Colpo di reni e cambio di scenario

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ISOLOTTA
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Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da ISOLOTTA » 10/05/2012, 10:25

Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da arietina76 » 10/05/2012, 11:17

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
di questi tempi, potrebbe essere scambiata per demenza senile precoce, ma non è detto che sia così. :DD

scherzi a parte, cambiare scenario di questi tempi, specie se - come mi sembra di capire - quello precedente non dà grossi problemi, è certamente rischioso.
è anche vero però che la vita è una sola, e i rimpianti sono una brutta compagnia.
quindi credo che io cercherei, se possibile, una soluzione intermedia: non mollerei completamente la strada vecchia, pur seguendo questo corso (che detto tra noi, mi sembra bellissimo :D ), in modo tale da avere comunque le spalle coperte. poi, se vedo che - fatto il corso - escono delle buone possibilità di inserimento, allora penserei se mollare il lavoro da ingnere o no. anche in questo caso, magari gradualmente: che ne so, magari facendo la wedding planner all'inizio solo part time per un paio di giorni la settimana, magari nei week end, per poi vedere se ci sono buone prospettive.
non conoscendo però esattamente l'impegno che ciò comporta, non so se sia materialmente possibile. :rolleyes:

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Merlino » 10/05/2012, 11:36

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
In questi periodi, direi più la seconda...

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da ISOLOTTA » 10/05/2012, 11:56

arietina76 ha scritto:[...]



di questi tempi, potrebbe essere scambiata per demenza senile precoce, ma non è detto che sia così. :DD

scherzi a parte, cambiare scenario di questi tempi, specie se - come mi sembra di capire - quello precedente non dà grossi problemi, è certamente rischioso.
è anche vero però che la vita è una sola, e i rimpianti sono una brutta compagnia.
quindi credo che io cercherei, se possibile, una soluzione intermedia: non mollerei completamente la strada vecchia, pur seguendo questo corso (che detto tra noi, mi sembra bellissimo :D ), in modo tale da avere comunque le spalle coperte. poi, se vedo che - fatto il corso - escono delle buone possibilità di inserimento, allora penserei se mollare il lavoro da ingnere o no. anche in questo caso, magari gradualmente: che ne so, magari facendo la wedding planner all'inizio solo part time per un paio di giorni la settimana, magari nei week end, per poi vedere se ci sono buone prospettive.
non conoscendo però esattamente l'impegno che ciò comporta, non so se sia materialmente possibile. :rolleyes:
e già, il tempo passa, si sceglie la strada sicura...e dietro l'angolo un putpurrì (:-P ) di rimpianti...anche io non so cosa comporta a livello di impegno (...ho detto quello per accentuare il lato folle della cosa...non credo di essere adatta come wedding planner) ma soprattutto temo che i passaggi intermedi siano impossibili...immagino, non lo so, che sia impossibile seguire un corso di qualsiasi cosa, a meno che non sia notturno o nei we ... non oso neanche ipotizzare di poter fare il mio lavoro part time...o ingegnere a tempo pieno o niente ingegnere...su questo sono quasi certa. Ehhhhhhhhhhhhhh! l'è dura!
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da ISOLOTTA » 10/05/2012, 11:58

Merlino ha scritto:[...]



In questi periodi, direi più la seconda...
si, di questi tempi è abbastanza criticabile anche solo l'aver preso in considerazione l'idea...persone a me vicine darebbero un rene per un lavoro anche il più *****...lo so lo so...è demenza...ma anche lo stallo...stagnante...melmoso...mefitico...può essere mooooooooooooooolto pericoloso...
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da BuonaLuce » 10/05/2012, 11:58

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
:rolleyes: Se di quel " "discretamente retribuito" riesci anche a farne almeno, allora penso che è giustificato il tuo voler andare oltre, altrimenti pensaci un attimino meglio prima di decidere,visto i tempi che corrono.

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Merlino » 10/05/2012, 11:59

ISOLOTTA ha scritto:[...]

si, di questi tempi è abbastanza criticabile anche solo l'aver preso in considerazione l'idea...persone a me vicine darebbero un rene per un lavoro anche il più *****...lo so lo so...è demenza...ma anche lo stallo...stagnante...melmoso...mefitico...può essere mooooooooooooooolto pericoloso...
Vero!
Dunque, il consiglio sarebbe di attendere tempi migliori prima di fare il salto!

