. E non ho un lavoro. Posso fare supplenze e ripetizioni, ma come faccio a mantenermi??? :?
A fine dicembre scade il mio periodo di aspettativa e non vorrei rinnovarlo; vorrei dimettermi così mi danno la liquidazione. Sono incasinata come non mai: ora che ho capito che cosa voglio e che tutto trova una ragione e mi si prospetta una vita felice, devo fare i conti ancora una volta con problemi contingenti.
Datemi un’opinione: è una grossa stupidaggine rimettersi completamente in gioco così? Restare nel precariato per tutti questi anni che mi trovo davanti e destinarmi a non avere mai abbastanza contributi per una pensione??? Avete dei consigli su cosa posso fare per raggranellare dei soldi??? Ho anche pensato ai prestiti di quelle società pubblicizzate in tv, che non dovrebbero chiedere garanzie… Mi sto spaccando la testa da settimane su questo tema e comincio a deprimermi. Vi chiedo aiuto ancora una volta :shy: .
Ciò che voglio dalla vita è davvero un lusso che non posso permettermi? :(
Quanto alla psicologa, anche a me è capitato di trovare strano dover pagare qualcuno solo per ascoltarmi ;)

(però forse tu, a differenza di me, hai anche qualcosa da dire, e questo già semplifica le cose :D )

Quanto ai tuoi progetti, non vorrei apparire disfattista (è un ruolo che mi viene spesso attribuito :'( )..

Leggendoti, dopo la prima impressione ("caspita, che coraggio!" :O ) e la seconda impressione ("mi ricorda qualcuno.." :DD ), sono nate alcune domande.

Ma Sims avrà mai provato in concreto a insegnare, o addirittura a costruire una relazione pedagogica?

E poi: per farlo, è davvero necessario investirci tutta la propria professionalità, anche a costo di doverla ricostruire da zero?

Ovviamente questi sono solo pensieri in libertà di un disfattista :D
è tempo che amando ci liberiamo dell'amato restando frementi; come la freccia, che è tesa alla corda, raccolta nello scatto, per essere oltre e più di se stessa (R.M. Rilke)