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Xandr » 10/05/2012, 15:48

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
Ciao, per me invece è coraggio..io stesso 4 anni fa lasciai un lavoro sicuro ad un supermercato perché riflettendo, non era quello che volevo fare nella vita e quindi frequentai un corso di informatica che mi risultò molto utile (e che pagai anche caro) poiché ora faccio un lavoro che mi piace e che mi appassiona..certo di difficoltà ce ne sono state e ce ne sono tutt'ora, ci ho messo un'anno e mezzo per ritrovare lavoro (anche se poi lasciai anche quello ma per motivi diversi, poca serietà del datore di lavoro). Attualmente lavoro in proprio con p.iva ma sto un'attimo prendendomi una pausa per poter migliorare le mie competenze.

È anche vero che, un conto è lasciare il lavoro a 20 anni e un conto è lasciarlo a 38 anni, magari perché si hanno maggiori responsabilità, una famiglia ecc ecc, ma non me ne sono mai pentito anzi, lo rifarei anche ora in questa situazione economica.

Anzi, ti dirò che condivido il pensiero di molti laureati che, dopo mille sacrifici, cercano a tutti i costi di trovare un lavoro per quello che hanno studiato. [smilie=ciau.gif]

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Sims » 10/05/2012, 19:00

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
Come ti hanno scritto altre persone, anch'io penso che devi soprattutto farti bene i conti e possibilmente trovare un compromesso. Ad esempio in molte situazioni si può ridurre l'orario di lavoro, cosa che ti permetterebbe contemporaneamente di provare a introdurti nel nuovo ambiente.
Certamente lo stato melmoso a cui ti riferisci in uno dei tuoi post è un pessimo stato mentale, una situazione che piano piano ti logora e che non si può ignorare a lungo. E' vero, al momento ci si sente delle m**** a lasciare un posto di lavoro considerando quanti non ce l'hanno ma purtroppo gran parte di chi ancora lavora viene semplicemente sfruttato. Se poi la mansione nemmeno piace, allora si torna al detto già citato "Di vita ce n'è una sola".

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da tropicsnow » 10/05/2012, 19:09

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
cercare un lavoro sempre nel proprio ambito che sia più stimolante, no?
oppure un corso creativo che abbia a che fare con la propria materia e che potrebbe fungere da ulteriore titolo dandoti una maggiore qualificazione e magari altre e diverse opportunità di lavoro non c'è? oppure tu vuoi cambiare completamente settore? :rolleyes:


Xandr ha scritto: Anzi, ti dirò che condivido il pensiero di molti laureati che, dopo mille sacrifici, cercano a tutti i costi di trovare un lavoro per quello che hanno studiato.
eh beh... se un laureato deve andare a spazzar cortili (è solo un esempio) tanto valeva andarci prima avrebbe risparmiato tanta ansia e stress oltre ai soldi, che invece avrebbe guadagnato iniziando a lavorare prima.

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Mister71 » 10/05/2012, 23:30

tropicsnow ha scritto:[...]

eh beh... se un laureato deve andare a spazzar cortili (è solo un esempio) tanto valeva andarci prima avrebbe risparmiato tanta ansia e stress oltre ai soldi, che invece avrebbe guadagnato iniziando a lavorare prima.
Ma Tropic...

Non è che uno lo sapesse già da prima... Questo calcolo non si può fare, se non a posteriori, però non ha più senso. I call center sono pieni di laureati, ma questo non implica che "tanto valeva" non andare all'università...

Se hai un mutuo da pagare, ti attacchi anche a 300€, perché è l'unica cosa che hai trovato... Oppure un bambino piccolo, o anche sei stufo o stufa di stare a casa tutto il giorno.

Per come si sono messe le cose, penso che avere un profilo culturale superiore al proprio lavoro sia la norma, oggi.

Ma io vedo anche il lato positivo, crisi a parte: per me un contadino capace di parlare italiano e di fare meglio il suo lavoro perché più incline a progettarlo come si deve, a riconcepirlo, è sempre meglio di un contadino "classico".

Tanta gente sta tornando alla terra, con più consapevolezza e meno ignoranza di prima, e questo secondo me è comunque un successo.

(Senti ho un pò di patate è un pò di fagiolini da vendere... ehm... prezzo modico... assolutamente biologici... garantisco...)

Scherzo... Ciao...

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da tempest » 10/05/2012, 23:53

tropicsnow ha scritto:[...]



cercare un lavoro sempre nel proprio ambito che sia più stimolante, no?
oppure un corso creativo che abbia a che fare con la propria materia e che potrebbe fungere da ulteriore titolo dandoti una maggiore qualificazione e magari altre e diverse opportunità di lavoro non c'è?
Suggerimenti che stavo per dare anche io.
Un ingegnere è praticamente l'unica figura professionale di alto livello ancora richiesta in Italia ( a differenza dei medici che ora sono troppi ad esempio ), per non parlare dell'estero...

ISOLOTTA ha scritto:mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
Opterei per la deficienza galoppante ;) Come hanno detto altri, visto che il tuo lavoro è forse "piatto" ma non ti fa schifo ed è relativametne ben retribuito, prima di fare salti, magari aspetta tempi migliori!

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da tropicsnow » 11/05/2012, 10:30

Mister71 ha scritto:[...]



Ma Tropic...

Non è che uno lo sapesse già da prima... Questo calcolo non si può fare, se non a posteriori, però non ha più senso. I call center sono pieni di laureati, ma questo non implica che "tanto valeva" non andare all'università...
secondo me ci sono due tipologie di laureati: coloro che appena finita l'università si danno da fare per cercare qualcosa nel proprio settore e coloro che si adattano. il mio riferimento era rivolto ai primi mentre per questi ultimi forse va fatto un discorso diverso.
prima di trovare altro rispetto al proprio percorso di studi hanno veramente fatto tutto ciò che era possibile? la risposta è no. ne consco tanti che si sono adattati subito senza neppure provare a fare ciò per cui hanno studiato per tanto tempo. il motivo? perchè spesso bisogna trasferirsi altrove, lasciare mamma e papà, continuare a studiare perchè la sola laurea non basta, insomma continuare a sacrificarsi. forse non lo hanno mai fatto davvero neppure quando erano all'università: conosco miei colleghi che hanno fatto gli esami a tentativi e si sono laureati anche presto (con voto bassissimo) senza aver mai veramente studiato. costoro non hanno neppure grandi aspirazioni, per loro un lavoro vale l'altro.
quindi così cosa si fa? si resta a casa e ci si adatta con il call center. a questo punto tanto valeva andarci prima.
diverso il caso in cui si sono percorse diverse strade per arrivare a lavorare nel proprio ambito e non riuscendo o per necessità ci si è adattati.
chi ha avuto un percorso travagliato e ha dovuto sudarsi tutto non credo si adatterà tanto facilmente. noto che se si è disposti a fare delle rinunce si riesce a fare ciò per cui si è conseguito quel pezzo di carta. ovviamente partendo dal basso e salendo tutti gli scalini (discorso che vale per chi non ha santi in paradiso)
se usciti dall'università si pensa di andare a fare subito i dirigenti beh, forse non si è capito nulla e bisogna tornare indietro.

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Mister71 » 11/05/2012, 11:38

tropicsnow ha scritto:[...]



secondo me ci sono due tipologie di laureati: coloro che appena finita l'università si danno da fare per cercare qualcosa nel proprio settore e coloro che si adattano. il mio riferimento era rivolto ai primi mentre per questi ultimi forse va fatto un discorso diverso.
prima di trovare altro rispetto al proprio percorso di studi hanno veramente fatto tutto ciò che era possibile? la risposta è no. ne consco tanti che si sono adattati subito senza neppure provare a fare ciò per cui hanno studiato per tanto tempo. il motivo? perchè spesso bisogna trasferirsi altrove, lasciare mamma e papà, continuare a studiare perchè la sola laurea non basta, insomma continuare a sacrificarsi. forse non lo hanno mai fatto davvero neppure quando erano all'università: conosco miei colleghi che hanno fatto gli esami a tentativi e si sono laureati anche presto (con voto bassissimo) senza aver mai veramente studiato. costoro non hanno neppure grandi aspirazioni, per loro un lavoro vale l'altro.
quindi così cosa si fa? si resta a casa e ci si adatta con il call center. a questo punto tanto valeva andarci prima.
diverso il caso in cui si sono percorse diverse strade per arrivare a lavorare nel proprio ambito e non riuscendo o per necessità ci si è adattati.
chi ha avuto un percorso travagliato e ha dovuto sudarsi tutto non credo si adatterà tanto facilmente. noto che se si è disposti a fare delle rinunce si riesce a fare ciò per cui si è conseguito quel pezzo di carta. ovviamente partendo dal basso e salendo tutti gli scalini (discorso che vale per chi non ha santi in paradiso)
se usciti dall'università si pensa di andare a fare subito i dirigenti beh, forse non si è capito nulla e bisogna tornare indietro.

Ciao...

Ma ci sono tanti altri aspetti da considerare... Il trasferirsi altrove chiama in causa componenti interne alla persona che non si possono stabilire da fuori. Voglio dire che quello che - ad esempio - sta bene a te, che tu concepisci come accettabile, potrebbe non esserlo per me. I contorni e i contenuti di un sacrificio accettabile è sempre la persona diretta interessata a doverli stabilire, non le mode o il resto del mondo.

Ci sono tanti ragazzi come noi che considerano "normale" andare a fare un'esperienza di lavoro all'estero, o addirittura trasferirsi in pianta stabile. Io ad esempio non lo farei, e ti dico anche che non dovrei considerarla una scelta obbligata o quasi perché così ha deciso la direzione del mondo. Tu parli spesso di sacrificio, ma mentre puoi stabilire che genere è accettabile per te, non puoi farlo al posto di un altro.

Esempio più concreto: una volta sono stato a Milano in visita per tre giorni, insieme ad un amico. Beh, Tropic, non me ne vogliano gli iscritti al forum di quelle parti, ma io non mi ci trasferirei mai, se non di fronte alla prospettiva di andare alla caritas qui a Roma. Non perché sia meglio Roma, ma semplicemente perché a me non piacciono i grossi centri come Roma, dove comunque sono nato, e quindi anche Milano. Semplicemente non ci andrei, se non alle strette. Però quanta gente ha fatto la scelta opposta, visto che il nord è pieno di meridionali?

Mi capisci, Tropic? Un altro non può stabilire quale sia il genere di sacrificio che io sono disposto a fare, e viceversa. Ci sono persone che se ne vanno tranquillamente in giro per il mondo, io invece penso che il mondo sia un posto pericoloso e non mi piace viaggiare. Come la mettiamo? Io non andrei mai in quelle parti del pianeta dove c'è la malaria e dove per bere acqua la devi bollire, c'è gente che progetta viaggi in quei luoghi.

Inoltre: io sono figlio unico e ho un buon rapporto con la mia famiglia, e so di dovermi occupare della vecchiaia dei miei genitori, perché non ho fratelli a cui scaricare l'impegno, e nemmeno conflitti insanabili che possano farmi meditare una "vendicativa indifferenza". Posso anche allontanarmi, ma sapendo di avere impegni da queste parti...

Considera anche che le ambizioni sono un fatto del tutto personale, soggettivo. Con gli anni le cose cambiano, si possono avere idee e pensieri alle soglie della laurea che non erano presenti al primo anno di iscrizioni, non è che tutto resti immutato com'era...

Il discorso è lunghissimo... mi fermo qui Tropic... Ciao... :) :)

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Messaggio da tropicsnow » 11/05/2012, 12:44

Mister71 ha scritto: Mi capisci, Tropic? Un altro non può stabilire quale sia il genere di sacrificio che io sono disposto a fare, e viceversa.

capisco il tuo discorso. quello che io ho cercato di dire è che non è vero che bisogna attaccarsi al lavoro di 300 euro perchè c'è solo quello. c'è quello perchè non si è fatto altro. è una scelta e come tale non bisogna lamentarsene. c'è chi si sacrifica trasferendosi e chi guadagnando una miseria, però, stando a casa.
io personalmente sono abituata ad autogestirmi e non avrei problemi a trasferirmi perchè già vivo in una città che non è la mia quindi un'altra non farebbe differenza. passati i primi mesi di spaesamento poi tutto diventa familiare e "normale".
inoltre a me non andrebbe di gettare alle ortiche anni di studio senza aver almeno tentato le possibili strade. questo per me sarebbe un sacrifico che non sono disposta a fare perchè vorrebbe dire che ho sprecato solo tempo e fatica oltre che soldi.
vedo persone che oggi a 40-50 anni hanno una buona posizione professionale e sono quelle che prima di arrivarci ne hanno fatta di strada...
...e poi diciamocelo francamente: se non si ha un lavoro stabile non si riesce neppure a crearsi una famiglia. le due cose sono concatenate. quindi "sacrificarsi" per il lavoro non è solo una soddisfazione personale, un'ambizione, ma anche un modo per avere una stabilità economica per poter mantenere una famiglia. non sto parlando di guadagni elevati ma di un guadagno che permetta di vivere e poter crescere anche un figlio.


ciao...

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Sims » 11/05/2012, 15:39

ISOLOTTA ha scritto:Tutti interventi interessantissimi. Per non restare nel vago spiego meglio.
Sono sarda, amo la mia città. Mi sono trasferita al nord perchè giù non c'è lavoro, neanche per chi è abituata a farsi il mazzo come me (voto alto di laurea :-P). Il trasferimento implica scombussolamenti interiori non da poco.
Comunque, tornando al rapporto studi-lavoro, ho studiato con un grande amore per l'architettura e l'idea di poter partecipare a progettazioni in grande (urbanistiche ad esempio) o, al contrario, di dettaglio (interni).
Beh! Ho scoperto, dopo anni di gavetta, che il lavoro che uno immagina quando studia, non assomiglia per niente a quello sognato (sia chiaro, lavoro in uno studio di ingegneria).
Nessuna via traversa, non un lavoro accettato per non voler cercare ancora...con l'esperienza si scopre che il lavoro dei sogni, in uno studio professionale da sogno...come dire...è un sogno!
Certo, avendo il tempo di frugare mesi mesi e mesi...forse qualcosa di più simile alle aspettative si trova...ma sai, anche senza mutuo, senza figli...qualche euro bisogna portarselo a casa...e non dimentichiamo! superata una certa età, diciamo dopo i 30, sei visto come uno s..onzo che magari vuole pure essere pagato adeguatamente! e le difficoltà aumentano...aggiungici il sesso femminile...a quell'età...potenziale mamma...tutti contributi in più...e ciaoooooooooooo son cavoli amari!
Detto questo...col tempo, come diceva qualcuno, le persone cambiano, anche le aspirazioni cambiano...io in questo momento storico, sbagliatissimo evidentemente, ho la folle aspirazione di essere felice, di divertirmi.
Ma so che la mia età, la crisi, mi remano contro. Sò che un colpo di testa adesso potrebbe essere una rovina. Ma quando arriva il tempo per essere quello che vogliamo essere?
Anche io mi sono scontrata con questa difficile realtà. Sono convinta che adesso non ci ricascherei ma a 20 anni se i professori ti dipingono certi scenari tu pensi che studiando tanto saranno raggiungibili. Io ho studiato tanto e ho fatto la mia parte di sacrifici ma quando sono entrata nell'ambiente mi sono accorta che le professioni accessibili con la mia laurea e senza aiuti esterni non erano adatte a me, richiedevano una personalità diversa dalla mia (cosa che io non avevo mai messo in conto) e NON MI PIACEVANO! Ho mollato tutto perché avevo qualche soldo da parte, ho trovato un lavoro (una delle ultime assunzioni prima della crisi, probabilmente) a cui mi sono adattata a denti stretti e che mi fa soffrire tuttora e intanto studio per diventare ciò che voglio. Ora so cosa voglio, a 19 anni invece senza rendermene conto diedi retta ai "consigli" sbagliati.
Insomma, per me ricominciare è una sfida sana e meravigliosa. Però mollare un lavoro senza averne un altro come feci io adesso è molto rischioso. Certo l'università a volte riempie la testa ai giovani di illusioni e speranze eccessive mentre il lavoro poi ti scaraventa nella realtà in modo a volte doloroso.

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da tropicsnow » 11/05/2012, 17:23

Sims ha scritto: Anche io mi sono scontrata con questa difficile realtà. Sono convinta che adesso non ci ricascherei ma a 20 anni se i professori ti dipingono certi scenari tu pensi che studiando tanto saranno raggiungibili.
Certo l'università a volte riempie la testa ai giovani di illusioni e speranze eccessive mentre il lavoro poi ti scaraventa nella realtà in modo a volte doloroso
che università avete frequentato?
a me è successo il contrario ossia guardando alcuni professori rabbrividivo al pensiero di diventare come loro e questo in alcune occassioni mi ha messo in crisi senza contare lo studio monotono e dottrinario tanto che ad un certo punto ho iniziato a pensare che avevo scelto la strada sbagliata...
all'università nessuno ci ha illuso anzi sono stati quasi disincentivanti :(
ISOLOTTA ha scritto: Beh! Ho scoperto, dopo anni di gavetta, che il lavoro che uno immagina quando studia, non assomiglia per niente a quello sognato (sia chiaro, lavoro in uno studio di ingegneria).
Nessuna via traversa, non un lavoro accettato per non voler cercare ancora...con l'esperienza si scopre che il lavoro dei sogni, in uno studio professionale da sogno...come dire...è un sogno!

il lavoro dei sogni credo non esista. una volta imparato si fanno, in concreto, più o meno sempre le stesse cose... ciò che invece potrebbe fare la differenza è un ambiente intellettualmente stimolante che permetta una crescita professionale e umana. mi rendo conto che quest'ultimo non sia facile a trovarsi...

ISOLOTTA ha scritto: Ma so che la mia età, la crisi, mi remano contro. Sò che un colpo di testa adesso potrebbe essere una rovina. Ma quando arriva il tempo per essere quello che vogliamo essere?
tu hai già scelto quello che volevi essere... :rolleyes:
ho inteso cosa vuoi dire con le tue parole, però come tu stessa affermi questo non è il momento migliore per fare simili scelte o al più dovresti farle in contemporanea così da avere comunque le spalle coperte...

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Mister71 » 11/05/2012, 18:58

ISOLOTTA ha scritto:(...)


Tutti interventi interessantissimi. Per non restare nel vago spiego meglio.
Sono sarda, amo la mia città. Mi sono trasferita al nord perchè giù non c'è lavoro, neanche per chi è abituata a farsi il mazzo come me (voto alto di laurea :-P). Il trasferimento implica scombussolamenti interiori non da poco.
Comunque, tornando al rapporto studi-lavoro, ho studiato con un grande amore per l'architettura e l'idea di poter partecipare a progettazioni in grande (urbanistiche ad esempio) o, al contrario, di dettaglio (interni).
Beh! Ho scoperto, dopo anni di gavetta, che il lavoro che uno immagina quando studia, non assomiglia per niente a quello sognato (sia chiaro, lavoro in uno studio di ingegneria).
Nessuna via traversa, non un lavoro accettato per non voler cercare ancora...con l'esperienza si scopre che il lavoro dei sogni, in uno studio professionale da sogno...come dire...è un sogno!
Certo, avendo il tempo di frugare mesi mesi e mesi...forse qualcosa di più simile alle aspettative si trova...ma sai, anche senza mutuo, senza figli...qualche euro bisogna portarselo a casa...e non dimentichiamo! superata una certa età, diciamo dopo i 30, sei visto come uno s..onzo che magari vuole pure essere pagato adeguatamente! e le difficoltà aumentano...aggiungici il sesso femminile...a quell'età...potenziale mamma...tutti contributi in più...e ciaoooooooooooo son cavoli amari!
Detto questo...col tempo, come diceva qualcuno, le persone cambiano, anche le aspirazioni cambiano...io in questo momento storico, sbagliatissimo evidentemente, ho la folle aspirazione di essere felice, di divertirmi.
Ma so che la mia età, la crisi, mi remano contro. Sò che un colpo di testa adesso potrebbe essere una rovina. Ma quando arriva il tempo per essere quello che vogliamo essere?
Io ho un'amica (quasi: parente di parenti...) laureata in Architettura: non trova un tubo qui a Roma, e qualcuno, stando a quello che lei dice, le ha addirittura fatto capire che per lavorare dovevano fare una sorta di patto per cui lei non doveva restare incinta!! Consideriamo che è anche più grande di me... Si trovano solo sciocchezze, lavoretti da quattro soldi, a meno che uno non abbia una bella raccomandazione...

Ecco l'Italia di oggi, uno schifo complessivo e una classe politica che dovrebbe trovarsi davanti al mirino di un bazuka (Tropic pensaci tu).

Altro che pacchi bomba...

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arietina76
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da arietina76 » 11/05/2012, 20:42

tropicsnow ha scritto:[...]



secondo me ci sono due tipologie di laureati: coloro che appena finita l'università si danno da fare per cercare qualcosa nel proprio settore e coloro che si adattano. il mio riferimento era rivolto ai primi mentre per questi ultimi forse va fatto un discorso diverso.
prima di trovare altro rispetto al proprio percorso di studi hanno veramente fatto tutto ciò che era possibile? la risposta è no. ne consco tanti che si sono adattati subito senza neppure provare a fare ciò per cui hanno studiato per tanto tempo. il motivo? perchè spesso bisogna trasferirsi altrove, lasciare mamma e papà, continuare a studiare perchè la sola laurea non basta, insomma continuare a sacrificarsi. forse non lo hanno mai fatto davvero neppure quando erano all'università: conosco miei colleghi che hanno fatto gli esami a tentativi e si sono laureati anche presto (con voto bassissimo) senza aver mai veramente studiato. costoro non hanno neppure grandi aspirazioni, per loro un lavoro vale l'altro.
quindi così cosa si fa? si resta a casa e ci si adatta con il call center. a questo punto tanto valeva andarci prima.
diverso il caso in cui si sono percorse diverse strade per arrivare a lavorare nel proprio ambito e non riuscendo o per necessità ci si è adattati.
chi ha avuto un percorso travagliato e ha dovuto sudarsi tutto non credo si adatterà tanto facilmente. noto che se si è disposti a fare delle rinunce si riesce a fare ciò per cui si è conseguito quel pezzo di carta. ovviamente partendo dal basso e salendo tutti gli scalini (discorso che vale per chi non ha santi in paradiso)
se usciti dall'università si pensa di andare a fare subito i dirigenti beh, forse non si è capito nulla e bisogna tornare indietro.
mah, non sono molto d'accordo.
o meglio, secondo me il tuo discorso filava benissimo fino a qualche anno fa, quando, nonostante la crisi, le opportunità era maggiori.
ma oggi non so se effettivamente c'è qualcuno che si accontenta per semplice pigrizia, diciamo così.
chi si accontenta del primo lavoro che trova spesso vi è costretto dalle necessità: un mutuo o un affitto da pagare, una famiglia alle spalle che arriva a mala pena a fine mese e che quindi non può ulteriormente aspettare l'indipendenza economica del figlio, e così via.
non dimentichiamoci che spesso poter aspettare il lavoro adatto ai propri studi o alle proprie competenze professionali è un lusso, che non tutti possono permettersi.

Sims
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Sims » 12/05/2012, 11:55

ISOLOTTA ha scritto:tutto stravero! adesso aggiusto il tiro della domanda...e qui casca l'asino! ho sentore che lo studio dove lavoro tra qualche anno (per ragioni burocratiche varie) chiuderà. Ho deciso di darmi da fare già da adesso e qui mi sono detta "sono pazza a scartare l'ipotesi di cercare altro studio di ingegneria, tra l'altro con esito mica mica certo, e, complice l'imminente chiusura dello studio, fare corsi e spargere cv, debitamente censurati, per trovare un impiego totalmente diverso, per cui le mie competenze sarebbero solo un ostacolo??? è un'opportunità di salvezza o una spada di Damocle che stà per decapitarmi???" vabbè...??? grazie mille per le vostre parole, leggere nero su bianco opinioni che sono poi anche le mie è sempre un aiuto :-)
La questione allora è un po' diversa. In questo caso io metterei dei paletti: adesso, che non si sa ancora se lo studio chiuderà o no, punterei in alto e cercherei solo impieghi che siano in linea con il percorso già iniziato. Se poi non dovessi trovare nulla e lo studio arrivasse alla chiusura faresti sempre in tempo ad accettare dei compromessi e a prendere quello che viene. Che ne dici, Isolotta?

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da bluver » 13/05/2012, 8:45

arietina76 ha scritto:[...]



mah, non sono molto d'accordo.
o meglio, secondo me il tuo discorso filava benissimo fino a qualche anno fa, quando, nonostante la crisi, le opportunità era maggiori.
ma oggi non so se effettivamente c'è qualcuno che si accontenta per semplice pigrizia, diciamo così.
chi si accontenta del primo lavoro che trova spesso vi è costretto dalle necessità: un mutuo o un affitto da pagare, una famiglia alle spalle che arriva a mala pena a fine mese e che quindi non può ulteriormente aspettare l'indipendenza economica del figlio, e così via.
non dimentichiamoci che spesso poter aspettare il lavoro adatto ai propri studi o alle proprie competenze professionali è un lusso, che non tutti possono permettersi.
a mio avviso ci sono più aspetti da considerare. Se è vero che non si può aspettare di trovare il "nostro lavoro" è anche vero che a volte ci si può avvicinare per passi successivi. E talvolta c'è chi non è disposto a questo.
Spesso poi si hanno visioni stereotipate delle diverse categorie di lavoro o del cosidetto lavoro ideale che incide sulla nostra ricerca. Superare questo può far scoprire opportunità nuove che non facciano buttare a mare quanto studiato
non da ultimo, bisogna considerare la zona in cui siamo per un duplice aspetto. Da un lato ci sono zono in cui certe opportunità professionali on sono presentei o sono limitatissime e se scelgli quell'ambito o sei disposto a cambiare zon a o sai che andrai incontro con estrema probabilità al fallimento. Dall'altro in questo periodo di crisi ci sono diverse modalià in tema di scelte politico economiche messe in atto per fronteggiarla incidono anche sull'attivazione delle persone per un cambiamento.
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da bluver » 13/05/2012, 9:00

ISOLOTTA ha scritto:[...]

ho sentore che lo studio dove lavoro tra qualche anno (per ragioni burocratiche varie) chiuderà. Ho deciso di darmi da fare già da adesso e qui mi sono detta "sono pazza a scartare l'ipotesi di cercare altro studio di ingegneria, tra l'altro con esito mica mica certo, e, complice l'imminente chiusura dello studio, fare corsi e spargere cv, debitamente censurati, per trovare un impiego totalmente diverso, per cui le mie competenze sarebbero solo un ostacolo??? è un'opportunità di salvezza o una spada di Damocle che stà per decapitarmi???" vabbè...??? grazie mille per le vostre parole, leggere nero su bianco opinioni che sono poi anche le mie è sempre un aiuto
quello che ti posso dire è che se hai questo sentore fai benissimo a muoverti in anticipo, giusto o sbagliato che sia (non voglio entrare nel merito) è migliore l'impatto quando sei in fase di cambiamento, che devi saper motivare, che non quando sei non attivo e cerchi una ricollocazione.

Fai però molto bene a farti queste domande sul tuo lavoro in questa fase, soprattutto per verificare la possibilità di cambiare il tiro, verificare ambiti diversi (non so il tuo settore quindi è difficile fare esempi, e non è certo questa la sede per farlo). Se ti limiti a rifare le stesse scelte ti ritroverai con le stesse domande.
Non è detto che ti debba limitare o allo stesso lavoro o a qualcosa che non c'entra nulla.
Tieni conto che secondo alcuni dati le competenze intermedie sono quelle più in sofferenza. La maggior parte delle domande riguardano da un lato lavori poco qualificati dall'altro quelli specialistici o che presentano competenze specialistiche accompagnate dalla capacità innovative di metterle a frutto o mixxate con quelle che non fanno parte del profilo standard e eche ne aumentano la spendibilità.

quindi e non mi dilungo oltre, mi associo con gli altri nel dire che non è il momento di salti nel vuoto ma si per provare a fare qualche riflessione e qualche controllato cambio di rotta
Io son come loro in perpetuo volo

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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da Ariete1968 » 13/05/2012, 11:30

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
Io sono sempre stato dell'idea che il lavoro deve piacere e dare soddisfazioni, dato che è 1/3 della nostra giornata, è vero che il lavoro perfetto è difficilissimo trovarlo, ma, se tu dici che hai l'occasione di migliorare la tua qualità lavorativa, io direi di farlo anzi, cogli l'occasione non sempre capita, e a dirlo è uno che il lavoro lo sta cercando, quindi a maggior ragione...fammi sapere poi se la tua scelta ha premiato o no.

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L'Uomo dell'Alpe
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Re: Colpo di reni e cambio di scenario

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 14/05/2012, 18:07

ISOLOTTA ha scritto:Secondo voi...quando hai un lavoro diciamo, come ad esempio quello dell'ingegnere, frutto di anni di studio e preparazione universitaria, discretamente retribuito, ma che fai perché ci sei finita per una serie di scelte che cominciano a sembrarti sbagliate, che non ti piace quindi particolarmente, fare un corso tipo wedding planner o comunque una roba che ha l'aria di essere creativa e divertente e mollare il percorso strutturato e apparentemente più consono...è coraggio o deficienza galoppante?
Coraggio, è coraggio. E' auspicabile in questo Paese una cultura diffusa al cambiamento ed al rischio in àmbito lavorativo per raggiungere la massima soddisfazione professionale e personale. Invece il sistema ha costretto un po' tutti a fossilizzarsi, in nome della difesa di certi "diritti" a categorie che considerano il lavoro come un meccanismo che consente soltanto di rubare con tranquillità una certa cifra al mese.

Se ritiene di avere una buona idea, si lanci pure Isolotta e non tema la crisi perché le migliori idee, i migliori slanci possono nascere proprio in questi momenti. Per riuscire bene è fondamentale però rischiare esclusivamente con capitale proprio, lasci perdere il sostegno di una banca.